Un dubbio da profano

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pinosilver
00sabato 17 marzo 2018 10:19
So che nell'antico Egitto solo gli scribi, in buona sostanza, sapevano leggere e scrivere (forse con qualche eccezione) ...
Allora mi domando: Quale poteva essere lo scopo di tutte quelle scritte sui monumenti dei faraoni? La pubblicità, l'autocelebrazione, ecc.? ... Ma se chi poteva leggerle era solo chi le aveva scritte che senso avevano? ...

(mi sembra di essere Totò che parla col vigile in piazza Duomo a Milano, mentre Peppino annuisce ... ma che ci volete fare.)

Grazie naif, pinosilver. [SM=x822727]
nectanebo
00sabato 17 marzo 2018 21:02
Ciao, benvenuto tra noi.
La domanda è intelligente e pertinente ma non so darne risposta. [SM=x822706]
Penso per questo al nostro ottocento e ancora indietro al medioevo.
Poche, anche in questi periodi, erano le persone che sapevano leggere, ma gli scritti abbondavano.
Cambia però il supporto. Gli egizi, a parte il papiro e ostrakon (sempre di pietra) non avevano altro se non la pietra.
Allora. quale luogo migliore dei templi e delle sepolture, si poteva avere per mettere per inscritto il pensiero ?

Questo è un minimo contributo alla tua domanda.

[SM=g999100] ...Nec.
Hotepibre
00lunedì 19 marzo 2018 23:03
Intanto un benvenuto a Pinosilver, con la speranza che torni a farci compagnia anche dopo questa risposta che, per comprensibili motivi, non può essere breve (e me ne scuso in partenza).

La domanda posta è, come ha anche scritto Nec, interessante ma tocca un po' "smontare" i concetti espressi; ci si chiede, infatti, chi potesse leggere i testi scritti in geroglifico e, quindi, qual'era il grado di alfabetizzazione dell'Antico Egitto.

Prima Attenzione: non dimentichiamo che stiamo parlando di 3000 anni di storia, non quindi una situazione puntiforme, ma diffusa nel tempo e in cui le condizioni sono di certo cambiate, esattamente come, ancora seguo Nec, le nostre popolazioni di 4-500 anni fa (e non 3000) erano decisamente più illetterate di quelle attuali.

Mi limiterei, per chiarire quel che voglio dire, al villaggio operaio di Deir el-Medina ove per centinaia d'anni hanno risieduto gli artigiani e gli operai che lavorarono alla realizzazione e manutenzione delle tombe della Valle dei Re e, più in generale, della Necropoli tebana.
Soffermerei ancora la mia attenzione su una parte della popolazione normalmente, presso altre civiltà, decisamente più soggetta e meno emancipata: le donne e partirei intanto da Naunakhe, vedova dello scriba Kenhekhepeshef, che poteva pienamente disporre dei beni del marito per la distribuzione ai suoi figli di quanto di spettanza.
Per quanto attiene al grado di istruzione delle donne di Deir el-Medina (pienamente operativa durante la XVIII-XIX e XX dinastia), considerato che gli uomini erano costantemente lontani dal villaggio per gran parte dell'anno, il livello scolastico era di certo elevato giacché si doveva prevedere anche in loro assenza, oltre ai normali lavori domestici, al mantenimento del villaggio nel suo insieme anche dal punto logistico e di approvvigionamento cui era intimamente collegato il discorso economico.
Sono note le professioni di alcune di tali donne che spaziano dalle "cantatrici" alle "sacerdotesse" dedicate a vari culti, e doveva essere alta anche l'alfabetizzazione maschile riscontrabile dai molteplici "ostraka" rinvenuti ed identificabili come messaggi inviati ai mariti lavoratori alla Valle dei Re.

Seconda Attenzione: dobbiamo stabilire chi fossero i destinatari dei testi, non dimenticando che erano accompagnati da rilievi parietali, dipinti ed immagini ben definite e chiare, specie per chi conosceva la mitologia e la storia degli antichi Dei.
Rammento che i templi egizi NON erano destinati a un culto ecclesiale, ovvero di moltitudini di "fedeli", ma solo a pochi e che, sostanzialmente, il popolo si fermava fuori dal tempio, dinanzi ai decoratissimi piloni, mentre immergendosi nei meandri templari, sempre meno erano le persone ammesse al culto fino a che, dinanzi alla statua del dio, poteva giungere solo il re, Dio vivente e tramite con gli Dei.
I sacerdoti, o meglio "Il" sacerdote preposto a officiare dinanzi al Dio non lo faceva in quanto tale, ma in quanto "controfigura" dello stesso re ed esclusivamente in suo nome! Ne deriva che i lettori dei testi nei penetrali dei templi erano i sacerdoti autorizzati a entrarvi, ma specialmente gli Dei stessi.
Non mi sono dimenticato del popolo che sostava dinanzi al pilone del tempio e che poteva contare su immagini ben chiare del potere del re e del dio nel tempio venerato dal re poiché SOLO a LUI competeva, come detto l'ufficio sacro e, fondamentalmente, ogni operazione il cui scopo era esclusivamente, e non era di certo poco, il mantenimento della Maat, ovvero dell'ordine e della giustizia su tutte le Due Terre. Un suo errore nelle procedure, una deviazione dalla Maat, avrebbe comportato problemi all'intero Paese ed ecco che, mai come in quel caso, il re era davvero "il servo dei suoi servi" poiché dal suo comportamento poteva derivare la sussistenza stessa del popolo.

Terza Attenzione: Nec ha accennato al Medioevo e io vorrei accennare ai c.d. testi di "Exsultet" (tutti iniziavano con la parola "Exsultet", esultate, da cui il nome) che furono molto in voga da IV al XII secolo della nostra era quando, davvero, l'alfabetizzazione era alquanto scarsa. Si trattava di lunghi rotoli di testi scritti in latino che SOLO i preti sapevano leggere, ma avevano una particolarità, erano illustrati e le illustrazioni erano, a loro volta, "strane" poiché erano capovolte rispetto al testo. Perché questa stranezza? Perché il prete leggeva il testo in latino stando in alto, dal pulpito, e mano a mano srotolava le immagini che pendevano dritte dinanzi agli occhi dei fedeli che, così, potevano capire la storia letta e che a loro era preclusa poiché, andando avanti nel medioevo, sempre meno persone conoscevano il latino.
Ecco che i rilievi parietali dei piloni templari egizi erano a loro volta una esemplificazione del culto, chiara, leggibile da tutti anche senza bisogno di saper leggere le parole sacre, ovvero i geroglifici.

Risposta lunga, forse noiosa, ma spero utile a chiarire quanto richiesto.
Un caro saluto
Hotepibre
pinosilver
00martedì 20 marzo 2018 18:03
Cari nuovi amici ...
Cari nuovi amici ... Intanto grazie per le cortesi e pronte risposte (non è sempre così nei vari siti che ho visitato, in particolare per i neofiti e specie se ignoranti ... in materia), perciò grazie.

