La culla dei copti nella città dei padri della chiesa
di Aristide Malnati (Avvenire, 14.01.2007)
Alessandria, sede amministrativa della Provincia imperiale dell’Egitto romano, accolse per prima e irradiò in tutto il Paese del Nilo la Buona Novella della neonata religione cristiana; il carattere cosmopolita della città contribuì a valorizzare i precetti del cristianesimo anche in ambienti non giudaici, proprio nel rispetto di quell’ecumenismo voluto da Gesù e subito individuato dai Padri della Chiesa come elemento fondante della predicazione di Nostro Signore.
Qui sarebbe arrivato san Marco nel 48 d.C. (quindi addirittura prima del Concilio di Gerusalemme del 49, primo concilio della Chiesa primitiva) e da quel momento la città divenne centro di speculazione teologica di livello raffinato. Dopo il martirio di Marco a capo della neonata comunità cristiana alessandrina (ed egiziana) succedette Amianos, che dello stesso Marco era il discepolo principale.
Durante i primi tre secoli della Chiesa alessandrina (in epoca precostantiniana), scuole come il Dydaschaléion produssero dotti testi di patristica e di esegesi vetero e neotestamentaria e divennero ben presto teatro di aspre controversie: presero corpo ad Alessandria le teorie di Origene (attorno al 200 d.C.) e l’eresia di Ario, veicolo di dissidi, culminati nella distruzione del muséion e nel massacro dei cristiani, ordinato da Caracalla (215). Forte dello studio certosino dei suoi dotti esegeti, la Chiesa copta asserisce ancor oggi di aver mantenuto le credenze e la dottrina della comunità primitiva, rimanendo conforme ai riti apostolici e tramandandoli tramite numerosi Vangeli, considerati apocrifi e tardi.
Alessandria sotto Diocleziano (295) divenne sede definitiva del Patriarcato copto e conserva ad oggi questa sua funzione. Proprio durante gli anni del regno di Caracalla, momento delle ultime persecuzioni prima della svolta costantiniana di apertura a una assoluta tolleranza religiosa, il Patriarca ad Alessandria veniva eletto dai prelati locali al loro interno: in seguito, quasi subito, si affermò e si consolidò la prassi, in uso ancora nella Chiesa odierna, di eleggere la massima autorità dei cristiani d’Egitto tra i presbiteri, i monaci e gli eremiti.
L’attuale Pontefice copto, Sua Beatitudine Shenuda III, ha cominciato la sua predicazione e il suo iter religioso, dopo adeguati studi religiosi nelle Facoltà di dottrina teologica alessandrina, proprio tra i cenobiti nel monastero di San Paolo, vicino al Mar Rosso.