Religione: Chiesa Copta

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-Kiya-
00mercoledì 14 giugno 2006 18:36
La Chiesa Copta è una chiesa cristiana monofisita. In passato una parte di essa si è portata in comunione con il papa di Roma con il nome di Chiesa Cattolica Copta.

Storia

La Chiesa Copta fu fondata in Egitto nel I secolo d.C.. Il nome deriva dalla parola greca aigyptios (egizio), trasformata dapprima in gipt e poi in qibt. La Chiesa Copta ha origine dalle prediche di san Marco, discepolo, che scrisse il suo Vangelo nel primo secolo d.C. e portò il cristianesimo in Egitto, al tempo dell'imperatore Nerone. È una delle chiese d'oriente. La liturgia è simile a quella ortodossa, ma le due liturgie si sono evolute differentemente anche perché quella ortodossa è stata influenzata dal ruolo del patriarcato di Costantinopoli, mentre quella copta dal ruolo del patriarcato di Alessandria. La Chiesa Copta vanta, infatti, di aver mantenuto le credenze e la dottrina del cristianesimo più antico, tramandandole di generazione in generazione, senza cambiamenti radicali e rimanendo conforme alla dottrina e ai riti apostolici.

I primi monaci copti vissero in Egitto durante il IV secolo, molti di loro morirono come martiri. Durante il IV e V secolo si ebbe lo scisma della Chiesa Copta dalla Chiesa ortodossa. All'epoca, cioè prima dello Scisma d'Oriente del 1054, per Chiesa ortodossa si intendeva le attuali Chiese cattolica ed ortodossa insieme. Il IV ed il V secolo furono caratterizzati dalle c.d. "eresie cristologiche". I cristiani, cioè, si divisero circa la natura di Cristo. I monofisiti, come la Chiesa copta e quella armena, pur non negando che Gesù fosse sia Dio che uomo, non potevano accettare che un Dio soffrisse in croce, e accentuavano, quindi, la natura "divina" di Cristo. Gli ariani accentuavano la natura "umana", i nestoriani, consideravano Cristo sia uomo che Dio, ma la non contemporaneità di tali nature.

La Chiesa riunita nel Concilio di Calcedonia affermò che Cristo era, al tempo stesso, completamente Dio e completamente uomo. Ciò provocò lo scisma dei monofisiti, nestoriani ed ariani, che si separano dal resto della Chiesa. Va, comunque, precisato che nel caso di nestoriani e monofisiti le differenze, seppur esistenti, nascevano, oltre che da motivazioni teologiche, da questioni politiche e sociali.

La Chiesa copta è stata una delle Chiese a soffrire di più dell'avanzata araba nel Nord Africa. Nonostante la legislazione islamica permettesse alle "religioni del Libro", cioè cristiani ed ebrei, di professare la propria fede, impediva le conversioni dall'Islam al cristianesimo, o il matrimonio di musulmani con cristiani. I musulmani arrivarono, sotto il califfato degli Ommiadi (661-750), ad imporre la marchiatura a fuoco delle mani dei copti oppure, dinastia Abbasside (750-868 ), l'obbligo di portare croci pesanti (2 kg.) intorno al collo. Solamente con la dinastia Fatimida (969-1171) i copti poterono liberamente esercitare la loro fede, ma in seguito, la situazione peggiorò per le persecuzioni sotto i Mamelucchi e i Turchi. Risultato di queste persecuzioni è stato il calo del numero dei vescovi, dai 168 del VI secolo ai 17 del XVII secolo. Il periodo buio finì con l'avvento al potere di Mehemet Ali nel 1804 e con i protettorati inglese e francese.
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La Chiesa Copta oggi

Diffusione

Si stima che i copti siano circa 10 milioni. La maggioranza vive in Egitto, Etiopia ed Eritrea.

Esistono altre comunità copte in Europa, Australia e America, in particolare negli Usa con circa 200.000 fedeli.


Il Papa

La Chiesa Copta ha il proprio papa, attualmente Shenuda III, che vive a Il Cairo ed è il patriarca numero 117 dalla predicazione di San Marco. A differenza della Chiesa cattolica i copti non attribuiscono al loro papa l'infallibilità papale.
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Caratteristiche peculiari

Il Natale è celebrato il 7 gennaio invece del 25 dicembre.

Il simbolo della croce cristiana fu impiegato originariamente ad Alessandria d'Egitto, tra i cristiani copti.


Rapporti con il mondo islamico

Durante gli ultimi anni si sono anche verificati episodi di violenza tra la comunità copta e quella musulmana. Infatti, con l'aumento dell'attività dei fondamentalisti islamici dalla fine degli anni '70 le condizioni di vita dei copti in Egitto sono peggiorate. Tra il 1981 e il 1985 il papa Shenuda III fu tenuto agli arresti domiciliari in un monastero nel deserto.