Ho letto con attenzione le risposte e temo che ci dovrò rifare varie volte per capirle a fondo.

Ma visto che ci siamo vorrei spiegare come nasce la mia domanda: essendo io un profano, ma attento seguace dalla mia ormai lontana gioventù delle cose d'Egitto, ovviamente non mi perdo neanche un documentario TV sull'argomento ed è per questo che rimango spesso dubbioso da certe affermazioni che sento dai vari esperti ... Essi spesso si contraddicono o peggio fanno affermazioni e poi ti lasciano lì appeso sperando che le spieghino ... ma non sempre succede.
Nell'articolazione della seconda risposta ho trovato anche il chiarimento ad un altro dubbio che avevo. Parlando degli "ostraka" mi venuto in mente di aver sentito una famosa egittologa (stavo per dire d'Egitto ...) egiziana contemporanea affermare che per gli antichi suoi conterranei l'uso degli infiniti "ostraka" trovati per terra era un po' come per noi i "post-it", o i foglietti volanti, il retro delle buste, ecc.. Questo ovviamente - a ripensarci - implica che in qualche misura la "scrittura" fosse ASSAI diffusa ... e lo dico anche perché si diceva che gli egizi pescassero per terra gli ostraka per segnarsi di tutto un po', anche cose banali, di utilità quotidiana e quant'altro ...
Ma io resto, se mi consentite, ancora un po' dubbioso e mi spiego:

1. Non essere illetterati come nel nostro medioevo mi sta bene, ma che cani e porci - per così dire - fossero in grado di leggere e scrivere di tutto un po' sui sassetti mi rimane duro a digerire ... senza con questo voler mancare di rispetto a chi ne sa più di me ... anzi con la fame di capire se per loro è diverso e se io sono gnucco magari ...

2. La questione degli scritti - per così dire - sacri / monumentali è diversa e nasce da un contesto particolare, sempre conseguenza della mia cultura "televisiva". Uno degli esempi classici riguarda quel marpione di Ramses II, lui e la sua "benedetta" battaglia di Kadesh (tiro a indovinare per lo spelling) ... Confesso che mi esce dalle orecchie per quanto ne ho sentito parlare e ancora non ho capito chi l'abbia effettivamente combattuta tra lui e King Tut, o qualcun altro, ma questa è un'altra storia ... Tornando a R II: sembra che egli fosse un grandioso p.r. ante-litteram e che si vantasse del suo "presunto" successo in quella battaglia sui contrafforti di uno dei suoi colossali templi ed ecco il punto: tutta quella prosopopea scritta era alla portata di qualcuno o ci voleva l'interprete al popolino per sapere quel che c'era scritto? ... Era questo il mio dubbio, in fondo noi siamo "vittime" del bombardamento mediatico anche oggi, ma esso si basa proprio sulla semplicità e accessibilità DI MASSA del messaggio ... o no?

Scusate la tirata, ma per me è un solo un hobby, ovvero un piacere, curiosare in questo mondo.
[SM=x822727]
Grazie
p.








Hotepibre
00mercoledì 21 marzo 2018 01:15
Re: Cari nuovi amici ...
pinosilver, 20/03/2018 18.03:

Cari nuovi amici ... Intanto grazie per le cortesi e pronte risposte (non è sempre così nei vari siti che ho visitato, in particolare per i neofiti e specie se ignoranti ... in materia), perciò grazie.
...
...vorrei spiegare come nasce la mia domanda: essendo io un profano, ... ovviamente non mi perdo neanche un documentario TV sull'argomento ed è per questo che rimango spesso dubbioso da certe affermazioni che sento dai vari esperti ... Essi spesso si contraddicono o peggio fanno affermazioni e poi ti lasciano lì appeso sperando che le spieghino ... ma non sempre succede.
Nell'articolazione della seconda risposta ho trovato anche il chiarimento ad un altro dubbio che avevo.
... l'uso degli infiniti "ostraka" trovati per terra era un po' come per noi i "post-it", o i foglietti volanti, il retro delle buste, ecc.. Questo ovviamente... implica che in qualche misura la "scrittura" fosse ASSAI diffusa ...
Ma io resto, se mi consentite, ancora un po' dubbioso e mi spiego:

1. ...che cani e porci - per così dire - fossero in grado di leggere e scrivere di tutto un po' sui sassetti mi rimane duro a digerire ...

2. ...scritti ... sacri / monumentali ... Uno degli esempi classici riguarda quel marpione di Ramses II, lui e la sua "benedetta" battaglia di Kadesh ... Confesso che mi esce dalle orecchie per quanto ne ho sentito parlare e ancora non ho capito chi l'abbia effettivamente combattuta tra lui e King Tut, o qualcun altro... Tornando a R II: sembra che egli fosse un grandioso p.r. ante-litteram e che si vantasse del suo "presunto" successo in quella battaglia sui contrafforti di uno dei suoi colossali templi ed ecco il punto: tutta quella prosopopea scritta era alla portata di qualcuno o ci voleva l'interprete al popolino per sapere quel che c'era scritto? ...
...
[SM=x822727] p.



[SM=x822723] Parto dalla fine: siamo sempre felici che qualcuno "curiosi" in questo mondo che è il nostro hobby...e se non è un piacere che hobby è?
Secondo: qui neofiti e ignoranti non esistono, chi fa delle domande DEVE avere risposta.
Se la conosciamo, o crediamo di conoscerla, è presto fatto; se è un po' più complicata cerchiamo di trovare una risposta; se proprio non sappiamo dove mettere le mani (e la testa), dichiariamo la nostra sconfitta.
E specie con i nuovi amici chiariamo sempre che non esistono domande scontate o "troppo facili" né tanto meno "stupide", chi è curioso domandi pure!

...e passiamo alle tue domande: parafrasando qualcuno, direi "illetterati di tutto il mondo unitevi"... la scarsa conoscenza di una lingua scritta è sempre esistita e sempre esisterà, purtroppo, ma l'uomo ha un'immaginazione fervidissima e non sempre quel che è intelligibile per uno lo è poi universalmente per tutti. Mi spiego meglio, gli ostraka erano si cocci ed era il supporto più facile da reperire (chi non aveva un orcio rotto in casa?), ma cosa c'era scritto sopra è un altro paio di maniche. Potevano essere segni convenuti, disegni, scritte e, come ho sopra precisato, la storia dell'Egitto è trimillenaria, e il Paese è lungo quanto il suo fiume, come fare perciò a stabilire qual'era la scolarità se non decidiamo in che periodo e in che area restringere la nostra analisi?
Come hai visto durante la XVIII dinastia, e in un'area ben precisa, Deir el-Medina, pare che la scolarità fosse abbastanza buona.
Quanto al metodo di trasmissione delle informazioni, vorrei ricordare il sistema ancor più antico per trasferire beni da un luogo all'altro del medio oriente affidandolo a un "corriere": il mittente prendeva una bella palla di argilla cava, ci metteva dentro, ad esempio, una pecorella per ogni dieci che affidava al corriere e poi sigillava il tutto con il suo segno convenzionale. Il ricevente, a sua volta, verificava che il segno convenuto fosse intatto, rompeva la palla di argilla e controllava se il corriere non si era, durante il viaggio, pappato qualche pecorella... niente scrittura, ma comunicazione chiarissima, non trovi? [SM=x822715]

