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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Le tre Nut di Dendera

Ultimo Aggiornamento: 26/07/2008 21:40
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23/07/2008 23:25
 
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Non sto affermando che Nut rappresentasse in assoluto la Via Lattea e che da questo concetto fosse totalmente esclusa la volta celeste. E me ne guardo bene dal contraddire Allen, sebbene anche io non so quale sia la fonte da cui ha tratto la definizione del mondo secondo gli Egizi. Ma non posso nemmeno escludere che col passare dei millenni vi possano essere stati mutamenti nella concezione della divinità.
Se effettivamente Nut venne assimilata alla Via Lattea in funzione della nascita di Ra, ciò avvenne probabilmente in epoca Predinastica, l'epoca che vide la nascita dei miti principali (da cui la Cosmogonia Eliopolitana).
Sulla base di ciò, tengo semplicemente conto del fatto che, come abbiamo già appurato, esistono numerosi modi di scrivere "cielo", e possiamo quindi ipotizzare che il termine avesse differenti significati, in base al contesto in cui era posto. Ma ci è nota una sola divinità a rappresentarlo.
Forse uno degli aspetti di Nut potrebbe quindi essere la sua associazione alla Via Lattea, che inghiotte il sole durante l'equinozio di primavera, con il volto rivolto all'insù (così forse ci si spiegherebbe anche il perchè della rappresentazione al contrario di Nut presente sempre a Dendera, peraltro, che diversamente non avrebbe senso - ma questa è una mia personale osservazione), per poi ripartorirlo esattamente 272 giorni dopo, durante il solstizio di inverno (nel punto indicato da Deneb (Alpha Cigny, una delle stelle più luminose della costellazione del Cigno, posta nei pressi della biforcazione che si presta a rappresentare le gambe di Nut).

Tenuto conto che erano in grado di "leggere" le ore della notte attraverso gruppi di poche stelle (i decani, appunto), non credo che potessero incontrare tanta difficoltà nell'intendere che il "volto" che inghiotte il sole e le "gambe" attraverso cui rinasce, dopo nove mesi, appartenessero alla stessa "scia" di stelle, che intanto aveva ruotato la sua posizione, muovendosi nel cielo.


Tutto quanto scritto, come ho già sottolineato, non è frutto di mia personale elaborazione, ma è basato sulla lettura della parte dedicata alla storia dell'Astronomia Egizia, contenuta nel volume "L'astronomia prima del telescopio", scritta da Ronald A. Wells (un estratto riassuntivo, tratto da due testi che ha pubblicato sull'argomento). Wells è stato Professore specializzato in Astronomia delle Culture Antiche (ormai in pensione), che ha insegnato Astronomia Egizia al dipartimento di Archeologia dell'Università del Cairo.

Personalmente non mi sento di prendere una posizione rigida tra teorie proposte da due indiscussi "titani", ma penso si possa ritenere che una non esclude l'altra.
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23/07/2008 23:34
 
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Perfetto.....avevo infatti detto che quanto hai inserito è molto interessante.......mi piaceva l'idea di Allen ma giustamente l'una non esclude l'altra nel susseguirsi dei secoli e nell'evolversi degli schemi religiosi.
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23/07/2008 23:56
 
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Ho trovato uno schema che rende in grafica il mondo, secondo la concezione egizia (l'immagine è tratta da una tesi di Edoardo Detoma, dedicata all'Astronomia Egizia).

Da qui è possibile evincere che, però, la presenza del Nun è circosritta a Geb. E ciò troverebbe riscontro nel mito dell'emersione della collina/isola dalle acque primordiali.

A questo punto però, non mi è chiaro perchè Allen affermi che l'acqua è nel cielo...


[Modificato da -Kiya- 24/07/2008 00:00]
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24/07/2008 00:45
 
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Ho trovato un altro lavoro sull'astromia egizia, segnalo il link :

www.vicinoriente.it/public/detoma-csvo2003.pdf
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24/07/2008 00:58
 
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Re:
-Kiya-, 23/07/2008 15.56:

Inizio a conprendere un'affermazione che Antonio ha fatto tempo fa, in un'altra discussione, quella dedicata allo Zodiaco di Dendera, quando disse che questo luogo pullulava di stranezze!

Guardate quest'altra rappresentazione di Nut, che partorisce il Sole, capovolta e con il corpo decorato con il segni che indicano l'acqua:




stessa immagine capovolta:




più osservo questa immagine, più interrogativi mi pongo...

