| | | OFFLINE | | | Post: 857 Post: 857 | Registrato il: 03/10/2008 | | Artista del Re | |
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02/12/2010 11:22 | |
Versione in italiano maccheronico per mancanza di tempo, scusatemi:
Uno scienziato di Wellington ha pensato ad una spiegazione che può aiutare a risolvere la questione di come gli antichi egizi abbiano costruito le piramidi. Si è sempre pensato che massicci blocchi di pietra tagliati da cave, venissero trascinati nei cantieri.
Ma il professor Ken MacKenzie della Victoria University dubitandone, ha provato un piccolo campione di un frammento dalla famosa piramide romboidale, costruita più di 4500 anni fa, nel suo laboratorio di Lower Hutt.
Dopo aver polverizzato il campione, lo ha messo in uno spettrometro di massa che contiene un potente magnete, facendolo girare (nella centrifuga, n.d.t.) alla sconcertante velocità di 12.000 giri al secondo.
E' stato così in grado di ottenere un'analisi subatomica del blocco di piramide. Ha dimostrato che, invece di essere solida pietra, si tratta di una miscela di materiali diversi, una sorta di cemento antico.
"Il cemento utilizzato in questo campione, come si può chiamare il materiale di questa pietra ricostituita, sarebbe la prima forma di cemento che si conosca" ha detto MacKenzie.
La miscela di calcare e silicio mescolata con acqua e versata in stampi di legno, avrebbe formato blocchi simmetrici dopo l'impostazione.
Ci potrebbe essere un elemento di modernità in tutta questa architettura antica.
Gli scienziati dicono che se si potessero replicare oggi quelle tecniche costruttive e quei materiali, sarebbe un vantaggio per l'ambiente.
L’uso di una tonnellata di cemento moderno produce quasi lo stesso peso di gas serra.
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