| | | OFFLINE | | Post: 4.090 Post: 4.089 | Registrato il: 04/04/2007 | | Scriba Reale | La Divina Cantatrice - HdjetmeMaat MerytAton Sitenjterw - | |
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13/10/2010 00:59 | |
Forse dovremmo dibattere a lungo su questo "busillis".
Prima di ogni cosa probabilmente sarebbe il caso di definire la parola "romanzo" storico e connotarla nella sua fondamentale differenza dalla parola "saggio".
Secondo me in un saggio di storia troviamo la cronaca dei fatti documentati e le deduzioni più o meno personali che l'autore vuole trarre dalle testimonianze di cui è in possesso, offrendo ai lettori una verità più o meno condivisibile.
L'autore Kiya, pur costretta a riassumere con poche righe, ha voluto offrire un esempio di saggistica oppure lo scheletro su cui articolare un romanzo ? Presumo che volesse indicare un canovaccio sul quale poi tessere le vicende che coinvolgono i personaggi. Però, se così fosse, nascerebbe un romanzo sicuramente vivace e accattivante dove le passioni, a causa della forte sensibilità dela scrittrice, dominano gli scenari.
Potrei dire che Kiya ha scritto un romanzo molto gradevole, ha ambientato i suoi beniamini nel giusto luogo e nel giusto tempo, li ha descritti con precisione nell'aspetto, ne ha smascherato le spiritualità e trasmesse le emozioni (sì perchè è in grado di farlo), ci ha regalato momenti per sognare......ma.....il suo non è un "romanzo storico" perchè nessuno può provare che Nefertiti ha commesso un omicidio !
Altra cosa è il romanzo di Hotep giacchè in quel contesto si potrebbe (si sarebbe potuto) sospettare l'assassinio.
Continuo a pensare che si possono scrivere solo romanzi "di ispirazione storica" ma soprattutto che si dovrebbero leggere con distacco per fruirne esclusivamente il pregio letterario. |