Khepri sulla gamba destra di Nut. Il serpente che nasce dal loto sulla prima barca a destra, nel registro in alto, senza escludere le varie divinità... e il vaso Hathorico, poggiato sullo stipite di una porta che raccoglie i raggi del sole nascente.

Insomma lo Zodiaco Lineare di Dendera non ha proprio nulla da invidiare a quello Circolare...

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24/07/2008 11:05
 
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La rappresentazione “stravagante” fa parte dei disegni di una della cappelle sacre del santuario di Osiride a Dendera (ovest n. 2).
In esse è rappresentato il mistero della rinascita o resurrezione di Osiride.
Nel mito, il grande dio è considerato figlio di Nut, del cielo, per cui anche la sua rinascita deve coinvolgere Nut. La figura non rappresenta una stravagante “posizione” tratta da qualche libro indiano, ma vuol rappresentare semplicemente Osiride in posizione fetale (ovviamente adulto in quanto stiamo parlando di resurrezione).

In merito all’articolo della Incerti c’è da dire che riporta pari pari alcune idee di Bauval. Idee criticate abbondantemente da vari autori, in quanto dimostrano una certa facilità dell’autore di adattare il cielo ai suoi desideri.

Per quanto riguarda la formazione del calendario egizio, non capisco cosa c’entri tutto il discorso della Via Lattea e del Sole. Vuole forse dire che il calendario egizio risale al 4500 a.C. perché il Sole sarebbe nato al Solstizio d’inverno avendo a Est la via Lattea nel punto della biforcazione?

Mi sembra tutto molto tirato come se l’autrice (o Bauval) si siano arrampicati sugli specchi della Via Lattea.

Il fatto che Nut rappresenti la Via Lattea mi sembra un’idea errata.

Per quanto riguarda la posizione di Nut nella rappresentazione del soffitto del pronaos di Dendera, bisogna osservare che la zodiaco è diviso in due parti (est e ovest). Nut è rappresentata con i piedi a nord e la faccia rivolta al centro del pronaos, per cui, per chi guarda e fotografa da sotto, sembra che la Nut orientale sia rivolta verso l’alto (mediana del pronaos), mentre quella occidentale verso il basso.
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24/07/2008 11:13
 
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Scusa Antonio, mi sa che ho perso qualche pezzo.... chi è la Incerti? e perchè chiami in causa Bauval?
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EgiTToPhiLo/a
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24/07/2008 15:22
 
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Il pdf da te linkato riporta l'articolo di Marina Incerti, da cui hai tratto le segnalazioni. Per quanto riguarda la prima parte è un riassunto delle idee di Bauval (figure comprese). Non mi ricordo che Buval abbia anche sostenuto il parallelismo Via Lattea - Nut, ma comunque il tutto mi sembra molto ma molto tirato per i capelli.
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24/07/2008 15:49
 
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ok, ci sono.

Allora devo sottolineare che:

l'autrice dell'articolo non ha fatto altro che copiare pedestremente quanto scritto nel libro che ho citato in seguito, la teoria fa quindi capo a Wells, che la pubblicò negli anni 70.

La prima parte dell'articolo nemmeno l'ho letta. Ho semplicemente linkato, specificando di soffermarsi a pag. 9, in virtù di quello specifico contenuto ;)
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MerytAton Sitenjterw -
24/07/2008 17:07
 
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Ho linkato, distrattamente lo stesso pdf di Kiya (tesi De Toma) e poi mi sono accorta che conteneva l'immagine già segnalata per cui non mi sono neanche soffermata sulla lettura che avevo rimandato ad altro momento. Me ne scuso ! [SM=x822736]

Probabilmente è difficile estrarre la pura concezione astronomica, nel senso fisico, dal concetto generale che comprende la religione, la vita ed il fluire del tempo.
Nel pensiero egizio forse, e questo è un mio giudizio,non è ancora possibile una distinsione perchè miti e scienza sono connaturati all'esistenza stessa dell'uomo.
Non so se esista una vera e propria concezione astronomica.....ma credo che questa si svilupperà quando il pensiero si articolerà scevro dalle concezioni religiose .
Mi auguro di aver reso comprensibile il dubbio che mi assale quando mi chiedo cosa pensassero del mondo [SM=x822741] . [SM=g999100]
[Modificato da roberta.maat 24/07/2008 17:13]
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