-Kiya-, 14/03/2012 21.36:
Anni fa ero convinta anche io che all'origine della morte di Tut vi fosse stato un complotto che chiamava in causa tanto Ay quanto Horemheb. Ma poi col tempo, approfondendo le mie letture, mi sono ricreduta.
Chiaramente non posso escludere di essere in errore ora, né che Ay e Horemheb abbiano abbracciato il culto dell'Aton per mero interesse e ipocrisia. Tuttavia le loro tombe testimoniano il contrario: perchè rappresentare l'Aton nei rilievi delle loro sepolture se questo non simboleggiasse qualcosa in cui credevano veramente?
Sono del parere che a operare la cosiddetta damnatio memoriae sui Sovrani discendenti da Akhenaton non fu Horemheb, bensì i suoi successori della XIX Dinastia.
A mio avviso è, dunque, molto probabile che il giovane Tut morì di morte naturale (la malaria è un'ipotesi piuttosto convincente).
...ne abbiamo discusso ormai
"n" volte, qui vorrei riprendere quelle discussioni per valutare il
"cui prodest", ovvero
"a chi conveniva", da cui può prendere piede un possibile complotto.
Chiaro che per stabilire se possa essersi trattato di un complotto bisogna
cercare un movente e, nel caso del giovane Tut,
c'erano parecchi motivi perchè se ne volesse la morte.
Ma andiamo con ordine e cominciamo dal principio... Akhenaton, faraone eretico, che ha stravolto la Maat della sua terra è morto!
Di cosa è morto? ...già perchè anche questo è importante poichè potrebbe essere alla base del movente di quel che succederà poi con
I suoi successor
I.
Di certo aveva
sconvolto e stravolto un ordine millenario sia sotto il
profilo religioso (il più appariscente) sia sotto il
profilo politico, sia sotto l'
aspetto economico con l'abolizione, ad esempio, dei templi che costituivano l'anello di redistribuzione del reddito.
C'erano tutti gli elementi per considerarlo un pazzo da eliminare (e tralasciamo se lo sia stato o meno poichè non è questo che ci interessa qui) poiché stava portando il Paese verso la catastrofe sia in politica interna che, e specialmente, estera (ricordate le lettere di Amarna con le richieste di intervento dei re vassalli?).
Ma torniamo alla sua morte che, necessariamente,
doveva apparire (non ho detto che lo sia stato)
naturale poichè non si poteva alzare uffcialmente la mano contro un Dio.
E' una morte improvvisa che lascia il Paese privo dell'"equilibratore" per ecellenza, il Re detentore del potere di gestire la Maat per il suo popolo.
E' necessario ed improcrastinabile
dare almeno apparente continuità alla sua opera, e
neppure si può stravolgere tutto dalla sera alla mattina (del resto forse che ancora oggi i papi non sono "infallibili"? figuriamoci un Dio!).
Forse, prendendo spunto da quel che ha scritto Kiya, Horemhab ed Ay credono anch'essi realmente nel "nuovo" Dio (anche se io ho i miei dubbi poichè proprio all'averlo scelto sono imputabili le azioni scriteriate del defunto Re).
Ecco che il trono viene assunto da
Smenkhara (e lasciamo perdere il dubbio su CHI sia stato questo effimero Re) che, però scompare dopo meno di un anno di Regno (che fine ha fatto? voleva proseguire nella politica di Akhenaton e doveva essere eliminato anche lui?).
Sale al trono un
"rampollo" di casa reale (figlio di Thutmosi III o anche dello stesso Akhenaton, poco importa);
ha solo 9 anni ed è forse
l'elemento malleabile di cui hanno bisogno i "cospiratori" per ripristinare, o meglio
"restaurare" le antiche usanze e credenze con la dovuta tranquillità per non creare un trauma ancora più grande di quello dell'eresia amarniana.
Ed è esattamente quel che succede,
Tut restaura gli antichi culti,
ripristina antiche usanze, ma, occorre precisare, è davvero lui a farlo o piuttosto non è il Consiglio di Reggenza che lo "gestisce" e di cui fanno parte anche Ay ed Horemhab?
Ma ultimata con la dovuta tranquillità l'opera di restaurazione (ricordate la stele omonima?)
serve ancora mantenere il vita "il fantoccio"? ...e se crescendo cominciasse (o forse aveva davvero già iniziato) ad imporre il suo potere di Re ritornando alle idee amarniane in cui, di fatto, era nato?
Voi dite che, in questo quadro, l'ipotesi di un omicidio sia poi così peregrina? Non dimentichiamo che fino ai giorni nostri la ragion di Stato ha portato ad uccidere il Re, o il Presidente, "scomodo".
La cosa migliore è, perciò,
eliminarlo con discrezione: veleno, colpo alla nuca, caduta "accidentale" dal carro così da poterlo "curare" adeguatamente... scegliete voi, ma
che Tut fosse più utile da morto che non da vivo è un dato di fatto!
Quanto alla "
Damnatio memoriae" debbo dissentire da quel che Kiya ha scritto, non fosse altro perchè il
IX pilone del tempio di Amon a Karnak (costruito
sotto Horemhab) è stato trovato pieno delle "talatat" di Akhetaton e questa città era tanto distante che
solo con un'azione volontaria di "dannazione" ed "umiliazione" post mortem si può motivare la presenza di tali manufatti all'interno del tempio del Dio oppositore di Aton.
Riassumendo:
1. Akhenaton ha portato l'Egitto sull'orlo delo sfacelo politco, religioso ed economico;
2. Akhenaton va eliminato evitando, tuttavia, una lota per la successione che avrebbe ancor più aggravato la situazione politica;
3. Sale al trono uno "sconosciuto", Smenkhara che "sparisce" dopo meno di un anno di regno forse perchè troppo legato all'antico regime atoniano e non ababstanza "malleabile";
4. viene fatto sedere sul trono un bimbo di soli 9 anni per il quale regna, di fatto, un Consiglio di Reggenza preesistente anche all'esperienza amarniana;
5. in nome del Re si restaurano le condizioni politiche e religiose precedenti;
6. Tutankhamon comincia a voler "fare di testa sua" e cerca di ripristinare l'ideologia di Akhenaton;
7. Tut è pericoloso ed ha ormai esaurito il suo scopo;
8. Tut viene ucciso (veleno, caduta "accidentale" e "cure" adeguate, colpo alla nuca... fate voi!).
Sono stato lungo? scusatemi, ma lo sapete che quando si tratta di Tut non so resistere!
[Modificato da Hotepibre 14/03/2012 22:46]