Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Le Piaghe d'Egitto? Eruzioni e tsunami

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2009 01:38
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EgiTToPhiLo/a
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01/05/2009 19:06
 
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Riporto qualche notizia sui siti biblici nel Delta orientale, tratte dal libro di Andrew Collins & Chris Ogilvie-Herald La cospirazione di Tutankhamen. La “vera storia” dell’Esodo degli Ebrei dall’Egitto

«[…] nel luglio del 1966, il dottor Manfred Bietak dell’istituto di Egittologia dell’Università di Vienna iniziò degli scavi a Tell ed Dab’a. Fin da allora egli ha condotto un’esaustiva esplorazione dell’area, e ha portato alla luce un immenso sito urbano di origini asiatiche fondato durante il Medio Regno e proseguito fino alla fine del Secondo Periodo Intermedio, quando finalmente gli Hyksos furono scacciati dall’Egitto dall’esercito del faraone Ahmose. Fra le scoperte fatte a Tell ed Dab’a vi sono due grandi templi asiatici, straordinariamente simili ad altri trovati a Megiddo e ad Hazor in Palestina.
Bietak scoprì che la città di Tell ed Dab’a ricopriva un’area di circa quattro o cinque chilometri quadrati. La sua ricerca, che ancora continua ai giorni nostri, lo ha portato a confermare che, secondo lui, «l’insieme delle evidenze – quelle culturali e quelle stratigrafiche – giustificherebbe l’identificazione del sito da un lato con la capitale degli Hyksos, Avaris, e dall’altro con la residenza sul Delta dei Ramessidi, Pi-Ramesse […]»[…]»

«[…] In essa (Bibbia dei Settanta) si identifica Goscen, la terra degli Ebrei, con un nome, o area del delta del Nilo, la cui città principale era Phacusa. Il suo nome originale in egiziano si potrebbe leggere come gsm, o gsmt, in cui Faville, forse a ragione, vide il nome Goscen. Oggi Phacusa è la città di Faqus, ad appena sei chilometri da Tell ed Dab’a. […]»

«[…] Successivi lavori a Tell el Maskhuta effettuati da John S. Holladay dell’American Research Centre of Egypt (ARCE) contraddissero completamente la precedente opera di Faville, ma senza spiegazioni sufficienti, Holladay affermò che il sito aveva visto un insediamento nell’Età del Bronzo asiatico intorno al 1600 a.C., ma era stato poi abbandonato e non era stato rioccupato fino al periodo saitico e al primo periodo persiano (610-486 a.C.). Sembra, curiosamente, che non abbia trovato alcuna prova di una città costruita in quel luogo durante i tempi di Ramesse.
Le scoperte di Holladay resero difficile, per gli egittologi e gli studiosi biblici, accettare che Tell el Maskhuta fosse il sito di Pitom. A dispetto di questo ostacolo, tuttavia, il fatto che l’archeologia non abbia scovato nessu’altra evidenza della sua collocazione, Tell el Maskhuta rimane l’unica candidata al titolo. Di recente, comunque, è stato posto in atto un tentativo di dimostrare che Pitom era di fatto Tell el Retabeh, un sito dinastico al limite occidentale dello wadi Tumilat, poiché vi sono stati trovati dei blocchi di costruzione che portavano il cartiglio di Ramesse II. […]»


Considerazioni

1. Sembra significativo che gli Hyksos abbiano edificato la loro capitale nell’area che era stata concessa alla tribù di Giacobbe. Questo fatto spiega il coinvolgimento degli Ebrei nella vicenda Hyksos e la conseguente loro “schiavizzazione” durante la XVIII dinastia.
2. Se la città di Avaris esisteva già, perché gli studiosi si ostinano a pensare che gli Ebrei la stessero edificando. La Bibbia parla di due città deposito, lasciando intendere che esse potessero essere situate lungo la rotta carovaniera dello wadi Tumilat.
3. Considerando che Tell el Retaben porta tracce di costruzioni del periodo ramesside, si potrebbe ritenere che le due città deposito fossero Tell el Retaben (Ramses) e Tell el Maskhuta (Pithom).
4. Se così fosse si può ritenere che gli Ebrei sotto la guida di Mosè abbiano lasciato i due siti dello wadi Tumilat e si siano recati a nord ovest, nell’area dove un tempo vivevano gli Ebrei di Giacobbe, per prelevare le spoglie di Giuseppe. Da qui si sarebbero portati verso il deserto orientale e si sarebbero accampati (Succot) per venerare il loro dio, il dio di Abramo. Quindi sarebbero tornati alle loro sedi nello wadi Tumilat in attesa dei giorno propizio per la fuga.

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