Sembra proprio che nessuno dei più famosi ed accreditati nomi dell'egittologia abbia voluto esprimere un'opinione su questo argomento.
Come se non avessero notato l'anomalia del cielo della tomba di Senenmut...
Questo è quanto ho trovato scritto su un libro dal titolo “Splendori dell’Antico Egitto” nella parte curata da Anna Maria Donadoni Roveri:
Nelle tombe i testi che accompagnano il cammino del re nell’aldilà (Litanie del sole, Libro dell’Amduat, Libro delle porte, Litanie dell’occhio di Horo, Rituale dell’apertura della bocca, Libro della vacca celeste, ecc.) sono talvolta scritti al contrario rispetto al verso in cui verrebbero letti rispetto ai segni, in analogia col mondo sotterraneo, che è concepito come contrario rispetto a quello terreno, quindi interpretato spesso in maniera speculare.
Naturalmente non ho trovato alcun accenno diretto alla tomba di Senenmut e al suo cielo speculare, ma forse questa osservazione può essere estesa anche a quella.
Può darsi che non sia una spiegazione sufficiente o meglio soddisfacente per tutti, ma in effetti il problema dell’aldilà generò visioni di questo tipo.
Se nelle raffigurazioni dell’Antico Regno traspare la voglia di trovare dopo la morte un mondo uguale a quello appena lasciato o migliore, cioè esasperato nelle manifestazioni benevole della natura, durante tutta la storia e/o in alcuni nomi si formano idee differenti sull’argomento.
In particolare attorno a Giza, in quei luoghi ove la divinità principale fu Sokar, ma anche altrove, la notte fu assimilata ad una specie di aldilà; potrebbe anche essere accaduto il contrario, cioè che in qualche momento difficile da definire alcuni “sapienti”, osservatori della notte e conoscitori dell’astronomia abbiano assimilato l’aldilà ad essa.
In ogni modo questo mondo sotterraneo, caverna di Sokar, luogo della battaglia fra il dio-falco e il serpentone cattivo che vuole inghiottire il sole perché non torni più a splendere sulla terra, diventa il mondo alla rovescia: esso sta sotto il nostro, il sole sorge lì ad occidente, mentre su di noi tramonta, e prosegue verso est per tornare al nostro orizzonte.
In questo senso il cielo della camera funeraria poteva essere stato concepito volutamente contrario, anzi speculare, rispetto ad una simulazione della volta celeste tal quale, come se la roccia frapposta fosse trasparente.