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Prima di approfondire oltre, se possibile, a riguardo dei pali mostrati dalle immagini, riterrei opportuno inserire qualche dettaglio in più, a proposito di Netjerkhet Djoser e della sua Piramide.

Questo Re è spesso citato come fondatore della III dinastia, ma a questo riguardo i pareri sono controversi.
Secondo alcuni studiosi, Djoser, in quanto successore di Sanakhet Nebka, va indicato come secondo. Altri riconoscono invece Nebka quale nipote di Khasekhemwy, e di conseguenza lo collocano come ultimo sovrano della II Dinastia. Altri ancora anticipano l'origine della III Dinastia proprio al Regno di Khasekhemwy, il quale potrebbe essere stato il nonno anche dello stesso Djoser.
Resta il fatto che, sebbene gli eventi che riguardarono il regno di Djoser ci siano poco noti, egli acquisì grande fama grazie al suo imponente complesso funerario, concepito e costruito dal geniale Imhotep.
L'architetto volle spingersi oltre i canoni dell'epoca, abbandonando la forma tipica della mastaba classica e concependo un monumento che fu destinato a divenire unico, sia per dimensioni che per struttura architettonica.
Potremmo affermare che Imhotep seppe sfruttare l'eternità intrinseca della pietra, riuscendo, attraverso essa, a rendere l'effetto di elementi naturali.
Con Imhotep ha inizio l'epoca delle Piramidi e si assiste alla nascita del tempio funerario, che caratterizzò l'architettura funebre egizia, quasi lungo tutto il corso della storia di questa civiltà.

Allo sviluppo della Piramide si giunse per gradi, come testimoniano gli elementi che lascerebbero intuire che furono necessari almeno sei progetti successivi per giungere al risultato finale.
Sei sono anche i gradoni che compongono il monumento e che ancora oggi, nonostante non vi sia più traccia del rivestimento, permettono di contare un'altezza pari a 58,80 mt. e un'ampiezza conlati pari a 121 x 109 mt.
All'interno della Piramide un corridoio discendente conduce a un fitto labirinto di gallerie. Tra queste si trova quella che ospita la camera funeraria, posta a una profondità di 28 mt.
Gli altri accessi conducono quali a magazzini, quali ad altre sale. Tra queste ultime, degne di nota sono quelle che presentano pareti rivestite da mattonelle smaltate di faience azzurra.
Due gallerie-magazzino contenevano migliaia di pezzi di vasellame litico. Un buon numero di questi riportavano nomi di sovrani appartenenti all'Epoca Thinita.
Per mezzo di 11 pozzi si raggiungono livelli ancora più profondi, che accolsero le spoglie di Regine e di Principi Reali.
Accanto alla Piramide troviamo il serdab, in egizio pertwt (ovvero "Casa per la statua"), altra innovazione introdotta da Imhotep. Una struttura senza alcun accesso, provvista esclusivamente di una feritoia o dei fori, comunicanti con la cappella funeraria.
Il serdab aveva lo scopo di contenere la o le statue sostituta/e del Re, che sarebbero state chiamate in causa qualora il corpo dello stesso si fosse irrimediabilmente danneggiato e non fosse più risultato idoneo per la nuova vita. Attraverso i fori, o la feritoia, le statue del Re avevano accesso alle offerte funerarie.