...Come resistere alla tentazoine di parlare ancora del "ragazzo"? Ho solo adesso visto questa vecchia discussione, ma debbo avvertirvi, la mia risposta
NON potrà essere breve... armatevi quindi di santa pazienza, se volete e
seguitemi...
Vorrei, intanto,
fare il punto estraendo alcune parti che mi hanno particolarmente colpito:
(1) 27/08/2005 Kiya scrive:
...che ne pensate di queste poche righe di Oliver Goldsmith, riportate da Carter nel suo quaderno di appunti n. 15:
"Fra tutti gli eruditi, tuttavia, quelli che hanno la pretesa di indagare sulle più antiche memorie del passato debbono come minimo implorar pietà e discolparsi, quando la loro passione li spinge a commettere deplorevoli abusi.
In genere ci si accorge che alla mancanza di documenti essi suppliscono ricorrendo a ipotesi, continuando poi a lasciarsi indurre a credere autentiche le opinioni che, perfino a loro stessi, in un primo momento, erano sembrate basarsi soltanto sulla fantasia."
(2) 08/12/2005 MessalinaXXX scrive:
...non dimentichiamo che la sua tumulazione appare anomala per molti motivi...
(3) 01/07/2006 Pizia scrive:
...l'archeologia ha dovuto sacrificare le proprie scoperte al senso del comune decoro, della morale, dell'approvazione, anche passando al vaglio dei religiosi...
(4) 12/07/2006 Kiya scrive:
...dalla tomba di Tut fu sottratto del materiale, sicuramente dei papiri di inestimabile valore...
(5) 12/03/2008 (oggi) Kiya scrive:
... l'autore introduce una sequela di morti, legate in qualche modo alla scoperta della tomba (alcune sono anche un po' forzate, ammettiamolo... morti postume di almeno 6 anni, per quanto "misteriose"...
...e ora andiamo con ordine:
(1) il brano riportato da Kiya e ricavato dal quaderno di Carter, mi pare possa essere interpretato come un’affermazione di
assenza di documentazione, e
non il contrario.
L'autore da cui, se ho ben capito, Carter ha ricavato questa frase, infatti, fa una colpa agli scopritori esclusivamente perché,
IN ASSENZA di documenti, sono portati a dare valore di certezza alle
PROPRIE ipotesi.
Difficile, se non impossibile, sondare l’elemento psicologico che può aver spinto Carter, a suo tempo, a riportare tale brano, tuttavia perché non interpretarlo come una sorta di "
pro-memoria", un "memento" come a dire:
"ricordati che ANCHE in assenza di documentazione NON dovrai inventare niente"?
...una sorta, se vogliamo, di "nodo al fazzoletto" per ricordarsi di
NON fare quel che l’autore citato aveva ipotizzato!
(2) Messalina ricorda che la tomba di Tut, come ben sappiamo, forse
NON era di Tut... forse si trattava di una
sepoltura provvisoria (si ritiene originariamente predisposta per Ay) cui si era dovuto ricorrere per l’improvvisa morte del ragazzo.
La
VERA tomba di Tut doveva essere, verosimilmente, quella che poi sarà occupata proprio da Ay, la
KV24 (o, più correttamente, WV24).
Ricordiamo questo particolare poiché vorrei tornarci sopra dopo.
(3) Pizia, asua volta, pone l’accento su una presunta azione
autocensoria degli scopritori Carter e Carnarvon che avrebbero potuto "scoprire" qualcosa di così sconvolgente per il mondo, o
semplicemente per la chiesa, che meglio sarebbe stato nascondere il/i documento/i.
Ora, intanto argomenti così "sconvolgenti"
non potevano essere dedotti da una semplice lettura sommaria del/i fantomatico/i documento/i, per intenderci "in piedi" come un quotidiano!
Come sappiamo, inoltre, la scoperta della KV62 fu la prima in cui si seguì un
metodo "scientifico" e gli oggetti,
TUTTI gli oggetti:
a. venivano preliminarmente, e quindi prima di toccarli,
indicati con un cartellino numerico nella posizione in cui si trovavano;
b. si procedeva quindi al
rilievo fotografico (a cura di Harry Burton) in maniera che
OGNI oggetto risultasse nelle foto almeno due volte;
c. successivamente
ogni singolo oggetto veniva disegnato (da Carter o da Arthur Mace) su schede e la sua
posizione riportata su planimetria (da Lindsay Hall o Walter Hauser);
d.
finalmente veniva rimosso e portato subito al laboratorio (la tomba KV15) per un primo
trattamento conservativo (Alfred Lucas ed Arthur Mace) cui seguivano altre
riprese fotografiche e la successiva, definitiva,
registrazione.
Direi che la presenza di "papiri" non sarebbe perciò sicuramente passata inosservata e
sarebbe risultata in qualcuna di queste fasi cui partecipavano, peraltro,
molti TESTIMONI, forse
TROPPI per far sparire qualcosa di così importante come un papiro di cui, ribadisco,
in quella fase ancora non si conosceva il contenuto... peraltro, mica si poteva aprire un "papiro" vecchio di 3000 anni come fosse stato un quotidiano!
