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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Il vero aspetto di Akhenaton

Ultimo Aggiornamento: 05/05/2008 13:28
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15/08/2006 18:13
 
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Non posso essere d'accordo su tutto quello che dice Francis.
Quando parlo di fantasia non voglio dire che sia quella che ti fa vedere gli asini che volano, ma quella che guardando una statua o un geroglifico ti fa immaginare lo scultore che lavora alla sua opera e il sovrano che fa da modello, è quella fantasia che ti fa vedere al di là dell'opera che stai guardando.
Quando dici: ""Akhenaten è stato un precursore, ed il suo errore è stato proprio quello di essere stato troppo avanti nei tempi, di aver creduto che il popolo fosse pronto ad amare un unico Dio"" ti rendi conto che probabilmente allo stesso Akhenaton non gli importava molto del popolo e delle sue credenze religiose?
L'influenza della cd. riforma sul popolo fu quasi nulla per due motivi: il troppo rapido trasferimento della corte ad Akhetaton che rese difficile la conoscenza del nuovo culto e la non corrispondenza con la struttura della società. Il popolo infatti continuò a vivere sulle basi religiose tradizionali; come saprai sono state ritrovate invocazioni ad Amon persino nel villaggio operaio di Amarna.
La sua rivoluzione non intaccò per niente il sistema amministrativo (stesse funzioni e stessi uomini)e sul piano politico essa rafforzò la sua figura di unico intermediario fra gli uomini e il dio. Questa esasperazione del culto divino del re emarginò tutte le altre divinità e non solo Amon; se lui è il solo fra il popolo e l'Aton, tutte le altre divinità non hanno motivo di esistere.

Teie
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

05/01/2007 01:55
 
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Aggiungo ancora qualcosa sulla storia del calco, perchè vi giuro che ogni volta che leggo qualcosa mi sembra sempre più ovvia la soluzione, ma forse è solo perché mi convinco sempre di più di cose che penso io...

Ma parlando di rituali magici penso sempre che forse tante operazioni, anche tecniche, anche artistiche, potevano allora essere intese come pratiche magiche.

Non so dire cosa si prova a stare un quarto d’ora col gesso in faccia e respirare con le cannucce, perché quando al liceo artistico provammo questa tecnica, non fui io a prestare il volto, ma altre due mie compagne!

Per quanto riguarda gli occhi, ho accennato più sopra il metodo per mascherarli, inoltre credo che il gesso (solfato di calcio) sia irritante per gli occhi, se non pericoloso, in quanto assomiglia alla calce e quando reagisce con l’acqua si scalda anche un po’. Bisogna quindi proteggerli bene, poi sul calco finito (positivo, non negativo!) si possono operare correzioni e modifiche, in fondo anche l’artista deve pur mettere qualcosa di suo no?
Nell’arte egizia esiste poi una grande facilitazione, cioè il fatto che nelle rappresentazioni le figure portano sempre occhi truccati abbondantemente; è da notare come, anche nella maschera di Tut, gli occhi siano descritti in una maniera un po’ più convenzionale, quasi pittorica, mentre il modellato delle guance, del naso e della bocca abbia una resa veramente realistica, tanto da far pensare davvero all’uso di un calco.

Parliamo di teste: con il metodo descritto nel mio post qui sopra è realizzabile un calco strettamente del viso (su un umano vivo!), mentre non è conveniente fare forme molto grosse, infatti più è grande lo stampo che si vuole realizzare, più si rende necessario aumentarne lo spessore, quindi i tempi di asciugatura e naturalmente i tempi di posa e il rischio di rompere tutto.

Uno strato molto spesso di gesso è anche piuttosto pesante allo stato plastico (contiene anche sabbia), quindi i tessuti di un viso potrebbero deformarsi sotto il suo peso, compromettendo naturalezza e somiglianza del risultato.

Comprendere anche la testa non sarebbe comunque conveniente. Ammettendo pure che il modello abbia il capo depilato, resta il problema della contrazione del gesso durante l’asciugatura e della successiva estrazione del soggetto “a tutto tondo” dallo stampo cavo che lo contiene, si dovrebbe intervenire con tagli ecc. e alla fine si avrebbe comunque uno stampo smontato da rimontare.

