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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Pi-Ramesse: effetto della minaccia Ittita?

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2010 13:16
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EgiTToPhiLo/a
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28/10/2010 12:28
 
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Come sappiamo Ramses II costruì una nuova città sulle rovine di Avaris, antica città Hyksos. La chiamò Pi-Ramesse e la consacrò come nuova capitale del regno, trasferendovi da Tebe la Corte e le altre istituzioni.

Secondo Edgar Pusch, egittologo impegnato negli scavi di Qantir, Pi-Ramesse fu costruita, e soprattutto "posizionata" sul delta del Nilo, per 3 motivi:

1) La famiglia di Ramses II era originaria di quelle parti;
2) Ramses II intendeva conquistare il vicino oriente (Siria e Palestina);
3) Il faraone voleva agevolare l'accesso alle vie commerciali dirette a nord, sia terrestri sia marittime.

Sono tutti motivi condivisibili, ma, a mio parere, non sono le principali caratteristiche che hanno spinto Ramses II alla costruzione della nuova capitale.

Premessa:
E' importante considerare che Pi-Ramesse, all'epoca, era la più grande e imponente città del mondo. Aveva un estensione di 30 km/q (pari a quella di Roma nel suo massimo momento di gloria). Lo sforzo per edificarla deve essere stato al limite delle possibilità di Ramses II. Perché tanta fatica allora solo per migliorare l'accesso alle vie commerciali per il nord? Bastava spostare le istituzioni commerciali e non tutta la capitale. Che la famiglia del re sia originaria del delta non è un motivo valido per impegnare la maggior parte delle risorse del paese all'edificazione di una nuova capitale.

Cosa ha spinto Ramses II a costruire la nuova capitale?
Io credo che una necessità su tutte ha dominato la volontà del re, e del resto della corte, di "avvicinarsi" al medio oriente: la guerra contro gli Ittiti.

La minaccia Ittita era avvertita già dai tempi di Seti I, se non addirittura da suo padre Ramses I, e deve essere stato un pensiero fisso per Ramses II. Il re sapeva bene che lo scontro era inevitabile e che gli Ittiti acceleravano la loro conquista del sud. Un dato importante in questo senso è la rivoluzione dell'esercito egizio. Già Seti I rinforzò le risorse militari costituendo una nuova divisione di soldati, la divisione di Seth, con sede a Menphis. Ramses II, addirittura, ne costituì una quarta, la divisione di Ptah (con sede appunto a Pi-Ramesse). Per quasi due mila anni l'Egitto ha potuto contare sulla forza di due sole divisioni militari e ad una certo punto, nel giro di qualche decennio, la dimensione dell'esercito viene raddoppiata, da due a quattro divisioni di soldati.
Non mi sembra che per agevolare il commercio con il nord o conquistare la Siria e la Palestina ci sia stato bisogno di assoldare altri 10.000 soldati. Le intenzioni, o le minacce, erano di ben altra entità, e identità.
Se gli Ittiti sono entrati nei crucci degli Egizi già da Seti I, e se proprio sotto il regno di tale faraone è iniziata la rivoluzione dell'esercito, probabilmente i due eventi sono collegati tra loro.
E' molto più logico pensare, perciò, che l'intenzione di Ramses II, nel concepire Pi-Ramesse, sia stata di volersi avvicinare con il palazzo reale e con le caserme militari al futuro luogo di scontro con gli Ittiti. Ramses sapeva anche che era inevitabile tale scontro e che, in caso di vittoria, avrebbe esteso l'Egitto ancora verso nord. Perciò Pi-Ramesse diventava uno snodo fra il vecchio Egitto e quello futuro.

E poi: perché Ramses II avrebbe costruito la nuova capitale proprio sulle rovine di Avaris, città considerata maledetta e terreno infestato dai demoni? Quale messaggio voleva dare il re se non di tipo bellico? In quel punto si era deciso anni prima il destino dell'Egitto e forse Ramses voleva che quel posto portasse lo stesso esito alla battaglia futura.