A tutto questo si aggiunga che sarebbe stato
più verosimile che all’atto della scoperta si citasse il ritrovamento di eventuali papiri salvo poi, ad una lettura ben più approfondita, eventualmente
far figurare una distruzione accidentale, dovuta, ad esempio, alla fragilità del supporto "cartaceo" (erano cose che accadevano normalmente negli scavi dell’epoca).
Rammento, inoltre, che un caso del genere
non sarebbe stato considerato poi così grave,
ne’ imputato ad imperizia degli scopritori (non dimentichiamo che fino a poco tempo prima si aprivano i sarcofagi con la dinamite!!!!).
Carter, infatti, aveva preannunciato che, secondo il suo parere,
almeno il 25% degli oggetti e delle suppellettili ritrovate avrebbe subito perdite irreparabili a seguito delle operazioni di "restauro".
Così non avvenne, fortunatamente, e le perdite furono contenute, se non ricordo male, in un "misero"
2-3%
Aggiungo ancora, a proposito di una presunta "delicatezza" religiosa, che, sinceramente, non mi sono mai interessato delle religioni professate da Carter o da Carnarvon, ma essendo inglesi, riterrei non del tutto errato considerare che dovevano essere
"anglicani", da sempre in contrasto, anche violento, con la Chiesa di Roma.
Mi chiedo, perciò, se questa diversità di religione, o meglio di concezione religiosa, o meglio ancora di contrasto con la chiesa romana, poteva essere messa a tacere proprio nel momento in cui si sarebbe potuto
"rintuzzare" Roma ed il Papa.
A meno di non voler valutare, mistero nel mistero, la possibilità che i papiri in questione siano stati
venduti, a carissimo prezzo... proprio al Vaticano
Aggiungo infine, a proposito della possibile bramosia degli scopritori, che un eventuale papiro della tomba di Tutankhamon avrebbe avuto un valore immenso
SOLO a patto che fosse venduto come effettivamente proveniente da
QUELLA tomba; in caso contrario, sarebbe stato solo
UN papiro qualunque...
(4) Che dalla tomba sia stato sottratto del materiale è noto. Esistono, infatti,
statuette e piccoli oggetti che sicuramente provengono dalla tomba e che vennero verosimilmente trafugati forse da Carter stesso e da Carnarvon in occasione della prima visita alla tomba (quella per cui venne messo il famoso cesto di vimini sulla parete che nascondeva l’ingresso alla camera funeraria).
Ma a voler pensare a papiri "magici", questo dovevano essere
molto vicini al corpo del re per esplicare il loro compito e, quindi,
all’interno delle "cappelle" o degli stessi sarcofagi antropomorfi che vennero aperti solo nel 1925.
(5) Ed arriviamo alla
"maledizione" ed alle
"misteriose" morti.
Come sapete, su questo argomento abbiamo già discusso ed un esame approfondito ha consentito di appurare che:
a. la media dell’
"età al momento della morte" di coloro che presero parte alla scoperta era di
oltre 63 anni;
b. la media
anni della morte dal 1922, data della scoperta (escluso il valore minimo 1, relativo a Carnarvon, e il valore massimo 47, relativo a Lindslay Foote Hall):
quasi 22 anni.
La stessa Lady Evelyn, figlia di Carnavon, che partecipò attivamente alle fasi iniziali della scoperta della tomba, nata nel 1901, morirà nel 1980 (e quindi a
79 anni), mentre il Dr. D.E. Derry, che eseguì la prima autopsia sul corpo di Tutankhamon, morirà, nel 1969, all'età di
87 anni.
Ancora statisticamente, si rammenti che:
c. delle
26 persone presenti all’apertura della tomba, solo
sei morirono nell’arco dei dieci anni successivi;
d. delle
22 presenti all’apertura del sarcofago solo
due morirono nei successivi dieci anni;
e. delle
10 persone presenti allo bendaggio della mummia
nessuna morirà sempre nei dieci anni successivi a tale operazione.
Mi rendo conto di aver scritto un
post lunghissimo, spero non noioso, ma l’argomento è per me, come ben immaginate, sempre avvincente e tento sempre di
inquadrare nella giusta luce tutto quel che riguarda il Re fanciullo specie quando lo si vuol per forza mettere al centro di chissà quali
congiure o misteri.
Ricapitolando:
(1) la frase scritta da Carter sul suo diario, poteva essere un promemoria per ricordare a se stesso cosa NON fare;
(2) la tomba KV62 poteva tranquillamente esere una sepoltura provvisoria in attesa fosse ultimata la VERA tomba, verosimilmente la KV24 occuapta poi da Ay;
(3) non è verosimile che un eventuale ritrovamento di papiri potesse essere passato sotto silenzio per le complesse argomentazioni sopra esposte;
(4) un papiro trovato nella tomba di Tut sarebbe stato di incommensurabile valore SOLO a patto di dichiarare la sua vera provenienza, in caso contrario sarebbe stato solo UN papiro qualsiasi;
(5) la Maledizione di Tutankhamon NON esiste e fu solo un’invenzione giornalistica su cui, ancor oggi, si specula.
Excuse me... avrei ancora da scrivere, ma va a finire che diventa un secondo libro, e credo sia proprio il momento di fermarmi sennò mi fate fare una brutta fine