In Etiopia

La Chiesa di Etiopia, nel 640, fu assorbita da quella Copta egiziana e questa dipendenza è rimasta fino al 1948. A causa delle minacce di invasioni musulmane, nel XVII secolo ci fu l'unione con la Chiesa cattolica, che durò solo undici anni (1621-1632). L'imperatore Hailé Selassié riorganizzò la Chiesa di Etiopia, affrancandola dalla Chiesa Copta egiziana nel 1948 e facendola diventare Chiesa di Stato nel 1955. La Chiesa, con una forte componente monastica, mantiene alcune usanze di chiara influenza ebraica, come la circoncisione, la festività settimanale di sabato, la suddivisione delle carni in pure ed impure.


Fonte: wikipedia

[Modificato da -Kiya- 19/06/2006 21.34]

Hatshepsut76
00mercoledì 14 giugno 2006 19:49
Brava Kiya! [SM=x822713]

Molto interessante questo panorama sulla chiesa copta! [SM=x822750]
pizia.
00giovedì 15 giugno 2006 11:46
E' un argomento molto interessante, per me la Chiesa Copta è il reale collegamento fra la religione cattolica e quella egizia antica, ci sono troppe coincidenze!!
Varrebbe la pena di approfondire, hai libri da consigliare?
-Kiya-
00giovedì 15 giugno 2006 14:02
uno ci sarebbe... ma ha un prezzo spaventoso!

eccolo:


Titolo: Egitto copto
Autore: Capuani Massimo; Meinardus Otto; Rutschowscaya Marie-Hélène
Prezzo: EURO 76,44
Dati: 272 p., ill.
Anno: 1999
Editore: Jaca Book
Collana: Corpus dell'arte paleocristiana e orient.


In sintesi
Il mondo copto è il mondo di un Egitto cristiano che ha ricevuto il Cristianesimo delle origini e lo ha conservato sino ad oggi. Si tratta di una realtà straordinaria che non può essere classificata né come occidentale né come bizantina, una cultura e una spiritualità tra oriente e occidente con una peculiarità e continuità artistica straordinaria. I luoghi del mondo copto sono moltissimi e distribuiti largamente sul territorio egiziano e dell'Alto Nilo. Il presente volume è tratto dal primo completo panorama editoriale fatto in questi luoghi, documentato con fotografie e planimetrie.
pizia.
00venerdì 16 giugno 2006 00:26
Ohibo'!! No, questo non ti chiedo di procurarmelo!
Forse lo trovo in biblioteca, visto che è del '99, mah!
-Kiya-
00martedì 16 gennaio 2007 23:44
Approfondimento
La culla dei copti nella città dei padri della chiesa

di Aristide Malnati (Avvenire, 14.01.2007)

Alessandria, sede amministrativa della Provincia imperiale dell’Egitto romano, accolse per prima e irradiò in tutto il Paese del Nilo la Buona Novella della neonata religione cristiana; il carattere cosmopolita della città contribuì a valorizzare i precetti del cristianesimo anche in ambienti non giudaici, proprio nel rispetto di quell’ecumenismo voluto da Gesù e subito individuato dai Padri della Chiesa come elemento fondante della predicazione di Nostro Signore.

Qui sarebbe arrivato san Marco nel 48 d.C. (quindi addirittura prima del Concilio di Gerusalemme del 49, primo concilio della Chiesa primitiva) e da quel momento la città divenne centro di speculazione teologica di livello raffinato. Dopo il martirio di Marco a capo della neonata comunità cristiana alessandrina (ed egiziana) succedette Amianos, che dello stesso Marco era il discepolo principale.

Durante i primi tre secoli della Chiesa alessandrina (in epoca precostantiniana), scuole come il Dydaschaléion produssero dotti testi di patristica e di esegesi vetero e neotestamentaria e divennero ben presto teatro di aspre controversie: presero corpo ad Alessandria le teorie di Origene (attorno al 200 d.C.) e l’eresia di Ario, veicolo di dissidi, culminati nella distruzione del muséion e nel massacro dei cristiani, ordinato da Caracalla (215). Forte dello studio certosino dei suoi dotti esegeti, la Chiesa copta asserisce ancor oggi di aver mantenuto le credenze e la dottrina della comunità primitiva, rimanendo conforme ai riti apostolici e tramandandoli tramite numerosi Vangeli, considerati apocrifi e tardi.

Alessandria sotto Diocleziano (295) divenne sede definitiva del Patriarcato copto e conserva ad oggi questa sua funzione. Proprio durante gli anni del regno di Caracalla, momento delle ultime persecuzioni prima della svolta costantiniana di apertura a una assoluta tolleranza religiosa, il Patriarca ad Alessandria veniva eletto dai prelati locali al loro interno: in seguito, quasi subito, si affermò e si consolidò la prassi, in uso ancora nella Chiesa odierna, di eleggere la massima autorità dei cristiani d’Egitto tra i presbiteri, i monaci e gli eremiti.

L’attuale Pontefice copto, Sua Beatitudine Shenuda III, ha cominciato la sua predicazione e il suo iter religioso, dopo adeguati studi religiosi nelle Facoltà di dottrina teologica alessandrina, proprio tra i cenobiti nel monastero di San Paolo, vicino al Mar Rosso.
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