È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
Ti piace questo Forum? Dillo ai tuoi Amici su




Discussioni Recenti
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

[c]Wnn[/c], "esistere".

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2011 19:37
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
25/11/2011 18:41
 
Quota

Ciao :).

Apro una questione filologica, ma che poi è anche filosofica :).

Volevo chiedere il vostro parere riguardo il significato più profondo, il cuore semantico, della voce verbale
2ae gem. wnn: "esistere, venire all'esistenza ... ". Essendo assai ricorrente per i vari usi grammaticali, mi domandavo se il segno E34, la lepre, potesse avere un nesso con il "significato" espresso da wnn o se, al contrario, fosse semplicemente utilizzato senza alcuna attinenza con esso secondo il principio del "rebus".
Trovo onestamente difficile collegare il concetto di esistenza a una lepre, ma nella lingua egizia numerosi sono i legami, spesso sfuggenti tra i segni. A mio parere il significato del verbo è espresso dal bilittero wn M42, il fiore(?), in quanto la fioritura è associata da tempo immemore alla rinascita, alla venuta all'esistenza, allo sbocciare della vita. Tuttavia esso grammaticalmente non sostituisce mai E34, per quanto ho potuto verificare, nè ho trovato conferme della mia ipotesi.

A questo punto vi domando come, secondo voi, gli antichi egizi concepissero l'esistenza, l'essere; cosa non scontata poichè probabilmente differiva dalla visione odierna che abbiamo noi, figli della filosofia e dell'ontologia greca. Del resto la lingua egizia non ha neppure un vero corrispettivo del verbo "essere"...

Infine approfitto di questo thread per riportare un passo (dove c'è più di un wn :D ) che ho incontrato nei Testi dei Sarcofagi, interessante e molto curioso non tanto per il contenuto ma per la forma.

A. De Buck "The Egyptian coffin texts VI, 326u":



wnn=k wnT wn=T(j) Traducendo: in effetti, tu esisterai.
(compiuto futuro e particella enclitica)

Una vera e propria figura retorica: ripetizione voluta dei segni, simmetria degli stessi, enfatizzazione, che ci da un'immagine dello stile formale e della metrica egiziana, che purtroppo oggi si riesce a cogliere solo in minima parte nei testi.

Saluti!
OFFLINE
Post: 4.090
Post: 4.089
Registrato il: 04/04/2007
Scriba Reale
La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
26/11/2011 09:20
 
Quota

Non so che attinenza possa avere poichè non sono esperta di geroglifici e quindi tanto meno potrei esprimere un parere sulla semantica del segno in discussione, però questo argomento mi ha ricordato un particolare che vorrei sottoppre all'attenzione.
Nel papiro di Ani, alla prima porta dove il defunto ha il compito di nominare i nomi dei guardiani e garantirsi i passaggi successivi, la prima divinità che gli si presenta ha testa di lepre e secondo un mio ragionamento (non supportato da alcunchè) potrebbe voler sottolineare che per "venire al giorno" è necessario e primariamente fondamentale nominare chi rappresenta wnn e cioè "venire all'esistenza" della vita ultraterrena.

Ringrazio anticipatamente chi vorrà rispondere o commentare questo mio pensiero che, ripeto, potrebbe essere anche campato in aria.
OFFLINE
Post: 41.058
Post: 22.720
Registrato il: 24/08/2005

Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
26/11/2011 13:45
 
Quota

Mi hai riportato alla mente wnn-nfr, ossia uno degli epiteti di Osiride, traducibile con "Colui che continua ad essere perfetto", con riferimento diretto alla sua esistenza post-mortem. Quindi ci si riferisce all'Osiride "risorto", ovvero tornato all'esistenza. Anche in questo caso è utilizzato il segno fonetico E34, wn.

Ho quindi fatto una ricerca sui testi in mio possesso, sui quali, tuttavia, non viene data alcuna rilevanza al fatto che la lepre del deserto sia stata impiegata per definire l'esistenza. Nessun autore, in sostanza, si sofferma su questo dettaglio. Il segno viene normalmente classificato come bilittero con valenza fonetica. Se ne mette in risalto l'impiego per rendere il verbo "correre", la cui attinenza oserei definire scontata, e si suppone che il valore fonetico proprio di questo segno sia scaturito da un antico epiteto di "corridore", meritato dall'animale per la sua ben nota caratteristica.