E domani passiamo a Ramses e a Kadesh...buonanotte

Se intanto soffri di insonnia, a proposito di Qadesh, CLICCA QUI! (tranquillo, conosco ...abbastanza bene l'autore... [SM=g999103] )
Hotepibre
00mercoledì 21 marzo 2018 10:18
Allora, ieri sera ero un po' "cotto" vista l'ora e ho forse esemplificato troppo. Torniamo alla scolarità nell'A.E. fermo restando, si intende, il concetto sopra espresso di tempo e di luogo in una cultura così "spalmata" sulle rive del fiume e così longeva da durare oltre 3000 anni.
Purtroppo, intanto, ci lasciamo fuorviare da quel che è oggi l'Egitto dimenticando che i veri egizi erano di tutt'altra provenienza, e non somigliavano affatto a quelli moderni (non è il caso qui di cominciare una disquisizione sulla provenienza...certo NON erano marziani NE' omini verdi!!!!!), e cultura.
I puntata

L'educazione dei figli era di primaria importanza e la scala gerarchica, oserei dire la piramide sociale, era aperta, salvo rare eccezioni si intende, a tutti coloro che dimostrassero di essere all'altezza. La meritocrazia, almeno in buona parte, la faceva da padrona; mi spingerei a ricordare la "favola" di Giuseppe che da schiavo divenne collaboratore diretto del faraone; favola si, ma che doveva basarsi su possibilità concrete sennò chi ci avrebbe mai creduto?

Ma torniamo al Pierino egizio che, messa nella cartella una cipolla e un piccolo orcio di birra, va a scuola insieme a Maria (non dimentichiamo che Maria è un nome derivante dall'egizio)...eggià perchè non esisteva differenza tra maschi e femmine e tutti i bambini, o quasi, andavano a scuola...siamo nel Medio Regno poiché è in questo periodo che si ha una sorta di codifica scolastica. Le lezioni si tenevano per mezza giornata e le materia principali erano calligrafia (con ripetute copiature di testi famosi come il Romanzo di Sinhue...se ce ne sono rimaste innumerevoli copie è proprio perché era così spesso copiato e ricopiato) e calcolo.
La disciplina era alquanto dura; una massima dei maestri egizia recita che "l'orecchio dell'alunno si trova sulla sua schiena" e il Nilo forniva abbondantemente giunchi flessibili...

Non è certo un caso che proprio durante il Medio Regno grande fu la produzione letteraria, lingua e letteratura raggiunsero la perfezione tanto che si fa riferimento al "classicismo" della XII dinastia. Oltre al "Racconto di Sinhue", furono prodotti la "Profezia di Neferti" e gli "Insegnamenti di Amenemhat", il racconto "L'oasita eloquente" e, cosa che qui ci interessa particolarmente, la "Kemit" (ossia "La Somma") raccolta di insegnamenti sapienziali che riecheggia, nel titolo, il nome stesso del Paese (Kemet) e che fungeva quasi da "sussidiario" per le scuole "primarie".
Considera che "La satira dei mestieri", composta dallo scriba Khety, figlio di Duauf, ci è giunta in centinaia di esemplari copiati e ricopiati da studenti, ma sono ancora dello stesso periodo "L'insegnamento lealista", "Le istruzioni di un uomo al proprio figlio", "Le istruzioni al visir", "Il racconto del naufrago". Ed è questo, inoltre, il periodo in cui nascono i principali racconti mitologici come la "Leggenda della distruzione dell'Umanità" da parte della dea Sekhmet, o "La Disputa tra Horo e Seth" o "Il dialogo del disperato con la sua anima"...insomma direi proprio che in questo periodo la scolarità era davvero molto alta.

E per ora fermiamoci qui sennò sai che noia! [SM=g999100]
nectanebo
00mercoledì 21 marzo 2018 13:05
Ciao Pino,
Come vedi, se lo "stuzzichi", Hotep diventa un "fiume in piena".
Senza naturalmente porre limiti alla tua curiosità, contenere in aree ben delimitate
le domande, è più facile per i lettori del forum risponderti.
Ognuno di noi, come espresso da Hotep., fa del suo meglio, ma sopratutto lo fa in modo corretto,
valutando la veridicità delle fonti, che con gli attuali standard informativi lascia alquanto a desiderare
(vedi Fake New a go go !). [SM=x822736]

[SM=g999100] ...Nec.
Hotepibre
00mercoledì 21 marzo 2018 19:35
Re:
nectanebo, 21/03/2018 13.05:

Ciao Pino,
Come vedi, se lo "stuzzichi", Hotep diventa un "fiume in piena".
Senza naturalmente porre limiti alla tua curiosità, contenere in aree ben delimitate le domande, è più facile per i lettori del forum risponderti.
Ognuno di noi, come espresso da Hotep., fa del suo meglio, ma sopratutto lo fa in modo corretto, valutando la veridicità delle fonti, che con gli attuali standard informativi lascia alquanto a desiderare (vedi Fake New a go go !). [SM=x822736]
[SM=g999100] ...Nec.


[SM=g999108] ...fiume in piena a rapporto... [SM=x822723]
E' vero, però sai cosa stimola il fluire del fiume? Il voler dare magari risposte a domande che non si è fatto, o a curiosità che si hanno personalmente aldilà delle domande.
In questo senso, le domande di PinoSilver sono intriganti e rispondere è davvero un piacere (forse leggere le risposte un po' meno). Del resto se hai visto come ho affrontato le prime 215 Tombe dei Nobili, vedrai che per me la ricerca in genere, ed egittologica in particolare, è una vera passione, ma anche un vero piacere e non saprei limitarmi a frasette di circostanza...
Ma torniamo a noi, se avete ancora voglia di leggere, in caso contrario chiudete Egittophilia e datevi a letture più amene [SM=x822713] .

II puntata
Sopra abbiamo visto che il bisogno di scolarità nasce, organicamente, nel Medio Regno, ma nel Nuovo Regno le cose non andavano poi diversamente.
Un "custode delle scritture incoronate", fu l'autore di un ambizioso progetto poiché scrisse un: "Inizio dell'insegnamento per ammaestrare e istruire chi non sa, a conoscere tutto ciò che esiste; ciò che Ptah ha creato, ciò che Thot ha elaborato: il cielo nei suoi fenomeni, la terra e quanto contiene, ciò che vomitano le montagne, ciò che trascina la corrente, tutto ciò che Ra illumina, tutto ciò che spunta sul dorso della terra, escogitato dallo ierogrammata della Casa della Vita, Amenemope...". Ora, perché prendersi tale briga se poi nessuno leggeva o imparava?