Effettivamente ci sarebbe una procedura più economica (non in senso pecuniario): forse l’artista avrebbe un risultato ugualmente soddisfacente modellando da sé una struttura a forma di testa comprensiva di collo, spalle ed altro, applicando poi davanti il viso risultato dalla colatura “in positivo” nel calco, nonché parrucche vere e perché no, corone (pensavo in particolare a quelle teste di Nefertiti e/o figlie, con l’incastro cilindrico sopra o deformi all’occipite, anche se non sempre realizzate in materiale colabile).

In tal modo lo “stress” sul soggetto è ridotto allo stretto indispensabile, visto che nel nostro discorso si tratta di sovrani…

Forse sono andata fuori tema, ma questo mi permette di controllare con voi la possibilità della padronanza di tale tecnica nell’antico Egitto, e di fare un discorso sul corollario che comporta.

Può essere che per indurre il re a sottoporsi a gesso e cannucce questo procedimento venisse spiegato come una sorta di rituale magico e magari eseguito nel segreto templare?

In un momento storico in cui per la rappresentazione artistica non si disponeva ancora di materiali e tecniche in grado di fornire risultati fotografici, la sensibilità e l’ingegno del singolo che riesce, con una sua capacità innata o con un’idea come questa del calco, a produrre un manufatto di un realismo sconcertante, può essere definita (millantata?) magia dai suoi contemporanei?

So che non è una buona referenza, ma ho visto su Discovery Ch. (o forse su National Geographic? [SM=x822741] ) un filmato intitolato: "La mummia d'oro", che esemplificava il procedimento descritto più sopra, ma veniva discusso relativamente ad un ambiente tardo, per dimostrare come fossero prodotte le mummie con maschere in foglia d'oro; ne veniva anche costruita una sperimentale per mostrarla a Zahi Hawass.

Mi è sfuggito, o non è stato chiarito però, quale fonte abbia permesso la ricostruzione di questa tecnica, se ne avesse parlato qualche studioso e da quanto tempo i nostri la praticassero.

Ammessa la possibilità che le teste di Akhenaton che ben conosciamo siano state realizzate con il metodo del calco, quindi testimoni obbiettivi dell'aspetto vero del sovrano, allora come si potrebbero spiegare le altre raffigurazioni, quelle deformi?

Ho ipotizzato che l'esecuzione del calco seguisse un rituale, legato all'uso magico della figura umana e in particolare, di quella del faraone.

Tale ipotesi potrebbe essere suffragata dal fatto che di "negativi" in gesso non ne siano stati ritrovati (?), perchè non venivano conservati.

Ma anche in "positivo" i ritrovamenti di questo stile calco sono in numero esiguo, mentre nella statuaria ufficiale, quella fatta per stare all'aperto, per durare, scolpita veramente nella pietra, prevalgono quelle forme tipiche che hanno dato adito alle congetture sulle mille e una malattie di Akhenaton (e di tutta la sua famiglia!).

Se la pittura, come il bassorilievo, ha un punto di vista naturalmente privilegiato che è quello frontale-centrale, non è così invece per la scultura che permette, volendo, una visione a 360°.

Alcune statue, anche molto antiche, tengono già conto di questa possibiltà, penso ad esempio alla statua in diorite del re Khafre, con i suoi molteplici punti di vista privilegiati, frontale e laterali, forse era fatta per essere guardata da 180°; una foto del retro non l'ho mai vista, perciò non so dire se andasse vista anche da dietro, ma ricordo che al Museo di Torino, le statue potevano anche essere guardate dietro per la presenza di scritte (adesso, però allora andavano lette?).

Credo che un problema assillasse l'artista di allora come quello moderno, cioè una sorta di sintesi delle arti, il fatto che la statua di profilo fosse così diversa dalla raffigurazione pittorica, ricercata miscela fra fronti e profili.

Come si poteva rendere in scultura, nel tutto tondo, la stessa immagine (look) tipica della pittura che rispondeva così bene da secoli alle esigenze di rappresentazione?

Immagino che molti artisti si siano posti il problema e che qualcuno durante il periodo amarniano l'abbia risolto, facilitato anche dalla maggiore libertà (o tolleranza) di espressione figurativa sponsorizzata dal sovrano, magari concorde con la ricerca di qualcosa di nuovo.

