Furono i Greci a battezzarli
phoìnikes, riferendosi a coloro che nel I millennio a.C. risiedevano nell'area settentrionale della regione di Canaan, a partire dalla città di Arad (la fenicia Arvad) fino al Monte del Carmelo, che oggi rientra in territorio Israeliano.
L'origine della parola resta, tuttavia, ancor oggi confusa. Non è chiaro infatti se i Greci intendessero riferirsi a un particolare colorito della pelle (gli abitani della Fenicia erano di carnagione scura) o, se invece, si riferissero alla porpora, prodotto che contribuì a renderli famosi. Certo è che i fenici non si identificassero con quel nome, ma preferissero definirsi
Kn'n, cananei, un termine altrettanto strettamente connesso con la produzione della porpora.
Gli autori classici adottarono la consuetudine di definire "fenici", "punici" o "cartaginesi" anche gli abitanti delle colonie sparse in tutto il bacino del Mediterraneo. Consuetudine che ha dato vita a non pochi problemi interpretativi in epoca moderna.
Oggi si è optato per definire "Cananei" gli abitanti del Levante orientale nel II millennio a.C., "fenici" coloro che risiedevano sulla costa siro-libanese durante il I millennio a.C. e "punici" i fenici occidentali in generale, riservando il termine "cartaginesi" ai soli effettivi abitanti di Cartagine.
Tutti costoro non svilupparono mai la concreta convinzione di appartenere a un unico popolo o a un'unica nazione, seppur possedessero molti elementi in comune (lingua, religione, cultura, razza...).