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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Una prolungata siccità la causa della fine dell'Antico Regno?

Ultimo Aggiornamento: 25/01/2013 13:19
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12/08/2011 07:54
 
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Da sempre sostengo che el-Giza, l'intero complesso, è un monumento dedicatorio all'Acqua, contrariamente a quanto comunemente detto da tutti. Anzi, dirò di più: da sempre sostengo che le piramidi stesse, sono a tutti gli effetti non un riferimento solare bensì un riferimento all'Acqua. Le mie affermazioni sono suffragate dai testi noti: ad oggi nessuno ha mai inteso però quanto effettivamente questi testi ci dicono in realtà. Da sempre sostengo che conosciamo "solo" il cinquanta per cento della religione (che non è solo il pensiero legato alla devozione) degli E.A. Bene, questa nuova e per certi versi "rivoluzionaria" scoperta non fatta da egittologi, ma da geologi confermerebbe inequivocabilmente che nell'A.R., in Egitto vi fu un grande problema connesso all'Acqua. Da sempre sostengo che fu questa la spinta motivazionale che portò alla costruzione di un monumento dedicatorio all'Acqua, el Giza appunto, per far sì che proprio la stessa risorsa idrica, ossia il Nilo esondasse di nuovo regolarmente e ritornasse a vivificare le terre arse dalla siccità. Esiste un'equazione che da sempre (quando dico da sempre mi riferisco al fatto che quanto affermo è riportato nel mio libro "Le abbazie ed il segreto delle Piramidi", per intenderci) cerco di mettere in evidenza, ma sembra che nessuno la voglia considerare. L'equazione è questa: Piramidi = edificio strumentale alla rinascita per il Faraone (se è vero quanto affermano da sempre tutti gli egittologi, ovviamente). Acqua = rinascita, indiscutibilmente (se è vero quanto affermato dagli egittologi, ovviamente). Il passaggio successivo è abbastanza evidente, credo ...
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
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12/08/2011 08:43
 
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Sì... ok... le tue teorie le conosciamo. Mi riferivo ai "carotaggi" più volte menzionati come elementi fondamentali. Cosa intendi?
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12/08/2011 10:52
 
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Intendo dire che i carotaggi effettuati ultimamente confermano in pieno le convalide di studi già effettuati in passato da studiosi del calibro di Allen Hoffman, ad esempio. Nelle conferenze che ho tenuto l'anno scorso dicevo che: "- L’imprevedibilità delle piene del Nilo -
Si ritiene, che a contribuire alla fine dell’Antico Regno (I – VI Dinastia, da 3000 a. C. ±200, a 2630 a. C.), sia stata proprio la scarsità delle inondazioni del Nilo di questo periodo. Al fine di certificare l’esattezza dell’idea avanzata sull’eventualità che el-Giza in toto sia un monumento dedicatorio all’Acqua, è qui oltremodo doveroso ed importante sottolineare, che Allen Hoffman ha inoppugnabilmente dimostrato, che prolungati periodi di grande siccità si sono verificati, oltre che nel 3900 – 3500/3400 a. C., proprio dal 3200 al 2500 a. C., cronologia che rientra ampiamente nel periodo da me indicato. L’analisi al C14 d’alcuni reperti provenienti da Ieraconpoli, ne retrodatava la cronologia di cento/centocinquant’anni rispetto ai relativi dati archeologici. Hoffman ha quindi potuto dimostrare, che questa discrepanza è l’effetto del mancato accumulo dell’isotopo di carbonio 14 da parte della vegetazione appunto nei periodi di siccità. La siccità e le inevitabili fasi di crisi socio-economica conseguenti, come se non bastasse, erano spesso accompagnate da epidemie pestilenziali ed agitazioni popolari. La situazione che si determinava era comprensibilmente allarmante …". L'Acqua è determinante per l'E.A. Nessuno ad oggi ha mai considerato in questi termini la "faccenda". Tutti "sanno" che gli E.A. erano grandi adoratori del Sole. Sole. Sole. Sole. Solo che questo non basta per comprendere in toto il pensiero e la coscienza religiosa che ha prodotto la cultura sviluppatasi sulle sponde del Nilo. I testi "parlano chiaro" a volerli comprendere per quel che sono "senza", ripeto "senza" volerli interpretare. Piramidi = Rinascita. Acqua = Rinascita. Piramidi = Acqua. Non Sole. Mi sembra chiaro a questo punto che l'altipiano di el-Giza sia da correlare, piuttosto che al Sole, all'Acqua (che dire delle "camere azzurre" esistenti a Saqqara?). Con tutte le conseguenze che questo comporta. Non vorrei apparire pedante e neppure presuntuoso, ma mi sembra abbastanza evidente che quanto viene detto dagli egittologi non sia completo. Lo dirò sempre e comunque, ad oltranza: repetita iuvant ...