A questo punto, tentuo conto della capacità di osservazione dell'ambiente che li circondava tipica degli antichi popoli (ivi compresi gli amati Egizi), ho voluto approfondire sulle caratteristiche proprie dell'animale, aldilà da quella principale. La lepre del deserto è ritenuto un animale essenzialmente notturno che di giorno preferisce occultarsi nell'ombra, mimetizzandosi con l'ambiente circostante. Quando avverte la presenza di un predatore, la lepre del deserto resta immobile almeno fino a quando il pericolo non si fa imminente, per poi sfrecciare via, a grande velocità, con lunghi balzi e cambiando spesso la sua direzione per confondere l'inseguitore.
Sono tutte caratteristiche che ne rendono la cattura assai complicata, sia da parte dei predatori animali, sia da quella dei cacciatori.
Sappiamo con certezza quanto la caccia fosse diffusa nell'antico Egitto e sappiamo che i luoghi prediletti per questa attività erano le paludi, ricche di fauna, e habitat privilegiato delle lepri del deserto.

Detto ciò, non posso escludere che questa spiccata capacità di preservare la propria vita, tipica del mammifero in questione, possa aver colpito e ispirato gli antichi egizi che, quindi, resero omaggio alla lepre del deserto, adottandola già in un remoto passato a simbolo dell'esistere.

[Modificato da -Kiya- 26/11/2011 13:48]
OFFLINE
Post: 4.090
Post: 4.089
Registrato il: 04/04/2007
Scriba Reale
La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
26/11/2011 15:57
 
Quota

Poichè, a mio avviso, è estremamente difficile rendere col nostro linguaggio un modo di dire, una frase, un epiteto anche e soprattutto perchè la differenza della struttura delle lingue non consente traduzioni alla lettera, per entrare nel senso di ciò che cerchiamo di capire dobbiamo aiutarci con i concetti che crediamo di individuare.

Tornando all'epiteto di Osiride wnn nfr " traducibile con Colui che continua ad essere perfetto", visto che gli è attribuito in quanto risorto, si è aggiunto il verbo continua ma forse questo epiteto è solo per dire " colui che esiste (è) perfetto". Di conseguenza mi sono fatta l'idea che wnn, la lepre, stia a significare l'esistere .
Mi convinco che Ani, per venire al giorno, deve per prima cosa esistere ed allora alla prima porta deve nominare la lepre. Inoltre la lepre del deserto, come riferito da Kiya, è in grado di occultarsi durante il giorno, ma anche nascosta essa "esiste", una caratteristica questa che nell'immaginario antico deve aver avuto una grande valenza in relazione al restare in vita.
26/11/2011 19:49
 
Quota

Giusta osservazione Roberta, il primo dei tre guardiani della prima porta Arit e quello della decima nonchè ultima hanno la testa di lepre, quasi a cingere alle due estremità.
Il tuo pensiero potrebbe anche esserre corretto a mio parere. Bisognerebbe vedere se qualcuno accenni a wnn come fondamento per "venire al giorno".

Grazie tante Kiya per avermi ricordato wnn-nfr, poichè ho scoperto con stupore che Faulkner, nel suo dizionario, oltre a scriverlo con il solito segno E34, riporta una variante della stessa parola con l'uso, al posto della lepre, del bilittero M42 di cui ho parlato, ed è la prima volta che ho potuto constatarlo.
Bene, forse la mia ipotesi era esatta! :) Voi che ne dite?

Tra l'altro, come divertente curiosità che forse saprete già, mi sono ricordato di aver letto che Gardiner ed altri egittologi sollevarono la questione se questo epiteto di Osiride, trascritto dai Greci "Onnuphris", si fosse conservato nel nome italiano Onofrio e in quello inglese Humphrey.

Per quanto riguarda la lepre, in effetti mi convince abbastanza il collegamento con il concetto di "esistere" a causa delle abilità volte alla preservazione della vita tipiche dell'animale e anche, come dice Roberta, per via della sua presente latenza.

