Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Illuminazione e riscaldamento

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2008 22:37
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EgiTToPhiLo/a
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13/12/2005 11:23
 
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Per vedere di notte o al buio, gli antichi egizi si servivano di lampade a olio e di torce. Per riscaldarsi in casa durante le fredde notti dell'inverno ricorrevano a caminetti nei quali bruciavano carbone vegetale.

Nelle case degli egizi di luce ne entrava poca perché le finestre, in genere, erano piccole e strette. Per illuminare, ci si serviva di lampade a olio in pietra o in argilla. Al centro avevano una specie di stoppino (fatto di materiale vegetale o di strisce di tela) che veniva acceso. Le lampade erano riempite d'olio o di sesamo. Talvolta si ricorreva a torce fatte con pezzi di legno legati tra loro e impregnati di materia grassa. Le torce venivano usate anche in alcuni riti funerari, come nelle cosiddette "Cerimonie delle lampade", praticate sotto la dinastia Lagida. Avevano lo scopo di mettere in fuga i demoni e gli spiriti maligni della notte. Quanto al riscaldamento, le case erano provviste di caminetti attorno a cui si svolgevano le attività domestiche. Il focolare poteva essere collocato in cucina o nell'atrio della casa. C'erano anche focolari di argilla portatili a forma di piccola casseruola. I forni erano in argilla e cilindrici, con un'apertura da cui si toglieva la cenere e un'altra in cui si metteva il combustibile, in genere rami, foglie, cortecce di albero e persino escrementi. Per ottenere il fuoco, il sistema era rimasto quello primitivo: un foro in un pezzo di legno duttile in cui si ruotava una bacchetta di legno duro.

Nelle case e nei templi, l'illuminazione era insufficiente. Nei templi venivano praticate piccole aperture nella parte alta delle mura per consentire alla luce esterna di penetrare. Sui fori venivano poste reti per far sì che la luce fosse sempre tenue e si mantenesse la penombra. In Egitto, le case disponevano di cucine. Per cucinare veniva usato di norma una specie di fornello portatile a forma di piccola casseruola, alimentato con carbone vegetale. Il fumo era piuttosto nocivo per la salute perché in genere denso e abbondante. Lo testimonia il fatto che nei polmoni delle mummie è stata trovata una considerevole quantità di polvere di carbone (antracosi). Il carbone vegetale si faceva in carbonaie particolari. Esse consistevano in pozzi scavati nella terra. Al centro del pozzo veniva messa un'asta che andava dalla superficie al fondo. Intorno all'asta venivano accuratamente disposti rami intrecciati, sì da non lasciare alcuno spazio all'aria. Il tutto veniva ricoperto con erbe, giunchi e con uno strato di terra. Quando l'asta veniva estratta, attraverso il foro lasciato da questa si introduceva il carbone ardente. Una volta iniziata la combustione, si tappava il foro con della terra. Il catrame e l'acqua fuoriuscivano all'esterno, e la legna si trasformava in carbone.

[Modificato da -Kiya- 27/10/2006 0.48]

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MerytAton Sitenjterw -
08/10/2007 15:42
 
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Purtroppo negli archivi della mia memoria fotografica non riesco a trovare immagini di lucerne o torce.......eppure di altre epoche e di altre civiltà ne ricordo parecchie. Sono certa che si tratta di una mia distrazione , mi date qualche indicazione ? Nel sito da cui è tratto il post di Alexander esiste una sola immagine che mi sembra più etrusca che egiziana o per lo meno di epoca arcaica. Ad Aketaton come si illuminavano ?
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- ShemsetRa -
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08/10/2007 17:21
 
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Con i meravigliosi raggi dell'Aton! [SM=g999105]
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- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
08/10/2007 20:04
 
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Sì Pizia lo sospettavo....e le "manine" servivano per accendere e spegnere !
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

13/10/2007 01:19
 
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Pensi che stia scherzando?
Secondo me è proprio così.
La vita n Egitto, anche adesso si svolge fuori, all'aperto.
La luce è quella del sole di giorno e quella della luna di notte, quando c'è.
Nessuno ha necessità di fare luce quando naturalmente non c'è, ma se per qualche motivo, tipo insonnia o liturgia, qualcuno sta sveglio in una notte senza luna, si siede, si stende e guarda il cielo.

Esistono dei casi in cui un po' di illuminazione è necessaria, ad esempio le attività di scavo di ipogei e i riti nelle cripte dei templi, da un certo punto in poi.

