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"Nel cantiere della Grande Piramide" di Marco Virginio Fiorini

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2013 10:43
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S3t n m3't -
08/02/2012 14:47
 
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Ecco come EgiTToPhiLìa ha voluto presentare il libro "Nel Cantiere della Grande Piramide. Gli architetti Egizi svelati":


   
 

Imponenti, le Piramidi si stagliano sull'altipiano di Giza, nei pressi del Cairo, da 47 secoli.

La loro grandezza è tale che riescono a incutere timore persino al Tempo, come ci narra la saggezza araba.

L'uomo di oggi è attratto, non solo dalla loro maestosità, ma soprattutto dalla coltre di mistero che le avvolge.

Eppure sono stati altri uomini ad erigerle, nell'ormai lontano Antico Regno d'Egitto.

Uomini con un forte ideale.

Uomini la cui vita era totalmente impregnata di sacralità, dalla loro nascita fino alla morte terrena.

Uomini che disponevano di poche cose, non conoscevano la ruota, eppure levigavano la pietra con profonda maestria, potendo contare solo su pochi materiali basilari, quali il giunco, il legno e il rame.

Uomini che non conoscevano la matematica, se non nelle sue nozioni basilari, quel tanto che bastava per affrontare le necessità del quotidiano.

Proprio questi stessi uomini, gli antichi Egizi al servizio di Cheope, superando ingegnosamente ogni difficoltà, regalarono al mondo una delle sue Meraviglie: la Grande Piramide, con i suoi 230,38 m di lato e 146,61 m di altezza e con le facce allineate con i punti cardinali, in modo quasi perfetto.

Circa la costruzione, il "quando" lo sappiamo, il "perché" lo ipotizziamo con una certa approssimazione, è il "come" che solleva ancora molti interrogativi. Infatti a tutt'oggi esistono innumerevoli ipotesi teoriche, dalle più accademiche a quelle più giornalistiche, ma quante realmente attuabili dal lato pratico? Marco Virginio Fiorini, architetto torinese con oltre 35 anni di professione, appassionato studioso del complesso piramidale di Giza, sostiene che tutte le ipotesi costruttive fin qui presentate, non affrontano (quindi non spiegano) molti essenziali aspetti tecnici che invece sono assolutamente indispensabili in cantiere per avviare la costruzione e portarla termine.

Tre decenni di studi, approfondimenti ed esperimenti, ma soprattutto una lunga esperienza sul campo, hanno indotto l'Arch. Fiorini a porsi nelle vesti di chi, a suo tempo, fu incaricato direttamente da Cheope di erigere un edificio meraviglioso, che servisse a tramandare ai posteri il genio, la cultura e l'arditezza del popolo egizio.

Da dove cominciare? Quali i problemi da affrontare e per quali soluzioni propendere? Ma soprattutto quante soluzioni erano effettivamente perseguibili? Come realizzare un così immane progetto, mantenendo fede alle aspettative del Re, per guadagnare la sua benevolenza? Tutt'altro che facile, indubbiamente.

Ancor oggi, nonostante siano trascorsi quasi 5 millenni, siamo in possesso di riscontri più che tangibili a testimonianza del fatto che si trattava di una realizzazione possibile: le Piramidi sono ancora lì, ad osservare il mondo quasi in atteggiamento di sfida. Una sfida che Marco V. Fiorini ha voluto cogliere con il desiderio di trasformarla in rivelazione. L'esito del suo lavoro sarà presto disponibile in libreria.

Nel volume, che è pubblicato da Ananke Edizioni, e che ha come titolo "Nel cantiere della Grande Piramide. Gli architetti Egizi svelati", l'Autore illustra, passo dopo passo, le fasi che portarono al compimento dell'opera, dal tracciamento orizzontale, con tutti i problemi e le soluzioni relative, a quello volumetrico che consentì agli architetti di Cheope la realizzazione un progetto senza pari.

Tramite le parole di Marco, ci scopriremo calati in un altro tempo, in un luogo lontano. Spettatori, ma anche protagonisti noi stessi, di uno dei momenti più esaltanti della storia dell'Antico Egitto.

Il viaggio sta per avere inizio. La Piana di Giza, ci attende, ma è ancora una distesa di sabbia desolata. Il lento scorrere dell'Iterw, il Nilo che è poco distante da noi, è l'unica voce a spezzare il silenzio che ci avvolge.
Fase dopo fase, assisteremo ai lavori che consentiranno la costruzione dell' "Orizzonte di Khufu". Lentamente, davanti ai nostri occhi si compirà la magia.

Sì, proprio la magia, perché vedremo come l'architetto riuscirà a scegliere il punto giusto per l'edificazione, tracciare un quadrato perfetto, mirabilmente orientato secondo i punti cardinali ed anche riuscire a posare le 4 pietre angolari in modo perfettamente complanare disponendo solo di una mazzetta di legno, di uno scalpello di rame e di una corda.
Il desiderio del faraone "Protetto da Khnum", si è avverato sotto un Sole cocente, testimone e complice di un'impresa straordinaria.

I contenuti del libro, naturalmente, non si esauriscono qui. In esso l'Autore ci rivelerà anche la sua teoria relativa all'innalzamento della Piramide, che comprende anche il "Tracciamento volumetrico".
Scopriremo, pagina dopo pagina, come gli Egizi furono in grado di elevare blocchi molto pesanti, fino a un'altezza che supera i 140 m, rispettando sempre un'inclinazione che definire perfetta è riduttivo, per l'epoca a cui ci riferiamo.
[....]
Un doveroso ringraziamento a Marco V. Fiorini, per aver scelto EgiTToPhiLìa.
 
 Kiya (Admin di www.egittophilia.it) 




Ai suddetti ringraziamenti faccio seguito esprimendo la mia personale gratitudine all'Autore, Marco Virginio Fiorini, per avermi citata nei 'Ringraziamenti' contenuti nel suo libro.


[Modificato da -Kiya- 08/02/2012 15:46]
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