Così visi e corpi si deformano: l'occhio, che visto di profilo nella statuaria, perde la sua caratteristica forma, si allunga per assomigliare il più possibile a quello dipinto; la parte alta del busto, diventa più ampia, come in pittura ove è raffigurata ruotata; la faccia intera viene piegata lungo un asse verticale come fosse un foglio, così diventa stretta e lunga e il naso affilato, ma girando attorno, la sensazione "geroglifica" dell'insieme ne risulta rafforzata.

Il bacino e le cosce rimangono un motivo in sospeso, perchè non riesco a spiegare tali deformazioni in questo senso: effettivamente le figure dipinte hanno sempre i fianchi molto stretti, come credo fosse la costituzione fisica più diffusa...

Che risultato ci potremmo aspettare inoltre, se una di queste raffigurazioni diventasse a sua volta modello per eseguire dipinti? forse l'esasperazione di quei tratti che sono distintivi dell'arte di Amarna?

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11/01/2007 13:39
 
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Devo ammettere che sul vero aspetto di Akhenaton ho dei dubbi [SM=x822741] mi spiego: come Teie anch'io mi sono spesso chiesta perché Nefertiti veniva rappresentata con tratti 'normali' mentre suo marito no (in tutta sincerità a me Akhenaton sembra una persona deforme!)... Se quello da noi conosciuto è il suo vero aspetto allora era veramente deforme! Se invece le rappresentazioni del faraone sono solo conformi al nuovo stile artistico e quindi esagerate e volute nn capisco perché nel caso di Nefertiti nn si é usao lo stesso canone.... [SM=x822741]
Al di là di tutto comunque nn giudico chi, come voi, prova forti emozioni nei confronti di Akhenaton perché io provo lo stesso per Ramses II!
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
11/01/2007 15:34
 
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Probabilmente non conosci TUTTE le immagini che ci sono pervenute sia di Akhenaten che di Nefertiti. [SM=x822712]
Infatti, per entrambi, ce ne sono sia di normali che, diciamo così, estrose.


Questa statua, esposta al Museo del Louvre, mostra probabilmente il vero volto di Akhenaten! [SM=x822713]

[Modificato da -Kiya- 11/01/2007 19.05]

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11/01/2007 19:45
 
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Intanto, concordo con quel che ha scritto Francis che ringrazio per la bella foto. Qui di seguito, a mia volta, ne posto una che rappresenta Akhenaton e Neferitti che si tengono per mano e che, come nel caso sopra indicato da Francis, forse ci offre il "faraone eretico" per quello che in realtà era

Quanto al fatto che Nefertiti fosse sempre rappresentata in maniera "normale", direi che è da vedere cosa si intenda per "caricaturale". Nel caso di Akhenaton la figura del Re viene così impietosamente rappresentata e sono stati accentuati i caratteri somatici, forse una certa struttura corporea, ma anche Nefertiti non sfugge al nuovo concetto artistico.
In lei, però, viene accentuata una qual sorta di carica erotica che promana da tutte le sue rappresentazioni.
Gli abiti, finemente pieghettati, aderiscono e sottolineano le forme (in alcuni casi sembrano addirittura bagnati per farli aderire ancor meglio),che vengono accentuate proprio nelle parti più rappresentative della femminilità, la vita sottile, i fianchi arrotondati, il pube posto in evidenza, ed anche il semplice, famosissimo, busto della Regina di Berlino emana una carica di sensualità mai vista prima e mai più eguagliata nell'arte egizia.
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Scriba del
Tempio di Thot

11/01/2007 19:54
 
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Credo, tuttavia, interessante fare una considerazione.

Tutti siamo colpiti dalle rappresentazioni "amarniane" perchè siamo forse più "affascinati" dal "brutto" che non dal "bello"; consideriamo il bello così parte della nostra vita che non lo vediamo più (a meno che non superi la nostra "soglia" di "bellezza"), ma il "brutto" no, non fa parte del nostro vivere e siamo sconvolti ogni volta che vediamo qualcosa che sia, quanto meno, strano ed esuli dai nostri schemi precostituiti.
Ma proviamo ora a soffermarci sulla statuaria dei periodi precedenti e successivi?
Forse che tutti i Re erano davvero così belli, muscolosi, ieratici, con quegli occhi grandi o quelle grandi orecchie, forse avevano davvero strutture muscolari così marcate e forti?
Quasi sicuramente NO! Ma è così che DOVEVANO esssere rappresentati poichè quelle statue erano veri e propri MANIFESTI e, specie per quelle poste ai confini del Paese, dovevano essere un monito per eventuali nemici: "Occhio che se passate quesyo confine dovrete poi vedervela con me!"

