00 03/02/2009 14:32
Come ho già scritto su EgiTToPhiLiA, sto scrivendo un testo: se sia racconto, o romanzo non lo so, è ancora tutto in via di elaborazione. Comunque vorrei inserire qui il terzo capitolo, e mi farebbe piacere sapere il vostro parere...
Vi faccio presente che la protagonista femminile era apparsa già nel primo capitolo, mentre il protagonista maschile compare in forma appena accennata nel secondo... Un'altra cosa: considerate che potrebbe essere passibile di ulteriori modifiche...


III
- Incontro al Museo -


Quella sera Veronica si diresse al Museo: per l’occasione della festa patronale, sarebbe rimasto aperto fino a tardi. Aveva desiderio di distrarsi, e solo tuffarsi in mezzo ai reperti della civiltà che lei tanto amava, quella egiziana, la faceva stare bene... Il Museo offriva numerosi reperti, recuperati nei secoli scorsi dai due egittologi della scena italiana: Drovetti e Schiaparelli.
Girare per il Museo la faceva stare bene, l’aiutava a scacciare le tensioni; girare per tutti i quattro piani era un toccasana per lei... Erano talmente affascinanti tutti quei reperti, che se qualcuno le avesse chiesto quale la affascinasse maggiormente, non avrebbe saputo rispondere. Non del tutto, perlomeno... però, forse, tra sarcofagi, stele, false porte, si sentiva attratta dai papiri: l’affascinava la scrittura geroglifica, così misteriosa e così affascinante... Le sarebbe tanto piaciuto studiarla, ma purtroppo i vari impegni, lavorativi e di famiglia, la distoglievano da questo proposito.... E quelle scene dipinte, con colori tuttora vividi, che neanche il tempo aveva saputo deteriorare...
Si diresse nello Statuario… Che gioia trovarsi lì, in quella penombra, dovuta alla nuova illuminazione, e respirare un’aria diversa… Non sapeva bene che tipo di aria si respirasse lì, in quel luogo… Di norma, l’aria è la stessa, in tutte le sale che lo compongono; eppure c’era qualcosa di diverso, lì dentro… Forse respirava l’aria calda del vento, o l’aria calda emanata dalla sabbia del deserto; non lo sapeva con precisione, ma sapeva che questa sensazione le piaceva molto…
Stava osservando, rapita, il blocco con Amon, Mut e Khonsu, quando improvvisamente si sentì mettere una mano sulla spalla…. Chi poteva essere? La sala era pressoché vuota, e lei voleva prendersi tutto il tempo necessario per assimilare…
Si girò, e vide… lui… Marco…
Che emozione rivederlo dopo tanti anni! Lo stesso Marco si trovava in evidente imbarazzo: come si sarebbe potuto relazionare con lei? Poi ruppe gli indugi:
«Profes… soressa…»
«Non chiamarmi, professoressa, ti prego…»
«Ma… come…?»
«Sì, Marco. È passato troppo tempo, chiamami… Veronica…»