Le attività di scavo non sono molto documentate quindi nemmeno le modalità con cui si illuminava.
I riti nelle cripte comportavano vari tipi di offerta, ed un modo per offrire qualcosa alla divinità era quello di privarsene bruciandolo; inoltre la custodia del fuoco era certamente un'attività importante, vista la difficoltà dell'atto di produrlo, quindi nei templi si conservava una fiamma della quale potersi servire.

Questi bruciatori sono spesso rappresentati nelle pitture sacre.
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MerytAton Sitenjterw -
23/10/2007 15:06
 
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Scusa Pizia se insisto ma non posso capacitarmi del fatto che nemmeno una lucerna,un lume,una torcia,"un asso di coppe", di fattezze egiziane mi venga in mente nella memoria visiva. E' vero Tebe non è Pompei,niente ha immobilizzato la vita ad una data precisa, però nelle case in AE dopo il tramonto doveva pur esserci un modo per guardarsi in faccia ! Siamo sicuri che non ci sia traccia alcuna di banali oggetti quotidiani ? Lasciamo stare le assurde lampade di Dendera ......ma una bugia,un lumicino,uno stoppino un qualcosa che possa farci giocare a sn.t la sera ?
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MerytAton Sitenjterw -
02/11/2007 13:05
 
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Ritorno sull'argomento perchè proprio ieri ho visto in tv una trasmissione che qualche volta seguo, si tratta di Atlantide in onda su la 7. Il programma di ieri si occupava di Nefertiti (tutti i canoni divulgativi e di sensazione rispettati compreso l'amato Z.H.) e non solo. Durante la descrizione della tomba di Set I gli autori che introducono anche filmati fiction per corredare le notizie, hanno mostrato una serie di ciotoline con olio e stoppino di lino che nella finzione cinematografica avrebbero dovuto rappresentare il sistema di illuminazione durante lo scavo e l'allestimento dell'ipogeo.
Secondo me è pura immaginazione perchè non mi pare che nessuna simile a queste sia mai stata trovata neanche nei depositi di fondazione.
Mi resta comunque irrisolto l'interrogativo riguardo l'assenza di strumenti per illuminare che esuli dall'aspetto dei Templi dei rituali e delle attinenze funerarie.
Nelle case,dopo il tramonto, si dormiva e basta ? Nelle botteghe degli artigiani dediti a lavori di precisione tutto terminava al calar del sole ? Non mi sembra possibile.....allora dove sono le lucerne ?
Sono proprio distratta o è vero che non ce ne sono ?
[Modificato da roberta.maat 02/11/2007 13:05]
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
02/11/2007 16:50
 
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Quello che hanno detto in Atlantide è vero. I turni erano regolati dalla lunghezza dello stoppino che si esauriva dopo determinate ore.
Un altro modo per illuminare erano gli specchi sui quali si facevano riflettere i raggi del sole. Ancora oggi, visitando le tombe, i custodi usano questo sistema.
Comunque nella tomba di Tut sono state trovate lampade in alabastro. Una, in particolare, inserendo dentro un lumino, faceva risaltare delle scritte che senza luce non si vedevano.
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
02/11/2007 17:03
 
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Da: "Vita quotidiana degli egizi" di Franco Cimmino

"Il materiale per l'illuminazione notturna delle case era raro, ma si sono trovate lampade che risalgono all'Antico Regno: coppe di pietra o di argilla riempite d'olio, con uno stoppino fuoriuscente da un beccuccio. Con il passare dei secoli si moltiplicarono le forme ma il principio rimase lo stesso. Si trattava di una illuminazione appena sufficiente, ma non c'era di meglio, nemmeno nei bui cunicoli delle miniere. A volte per gli ambienti più grandi si usavano delle specie di torce costituite da una massa romboidale di grasso fissata sulla cima di un bastone.
Si è voluto fare un mistero dei mezzi di illuminazione usati nelle tombe per permettere i pittori di affrescare le paret; non si è voluto credere che fosse possibile lavorare così a lungo in un ambiente chiuso e privo di ventilazioner senza lasciare la minima traccia di affumicazione nè sui soffitti nè sulle pareti, ma è certo che anche in questo caso si usassero solo lampade ad olio".
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- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
02/11/2007 17:16
 
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[SM=x822719] Grazie Francis.....sono proprio io che non ne ho mai viste come reperti archeologici e soprattutto mi dispiace non aver visto quelle di Tut [SM=g999100]
[Modificato da roberta.maat 02/11/2007 17:17]
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