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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Lettura originale del mito di Osiride

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2009 01:05
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EgiTToPhiLo/a
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30/05/2009 07:30
 
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Secondo la leggenda Osiride era il primogenito di quattro fratelli, due maschi (Osiride e Seth) e due femmine (Iside e Nefti). Essi vissero alla fine dell’Era degli dèi, quel lungo periodo d’oro per l’Egitto, durante il quale regnarono direttamente gli dèi: Atum, Shu e Tefnut, Geb e Nut. La successione di varie coppie di divinità vuole, a mio parere, simboleggiare almeno tre fasi di questa lunga Era. A un periodo iniziale identificato dal dio Atum, seguì il periodo identificato da Shu e Tefnut e quindi quello identificato da Geb e Nut. Questi periodi furono forse definiti da tremende catastrofi, che impropriamente vengono chiamate “diluvi”, ma che in realtà videro un rapido sollevamento dei mari, tremendi tsunami che investirono tutte le regioni della Terra, forti terremoti e un’intensa attività vulcanica. Secondo alcune osservazioni geologiche, queste catastrofi sono inquadrabili intorno al 12000, 9500 e 6000 a.C.
La catastrofe del 6000 a.C. portò le acque dei mari a raggiungere un livello medio di poco inferiore a quello attuale e vide la distruzione di tutti gli insediamenti costieri. La vita sulla Terra rischiò di essere distrutta per sempre.
Gli Egizi, che come tutti i popoli antichi, parlavano in termini di mito, hanno associato questo evento catastrofico con la maledizione di Shu verso i figli amanti. Nut, il cielo, si era abbassata per copulare con Geb, la Terra, ma Shu separò i due amanti e li maledì. Nut non sarebbe stata in grado di generare un figlio in nessun giorno dell’anno, e l’Era degli dèi avrebbe avuto fine.
L’accoppiamento di Cielo e Terra è una chiara descrizione di una continua e violenta perturbazione meteorologica. Le nubi del cielo si erano abbassate, così da coprire la Terra e il diluvio aveva messo in pericolo l’intera umanità.
Il dio Creatore non era però d’accordo su questa fine drammatica e inviò il dio della scienza e della magia, Thoth a sfidare la Luna nel gioco dei dadi.
La posta fu evidentemente un qualcosa di celeste, minuti di durata della rivoluzione della Terra intorno al Sole.
Thoth vinse alla luna un totale in minuti pari a 5 giorni, portando così la durata dell’anno terrestre a 365 giorni.
Gli Egizi ci hanno detto in pratica che il “diluvio” del 6000 a.C. fu determinato da qualcosa di cosmico, forse la caduta sulla Terra di grosso meteorite o una grande cometa. La Terra cambiò leggermente orbita e l’anno si incrementò di cinque giorni, passando da 360 a 365.
Questo evento consentì il superamento della maledizione di Shu, la nascita di nuovi dèi. Nut generò nei cinque giorni aggiuntivi cinque figli, dei quali i primi quattro furono: Osiride, Seth, Iside, Nefti.
La vita sulla Terra non sarebbe stata tranquilla per molto tempo. Dopo circa 500 anni si verificò una nuova catastrofe, più tremenda della precedente. Il livello medio dei mari superò quello attuale di molti metri. Nel Mediterraneo il sollevamento fu forse ancora maggiore, a causa della penetrazione delle onde di tsunami dall’Atlantico. La spinta delle acque determinò la rottura della diga di terra, che separava il Mediterraneo dal Mar Nero, allora un lago alimentato dai grandi fiumi dell’Europa sud-orientale. Le regioni costiere del Mar Nero furono allagate, ma stessa sorte toccò alle regioni costiere del Mediterraneo. In Egitto il Delta fu completamente allagato.
La forte piovosità legata alla catastrofe dovette aumentare di molto la portata del Nilo e possiamo immaginare che l’intero Egitto si trovò per lungo tempo completamente sommerso dalle acque del mare e del fiume.
La civiltà si salvò su una decina di colline, sulle quali i sacerdoti costituirono dei Centri Sacerdotale, in cui si tennero vive le tradizioni e la cultura egizia.
Dopo molto tempo il Mediterraneo iniziò una lenta regressione. Le piogge diminuirono e il Nilo riprese il suo regime naturale, fatto di piene estive e conseguenti allagamenti limitati nel tempo.
La civiltà egizia poteva rinascere, ma la rinascita avvenne prima nell’Alto e Medio Egitto, mentre il Delta, la terra sacra a Osiride, continuò a essere allagato. Dopo un nuovo lungo periodo, si ebbe il prosciugamento del Delta o meglio l’emersione di un nuovo Delta, con coste molto più arretrate di prima.
Questa catastrofe fu tramandata ai posteri col mito di Osiride.
Osiride che rappresentava l’Egitto, il Delta e la Valle del Nilo, fu ucciso dai sicari del fratello, Seth.
L’uccisione avvenne per annegamento (metafora del diluvio e dell’allagamento dell’Egitto).
Il corpo fu cercato da Iside e Nefti, ma Seth decise di suddividere il corpo in 14 pezzi e di nasconderli in varie parti dell’Egitto. E’ chiaramente il tentativo di tener viva la civiltà egizia, con la formazione di 14 Centri Sacerdotale su altrettante colline (Abydos, Kom Ombo, Dendera, Giza, ecc.).
La regressione miracolosa delle acque fu descritta nel mito come nascita miracolosa di un figlio di Iside, ingravidata dalla mummia di Osiride, formata dopo aver cercato e raccolto i pezzi di Osiride.
Per indicare che bisognava intendere la rinascita dell’Egitto e non la nascita di un figlio in carne e ossa, il mito ci dice che l’accoppiamento fra la maga Iside e la mummia di Osiride avvenne senza che la mummia avesse il suo organo genitale, in quanto non era stato trovato.
La rinascita dell’Egitto andava però descritta secondo le sue fasi storiche. I sacerdoti arricchirono così il mito parlando del dominio di Seth, fintanto che il figlio di Iside e Osiride, Horus, non fu adulto e in grado di rivendicare il trono (metafora del lento prosciugarsi del Delta (Horus) rispetto all’Alto e Medio Egitto (Seth). Dopo il prosciugamento iniziale del Delta, Horus accampò i suoi diritti di successione. Gli dèi decisero così di dividere l’Egitto in due regioni, quella meridionale e il Delta, rispettivamente sotto il potere di Seth e Horus.
Infine, le acque si ritirarono completamente e l’Egitto fu di nuovo unito geograficamente. Il mito non poteva che assegnare la successione di Osiride al “figlio” Horus, divinità destinata a contrassegnare tutti i sovrani del futuro Egitto dinastico.