[Modificato da Diego Baratono. 12/08/2011 10:54]
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12/08/2011 11:05
 
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"Una volta scartato l'impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile esso sia, deve essere la verità". Sir Arthur Conan Doyle, Sherlock Holmes, The sign of the four.
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
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12/08/2011 11:24
 
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Gli studi condotti dal team del Dott. Bates confermerebbero un periodo di siccità piuttosto prolungato: all'incirca 90 anni, come si legge dall'articolo. Un problema certamente enorme, che potrebbe sicuramente essere stato latore di disordini e pestilenze e dunque portare effettivamente a termine il cosiddetto Antico Regno, dando inizio a quello che ci è noto come I Periodo Intermedio.
Se davvero fu così, però, vorrei esporre alcune mie perplessità:

1) Se una tale siccità colpì l'Egitto durante l'Antico Regno e ne decretò la fine, e se gli esiti degli studi di cui sopra dicono il vero, non dovremmo considerare che potrebbe essersi trattato di un evento assai posteriore al tempo della costruzione delle Piramidi? L'Epoca abbraccia tutta la VI Dinastia e, per quel che ne sappiamo oggi, le Piramidi furono erette durante la IV, ossia circa 250/300 anni prima del termine dell'Antico Regno. I tempi per voler considerare le Piramidi di Giza monumenti evocativi dell'acqua, con esplicito riferimento alla "Grande Siccità" (battezzata da me medesima...) in tal caso, potrebbero non coincidere.

2) Qualora anche la siccità avesse colpito il Paese durante i Regni di Khufu, Kafra e Menkaura, dubito che gli stessi sarebbero stati in grado di far elevare monumenti dedicatori all'acqua così imponenti. Siccità significa Nilo in secca, oltre tutto il resto. L'acqua è elemento essenziale nel trasferimento dei blocchi che costituiscono i monumenti, come avrebbero fatto dunque a trasportarli? Senza calcolare il fatto che una siccità di quella portata avrebbe ridotto al minimo la forza lavoro, a causa di epidemie e mancanza di cibo, compresi i beni basilari come il pane o i prodotti dell'orto (pochi e troppo preziosi per poter intentare una tale "sfida").

A questo punto, quindi, dovremmo forse spezzare una lancia a favore di chi sostiene che le Piramidi di Giza non risalgono alla IV Dinastia, collocandole in un momento successivo (preciso che le mie conoscenze a riguardo non sono tali da consentirmi di avvallare questa ipotesi)? O, piuttosto, trovare finalmente una giustificazione all'inferiorità costruttivo-qualitativa dei monumenti piramidali posteriori (nonostante la mia scarsa conoscenza del periodo, propenderei per questa valutazione)?
[Modificato da -Kiya- 12/08/2011 11:26]
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12/08/2011 12:24
 
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E' il protrarsi di fenomeni siccitosi alternati a periodi di normale afflusso d'Acqua che oltre a creare grossi problemi all'A.R., potrebbe rivelarsi essere la realtà dei fatti: "Ho fatto la grande inondazione ... ho fatto in modo che i loro cuori cessassero di dimenticare l'Occidente ...". In questa prospettiva la frase ha un senso se contestualizzata in un quadro orientato all'ingraziarsi quella o quelle divinità che secondo gli E.A. fornivano l'indispensabile Acqua, ovvero "coloro che danno l'Acqua ... nel bell'Occidente ...". I riferimenti sono notevoli. Secondo il mio modestissimo parere, la costruzione di el-Giza, almeno da un punto di vista concettuale e progettuale, inizia con Zoser (III dinastia), che molto probabilmente cerca un modo di "stabilizzare" la MAAT che governa le inondazioni. Incarica Imhotep, che in qualche modo riesce ad individuare il nocciolo del problema: bisogna tornare ad "adorare" le divinità che "danno l'Acqua". Chi sono queste divinità? Senmut le segnalerà nel soffitto astronomico della sua tomba ... e non sono assolutamente le stelle della famigerata "cintura di Orione", cintura che, ripeto, non sorregge neanche un paio di mutande in questo quadro. Sono le divinità che compongono le stelle che comparivano al solstizio estivo quando il Nilo esondava regolarmente ... Imhotep viene ricordato più che per essere un architetto, per essere colui che ha "guarito" Kemet. Imhotep è un grande guaritore, ossia un medico ... ma ha guarito Kemet da cosa? A questo punto lascio a voi la risposta ...
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Suddito
12/08/2011 12:54
 
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La stessa perplessità di Kiya è maturata anche in me. Richard Bates ha detto che l'esame sui sedimenti del lago Tana "ha aiutato a capire di più su quel periodo di siccità, che è durato 90 anni" e non che c'è stato un alternarsi di periodi siccitosi con normali afflussi d'acqua.

Diego, se il progetto di Giza è cominciato addirittura da Djoser, e tale progetto era postumo ai 90 anni di siccità (che hanno messo fine ad un periodo storico) allora non pensi che piuttosto dell'Antico Regno il periodo che si è chiuso con la "secca" era quello predinastico?