Non è mai stata trovata una biblioteca egizia intatta, ma gli studiosi hanno ipotizzato una ricostruzione virtuale di un catalogo dei libri di una "Casa della Vita", ovvero di una scuola collegata a un tempio, anche in base ai testi rinvenuti e oggetto di continua copiatura da parte degli studenti: storia del Paese; liste dei Re (come il Canone di Torino); Annali regi e divini; cronache e testi di letteratura storica (profezie e ammonizioni); testi narrativi; testi di geografia e mitologia oltre, si intende, testi con valenza locale.

Direi che gli antichi egizi erano davvero grafomani, scrivevano dappertutto e, come supposto da PinoSilver, gli illetterati dovevano essere ben pochi e del resto, se così non fosse, perché "inventarsi" ben tre tipi di scrittura differenti: lo ieratico, il demotico e il geroglifico? OK, il geroglifico era la scrittura sacra, monumentale, da scolpire, ma lo ieratico, che nacque forse anche prima del geroglifico, consentiva di scrivere su supporti come il papiro. Il demotico era la "lingua del popolo" e delle comunicazioni interpersonali tanto che Porfirio (circa IV secolo d.C.), pur non sapendola leggere la battezzò, in origine, "scrittura epistolografica".

Insomma, mi sa tanto che gli egizi non erano poi così illetterati come immaginiamo noi oggi. Certo ci doveva essere una buona dose di analfabetismo, ma credo che non fosse poi così difficile trovare uno che poteva supplire alla carenza del suo vicino.

E permettetemi di concludere questa II puntata con un testo del Papiro Chester Beatty IV:

«Guardati dal dire: "ogni uomo ha una sua natura, ignorante o saggia, il destino e la fortuna sono incisi sul suo carattere, scritti da Dio stesso e la vita di ogni uomo passa nello spazio di un'ora". Al contrario, l'istruzione è utile, non deve mai stancare, e un figlio deve rispondere usando le parole [che ha imparato] dal padre»

Non mi sono dimenticato di Qadesh!

pinosilver
00mercoledì 21 marzo 2018 21:58
grazie
grazie Hotepibre, apetto con ansia il ... seguito!
si sono già aperti ampi orizzonti alla prima lettura, ed ho una conferma del fatto che i documentari TV sono gestiti non proprio bene, sono lacunosi e vaghi sul contesto e soprattutto più propensi alle sparate che all'accuratezza storica. Mi chiedo per esempio, come possa una persona che si definisce Egittologa ... concepire un programma dal titolo: "Oltre l'Egitto"?! ...
Solo dalla lettura di questa prima parte della tua risposta è evidente che c'è ancora un'intero universo da scoprire sulla cultura e la storia antica degli Egizi e se è vero come dice Hawas (?? l'ho scritto giusto?) che il 70% dei tesori Egizi è ancora sotto terra ...



Prometto nectanebo, che in futuro sarò parco.

[SM=x822727]
p.

PS. Comunque avrò parecchio da leggere e approfondire, prima di fare altre domande.
Hotepibre
00mercoledì 21 marzo 2018 23:31
Questo è un forum di appassionati, ma nel vero senso della parola tanto che siamo rimasti in pochi... di certo non sappiamo tutto, di certo siamo meno blasonati di tanti "egittologi", ma cerchiamo di discutere tra noi, e di rispondere agli amici che decidono di farci compagnia, sempre con serietà e rispetto vuoi dell'archeologia, vuoi di chi ci legge.

Qui non leggerai di UFO, marziani o omini verdi, ma il grande pubblico vuole passare una serata tranquilla, senza scervellarsi più del necessario ed è più facile credere che le piramidi siano state costruite dagli alieni, o semplicemente dagli schiavi, o che esista una maledizione di Tutankhamon, che non sentire verità difficili da compendiare in 60 minuti di trasmissione televisiva. Se poi ci si mettono anche egittologi di fama mondiale, come quella da te citata, o come ZH che sembra più impegnato a vendere i suoi libri o i suoi cappelli alla Indiana Jones che non proporre egittologia seria, beh, il gioco è fatto...

Grazie per la tua cortesia e spero che le mie risposte complesse e articolate non ti facciano passar la voglia di farci compagnia... e fai tutte le domande che vuoi (se sei pronto a leggere le relative risposte, si intende [SM=x822723] )
-francis-
00giovedì 22 marzo 2018 10:16
Molto interessante questo dialogo fra appassionati. Non ho dubbi che in questo sito si apprendano "verità" più che nei vari programmi tv, troppo spesso impegnati a fare solo sensazionalismo...
Hotepibre
00giovedì 22 marzo 2018 15:55
Re:
-francis-, 22/03/2018 10.16:

Molto interessante questo dialogo fra appassionati. Non ho dubbi che in questo sito si apprendano "verità" più che nei vari programmi tv, troppo spesso impegnati a fare solo sensazionalismo...


Evviva...e mi pace annoverare tra gli appassionati anche la nostra Francis che ogni tanto fa capolino!

pinosilver
00venerdì 23 marzo 2018 01:40
Qadesh ?
La storia di Qadesh affonda le radici fin dai tempi di Thutmose III e forse anche prima e coinvolge la politica estera di varie nazioni confianti. Passa per Amenofi II e Tutmosis IV che gestirono in vario modo il problema. Si giunge poi al tempo di Akenaton che fece lo gnorri essendo occupato in altre faccende, portando il problema ad uno stato di degenerazione grave ... Il mio dubbio riguarda la possibilità che il figlio Re Tut sia o no sia stato implicato in una qualche "battaglia di Qadesh" sua personale ben prima della più nota combattuta e pareggiata da Ramses II.
E' verosimile che il re bambino abbia affrontato un problema che il padre aveva evitato e che, nel corso di tale battaglia possa aver - secondo alcuni - perso la vita? ... E tale eventuale scontro chi lo ha vinto? ... Dato che dopo di lui - e il periodo di instabilità che è seguito - ritroviamo l'Egitto di nuovo alle prese con gli Ittiti in quella che sarà la "versione più nota" dello scontro?
[SM=x822727]
p.
Hotepibre
00mercoledì 28 marzo 2018 15:06
Re: Qadesh ?
I quesiti che poni sono tutti molto interessanti, ma sono in realtà equazioni di grado "n", ovvero con molteplici incognite che non possono essere risolte contemporaneamente. Ai bei tempi liceali (ormai, sigh, moltissimi anni fa) ci insegnavano che un'equazione complessa deve essere scorporata in più equazioni di grado inferiore, ebbene è quello che tento di fare "smontando" il tuo unico quesiti in più sottoquesiti

pinosilver, 23/03/2018 01.40:

La storia di Qadesh affonda le radici fin dai tempi di Thutmose III e forse anche prima e coinvolge la politica estera di varie nazioni confiNanti.