Un esistere inteso quindi come una vera e cruda lotta per l'esistenza che regola il mondo animale e, perchè no, anche quello umano, almeno secondo talune correnti di pensiero.
Tuttavia al momento sono ancora diviso in due, da una parte il fiore, dall'altra la lepre del deserto.
Quale avrà in wnn esclusivamente valore fonetico?
OFFLINE
Post: 41.058
Post: 22.720
Registrato il: 24/08/2005

Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
26/11/2011 22:14
 
Quota

Ho consultato il Dizionario di Medio Egizio, proposto da Paul Dickson in formato pdf qualche anno fa e basato sul Gardiner. Ho constatato (anche lì) che, mentre in molti casi i due segni E34 ed M42 risultano essere intercambiabili, ciò non avviene nel caso di "esistere, essere", che viene espressamente riportato con E34. Tra i due segni, tuttavia, con valore fonetico sembrerebbe assai più diffuso E34, rispetto ad M42 che ha un uso ben più limitato.
Lo stesso Gardiner, inoltre, non stabilì con certezza che M42 riproduca un fiore. Il che rende la pur plausibile spiegazione fornita da Kareni a tal proposito, già dubbia in partenza. Supponendo che un fiore non sia, dunque, propenderei a considerare M42 quale segno espressamente fonetico e giustificherei così le scarse testimonianze in quell'uso (probabilmente un uso posteriore rispetto a quello di E34). Qualora così fosse (sottolineando che non ho riscontri per questa mia ipotesi), E34 potrebbe ritenersi quindi geroglifico originario ed "effettivo" per il termine "esistere".

Mi concedo una divagazione, che però potrebbe confermare l'obsolescenza del termine in questione:
tenuto conto che stiamo parlando, in questo specifico contesto, di un'iscrizione proveniente dai "Testi dei Sarcofagi", mi arrischierei a ipotizzare che wnn possa essere stato rimpiazzato, in epoche più recenti, da xpr, con pari significato. Ciò, fatto salvo eventuali ulteriori riscontri dell'uso "tardo" di wnn.
OFFLINE
Post: 69
Post: 69
Registrato il: 04/08/2011

EgiTToPhiLo/a
Suddito
27/11/2011 01:24
 
Quota

Re:
-Kiya-, 26/11/2011 13.45:

Mi hai riportato alla mente wnn-nfr, ossia uno degli epiteti di Osiride, traducibile con "Colui che continua ad essere perfetto", con riferimento diretto alla sua esistenza post-mortem. Quindi ci si riferisce all'Osiride "risorto", ovvero tornato all'esistenza. Anche in questo caso è utilizzato il segno fonetico E34, wn.




Il Faraone Unas si fece chiamare con il geroglifico "lepre" se non ricordo male. La lepre - non del deserto -per l'antico testamento è simbolo di esuberanza ed abbondanza, correggetemi se sbaglio.

Forse il simbolo M42 rappresenta sì il verbo essere insieme al segno E34, ma forse il significato del simbolo della lepre può essere tradotto in "essere abbondante, essere esuberante" dipende dal contesto. La mia è un'ipotesi azzardata, può anche essere che io abbia detto una baggianata, però non do nulla per scontato.

Se Osiride era la "perfezione", la lepre indica, appunto, l'abbondanza e l'esuberanza, quindi "essere esuberante o essere abbondant" . Potrebbe esserci un significato logico con quanto ho scritto poc'anzi.

Non so, ditemi voi.

Saluti :)
27/11/2011 19:01
 
Quota

-Kiya-, 26/11/2011 22.14:

Ho consultato il Dizionario di Medio Egizio, proposto da Paul Dickson in formato pdf qualche anno fa e basato sul Gardiner. Ho constatato (anche lì) che, mentre in molti casi i due segni E34 ed M42 risultano essere intercambiabili, ciò non avviene nel caso di "esistere, essere", che viene espressamente riportato con E34. Tra i due segni, tuttavia, con valore fonetico sembrerebbe assai più diffuso E34, rispetto ad M42 che ha un uso ben più limitato.



Approfondendo le ricerche ho scoperto che, contrariamente a quanto avevo avuto modo di credere anch'io, M42 ed E34 sono intercambiabili pure nel verbo wnn, anzi, forse la grafia con M42 è precedente alla seconda...cercherò di confermarlo. Questo è infatti quanto riporta Budge:



Egli, come si vede, la antepone alle altre versioni (forse per metterla in maggiore evidenza?), inoltre le abbreviazioni P. 235 e N. 669 ne indicano la presenza nei Testi delle Piramidi di Pepi I (P.) e di Pepi II (N.), Antico Regno, VI dinastia.