Un'altra domanda, off-topic: noto che sei l'unico ad usare il nome Arabo della piana di Giza, come mai? Non sono sicurissimo, te lo chiedo per correggermi, ma non sarebbe giusto scrivere "Al-Jiza" come lo scriverebbe un Arabo?
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12/08/2011 13:32
 
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Non so perché adoperano il plurale con l'articolo per "el" - Giza, ma gli arabi egiziani la chiamano così oggi ed io così la chiamo, di più non so. Per Hoffman ci sono stati periodi di siccità alternati da periodi meno siccitosi. Certo è che in questa prospettiva il "ricordo" di un periodo difficile entra anche in ambito biblico. Antonio può essere il pre-dinastico il periodo "horribilis". Perché allora non pensare piuttosto ad un monumento dedicatorio realizzato per far sì che non si ripetessero gli stessi eventi nefasti? In ogni caso si inizia solo ora a prendere in seria considerazione altri aspetti della storia dell'E.A., ma finché non si terranno in considerazione "tutti" gli aspetti del pensiero degli E.A., non si risolverà il "problema", sempre ammesso che si voglia risolvere ...
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12/08/2011 13:51
 
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Re:
Diego Baratono., 12/08/2011 12.24:

E' il protrarsi di fenomeni siccitosi alternati a periodi di normale afflusso d'Acqua che oltre a creare grossi problemi all'A.R., potrebbe rivelarsi essere la realtà dei fatti: "Ho fatto la grande inondazione ... ho fatto in modo che i loro cuori cessassero di dimenticare l'Occidente ...". In questa prospettiva la frase ha un senso se contestualizzata in un quadro orientato all'ingraziarsi quella o quelle divinità che secondo gli E.A. fornivano l'indispensabile Acqua, ovvero "coloro che danno l'Acqua ... nel bell'Occidente ...". I riferimenti sono notevoli. Secondo il mio modestissimo parere, la costruzione di el-Giza, almeno da un punto di vista concettuale e progettuale, inizia con Zoser (III dinastia), che molto probabilmente cerca un modo di "stabilizzare" la MAAT che governa le inondazioni. Incarica Imhotep, che in qualche modo riesce ad individuare il nocciolo del problema: bisogna tornare ad "adorare" le divinità che "danno l'Acqua". Chi sono queste divinità? Senmut le segnalerà nel soffitto astronomico della sua tomba ... e non sono assolutamente le stelle della famigerata "cintura di Orione", cintura che, ripeto, non sorregge neanche un paio di mutande in questo quadro. Sono le divinità che compongono le stelle che comparivano al solstizio estivo quando il Nilo esondava regolarmente ... Imhotep viene ricordato più che per essere un architetto, per essere colui che ha "guarito" Kemet. Imhotep è un grande guaritore, ossia un medico ... ma ha guarito Kemet da cosa? A questo punto lascio a voi la risposta ...




Perchè associ la frase "... ho fatto in modo che i loro cuori cessassero di dimenticare l'Occidente..." all'acqua? In base a cosa? L'Occidente era la "sponda dei morti", ovvero la zona su cui sorgevano le Necropoli, e quindi assimilata all'Oltretomba. Il cuore aveva l'onere di doversi presentare "leggero", affinchè il defunto potesse essere "giustificato". Forse il significato va cercato semplicemente nelle Confessioni Negative, che fornivano al cuore del defunto un "espediente" per presentarsi scevro da peccati alla sua pesatura.
Perdonami se sono diretta, ma mi pare che il tuo sia un tentativo troppo azzardato di "riscrivere" il Culto Egizio in maniera non supportata da riscontri. Accetto l'idea che l'acqua fosse di vitale importanza, ma non posso fare a meno di sottolineare che nella rosa delle divinità non fossero contemplate le stelle della Cintura e non c'è alcun riscontro che queste potessero simboliggiare l'acqua. Gli Egizi non si sono certo risparmiati nel tramandare tutti gli esponenti della loro ampia rosa divina, perchè tralasciare proprio quelli? Se l'acqua avesse posseduto una divinità assimilata, esisterebbe un geroglifico specifico per rappresentarla: l'icona della divinità corrispondente o un simbolo pertinente ad essa, come per ogni altro elemento incarnato in un dio. Invece non è così, per l'acqua ricorrevano a un segno elementare, raffigurante delle piccole increspature/onde. Soltanto nel caso del Nilo vi è un riferimento esplicito ad Hapi. Lo stesso dicasi per le affermazioni che fai a carico di Imhotep: dove sta scritto che egli suggerì di adorare "le divinità dell'acqua"? E sulle sue capacità di guaritore/medico, mi pare che il terreno di applicazione sia da ritenersi piuttosto ampio, tenuto conto dell'alto tasso di mortalità dell'epoca e delle ripetute "pestilenze" (inteso in termini ampi e generici) a cui l'Egitto fu soggetto nel corso dei millenni.
[Modificato da -Kiya- 12/08/2011 13:52]
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12/08/2011 14:50
 
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L'Occidente consente all'anima del defunto ed al defunto stesso di "rinascere": Acqua = Rinascita ... La consequenzialità di questo principio basilare per il mondo nilotico è talmente stringente da chiedersi perché nessuno l'abbia mai vista prima. O non è vero che l'Acqua è sinonimo di Rinascita e quindi c'è qualche cosa da rivedere totalmente, oppure ...
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