Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Alla scoperta delle arti

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2009 09:08
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EgiTToPhiLo/a
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11/09/2009 11:02
 
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Il canto d'amore
L'egitto è noto in tutto il mondo per le sue arti funerarie il chè da all'antico egitto una parvenza ossessiva di austerità e una filosofia di vita totalmente volta alla sola morte.
Come a dire che l'egiziano vivesse solo per fare le piramidi per le spoglie del faraone...

Al contrario l'egiziano viveva invece per tante altre cose .
L'arte (non funeraria), il lavoro, la musica,la guerra, le feste e non ultimo il canto con cui si esprimeva la vita e il sesso.

Il papiro Chester Beatty I, attualmente a Dublino, contiene una serie di canzoni d'amore scritte nell'antico Egitto, attorno al tredicesimo secolo A.C.
E' un ciclo di sette stanze: un giovane e una giovane cantano il loro amore separatamente, alternandosi nel canto. Come in molte altre culture, si chiamano tra loro "fratello" e "sorella".
Traduzione delle prime due stanze:

Prima stanza

Sorella senza rivali,
tra tutte la più bella,
è come la dea-stella, che sorge
all'inizio del nuovo anno.
Perfetta e brillante, dalla pelle splendente,
seducente nei suoi occhi quando lancia uno sguardo,
dolce nelle sue labbra quando parla,
e mai una parola di troppo.
Collo flessuoso, corpo splendente,
i suoi capelli sono veri lapislazzuli,
la sua mano raccoglie oro,
le sue dita sono come fiori di loto,
generosa dietro, stretta in vita,
le sue cosce estendono la sua bellezza,
di incedere armonioso quando cammina sulla terra.
Lei ha rubato il mio cuore con il suo abbraccio,
ha fatto girare il collo di ogni uomo
alla sua vista.
Chiunque la abbracci è felice,
è come il capo degli amanti,
e lei è vista uscire
come quella dea, la sola dea.

Seconda stanza

Mio fratello vince il mio cuore con le sue parole,
ha fatto sì che la malattia si impadronisse di me.
Ora è vicino alla casa di mia madre,
e io non posso neppure dire che lui vi è stato.
Fa bene mia madre ad ordinarmi così,
'Toglitelo di torno';
vedi come il mio cuore è lacerato dal suo ricordo,
l'amore per lui mi ha depredata.
Guarda che uomo insensibile è lui
- ma io lo sono altrettanto.
Non comprende quanto vorrei abbracciarlo,
o che scrivesse a mia madre.
Fratello, sì! Sono destinata a essere tua,
dalla dea d'oro delle donne.
Vieni a me, lascia che la tua bellezza sia vista,
rendi felici papà e mamma.
Raduna tutti i miei in un posto,
falli gridare per te, fratello.
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13/09/2009 15:21
 
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Con tutta probabilità gli egizi erano ossessionati dalla morte proprio perchè amavano la vita [SM=x822715] [SM=g1621242] ...non dobbiamo dimenticare che, all'epoca, pochi varcavano la soglia dei quarant'anni (la vita media si aggirava attorno ai trenta!) [SM=x822736]
I bassorilievi raffiguranti corpi femminili trasudano una grazia ed una sensualità raramente riscontrabili nelle espressioni artistiche delle popolazioni coeve [SM=g1621242] .D'altronde, è risaputo che la luce del sole ed i colori accesi (chiunque abbia modo di navigare lungo il Nilo se ne accorge)stimolano l'ipofisi e, di conseguenza, anche i pensieri "birichini"... [SM=g1619690]
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13/09/2009 16:02
 
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Personalmente non concordo con l'idea che fossero "ossessionati" dalla morte.
Propendo più per ritenere che quelle funebri siano le vestigia che hanno maggiormente resistito al tempo.
Questo perchè per le "Dimore dell'Eternità" e per i Templi funerari venivano impiegati materiali più resistenti, rispetto a quelli utilizzati per abitazioni e palazzi, affinchè fosse garantita l'importante funzione intrinseca.
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13/09/2009 17:33
 