Insomma: se non fossero mai esistiti gli Ittiti, e quindi la loro minaccia, Ramses II avrebbe mai costruito Pi-Ramesse?
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TA makA nen ka neKet
28/10/2010 14:16
 
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Sinceramente io sapevo del trasferimento nel delta proprio per motivi militari. Mi sembra che tutti i tentativi di invasione (riusciti e no) venivano da oriente o dal mare, quindi è (per me eh?) probabile che Ramses pensasse agli ittiti, ma non solo.
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28/10/2010 15:39
 
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[SM=x822751] Ipotesi suggestiva, ma secondo me poco probabile: se davvero l'Egitto percepiva la potenza ittita come una seria minaccia, non sarebbe stato più razionale economizzare, in vista di una possibile caqmpagna militare?
Credo che la volontà di edificare una nuova capitale sia da ascrivere ad una certa "mania di grandezza" che ha caratterizzato la maggior parte dei faroni che hanno regnato a lungo. Edificare una nuova capitale significava determinare un nuovo corso storico, farsi ricordare per sempre...
[SM=x822715]
Gli esempi di città sorte dal nulla (o quasi) con questo scopo non sono eccezionali neppure in tempi recenti... [SM=x822706]
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28/10/2010 16:58
 
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Re:
Merytaton62, 28/10/2010 15.39:

[SM=x822751]
Credo che la volontà di edificare una nuova capitale sia da ascrivere ad una certa "mania di grandezza" che ha caratterizzato la maggior parte dei faroni che hanno regnato a lungo. Edificare una nuova capitale significava determinare un nuovo corso storico, farsi ricordare per sempre...




Rimane da capire perchè lì e non da un'altra parte [SM=x822741]
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28/10/2010 19:59
 
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Non conosco la geografia dell'Egitto...può darsi che fosse una zona particolarmente fertile.O forse avrà voluto sfruttare collegamenti (strade) e strutture già esistenti, magari riadattandole. E' solo una mia ipotesi, non ho attinto ad alcuna fonte...per cui potrebbe benissimo essere campata in aria.
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29/10/2010 13:44
 
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La "Città di Ramesse", situata nel delta orientale del Nilo, fu fondata dal faraone Sethi I sul sito di Avari, già capitale dell'Egitto durante il periuodo hiksos. IL figlio e successore di Sethi I, Ramesse II, ingrandì la città e ne fece la capitale politica del regno in sostituzoome di Tebe, conferendole il proprio nome.
La motivazione dello spostamento della capitale da Tebe a Piramesse fu dovuta sia al fatto che i faraoni ramessidi erano originari di questa zona, sia in parte al loro desiderio di esercitare un maggior controllo sui territori a oriente dell'Egitto. Piramesse è citata dai libri biblici della Genesi e dell'Esodo sotto il nome di Ramesse.
Decadde al momento in cui la XXI dinastia trasferì la capitale nella vicina Tanis, probabilmente anche a causa del mutamento nel corso del ramo del Nilo che scorreva vicino a Piramesse".

Questo è quello che scrive Edda Bresciani nella sua enciclopedia "L'Antico Egitto".
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29/10/2010 16:04
 
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Il pensiero di Edda Bresciani non si discosta molto da quello di Edgar Pusch. Ed è condiviso dalla maggior parte degli studiosi (tranne che per l'attribuirne la parentela a Seti I, pare che questi abbia edificato solamente un tempio dedicato a Seth ed abbellito una cittadina poco distante dalle rovine di Avaris e che Ramses II l'abbia estesa fino al sito della vecchia capitale Hyksos. Perciò è stato Ramses II a scegliere di edificare su Avaris e non suo padre o suo nonno - credo sia proprio Pusch a decretarlo).

La mia domanda è: sono solo quelli citati da Pusch e Bresciani i motivi di tale impresa? O il popolo del Hatti ha contribuito alla causa?
[Modificato da Antonio Faricelli 29/10/2010 16:05]
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29/10/2010 20:22
 
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Premetto che i miei riferimenti sono tutti basati sul libro intitolato “Il Faraone” di Tyldesley.
Allora, a pag. 126 si legge che (in sostanza) dopo la morte del padre Seti I, Ramses fece un annuncio: l’Egitto avrebbe beneficiato di una nuova capitale.

