"Nel cantiere della Grande Piramide" di Marco Virginio Fiorini

Sto procedendo alacremente nella lettura di questo libro. Devo dire che la prima parte è stata, per me, la più ostica, contenendo nozioni di geometria di cui ero a digiuno a quasi.
Dalla seconda parte in poi, la lettura e la comprensione procedono più agevolmente, soprattutto grazie alla chiarezza con cui Marco illustra la sua ipotesi.
Sono arrivato e mi accingo ad affrontare la parte della costruzione vera e propria.
Mi ha colpito moltissimo il capitolo dedicato alle rampe, la cui costruzione e utilizzo sono davvero chiarissime
Complimenti ancora, Marco.
Guido

Ok, cominciamo con qualche frammento. Ne pubblicherò uno alla volta, consentendo a chi lo desiderasse di commentare o chiedere lumi direttamente a Marco, garantendo a priori che rispetterò i termini di legge, in base ai quali è consentito pubblicare non oltre il 15% di un'opera coperta da Diritti d'Autore.

Desidero inoltre precisare che abbiamo avuto l'esplicito benestare dell'Autore, nonchè quello della Casa Editrice Ananke. Ringrazio entrambi pubblicamente per questa opportunità.

1.4 - La scelta di Giza

Geologicamente l'altipiano di Giza è una propaggine del deserto libico ed è costituito da un enorme blocco di roccia calcarea.
Osservando il rilievo notiamo che l'area non è molto pianeggiante, ma che anzi presenta dislivelli importanti e un fondo accidentato. Ci si chiede come mai gli Egizi potessero aver scelto una zona così scomoda per costruire una serie di edifici di per sé molto impegnativi dal punto di vista edificatorio.
Non è semplice dare una risposta convincente e definitiva al perché fu scelto proprio questo sito per innalzare questo straordinario complesso piramidale. Qui di seguito proviamo a fare alcune supposizioni:

• Innanzitutto la conformazione rocciosa del suolo è indispensabile per sorreggere l'immenso peso di tutto il complesso che supera i 14 mln di tonnellate (solo la GP= 7 mln t) a cui vanno aggiunte le opere accessorie.
  
  
• L'aver posizionato in alto tutto il complesso piramidale, non solo ne esalta l'imponenza e la visibilità, ma contribuisce ad accrescerne l'importanza e la sacralità.
  
  
• La posizione rialzata permetteva a l'intero complesso piramidale di non essere soggetto alle inondazioni annuali del Nilo e quindi rimanere sempre agibile.
  

La fig. 4 riporta un rilievo planimetrico dell'altopiano di Giza della zona immediatamente attigua alle piramidi. Mi è stato gentilmente fornito da Marc Chartier, preziosissimo creatore ed animatore del sito Piramidales che, a mio giudizio, è uno dei luoghi virtuali più interessanti ed informati di tutto il mondo, per ciò che riguarda l'argomento piramidi.
Per agevolare la comprensione di chi non avesse confidenza con questo genere di planimetria, sappia che più le curve sono tra loro vicine e più ripida è la pendenza.

Fig. 4 - Rilievo di una parte dell'altopiano di Giza. Fonte: pyramidales.blogspost.com

Tratto da "Nel cantiere della Grande Piramide" di Marco Virginio Fiorini, Ananke 2012 - pagg. 17/19


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[ndr.: mi scuso per la qualità dell'immagine, ma col telefonino non ho potuto fare di meglio. Appurato che Marco ha debitamente adattato l'immagine alle esigenze del testo, ho preferito non riportare quella proposta alla fonte originale]


Aldilà della curiosità a riguardo del perchè gli Egizi abbiano scelto la Piana di Giza per edificare il complesso piramidale, probabilmente qualcuno si chiederà cosa possa avermi indotto a scegliere questo frammento. Presto detto: la conformazione di Giza e le caratteristiche del terreno su cui poggiano le Piramidi sono state considerate spesso in modo superficiale, al punto da indurre anche gli studiosi più preparati ad affermare che le stesse poggiano su una base livellata. Non è così. Marco ha confutato questa teoria, dimostrando il contrario. Un dettaglio apparentemente insignificante che assumerà, invece, un'importanza fondamentale nel corso della lettura.