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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
02/06/2009 22:52
 
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Se tutto il mito di Osiride e quelli ad esso connessi fossero una metafora, potremmo quindi leggere nell'episodio dell'evirazione di Seth, da parte di Horus il riferimento all'aridità del deserto. Ma come potremmo spiegarci, invece, l'episodio in cui Seth priva di un occhio Horus?

Quindi, se questo è il tuo pensiero a riguardo del mito di Osiride, tu non credi che i personaggi che lo popolano possano essere, in un certo senso, realmente esistiti?
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

03/06/2009 21:47
 
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La fonte dalla quale hai tratto il mito di Osiride in questa forma e i dati riportati è Plutarco?
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EgiTToPhiLo/a
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04/06/2009 10:17
 
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Non si hanno elementi per credere che i personaggi del mito siano esistiti. Ammesso che si sia avuta una vicenda analoga, i sacerdoti egizi potrebbero aver costruito una storia più complessa, che in prima linea potesse costituire un messaggio per il popolo (vittoria del bene sul male), ma che esotericamente potesse descrivere gli avvenimenti connessi al Diluvio Universale del 5500 a.C.
Il prosciugamento miracoloso dell'Egitto avvenne in tempi lunghi e secondo varie fasi: rientro del Nilo nell'alveo e straripamenti estivi, lento prosciugamento della Valle del Nilo e infine emersione di un nuovo Delta, decisamente di minor superficie.
Nel mito queste fasi storiche furono descitte parlando di vari giudizi degli dèi.
L'assegnazione dell'Egitto al solo Seth (Delta allagato) fu cambiata da un primo giudizio degli dèi, suddividendo l'Egitto (Alto e Medio Egitto emersi e Delta allagato) a Seth e Horus, quindi il giudizio definitivo assegnò l'intero Egitto (tutto emerso) a Horus, idealmente figlio e legittimo erede di Osiride.
Per colorire e rendere comprensibile al popolo il doppio giudizio degli dèi fu ideata da prima la perdita dell'occhio del Falco Horus (parziale incapacità del falco di volare e cacciare e quindi parziale perdita di potere), quindi la perdita dei testicoli del Toro Seth (incapacità di procreare e quindi perdita totale del potere). In concomitanza alla perdita di potere di Seth, si ebbe l'intervento di Thoth, che aggiustò l'uguat / l'occhio di Horus, lo rimise nell'orbita e ridiede al falco i pieni poteri e il diritto a diventara la divinità dinastica.

Questa lettura del mito di Osiride costituiva, quasi sicuramente, parte dei Misteri di Osiride, misteri a conoscenza di pochissime persone (faraone e pochi sacerdoti) e celebrati in alcuni centri sacerdotali.

Ho già detto che il mito di Osiride ha per me anche una valenza cosmologica, ma questo è un argomento che tratterò nel mio prossimo libro (se ci sarà) e che per il momento rientra nei Misteri.