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In effetti è un'ipotesi plausibile. Forse "ossessionati dalla morte" è un'espressione un po' forte, ma non voleva avere un connotato dispregiativo. Noi (forse) ci pensiamo un po' meno perchè grazia ai progressi della medicina ed alle condizioni di vita più favorevoli ci rendiamo meno conto della fragilità della vita, ma anche della sua infinita bellezza (parere personale).
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EgiTToPhiLo/a
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13/09/2009 17:55
 
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-Kiya-, 13/09/2009 16.02:

Personalmente non concordo con l'idea che fossero "ossessionati" dalla morte.
Propendo più per ritenere che quelle funebri siano le vestigia che hanno maggiormente resistito al tempo.




infatti...........

Il tempo ha infatti conservato le vestigia funebri + di ogni altra cosa in quanto erano preparate per resistere al tempo + di ogni altra cosa sempre però solo relativamente ai ceti + elevati a partire naturalmente dal faraone.

E' proprio questo il mio maggior interesse Egittologico.

E' semplice infatti indagare sui riti funebri di cui troviamo abbondanti tracce nelle piramidi illustrati sulle pareti e in ogni dove.
Ma sempre relativamente al faraone e alla sua famiglia al quale naturalmente piaceva vivere e bene.
Parlare oggi delle loro credenze religiose o notare la loro grande attività astronomica è di conseguenza assai semplice.

Molto + difficile è scoprire il loro amore per la vita piuttosto che per la morte in quanto il tempo lascia difficilmente tracce della vita tranne quella documentata dai geroglifici e dalla lettura dei classici.
Ecco il mio interesse per la filologia egizia che spero mi dica in che pietanza mettevano lo zafferano o che mi illustri come facevano il vino e se era buono.
(...)
O ancora come si divertivano e com'era la vita in famiglia al fi fuori delle grandi gerarchie.
Non è studiando la vita del faraone che sapremo cosa faceva il contadino.
Ma di contro solo studiando il contadino, il fabbro, la prostituta, l'artigiano, il commerciante,il maestro d'ascia: le loro canzoni d'amore, i loro divertimenti, i loro cibi preferiti conosceremo il loro amore per la vita di cui sono certo fosse maggiore di quello per la morte.
Non bisogna infatti farsi ingannare dall'apparente predominanza di anubi all'interno delle piramidi sugli altri dei ma cercare l'amore per la vita attraverso le tante divinità preposte a proteggerla e a rendere fertili i campi gli uomini e il bestiame.
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13/09/2009 18:01
 
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Re:
Merytaton62, 13/09/2009 17.33:

In effetti è un'ipotesi plausibile. Forse "ossessionati dalla morte" è un'espressione un po' forte, ma non voleva avere un connotato dispregiativo.



Carissima, ho inteso perfettamente ciò che intendevi ;)
L'idea che gli egizi fossero ossessionati dalla morte è un parere assai diffuso, proprio in virtù del fatto che le loro vestigia non celebrino altro. Ho semplicemente colto l'occasione per proporre un punto di vista diverso che val la pena di tener presente.
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EgiTToPhiLo/a
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14/09/2009 19:03
 
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Non vedo ossessioni
se rileggiamo la canzone si sciolgono tutti i dubbi

..................... e ne esistono tante altre
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14/09/2009 20:56
 
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Infatti la presunta "ossessione"per la morte e/o altri aspetti della vita non era suggerita dal canto in questione (peraltro bellissimo), bensì dall'insieme dei reperti che ci sono stati tramandati ...abbiamo altresì appurato che trattasi di una dimensione distorta.
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15/09/2009 09:08
 
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allora come ora, struggente è il senso di incertezza che si impadronisce di un cuore innamorato....
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