I qualche modo, anche quelle erano "caricature", o comunque "false interpretazioni della realtà".
Si aggiunga, a questo, che mentre gli scultori "classici" erano ormai abituati a scolpire Re bellissimi, non lo erano affatto (o quasi) nello scolpire "la realtà" e chissà che l'accentuazione dei caratteri di Akhenaton e della sua arte non fossero proprio una contrapposizione voluta all'eccessiva "bellezza" precedente altrettanto falsa!

[Modificato da Hotepibre 11/01/2007 19.55]

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11/01/2007 20:29
 
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Effettivamente non avevo mai visto l'immagine postata da Francis, [SM=x822754]. Di Nefertiti invece ne ho vista una che la ritraeva intorno ai 40 anni (forse anche qualcuno in meno ) e aveva fianchi larghi e 'qualche chiletto di troppo' [SM=x822720] però aveva comunque un aspetto ( per riprendere il pensiero di Hotepibre) più consono ai nostri canoni di bellezza. Ribadisco comunque che nn ho certezze sull' aspetto di Akhenaton, mi sebrano molto plausibili entrambe le possilità, anche se sono più propensa a credere che i tratti somatici del faraone siano stati volutamente esagerati, come dice Hotepibre probabilmente per sottolineare la sua contrapposizione ai canoni artistici e religiosi a lui precedenti.
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- ShemsetRa -
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11/01/2007 21:46
 
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Se leggi il topic dall'inizio, troverai anche un link che ho postato io in cui ci sono molte immagini meno conosciute.
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- ShemsetRa -
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11/01/2007 21:54
 
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Re:

Scritto da: Hotepibre 11/01/2007 19.54
Credo, tuttavia, interessante fare una considerazione.

Tutti siamo colpiti dalle rappresentazioni "amarniane" perchè siamo forse più "affascinati" dal "brutto" che non dal "bello"; consideriamo il bello così parte della nostra vita che non lo vediamo più (a meno che non superi la nostra "soglia" di "bellezza"), ma il "brutto" no, non fa parte del nostro vivere e siamo sconvolti ogni volta che vediamo qualcosa che sia, quanto meno, strano ed esuli dai nostri schemi precostituiti. 19.55]




Bisogna dire che il problema amarniano affascina nella sua complessità.
Tu ne parli come se l'arte amarniana fosse la maestra del brutto, invece io sostengo l'esatto opposto, fu in quel periodo che si ottenne il massimo del bello, cioé i due manufatti di cui ho trattato in particolare nel primo messaggio in cima.
Ciò che affascina e sconcerta è la contemporanea presenza di bello e di brutto entrambi portati all'esasperazione, che ci fa immaginare per questo risultato chissà quali motivazioni, che ci fa speculare su un periodo molto particolare della storia d'Egitto e dell'umanità intera.
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- ShemsetRa -
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11/01/2007 21:59
 
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Re:

Scritto da: iset83 11/01/2007 13.39
Devo ammettere che sul vero aspetto di Akhenaton ho dei dubbi [SM=x822741] mi spiego: come Teie anch'io mi sono spesso chiesta perché Nefertiti veniva rappresentata con tratti 'normali' mentre suo marito no (in tutta sincerità a me Akhenaton sembra una persona deforme!)...



Il famoso busto di Nefertiti non è di fatto una rappresentazione 'normale', è gradevole, è molto bello, piace tantissimi, assurge a simbolo, ma non è normale.
Se Nefertiti fosse stata veramente così, con quel collo così lungo e sottile avrebbe dovuto rinunciare ad avere la trachea o l'esofago; inoltre avrebbe dovuto avere non 7, bensì almeno 9 vertebre cervicali...
Per non parlare del fatto che è senza un occhio (iride e pupilla) ...
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