Ho letto il link suggerito, e la parte interessante inizia grosso modo a metà, quando si inizia a parlare delle tombe fattecostruire da Senenmut, per poi entrare più nel dettaglio nel paragrafo successivo, in cui si parla della volta astronomica, e ho trovato due passaggi interessanti che riporto di seguito (considerate che la mia conoscenza dello spagnolo è pressoché nulla, quindi se trovate imperfezioni, prendetevela con il sottoscritto!
)
1) Sul soffitto sono rappresentate tre praticolarità stellari che caratterizzano l’epoca si Sen-en-Mut; tre momenti speciali dal punto di vista religioso e del calendario egizio, e sono: la mezzanotte tra il 18 e il 19 del nostro mese di marzo, con la culminazione dell’Orsa Maggiore; la mezzanotte tra il 16 e il 17 del nostro mese di luglio, momento in cui la stella Sirio si confonde con l’albeggiare con il Sole, e che per gli Egizi caratterizzava l’inizio dell’Anno Nuovo, in coincidenza con la crescita del Nilo; e la mezzanotte del nostro mese di novembre, momento in cui avveniva la culmionazione della stella principale della costellazione di Orione, assimilata – dagli Egizi – al dio Osiride. A sinistra di questa immagine si vede la dea Iside, identificata con Sothis; dietro seguono Giove e Saturno, in forma di dei con la testa di falcone.
2) Curiosamente, Marte non compare in questo luogo, che costituisce un grande mistero da risolvere. Posto che sappiamo che gli Egizi conoscevano perfettamente l’esistenza di Marte, l’unica spiegazione plausibile è che durante la notte stellare rappresentata sul soffitto astronomico di Sen-en-Mut, questo pianeta non era visibile in Egitto. Inoltre, gli astronomi che hano studiato il soffitto hanno potuto determinare in maniera assoluta che lo stesso fu disegnato e rappresentato; il che permette di datare la tomba con esattezza. Nei 50 annitra il 1505 ed il 1455 a.C. ci fu solo una notte in cui Giove ebbe un’ascensione retta determinata, così come è rappresentata sul soffitto, e nella quale Marte non risultò visibile; e fu quella tra il 14 ed il 15 novembre del 1463 a.C., che cincide con l’anno 16°/17° di Tuthmosis III.