Poiché il soggetto è, fondamentalmente, la presenza Hittita nell'area siro-palestinese, rammentiamo intanto che ancora molte sono le lacune relative alla loro storia (certo molte di più che non per l'Antico Egitto) e che non è possibile individuare un periodo preciso per la nascita di un popolo con questo nome; si trattò, in realtà, di una la lenta penetrazione di popolazioni varie indo-europee nell'antica Anatolia; lo stesso termine "Hittiti", in realtà, è moderno e indicava solo popolazioni di origine cananea poi venne esteso ai popoli anatolici con cui l'Egitto in più fasi della sua storia si scontrò. Possiamo comunque consolidare la presenza di un "qualcosa", che chiamiamo Hititti a partire da XIX-XVIII secolo a.C.
Si dovrà aspettare il 1600 a.C. circa perché gli Hittiti, ormai riuniti in un solo impero, occupino Babilonia. A causa di dissidi interni tra fazioni facenti capo a più pretendenti al trono, gli Hittiti sono troppo occupati a consolidarsi al loro interno che a pensare ad un'ulteriore espansione. Sistemati gli "stracci" casalinghi iniziano i dolori con l'Egitto e altri paesi confinanti come il Mitanni che, non a caso, gli egiziani manterranno praticamente sempre, e a proprie spese, proprio come "stato cuscinetto" tra loro e gli Hittiti.

pinosilver, 23/03/2018 01.40:

Passa per Amenofi II e Tutmosis IV che gestirono in vario modo il problema. Si giunge poi al tempo di Akenaton che fece lo gnorri essendo occupato in altre faccende, portando il problema ad uno stato di degenerazione grave...



...e siamo così ad un anno compreso tra il 1457 e il 1482 a.C., anno XXII, giorno 25 del IV mese dell'inverno quando Men-Kheperu-Ra, o se preferisci Thutmosi III, decide di dare una lezioni ai sempre più invadenti Hittiti (per la storia della "battaglia di Megiddo", mi permetto di rimandarti a questo articolo su Academia.edu: CLICK HERE!).
Dopo la batosta inferta da Thutmosi, questa si autentica e non il pareggio del più famoso Ramses II, gli Hittiti per un po' se ne stanno buoni e ricominciano ad alzare la testa, come intuibile, durante il regno di un re considerato "debole": Amenhotep IV/Akhenaton (anche se sulla debolezza di Akhenaton ci si sta ricredendo non poco visti i rilievi in cui viene rappresentato mentre massacra i suoi nemici coadiuvato, fatto questo eccezionale, dalla moglie Nefertiti). Ne fanno testo le "lettere di Amarna" con le richieste di intervento da parte di re minori di forze per la difesa dei propri territori. Vero che Akhenaton non ama molto la guerra, ma vero anche che è circondato da generali tra cui spicca il sempre bellicoso Horemhab che di certo deve essere intervenuto per sedare rivolte o per tamponare incursioni, che potevano essere le punte di lancia da cui far passare ben più importanti eserciti, in operazioni di polizia più che di guerra. Purtroppo non ne abbiamo resoconti, ma sappiamo che ci sono state (la mancanza di resoconti potrebbe essere la riprova che non si voleva farne sapere nulla al re?, ma è solo un'ipotesi).

...restano ora ancora due sottoquesiti, ma su questi, che sono forse i più complicati, ci tornerò sopra un'altra volta perché come vedi non è proprio una passeggiata rispondere.
pinosilver, 23/03/2018 01.40:

Il mio dubbio riguarda la possibilità che il figlio Re Tut sia o no sia stato implicato in una qualche "battaglia di Qadesh" sua personale ben prima della più nota combattuta e pareggiata da Ramses II.
E' verosimile che il re bambino abbia affrontato un problema che il padre aveva evitato e che, nel corso di tale battaglia possa aver - secondo alcuni - perso la vita?



pinosilver, 23/03/2018 01.40:

... E tale eventuale scontro chi lo ha vinto? ... Dato che dopo di lui - e il periodo di instabilità che è seguito - ritroviamo l'Egitto di nuovo alle prese con gli Ittiti in quella che sarà la "versione più nota" dello scontro?
[SM=x822727]
p.




pinosilver
00giovedì 29 marzo 2018 04:38
involontariamente incorreggibile ... me.
Grazie, mi leggerò con calma la prima parte che non mi aspettavo e sarò ansioso per le ultime due parti che erano un po' l'origine dei miei dubbi, sempre derivanti dai documentari TV e dalla frammentazione che ingenerano.
Grazie, ancora.

[SM=x822727]
p.
Hotepibre
00giovedì 29 marzo 2018 08:57
Re: involontariamente incorreggibile ... me.
pinosilver, 29/03/2018 04.38:

Grazie, mi leggerò con calma la prima parte che non mi aspettavo e sarò ansioso per le ultime due parti che erano un po' l'origine dei miei dubbi, sempre derivanti dai documentari TV e dalla frammentazione che ingenerano.
Grazie, ancora.

[SM=x822727]
p.



...per carità, la curiosità di altri è sempre uno stimolo per se stessi. Come abbiamo già scritto più sopra, i documentari televisivi, per quanto convalidati da archeologi di fama mondiale (che molto spesso non lo fanno esattamente per la gloria) debbono sottostare alle regole di mercato e il mercato necessita di chiarezza, semplicità, concretezza; questo comporta il dover infondere chiarezza, semplicità, concretezza e soprattutto certezza, anche dove queste non ci sono: "scoperta la causa di morte di Tutankhamon"...ma se poi ti faccio 1 h di ipotesi, di distinguo, di sottigliezze archeo-storiche, non solo l'utente cambia canale, ma poi non guarda neppure le puntate successive di quel programma e per me, gestore televisivo, sono problemi seri perché chi mi paga la pubblicità?
La bellezza dei forum come il nostro è che NON siamo pagati e possiamo permetterci di spaziare anche in sottigliezze che televisivamente sarebbero impensabili. Sarò lieto se vorrai continuare a seguirci; uno degli elementi che "spiazza" molti utenti che si presentano qui da noi è proprio il pensare che tutto sia bianco o nero, come in TV, e invece noi sfruttiamo tutte le sfumature del grigio perché, come diceva Gombrich, la storia è come una fiaccola lanciata in un pozzo: più precipita, meno riusciremo a vedere i rilievi che si trovano lungo le pareti e alla fine, vedremo solo un barlume indistinto...

Per inciso, le prime due parti, quelle che non ti aspettavi, si rendono necessarie per "appoggiarci" sopra i tuoi veri quesiti, per cercare di sfruttare quel barlume della fiaccola citata da Gombrich...
Hotepibre
00giovedì 29 marzo 2018 13:31
...mai svegliare il leone che dorme, dice un proverbio arabo (noi ci limitiamo al cane)... e poiché ho detto che i quesiti dei nostri amici DEBBONO avere una risposta eccomi ancora qui:

pinosilver, 23/03/2018 01.40:

Il mio dubbio riguarda la possibilità che il figlio Re Tut sia o no sia stato implicato in una qualche "battaglia di Qadesh" sua personale ben prima della più nota combattuta e pareggiata da Ramses II.
E' verosimile che il re bambino abbia affrontato un problema che il padre aveva evitato e che, nel corso di tale battaglia possa aver - secondo alcuni - perso la vita?



