Allora, ieri sera ero un po' "cotto" vista l'ora e ho forse esemplificato troppo. Torniamo alla scolarità nell'A.E. fermo restando, si intende, il concetto sopra espresso di tempo e di luogo in una cultura così "spalmata" sulle rive del fiume e così longeva da durare oltre 3000 anni.
Purtroppo, intanto, ci lasciamo fuorviare da quel che è oggi l'Egitto dimenticando che
i veri egizi erano di tutt'altra provenienza, e non somigliavano affatto a quelli moderni (non è il caso qui di cominciare una disquisizione sulla provenienza...certo
NON erano marziani
NE' omini verdi!!!!!), e cultura.
I puntata
L'educazione dei figli era di primaria importanza e la scala gerarchica, oserei dire la piramide sociale, era aperta, salvo rare eccezioni si intende, a tutti coloro che dimostrassero di essere all'altezza. La meritocrazia, almeno in buona parte, la faceva da padrona; mi spingerei a ricordare la "
favola" di Giuseppe che da schiavo divenne collaboratore diretto del faraone; favola si, ma che doveva basarsi su possibilità concrete sennò chi ci avrebbe mai creduto?
Ma torniamo al Pierino egizio che, messa nella cartella una cipolla e un piccolo orcio di birra, va a scuola insieme a Maria
(non dimentichiamo che Maria è un nome derivante dall'egizio)...eggià perchè
non esisteva differenza tra maschi e femmine e tutti i bambini, o quasi, andavano a scuola...siamo nel
Medio Regno poiché è in questo periodo che si ha una sorta di codifica scolastica. Le lezioni si tenevano per mezza giornata e le materia principali erano calligrafia
(con ripetute copiature di testi famosi come il Romanzo di Sinhue...se ce ne sono rimaste innumerevoli copie è proprio perché era così spesso copiato e ricopiato) e calcolo.
La disciplina era alquanto dura; una massima dei maestri egizia recita che "
l'orecchio dell'alunno si trova sulla sua schiena" e il Nilo forniva abbondantemente giunchi flessibili...
Non è certo un caso che proprio durante il Medio Regno grande fu la produzione letteraria, lingua e letteratura raggiunsero la perfezione tanto che si fa riferimento al "
classicismo" della XII dinastia. Oltre al "
Racconto di Sinhue", furono prodotti la "
Profezia di Neferti" e gli "
Insegnamenti di Amenemhat", il racconto "
L'oasita eloquente" e, cosa che qui ci interessa particolarmente, la "
Kemit" (ossia "La Somma") raccolta di insegnamenti sapienziali che riecheggia, nel titolo, il nome stesso del Paese (Kemet) e che fungeva quasi da "sussidiario" per le scuole "primarie".
Considera che "
La satira dei mestieri", composta dallo scriba Khety, figlio di Duauf, ci è giunta in
centinaia di esemplari copiati e ricopiati da studenti, ma sono ancora dello stesso periodo "
L'insegnamento lealista", "
Le istruzioni di un uomo al proprio figlio", "
Le istruzioni al visir", "
Il racconto del naufrago". Ed è questo, inoltre, il periodo in cui nascono i principali racconti mitologici come la "
Leggenda della distruzione dell'Umanità" da parte della dea Sekhmet, o "
La Disputa tra Horo e Seth" o "
Il dialogo del disperato con la sua anima"...insomma direi proprio che in questo periodo la scolarità era davvero molto alta.
E per ora fermiamoci qui sennò sai che noia!