Grazie mille sia a te Guido che a te Kiya.
Spero che il testo sia sufficientemenete chiaro...
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Il fatto che la base non sia livellata è dimostrato da un fatto assolutamente incontrovertibile.
Il rilievo fatto dai due ingegneri piemontesi Maragioglio e Rinaldi nel 1964 (che è diventato un "classico di base" nel settore piramidi) mostra molto chiaramente che all'interno molti corridoi sono in parte scavati nella viva roccia e in parte edificati.
Facendo il rilievo delle quote altimetriche e riportandole al piano piano zero del rilievo, è chiarissimo il dislivello (fino a 15 m circa).
Esiste poi una "prova" di solo buon senso.
Come avrebbero fatto gli Egizi, 47 secoli fa', a spianare con mazzette di legno e scalpelli di rame una collina alta 15 m (5 piani di una casa di oggi) e con una superficie pari a circa 8 campi di calcio affiancati? Sarebbero ancora lì oggi a finire il lavoro...
Un saluto circolare a tutti.
MaVir

Caro Marco,
è possibile trovare l'opera di Maragioglio-Rinaldi online, da poter scaricare
Grazie.
Guido

Wotan.Guido, 11/03/2012 13.10:

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Caro Marco,
è possibile trovare l'opera di Maragioglio-Rinaldi online, da poter scaricare. Grazie. Guido

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Purtroppo la risposta è No.
Maragioglio e Rinaldi (benemeriti ingegneri piemontesi) andarono in Egitto negli anni 1962 - 1963 e 1964 per fare il rilievo di tutte le piramidi menfite.
Per fare questi rilievi fecero vari viaggi e lunghi periodi di permanenza per pagare i quali (non c'era nessuno che li finaziasse) diedero fondo a quasi tutte le loro sostanze (sono dei benemeriti dell'egittologia).
L'opera che ne risultò fu imponente. Otto volumi con tavole allegate molto precise. Il testo è in italiano sulla pagina di sinistra e su quella di destra c'è la traduzione in inglese (per quell'epoca erano dei precursori).
I disegni fatti ovviamente col tecnigrafo (e non col computer) sono anche molto belli da vedere oltre che molto utili.
Questi rilievi sono i più conosciuti ed apprezzati al mondo e costituiscono ancora oggi la base principale delle misure delle varie piramidi.
Gli autori non trovarono nessun editore disposto a pubblicare i loro capolavoro. E' incredibile se si pensa ai molti libri completamente inutili (e in alcuni casi fuorvianti) in circolazione...
I libri vennero stampati in proprio dagli autori stessi e duplicati in piccolissima tiratura. All'epoca andarono tutti venduti. Oggi li si può trovare (con estrema difficoltà) sul mercato del libro usato (Ebay) e in genere costano molto cari (si parla di circa 100 euro a volume).
Puoi trovarli in consultazione (non in prestito) presso la Biblioteca del Museo Egizio di Torino. Il libro che riguarda la Piramide di Cheope è il 4° volume.
Ti è sufficiente come risposta?
Un saluto circolare a tutti.
MaVir

Informo che domenica mattina (11-03-2012) a Radio Monte Carlo nel programma mattiniero "Buenos Dias" condotto da Luisella Berrino e da Aristide Malnati è stato presentato il mio libro "Nel cantiere delle Grande Piramide" parlendone con molta enfasi e facendo grandi complimenti.

E' inutile dire che la cosa mi ha fatto molto piacere.
Ringrazio moltissimo sia RMC che i giornalisti di cui sopra.

Grazie della risposta, davvero esauriente.
Guido

Figurati Guido,
quando conosco la risposta, la divulgo volentieri.
Un saluto circolare a tutti.
MaVir