00 13/02/2011 17:40
Raelity show archeologico
Alla ricerca della mummia perduta è il titolo di un programma trasmesso in questo periodo da History Channel, ogni martedì sera, alle ore 22.00, in replica alla domenica successiva, ore 13.30.
In teoria vorrebbe essere un reality sull’egittologia, con il dottor Zahi Hawass come protagonista.

Voglio lasciare commenti e considerazioni per dopo, adesso vi faccio un riassunto dell’episodio n° 4, dal titolo “Il Deserto Bianco”.

Al mattino alle otto comincia il lavoro: a Saqqara tutti sono presenti quando un operaio infortunato viene portato via perché un masso gli è caduto su una gamba.
Stava lavorando all’ultima scoperta notevole della 123^ piramide egizia, quella appartenuta alla regina Shespy, la madre del faraone Teti, gli operai hanno raggiunto la camera sepolcrale e ora stanno lavorando per liberare il sarcofago in pietra, per poterlo aprire, ma ci vorranno alcuni giorni, così nel frattemposi decide di andare a visionare qualcos’altro.

La troupe, formata da una decina di persone, fra cui produttori del programma televisivo, vari studenti borsisti dell’Università, operatori e naturalmente il dottor Zahi Hawass, è pronta per partire, obiettivo Oasi di Dakhla, luogo in cui un’equipe di restauratori sta lavorando a un minareto di importanza storica, ciò vuol dire circa 500 km di strada dal Cairo, da percorrere in auto.

Dopo qualche ora di viaggio si entra nel Deserto Bianco, una zona molto suggestiva, con panorami insoliti, dune di limo e formazioni rocciose dal particolare colore bianco, a causa del materiale calcareo di cui sono composte.
Tutti sono incantati dall’ambiente estremo e affascinante, ma ben presto sono costretti a tornare alla realtà perché trovano sulla strada, l’unica che c’è, la pista attraverso il deserto, una pattuglia di militari che li ferma e non li lascia proseguire per motivi di sicurezza non meglio precisati.

Bisogna rassegnarsi, persino il potente segretario dello SCA è costretto a cambiare ancora itinerario, piegando verso una piccola oasi in cui sarà possibile passare la notte.
Un borsista deve fare i conti con gli effetti di un’insolazione, mentre gli altri, dopo ore di permanenza sotto il sole tiepido dell’inverno, si rendono conto di non avere nulla da mangiare, perché le loro provviste si sono avariate dopo 7 ore di viaggio in auto, e sono costretti a buttarle.

Ma il dottor Hawass risolve tutti i problemi: vede avvicinarsi una piccola carovana di beduini e li chiama in soccorso, chiedendo loro se hanno cibo da condividere.
Sono molto contenti di avere ospiti e organizzano una piccola festa, uccidendo e macellando sotto gli occhi dei presenti un piccolo cammello per la cena della sera, la dura vita del deserto impone anche di sopportare la vista di questa tradizione e farsene una ragione.

La carne viene cucinata e tutti mangiano e fanno festa, i beduini improvvisano anche musica e balli, il dottor Hawass, non sapendo come ricambiare la cortesia, decide di regalare il suo cappello al capoclan.

L’indomani mattina arriva la comunicazione inaspettata da Saqqara che il sarcofago è pulito e pronto per essere aperto, quindi si cambia ancora programma e si torna indietro per sovrintendere a questa importante scoperta.

A Saqqara è tutto pronto e si procede: il coperchio era già stato sollevato nell’antichità, ed era lasciato scostato con l’introduzione di un masso di calcare sotto il bordo, in modo da tenerlo aperto mentre i predoni asportavano gli oggetti preziosi dall’interno e tutto quanto potesse loro interessare, poi è stato abbandonato così.
Però nell’interno gli archeologi trovano i resti del corpo della regina, li prelevano e li ricompongono.

A questo punto il Dottor Zahi Hawass deve recarsi a Dallas, ospite della First Lady, la Signora Bush, dove presenzieranno entrambi alla conferenza di apertura dell’evento legato alla mostra itinerante negli Stati Uniti con i tesori di Tutankhamon.

Gli altri lo attendono ad Alessandria, dove si riuniranno tutti per incontrare alcuni archeologi impegnati in campagne di scavo in siti del periodo tolemaico.

Il primo incontro è con il dottor Harry Tzalas, da anni chiede di portare in superficie un pilone appartenente al tempio di Cleopatra, ma il segretario dello SCA aveva sempre rifiutato, mentre stavolta ha cambiato idea e manderà pure una parte della troupe a documentare questo difficile lavoro.

Purtroppo la burocrazia pone sempre limiti insormontabili, così questa parte dell’esplorazione si interrompe in attesa della risoluzione dei problemi relativi all’ottenimento di permessi per gli scavi sottomarini.

Gli altri si recano a Taposiris Magna, in periferia, dove la dottoressa Kathlyn Martinez mostra i risultati delle proprie ricerche.
Qui c’è un grande tempio tolemaico di Osiride, con un lago sacro e una cappella di Iside.

E’ convinta che quello possa essere il luogo in cui venne sepolta Cleopatra, quindi dopo aver liberato la superficie, in modo da rendere leggibili le tessiture murarie delle sovrastrutture, l’ha esplorata con un radar, onde individuare delle cavità sotterranee, ma finora ogni saggio ha dato esito negativo.

Hawass spiega che l’impiego di questo tipo di strumenti non da risultati attendibili, ma porta solo a perdite di tempo e risorse sprecate in scavi senza risultato.
Inoltre lui è convinto che la geografia del luogo non abbia tutti i requisiti necessari per essere stata scelta dalla regina come luogo dell’ultima dimora.
[SM=x822718]