...provo ad iniziare una prima riposta al primo dei sottoquesiti rimasti in sospeso perché, come detto, per rispondere a quelle "semplici" domande ci vorrebbe un libro intero. Scusami ma debbo dare per scontate parecchie cose (se hai dubbi fai domande...così stiamo qui sino a Natale :D )

Akhenaton muore, muore anche il suo effimero successore Smenkhara che regnò forse meno di un anno, e sale al trono un bambino di 8-9 anni.
Ovvio che, in suo nome, abbia regnato un comitato di reggenza di cui facevano parte sicuramente Horemhab e Ay. Prima domanda: a che età un giovane Re era "maturo" per andare in guerra? Diciamo che l'età giusta poteva essere intorno ai 16-17 anni (e infatti Tut muore intorno ai 18)... ma fino ad allora? chi prendeva decisioni politico-militari così serie da implicare una guerra o anche una semplice battaglia? Il comitato di reggenza, ovviamente. E' perciò implicito che se scaramucce o battaglie ci siano state non debbono esserci state grandi vittorie tanto da meritare iscrizioni parietali (per quanto ci è dato a oggi di sapere).
In caso contrario, sarebbero state comunque ascritte al Re.

Ma prima, non dimentichiamo, c'è stato sicuramente uno "screzio" con gli Hittiti se... se la Regina Vedova fu Ankhesenamon, o anche se fosse stata Nefertiti (come qualcuno ipotizza), ci fu la richiesta di un principe Hittita da rendere Re d'Egitto (altro che Maat in bilico, qui si stava stravolgendo, rivoltando, frantumando la Maat). E infatti si corse ai ripari facendo uccidere Zannanzash, il principe che sarebbe stato inviato come futuro re dell'Egitto. Ma chi lo fece uccidere? Smenkhara (sempre che non si trattasse di un alias della stessa Nefertiti) perchè l'Hittita non sposasse Nefertiti? o qualcuno del consiglio di reggenza di Tut perchè l'Hittita non sposasse Ankehesenamon?
Sta di fatto che tale situazione, tale sgarbo internazionale, deve essere stato certo oggetto di scontri... difficile che gli Hittiti possano aver accettato un oltraggio così grande a un loro principe (fosse anche il figlio di una delle mille concubine del re hittita). Eppure, anche di questo eventuale scontro non v'è traccia: sconfitta (visto che gli egizi narravano solo le vittorie, o presunte tali)? Ma allora ci sarebbe stata almeno una mini-invasione di terre soggette all'Egitto. Scontro risoltosi poi con una qual forma di chiarimento tra le due superpotenze? Direi che è l'ipotesi più probabile e allora dobbiamo ipotizzare anche un trattato di pace, o quanto meno di non belligeranza.
Passano gli anni, circa dieci per l'esattezza, è il piccolo Tut ha ormai quasi 18 anni, preferisce la caccia alla scrittura (le tavolette da scriba rinvenute nella sua tomba sono poco usate) e forse soffre di una malattia debilitante ad una gamba (come dimostrerebbero i molti bastoni, tutti utilizzati, rinvenuti nella sua tomba). Gli Hittiti rialzano la testa? Può darsi, ma non ne abbiamo traccia archeo-storica. Tut comanda una guerra contro gli Hittiti? Direi di no, aveva pur sempre attorno il suo consiglio di reggenza e forse il giovane cominciava a voler fare di testa sua. Era stato utile, fino ad allora, per restaurare l'antica religione e ri-assestare il potere interno abbastanza squilibrato dopo l'esperienza amarniana; per restituire, cioè, la Maat alle Due Terre. Ma che potesse decidere senza alcuna "scusa" di dichiarare guerra a un impero come quello Hittita, credo proprio che non se ne parli e poi, se guerra ci fosse stata, possibile neppure una vittoria da incidere nei templi?.
Ci sono evidenze di un colpo alla nuca, ma ci sono anche evidenze di un callo osseo formatosi e che dimostrerebbe che dopo il colpo il re sarebbe sopravvissuto per almeno tre-quattro mesi (si è ipotizzata la presenza di una massa forse tumorale per la lesione ossea); ci sono altresì evidenze di una frattura a una gamba e, "ultimo strillo", si è detto che questa potrebbe essere stata l'effettiva causa di morte. Ammettiamolo pure! Se frattura c'è stata, se caduta c'è stata da un carro, io ipotizzerei una battuta di caccia andata male... se poi sia caduto accidentalmente, o se sia stato "aiutato"... questa è un'altra storia, comunque ipotizzabile.

TI basta come risposta? Mai svegliare il leone...

pinosilver, 23/03/2018 01.40:

... E tale eventuale scontro chi lo ha vinto? ... Dato che dopo di lui - e il periodo di instabilità che è seguito - ritroviamo l'Egitto di nuovo alle prese con gli Ittiti in quella che sarà la "versione più nota" dello scontro?
[SM=x822727]
p.

pinosilver
00venerdì 30 marzo 2018 00:12
se fossi americano direi ... wow! ... (ma sono italiano e perciò dico : Perbacco! )
Risposta più che esauriente e decisamente (e pericolosamente) intrigante.
So che dovrei trattenermi, visto che prima di Natale c'è Pasqua, ma ...
Quando hai un po' di tempo, ti dilungheresti un po' su quel tuo breve accenno:
"per restituire, cioè, la Maat alle Due Terre. "
mi sono sempre chiesto se lo scontro di potere tra Akhenaton e il clero sacerdotale fosse davvero "ispirato" o magari più "terra terra", per così dire; ovvero se fosse prevalentemente (e inopinatamente !?) mistico, o più banalmente dettato dal puro e semplice "basso potere" e da retroscena di palazzo varie...
Davvero grazie e ... Buone feste.
[SM=x822727]
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Hotepibre
00venerdì 30 marzo 2018 11:44
Re: se fossi americano direi ... wow! ... (ma sono italiano e perciò dico : Perbacco! )
pinosilver, 30/03/2018 00.12:


...
Quando hai un po' di tempo, ti dilungheresti un po' su quel tuo breve accenno:
"per restituire, cioè, la Maat alle Due Terre. "
mi sono sempre chiesto se lo scontro di potere tra Akhenaton e il clero sacerdotale fosse davvero "ispirato" o magari più "terra terra", per così dire; ovvero se fosse prevalentemente (e inopinatamente !?) mistico, o più banalmente dettato dal puro e semplice "basso potere" e da retroscena di palazzo varie...
Davvero grazie e ... Buone feste.
[SM=x822727]
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Cominciamo dalla fine: Buona Pasqua anche a te e a tutti coloro che ci leggono!