Il palazzo d’estate di Seti, situato non lontano da Avaris, antica capitale degli Hyksos aveva consentito a questi faraoni di mantenere un legame con le loro origini, mentre la vicinanza con il confine orientale lo avevano reso un’utile base militare. Ora il palazzo sarebbe stato ricostruito diventando il cuore di una magnifica città, che doveva essere chiamata Pi-Ramses”.
Inoltre , più avanti si legge una descrizione del luogo scelto per la costruzione di questa immensa città.

Pi-Ramses era circondata dall’acqua.

Sorgeva nel delta del Nilo, a ovest e a nord scorreva il ramo di Pelusio, noto come “Acque di Ra”, mentre a sud e a est c’era un canale artificiale, le “Acque di Avaris”, che alimentava un lago, le “Acque della Residenza”.
Molto più a Sud, un secondo lago consentiva la presenza di un porto facilmente raggiungibile dal Mediterraneo orientale e dall’Egitto meridionale.
Pertanto la città disponeva non solo di una fonte di acqua dolce, ma anche di un mezzo di trasporto, di scarico, di irrigazione e di difesa. Al di là della città c’era abbondanza di terra fertile, che a est confinava con il deserto
”.

Quidni come città era molto strategica e si rimaneva sconvolti dall’abbondanza che vi regnava.
Inoltre si legge anche che la città scomparve quando il ramo di Pelusio iniziò a riempirsi di sedimenti: gradualmente il Nilo cambiò il suo corso spostandosi più a nord, rendendo così inutilizzabile il porto di Pi-Ramses e di fatto isolando la città dalla principale via di comunicazione con l’Egitto”.
Da queste nozioni si deduce che Ramses scelse proprio quel luogo su cui edificare la sua città perché la sua posizione e la sua terra, era favorevole in tutti campi. La sua posizione permise anche di poter avere non solo comunicazione con le altre città, favorì anche la loro protezione in caso di attacco e l’abbondanza di acqua permise di irrigare i campi per ogni tipo di raccolto rendendo fertile la terra e consentendo la sopravvivenza alla popolazione.
Forse era anche l’unico sito che presentava tutti questi vantaggi.

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01/11/2010 10:16
 
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Certamente, ma quelle che citi, Nefertiti83, non sono esigenze che richiedono l'edificarsi di una capitale per essere soddisfatte... o almeno così mi verrebbe da pensare. Il commercio con il nord e la protezione militare dall'oriente erano già ben attivi sotto la XVIII dinastia. E la necessità di abitare nel posto di origine della propria famiglia era già stata risolta da Seti I con una residenza estiva.

Spostare una capitale vuol dire spostare l'intera corte, con tutti gli "uffici" che le occorrono. Spostare le migliaia di abitanti che ne formeranno la popolazione. Costruire da zero un nuovo istituto religioso, con tanto di tempio e sacerdoti al seguito (nel caso di Pi-Ramesse quello di Ptah).
Un bel impegno insomma, e per che cosa? Ramses II poteva avere la sua residenza estiva sul delta, poteva avere la sua "piazza affari" e poteva avere anche un tempio di Ptah senza spostare la capitale.
Tutto questo dispiegamento di gente forse aveva uno scopo, dovevano essere pronti e disponibili nell'immediato in caso di impiego bellico verso Qadesh? Certo non si sapeva che si sarebbe svolta una battaglia proprio lì, ma era nell'aria la possibilità di uno scontro con gli Ittiti e che sarebbe avvenuto per forza in direzione nord-orientale.
Due divisioni militari e le risorse di una nuova capitale a portata di Gaza. Era da lì infatti che arrivava l'odore della minaccia. Potrebbe perciò essere stata proprio la presenza Ittiata al di là del mare un'altra ragione, a mio parere la più importante, che ha spinto Ramses II al progetto Pi-Ramesse.

Perché Pusch non la cita nemmeno come ultima probabilità? Con quali supposizioni si escludono gli Ittiti dai pensieri di Ramses II? E allora che motivo avevano Seti I e Ramses II di raddoppiare le forze militari nel giro di qualche decennio?

Non sono filo-ittita ma non posso credere che questa civiltà non abbia influenzato alcune scelte da parte degli Egizi proprio negli anni che precedevano la battaglia di Qadesh.
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
01/11/2010 10:46
 
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ANch'io la penso così. Da quello che si legge nei vari saggi su Ramesse, gli Ittiti erano la sua spina nel fianco...
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