Eccomi di nuovo a parlare di Assuan in proposito all'accento: posizionato da esperti e dai locali sulla prima sillaba, cioè proprio sulla “A” iniziale, mentre io l’ho sempre pronunciato alla francese, cioè accentando l’ultima vocale, anche in tal caso “A”; allo stesso modo ho appreso che El-Kab si pronuncia mettendo l’accento sulla prima vocale invece che sull’ultima, come usano fare i vicini d’oltr’Alpe con le loro parole categoricamente tronche.
Già che sono nel discorso cito anche Abido, altro toponimo che ho sempre sbagliato, accentandone la i centrale: i locali dicono Abidos, aggiungendo una “S” finale e calcando sempre la prima sillaba.
Comincio solo adesso a comprendere anche il significato dei segni di quella grafia internazionale che, indipendentemente dalla lingua, dovrebbe indicare alla persona che legga esattamente com’è convenzionalmente scritto, la pronuncia esatta.
Siccome non ho mai studiato le lingue straniere, a parte quel pochino di francese alle medie, non ho nemmeno mai avuto la possibilità di conoscere questo artificio per facilitare la pronuncia di parole straniere nuove, quindi perdonate la mia ingenuità.
Un giorno ho sentito qualche parola dalla voce diretta di Zahi Hawass, il quale, in una frase non doppiata parlava di Maat.
Nell’ingarbuglio del discorso in inglese, probabilmente parlato con accento arabo, che non stavo proprio seguendo perché intanto avrei capito solo singole parole qua e là, eccone una, ripetutamente pronunciata che è emersa e mi ha colpito per la sua cristallina chiarezza.
Maat.
Ho realizzato finalmente come la parola sia una cosa che si apprende solo nel sentirla e nel ripeterla, come fanno i bambini; capito questo anche i segni diventano più chiari.
Allora ecco come quella virgola messa dopo la “A” in quella grafia che indica la parola suono per suono così come si legge ha assunto un significato ; Maat è davvero costituita da due a, una più corta e una più lunga, ma mentre mi ostinavo a pronunciare più corta la prima, prolungandola poi nella seconda, il suono giusto era al contrario, con una prima a più lunga e aperta ma sommessa ed una a seguire breve e decisa, forte e tagliente, il picco della parola.
Ora ho capito il significato della virgola in alto.