Cristianesimo e divinità egizie | Ultimo Aggiornamento: 03/01/2009 17:39 |
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08/07/2006 12:11 | |
Giusto!
Parlando di Bastet più sopra, non mi riferivo al periodo in cui divenne capitale, bensì alle prime dinastie.
Proprio perché legata al culto della madre credo fosse una divinità molto antica, ma certamente conosciuta fuori dalla sua città perchè il suo nome significa appunto "quella di Bast", intendendo come Bast il vecchio nome della città di Bubasti, mentre se avesse a che fare col gatto conterrebbe il nome "miu".
Non credo che i cittadini di Bubasti la chiamassero così, probabilmente aveva un altro nome indigeno, ma è diventato più famoso il nome con cui la designavano gli altri. |
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08/07/2006 23:08 | |
Scritto da: pizia. 08/07/2006 12.11
Giusto!
Parlando di Bastet più sopra, non mi riferivo al periodo in cui divenne capitale, bensì alle prime dinastie.
Proprio perché legata al culto della madre credo fosse una divinità molto antica, ma certamente conosciuta fuori dalla sua città perchè il suo nome significa appunto "quella di Bast", intendendo come Bast il vecchio nome della città di Bubasti, mentre se avesse a che fare col gatto conterrebbe il nome "miu".
Non credo che i cittadini di Bubasti la chiamassero così, probabilmente aveva un altro nome indigeno, ma è diventato più famoso il nome con cui la designavano gli altri.
Forse la Grande Madre? Il principio femminile dell'universo? |
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09/07/2006 11:20 | |
Sì!!
Red:
Cosa mi dici del culto materno durante il protodinastico e il predinastico? |
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31/12/2008 13:45 | |
pizia., 23/06/2006 18.41:
qualche cattolico molto bigotto si scandalizzerà
le fonti della teoria religiosa cattolica e cristiana in generale sono piuttosto scarne
la religione cattolica nella sua teoria è stata praticamente costruita negli ultimi duemila anni
Errore colossale, giacché dimentichi l’Antico Testamento, il quale pianifica e plasma le fondamenta architettoniche del Nuovo Testamento (Isaia, Salmi, Levitico, Sapienza, Deuteronomio, Daniele, Geremia…).
La religione cristiana, dunque, non trova avvento da 2.000 anni, bensì a partire dal Testo della Genesi, ove risulta insita la prima profezia messianica (capitolo 3, versetto 15).
A partire da qui, infatti, l’Antico Testamento assumerà le sembianze di un Testo altamente profetico, mirato a costruire le basi storiche e soprattutto logiche attinenti alla figura del Messia.
In sintesi, il Nuovo Testamento perirebbe in assenza di Antico Testamento.
Hai fatto un po’ di confusione…
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31/12/2008 17:26 | |
Associare il Cristianesimo all'Antico Testamento, trovo sia anacronistico.
Forse si può anticiparne le origini, considerando che ebbe vita dall'Ebraismo, ma quale Cristianesimo, vero e proprio, è possibile parlarne soltanto dopo la "scissione", ovvero con l'avvento di Cristo.
Credo di poter interpretare così il mio pensiero a riguardo, e credo che questo giustifichi anche le affermazioni di pizia, per le quali non parlerei di confusione...
Mi scuso a priori qualora qualcuno dovesse ritenersi offeso dalle mie parole. Non è certo questa la mia intenzione. |
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31/12/2008 19:07 | |
Ciao Kiya.
Rispetto il tuo pensiero (e quello di pizia), ma non lo condivido.
E ti spiego il motivo: il Nuovo Testamento e l’Antico Testamento vivono in simbiosi.
Il libro neotestamentario, infatti, rappresenta la materializzazione profetica dell’Antico Testamento.
Ti riporto qualche esempio (molto banale) attinente alla figura di Giuda l’Iscariota.
Costui tradì il Cristo affinché si adempissero le scritture degli antichi profeti:
"Colui che mangia il mio pane, ha levato contro di me il suo calcagno" (Salmi)
"E presero trenta denari d'argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato, e li diedero per il campo del vasaio" (Geremia)
"La sua dimora diventi deserta, e nessuno vi abiti, il suo incarico lo prenda un altro" (Salmi)
Come tu stessa puoi notare, l'intreccio è vitale.
Ciò significa che il libro neotestamentario sopravvive in relazione all'Antico Testamento.
E scinderli è impossibile.
Di conseguenza, a mio avviso, pizia erra a circoscrivere la genesi del Cristianesimo a 2.000 anni fa, poiché in tal modo annullerebbe tutte le profezie messianiche, le quali rappresentano il vero fulcro vitale dell’intera dottrina avente per oggetto la figura del Cristo.
Ciao e felice serata...
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31/12/2008 19:58 | |
Ciao Drago ;)
Vediamo se ho compreso:
l'Antico Testamento riflette un'unica corrente religiosa dalla quale, in seguito al conflitto scaturito tra chi accettò l'avvento del Cristo e chi invece lo sta ancora aspettando, si scisse il Cristianesimo.
Chi lo abbracciò continuò nella propria direzione, promuovendo e sostenendo il proprio Credo, con tutte le differenze del caso, rispetto al ceppo originale.
Il Nuovo Testamento raccoglie e contempla questo punto di vista, ovvero quanto maturato all'insegna di un'attesa già esaudita (il Cristo, appunto); ma inevitabilmente attinge dal Vecchio (uno scritto comune, ovviamente) in tutte quelle parti intese come "profezie", che per i Cristiani, al contrario che per gli Ebrei, si erano avverate.