Per quanto riguarda Plutarco, credo che egli abbia dato la versione per il popolo. Non era consentito infatti svelare i "misteri" e sicuramente Erodoto, Plutarco e gli altri autori classici, non ebbero conoscienza di cosa si nascondeva dietro il mito di Osiride.
Il popolo avrebbe creduto con minor rispetto alla religione di Osiride se avesse saputo che questa, come altre, fu costruita a tavolino, sulla base di eventi reali e per creare norme di comportamento morale.
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

05/06/2009 19:12
 
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Quindi in pratica ti sei servito dei dati forniti da una fonte che riporta solo la versione per il popolo?
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EgiTToPhiLo/a
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05/06/2009 22:03
 
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Diciamo che ho cercato una lettura originale che giustificasse la fine della civiltà egizia intorno al 5500 a.C. e la sua lenta e graduale rinascita.

Quello che meraviglia nel mito di Osiride è il fatto che a "vincere" sia Horus, una divinità che dovrebbe rappresentare il Basso Egitto. Come mai i sovrani dell'Alto Egitto, che unificarono, il territorio, accettarono la supremazia religiosa del Basso Egitto (Horus) rispetto a quella dell'Alto Egitto (Seth)?

Si potrebbe pensare che il mito fu scritto quando, durante il predinastico, ci fu una supremazia del regno settentrionale, ma al riguardo si può anche ipotizzare che nell'Alto e Basso Egitto si sia avuto rispettivamente:

1. inizialmente, il dominio della città di Nubet / Ombos (dio Seth) e Behedet (dio Horus);
2. quindi, un cambio di città dominante con Nekheb / El Kab + Nekhen / Ieracopolis (dea Nekhebet + dio Horus) e Pe + Buto (dio Horus + dea Uadjyt);
3. infine, unificazione dell’Egitto da parte dei sovrani di Nekheb e Nekhen.

Alla luce di queste ipotesi, il culto del dio Horus, così come la cultura gerzeana, si sarebbe diffusa dal Basso Egitto a tutto il territorio. Al dio Horus di Behedet sarebbe stato consacrato il tempio di Behedet / Edfu e la comune divinità avrebbe assunto una valenza dinastica per entrambi i regni, declassando a divinità del deserto il dio Seth, della perdente città di Nubet.
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

05/06/2009 22:32
 
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Scusami se insisto su questo ancor prima di entrare nel merito della discussione, vorrei che fossimo tutti d'accordo sul fatto che il mito di Osiride nella forma da cui sei partito per le tue deduzioni sia quello riportato da Plutarco nel De Iside, oppure che chiarissi se possiedi altre fonti ...
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EgiTToPhiLo/a
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05/06/2009 22:43
 
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Diciamo che il mito di Osiride è riportato in molti libri. Molto probabilmente tutti si rifanno al testo di Plutarco, ma non sono sicuro che il mito non sia narrato anche in testi egizi (per esempio nel tempio di Dendera).
Comunque tutte le versioni che ho letto sono concordi nel narrare la bella favoletta, con risvolti morali.
Esistono forse variazioni su alcuni punti, ma la sostanza è la stessa.
Non ho mai trovato né una lettura che si rifaccia alla cosmogonia né una che prenda in considerazione la distruzione e rinascita della civiltà egizia dopo il diluvio.
Se le mie ipotesi non sono originali, sarò ben lieto di conoscere un compagno di "lettura esoterica".
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

05/06/2009 23:31
 
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Al contrario, le tue ipotesi sono davvero originali, e si distinguono certamente per elaborazione eprofondità dell'analisi rispetto a quelle di molti altri testi che fanno semplicemente un riassuntino dell'opera di Plutarco!
Proprio per questo sono interessata a sapere se c'è dell'altro o se la fonte è solo quella...
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EgiTToPhiLo/a
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06/06/2009 11:38
 
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Non ho letto tutti i libri pubblicati, ma il fatto che sui libri di più facile reperibilità la lettura esoterita del mito di Osiride non sia neanche accennata, mi fa ritenere di essere stato il primo ad aver visto nella storia di Osiride una scrittura del Diluvio Universale del 5500 a.C.

Lo spunto delle mia ipotesi può essere trovato nel tentativo di spiegare il predinastico egizio, ma sopratutto nel fatto che i sacerdoti egizi hanno detto che non venne ritrovato il pene del re assassinato e smembrato.
Solamente una rinascita della civiltà poteva aver luogo senza atto sessuale, mentre la nascita di Horus, da un accoppiamento improbabile fra Iside e la mummia del marito, avrebbe avuto bisogno almeno degli organi sessuali.
Anche imbottendo la mummia di Osiride della miglior lattuga, questa non avrebbe mai fecondato Iside!!!
Perché poi costruire una vicenda ipotizzando la nascita di Horus dopo la morte e mummificazione di Osiride? Non sarebbe stato più locico dire che Horus era stato già concepito al momento della morte del padre.
I sacerdoti egizi hanno sicuramente voluto lanciare un messaggio esoterico, messaggio che non era stato colto finora.
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