"Restituire la Maat alle Due Terre"... come al solito le tue domande SEMBRANO semplici, ma sono in realtà molto complesse poiché, come sopra scritto, non risolvibili con "bianco" o "nero", ma con una gamma di grigi da far impallidire le 50 sfumature del tanto decantato libro.

Andiamo con ordine: cos'è la Maat? Il concetto viene normalmente tradotto con giustizia, verità, ma Maat è molto più di questo, è l'ordine cosmico su cui tutto si basa, è un equilibrio instabile che regge il tutto sempre in perfetta stabilità...nella psicostasia, la pesatura dell'anima, su un piatto della bilancia ci sarà il cuore del defunto, ma sull'altro ci sarà una piuma a simboleggiare proprio la Maat. E i due piatti dovranno restare in equilibrio a dimostrazione che la vita del defunto è stata così retta, così coerente, così giusta, da non pesare più di una piuma nel grande viaggio della vita.
Ma il concetto di Maat, in questo senso, non si applica solo agli esseri umani e le Due Terre debbono vivere in un equilibrio che solo la Maat può garantire se bene indirizzata e controllata. A chi toccherà l'enorme compito? All'UNICO deputato a mantenere i contatti tra gli uomini e gli Dei: al re/faraone che deve improntare ogni suo atteggiamento, ogni sua azione al solo scopo del mantenimento della Maat poiché da un suo errore può derivare un disequilibrio e, conseguentemente, lo sfacelo per il suo popolo. Ecco perché il re non può che essere "il servo dei suoi servi".

Un'altra particolarità della concezione egizia è rappresentata dalla consuetudine, dall'immutabilità delle cose; tutto ha un suo ordine, che è poi quello su cui si regge la Maat, un suo modo di essere fin dagli albori, fin dal primo monticello emerso dalla acque del Nun: un medico non inventerà mai una nuova cura se non è già stata usata prima di lui e se lo facesse, se ne assume la piena responsabilità poiché anche lui potrebbe sbagliare e alterare la Maat.

E arriviamo così alla tua vera domanda, Akhenaton e il clero di Amon, ma ancora una volta dobbiamo soffermarci su un particolare (purtroppo così tragicamente noto al giorno d'oggi): la sovrapposizione di religione e politica. Sommiamo, ora, il concetto di Maat con quello di immutabilità delle cose e scopriremo che l'azione politico-religiosa di Akhenaton, l'abolizione del culto di Amon e della moltitudine di divinità per passare alla preminenza di un Dio unico non poteva che essere uno stravolgimento totale e completo della Maat delle Due Terre. Un disequilibrio religioso che non poteva che portare alla distruzione del Paese.
Vero che Amon non è poi un dio così antico... era solo un piccolo e dimenticato dio di provincia che regnava insieme ad altri suoi sette "colleghi", ma, e qui entra in ballo la politica, i re della XVII, provenienti dal sud e restauratori dell'unità del Paese dopo la dominazione Hyksos, erano devoti alle divinità di Tebe e i successori della XVIII ad Amon si appoggeranno per legittimare il loro potere: Hatshepsut, nei rilievi di Deir el-Bahari, non esiterà a far passare il suo padre terreno per cornuto pur di dimostrare che il suo concepimento era avvenuto tra il dio Amon e sua madre ed è ovvio che si tratta di una sottolineatura dell'appoggio ricevuto dal clero amoniano per la sua assunzione del trono. E Thutmosi III non sarà da meno proseguendo nell'ampliamento del potere del clero di Amon.

Chiaro che l'aumento del potere, e sopratutto delle ricchezze, del clero amoniano diventò un dato di fatto che già Amenhotep III, attenzione, il padre di Akhenaton, tentò di arginare in maniera il più possibile elegante e diplomatica spostando il suo palazzo reale/tempio funerario, di ben 350mila metri quadrati, a Malqata (l'attuale Kom el-Hettan), ovvero sulla sponda opposta del Nilo rispetto a quella dove sorgeva il complesso templare di Amon.
La sua azione si limitò, perciò a "prendere le distanze", nel vero senso della parola, dal Primo Profeta di Amon e dal suo sempre più invadente potere.
Qui, a a Malqata, lontano dai preti di Amon, cresce il debole Amenhotep (peraltro non destinato al trono) forse educato in una nuova religione dalla madre Tye. Quando l'erede ufficiale morirà (qualcuno dice avvelenato) toccherà al IV Amenhotep salire al trono in luogo di suo padre e, forse perché consigliato dalla madre Tye, forse perché meno diplomatico del padre, lo strappo con Amon sarà esplosivo non solo con la scelta del nuovo dio, il disco solare, Aton, ma addirittura con un cambio di nome (e il conseguente rifiuto del nome teoforo "Amon") e con lo spostamento della Capitale lontanissimo non solo da Tebe, ma anche da Menfi a voler rimarcare la totale estraneità dagli antichi dei... un vero stravolgimento geografico-politico-religioso-artistico-economico, eh già, perché anche in questo Akhenaton stravolgerà la...Maat (puoi trovare parola più giusta?) del suo Paese visto che la religione atoniana comporta il rafforzamento dell'assolutismo teocratico: Aton è il Dio "personale" di Akhenaton e quest'ultimo è l'unico intermediario tra gli uomini ed il disco solare.
In campo economico, Akhenaton trasferisce alla corona gran parte dei beni clericali da cui consegue la riduzione, o addirittura la chiusura, di molti templi; l'abbandono delle proprietà divine comporterà anche la distruzione del circuito di produzione e di redistribuzione dei beni costituito proprio dai templi che non verrà sostituito da alcuna altra struttura. Si assiste, inoltre, alla centralizzazione amministrativa dell'esercito e l'azione iconoclasta dell'enoteismo atoniano si scatenerà quasi esclusivamente su Amon e suoi suoi possedimenti.

E perciò, la risposta alla tua domanda: «lo scontro di potere tra Akhenaton e il clero sacerdotale fosse davvero "ispirato" o magari più "terra terra"» non può che avere una risposta duplice e in entrambi i casi è positiva lo scontro fu "ispirato" poiché c'era stato uno stravolgimento degli antichi culti, e fu "terra terra" poiché qualcuno si vide tirar via la terra, e qualcos'altro, da sotto i piedi. Impossibile unificare le due risposte poiché religione e politica erano la stessa cosa, ma mele e pere non si possono sommare.
Da un punto di vista geo-politico-economico, con ottica moderna, nonostante le simpatie maggiori vadano verso questo folle profeta che non verso un clero fin troppo potente, direi che la rivoluzione di Akhenaton fu davvero un disastro per l'Antico Egitto e ci vollero secoli, re effimeri, la morte misteriosa di un giovanissimo re, e l'avvento di un re forte come Horemhab, per recuperare il danno fatto e che ebbe tra le sue ripercussioni, se vogliamo, proprio gli scontri tra Egitto e Hittiti da cui abbiamo iniziato e che si concluderanno con la Battaglia di Qadesh pareggiata da Ramses II, ma propoagandata come una grande vittoria.