Se questo è quanto affermi, allora condivido. |
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31/12/2008 21:58 | |
Non è necessario condividere il pensiero di tutti, l'importante è il confronto.
Di solito nelle discussioni sul forum cerco sempre di riportare il discorso entro termini più concretamente storici.
Per questo penso che prima della nascita di Cristo, anzi, prima della sua predicazione non potesse esistere il Cristianesimo, soprattutto per definizione.
Chi poteva definirsi cristiano prima di Cristo?
E' vero, la religione cristiana si fonda sulle venerande basi dell'Antico Testamento, ma quest'ultimo non è condizione sufficiente per l'esistenza di questa religione, pur costituendone condizione necessaria.
Sì, contiene delle profezie sull'arrivo del Messia, identificato in seguito, senza dubbio, dai cristiani in Gesù Cristo, ma gli ebrei, cioé proprio coloro che credevano a questa tradizione, ebbero qualche dubbio teologico e dogmatico sull'effettiva identificazione del Messia annunciato nell'Antico Testamento con Gesù.
Dalla predicazione di San Paolo inoltre può sembrare che il cristianesimo fosse rivolto anche alle persone che non professavano le credenze degli ebrei, ma che provenivano da religioni del tutto diverse.
In quel manifesto del pensiero cristiano che è il Discorso della Montagna, i saggi anziani, gli esperti di Antico Testamento, gli studiosi di teologia, non sembrano menzionati fra il pubblico, anzi, tutta l'attenzione è rivolta verso le persone semplici, i poveri, coloro che non sanno leggere o scrivere.
Per riprendere l'esempio fatto in precedenza sul tradimento di Giuda, esiste la possibilità che, essendo descritto come "il traditore" avrebbe dovuto comportarsi, qualcuno potesse fare ciò solo per rendere vere le parole del libro sacro, nel momento e con le persone con cui desiderava veder avverate le profezie.
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01/01/2009 04:58 | |
Sì Kiya, confermo tutto.
Ciao pizia.
Proverò a rispondere alla tua prima domanda (interessante quanto complessa).
Nell’Antico Testamento, a mio avviso, gli unici precursori del Cristianesimo furono i santi profeti (per i motivi già elencati).
Difficile, al contrario, attribuire una matrice cristiana al popolo ebraico il quale, nonostante l’orientamento fortemente monoteistico, si rivelò iniquo, corrotto e soprattutto idolatra.
Questo, in parte, spiegherebbe l’epilogo di un doppio concetto: la nascita preliminare del Cristianesimo (per mano dei profeti) ed il rifiuto del Cristo (per mano del popolo ebraico).
Di conseguenza, sono d’accordo con te al 50%.
Per quanto concerne il discorso della montagna, il Cristo si rivolse alle persone semplici (come tu, giustamente, hai sottolineato).
La motivazione di ciò, tuttavia, è imputabile a un duplice fattore: da un lato, il Cristo corrisponde all’Emmanuele di Isaia (Dio con noi … cioè Dio in mezzo al popolo); dall’altro lato, invece, gli scribi e i farisei (cioè i dottori della legge antica) furono i primi a rinnegare la figura del Messia.
Essi, infatti, non compresero il contenuto del vangelo e di conseguenza non tolleravano che l’antica legge mosaica venisse “manipolata”.
Attenzione, però, a non confondere la figura dello scriba con quella del sapiente.
La cultura può essere di molti … mentre la saggezza appartiene a pochi.
E la saggezza, nel Nuovo Testamento, è radicata nei cuori umili (non certamente nei dottori).
Da qui, infatti, è subentrato lo scisma che tutti conosciamo.
In merito alle lettere paoline, infine, non posso controbattere, poiché non sono preparato sull’argomento (azzz).
Circa l’importanza ed il fascino del confronto, comunque, concordo con te al 100%.
Ti auguro un 2009 sereno e ricco di prosperità.
Ciao...
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03/01/2009 17:39 | |
Dunque, alla mia domanda:
"Chi poteva definirsi Cristiano prima di Cristo?"
Mi dici:
Nell’Antico Testamento, a mio avviso, gli unici precursori del Cristianesimo furono i santi profeti (per i motivi già elencati).
Difficile, al contrario, attribuire una matrice cristiana al popolo ebraico il quale, nonostante l’orientamento fortemente monoteistico, si rivelò iniquo, corrotto e soprattutto idolatra.
Questo, in parte, spiegherebbe l’epilogo di un doppio concetto: la nascita preliminare del Cristianesimo (per mano dei profeti) ed il rifiuto del Cristo (per mano del popolo ebraico).
Ma anche i primi profeti non possono essere definiti Cristiani in senso stretto, perché loro di certo non potevano decidere preventivamente se sarebbero stati da una parte o dall'altra, visto che le due parti non esistevano ancora.
Probabilmente loro hanno espresso le loro profezie, oralmente se non sbaglio, altri le hanno messe per iscritto, qualcuno le ha viste avverarsi, qualcuno non ancora.
Gli ebrei rivendicano l'appartenenza di tali profeti alla loro stirpe e alla loro religione allo stesso titolo dei Cristiani, anzi, forse a maggior ragione, perché essi erano discendenti dello stesso popolo dei profeti, mentre i Cristiani sono molto eterogenei e il loro legame di discendenza dai profeti stessi è paragonabile a quello di un insegnante con i suoi allievi.
Un'altro piccolo particolare, adesso abbiamo spostato la discussione sul cristianesimo, ma all'inizio, nella citazione delle mie parole, il soggetto era il cattolicesimo, una delle componenti del cristianesimo, quella riconducibile, se non sbaglio, al Concilio di Nicea. |
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