A proposito del segno M42, ero a conoscenza di questa incertezza di identificazione, infatti nel primo post ho scritto: fiore(?); l'altra ipotesi è che si tratti di quattro bocche disposte a croce, il che è possibile ed avvalorato in parte dal fatto che "mangiare" si diceva wnm.
Sempre però a favore di una possibile connessione tra "esistere" e M42, qualsiasi cosa esso rappresenti, ho trovato:



Da notare un dettaglio che può essere importantissimo, il tratto verticale a fianco di M42 che, ufficialmente, ne indica la lettura come ideogramma, (ma su quel segno ci sarebbe molto da discutere).

Detto questo E34 resta comunque vivo, bisognerebbe tentare di fare un'analisi sistematica, per capire quale possa essere la scrittura originaria, certamente molto antica.

-Kiya-, 26/11/2011 22.14:



Mi concedo una divagazione, che però potrebbe confermare l'obsolescenza del termine in questione:
tenuto conto che stiamo parlando, in questo specifico contesto, di un'iscrizione proveniente dai "Testi dei Sarcofagi", mi arrischierei a ipotizzare che wnn possa essere stato rimpiazzato, in epoche più recenti, da xpr, con pari significato. Ciò, fatto salvo eventuali ulteriori riscontri dell'uso "tardo" di wnn.



Su questo mi sento sicuro di affermare che non sia stato rimpiazzato, per quanto wnn e xpr esprimessero concetti simili, xpr indicava la venuta all'esistenza intesa più come cambiamento/mutazione di forma, stato e/o di luogo. Inoltre wnn svolgendo anche il compito di collocare un'azione nel passato (wn) o nel futuro (wnn) costituiva un elemento piuttosto importante ed insostituibile nella strutturazione di diverse frasi. Sono quasi certo che il termine fosse sopravvisuto fino alla lingua Copta.
OFFLINE
Post: 4.090
Post: 4.089
Registrato il: 04/04/2007
Scriba Reale
La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
27/11/2011 19:37
 
Quota

Re:
-Kiya-, 26/11/2011 22:14:

Ho consultato il Dizionario di Medio Egizio, proposto da Paul Dickson in formato pdf qualche anno fa e basato sul Gardiner. Ho constatato (anche lì) che, mentre in molti casi i due segni E34 ed M42 risultano essere intercambiabili, ciò non avviene nel caso di "esistere, essere", che viene espressamente riportato con E34. Tra i due segni, tuttavia, con valore fonetico sembrerebbe assai più diffuso E34, rispetto ad M42 che ha un uso ben più limitato.
Lo stesso Gardiner, inoltre, non stabilì con certezza che M42 riproduca un fiore. Il che rende la pur plausibile spiegazione fornita da Kareni a tal proposito, già dubbia in partenza. Supponendo che un fiore non sia, dunque, propenderei a considerare M42 quale segno espressamente fonetico e giustificherei così le scarse testimonianze in quell'uso (probabilmente un uso posteriore rispetto a quello di E34). Qualora così fosse (sottolineando che non ho riscontri per questa mia ipotesi), E34 potrebbe ritenersi quindi geroglifico originario ed "effettivo" per il termine "esistere".



Ho consultato anche io Allen Gardiner e Grandet-Mathieu e mi sono fatta l'idea che M42 ed E34 potrebbero essere intercambiabili però mi sembra che il primo abbia più spesso valore fonetico ed E34 sia invece espressione concettuale di essere in esistenza.


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:49. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Discussioni Recenti






ATTENZIONE!
Tutto quello che viene pubblicato nei forum di Freeforumzone S.n.c. e' sotto il nostro copyright e non puo' essere ridistribuito senza autorizzazione dell'Autore del messaggio e dell'Amministratore.
Tutti i contenuti (codice di programmazione, grafiche, testi, tabelle, immagini, e ogni altra informazione disponibile in qualunque forma) sono protetti ai sensi della normativa Italiana ed Europea in materia di opere dell'ingegno.
Ogni prodotto o Societa' menzionati sono marchi dei rispettivi proprietari o titolari e possono essere protetti da brevetti e/o copyright concessi o registrati presso le autorita' preposte.




Portale Chi Siamo Archeologando Articoli Forum WiKiHiero


Qualità e pertinenza certificata da


Dedico EgiTToPhiLìa a colui che ha saputo insegnarmi che cos'è l'umiltà, senza parole, ma coi gesti e con l'esempio quotidiano.
Un'altra delle ragioni per cui l'ho amato, e lo amo, più di chiunque altro. Oggi ch'egli vive ancora, e per sempre, dentro il mio cuore, dedico EgiTToPhiLìa a...
... mio padre.

© Egittophilìa, 2005 - 2016. All rights reserved.