E anche stavolta, spero di aver chiarito i concetti annoiandovi il minimo sindacale, ma la colpa non è del tutto mia [SM=x822723] [SM=x822715]
pinosilver
00domenica 1 aprile 2018 01:30
che dire ... grazie (cubed)
Avrei una domandina ancora ...
ma non vorrei allargarmi troppo, perciò aspetto di esserne autorizzato ...
[SM=x1764359] [SM=g1621242] [SM=x822747]


saluti.
[SM=x822727]
p.
-francis-
00lunedì 2 aprile 2018 11:32
Mi piace quando il leone ruggisce!
Hotepibre
00martedì 3 aprile 2018 10:59
Re: che dire ... grazie (cubed)
pinosilver, 01/04/2018 01.30:

Avrei una domandina ancora ...
ma non vorrei allargarmi troppo, perciò aspetto di esserne autorizzato ...
[SM=x1764359] [SM=g1621242] [SM=x822747]
saluti.
[SM=x822727]
p.



Allora, intanto grazie a Francis, con la speranza che voglia indicare che le risposte sono comprensibili. [SM=x822715]

Passiamo poi a Pinosilver che, dicendo di avere una "domandina" mi mette un po' in agitazione... fino a ora ogni sua domandina necessitava di un libro come risposta... [SM=x822723] comunque... spara la domandina e vediamo che si può fare [SM=x822706], come ho sopra scritto la curiosità di altri è sempre uno stimolo per se stessi.
pinosilver
00mercoledì 4 aprile 2018 01:30
… tu agitato? … io mescolato! …
Premessa:
Facendo seguito al vs cortese invito, espongo di seguito la domandina che di getto avevo preparato, dopo aver letto l’ultima risposta di Hotepibre. Come detto, non ero sicuro che fosse il caso, dato che forse il tema esula un poco dai binari del forum. Vi prego di prendere in considerazione la mia domandina non solo cum grano salis ma meglio ancora cum granis salis et piperis et capsicui … se possibile …

Testo effettivo:
Per quanto riguarda la nascita del monoteismo, ritieni che possa esistere una qualche plausibilità storica, nell’immaginare un rapporto tra il monoteismo di Abramo da un lato e quello di Akenaton dall’altro? … Ovvero, si tratta di concetti effettivamente affini tra loro, o si tratta di una visione troppo semplicistica e probabilmente distorta da una moderna e falsata prospettiva cronologiga? …
E’ possibile che, in un lasso di tempo che potrebbe andare diciamo dal 1440 al 1370 A.C., vi sia stato uno scambio e/o una “contaminazione culturale” tra due popoli lontani sì, ma che ebbero comunque contatti occasionali, anche diretti, nel corso di quel periodo storico?

Abramo sarebbe in quest’ottica precursore dell’idea di cui sopra, essendo storicamente collocato nel perido del Re Thutmosi IV (~1397 - 1387 a.C.), o al massimo a cavallo col regno di Amenhotep II (1425 - 1397 a.C.).
Mentre la rivoluzione di Amarna (e le relative idee religiose) si colloca, intorno a mezzo secolo dopo, col regno di Amenhotep IV / Akhenaton (1350 - 1333 a.C.).

Se portiamo avanti il gioco, per così dire, possiamo suggestivamente pensare che, ispirato dal suo Dio, Abramo intraprese un pellegrinaggio da UR (alle foci dell’Eufrate), attraversando tutta la Mesopotamia, per giungere alla terra della “prima” promessa (Canaan), insediarvisi e poi, a seguito di una ipotizzata carestia, abbia raggiunto l’Egitto, al fine di salvare la sua gente dalla fame …
Ivi giunto si verificano quei piccanti interludi (le male lingue sussurrano) tra Sara (all’epoca Sarai), il Faraone (marpione) e Abramo (furbacchione), che infine li portano a litigare e conseguentemente gli ebrei ad essere cacciati via …
Sia che il fedifrago fosse Thutmosi IV, ovvero Amenhotep II, il ragionamento è palesemente stiracchiato … ma non sconfinfera un tantinino anche te? …
Magari il figlio di Amenhotep II (il futuro Akhenaton) bazzicava nell’harem del padre e sentiva il chiacchiericcio delle sue madri putative, che versavano il loro veleno su quella “meretrice ebrea” … e sulla sua assurda religione con un solo misero dio … Ed il piccolo, rimasto colpito da quella stranezza, ne possa in seguito essere stato influenzato in qualche misura. Non è solo una valutazione storica che ti chiedo, ma data la tua esperienza forse vorrai esprimere anche un’opinione un po’ più personale, basata sull’intuito e sul contesto generale, anche in assenza di prove storiche. [SM=x822754]

==
P.S. Immagino che, avendo io letto le tue risposte precedenti, specialmente l’ultima, questa domanda ti possa sembrare un segnale di scarsa attenzione, ma non è così. Ho ben capito come la religione degli egizi fosse inscindibile dalla politica (esattamente come lo è anche oggi, specialmente ma non unicamente, presso i popoli di quelle aree geografiche), e quindi come sia poco plausibile paragonare il monotesimo ebraico (da cui abbiamo ereditato il concetto attuale vero e proprio) e la ciclica ricollocazione delle polimorfiche gerarchie celesti (panteon) presenti nella storia di tutti quei diversi popoli, che hanno per così lungo tempo occupato (come tu giustamente ripeti e sottolinei) le incredibili distanze coperte dalle rive del Nilo … Forse quello di Akhenaton non è nemmeno definibile propriamente “monoteismo” (nel senso in cui la nostra cultura lo intende), se si scava appena oltre la superficie: forse è solo appunto la nostra visione distorta e forzata a farcelo vedere così … ma questo compete al nostro lato razionale ... tuttavia anche il punto di vista della serva (che si “malcela” un po’ in tutti noi) ha le sue necessità! … o no? … [SM=g999100]


Saluti.
[SM=x822727]
p.
pinosilver
00mercoledì 4 aprile 2018 12:29
errata corrige
mi sono accorto di una svista nel testo:
laddove appare Amenhotep II bisogna leggere Amenhotep III

Scherzi dell'età ... [SM=x822741]

Saluti.
[SM=x822727]
p.
Hotepibre
00mercoledì 4 aprile 2018 23:40
...CVD... Come Volevasi Dimostrare, la tua "domandina" è lo spunto per un trattato in dodici tomi [SM=g999108]...
Data la complessità della domandina, debbo intanto interpretarla e appena "pronto" cercherò di tentare una "rispostina" anche considerando che, come da te scritto, è proprio al margine degli argomenti trattati in questo forum... ma le sfide sono interessanti... sempre [SM=g1619695]
pinosilver
00giovedì 5 aprile 2018 00:05
take it easy ... take your time ...
... [SM=g999105] ... [SM=g1621242] ... [SM=g999105] ...

p.

P.S. Hai posta, meglio tardi che ...
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