Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Il parto nell'antico Egitto [rettificato]

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    kyoko.
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 08/11/2007 19:36
    Re: info
    buonasera....volevo un info...sto svolgendo degli studi sulla vita quotidiana delle donne e sull'argomento legato alla maternità, in particolare al momento del parto, mi è capitato di leggere che le donne si recassero per dare alla luce il proprio bambino, in una zona particolare della casa, una stanza, anche se a dire la verità dato che sto facendo delle ricerche su libri in inglese, a volte mi rimane difficile capire alcune parole, tanto che mi è rimasto il dubbio proprio su questo argomento. Non ho capito bene infatti se per luogo appartato, lontano comunque dalla presenza maschile, si intendesse una località della casa o un posto esterno. Scusate la mia ignoranza, ma vi assicuro che è veramente difficile studiare su libri di altre lingue per una studentessa...con parole introvabili sul dizionario!!
    Grazie a tutti!! [SM=x822754]kyoko
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    -francis-
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    - Waenra,
    MerytWaenRa, Semenet -
    00 08/11/2007 22:04
    Da quello che mi risulta le donne del popolo non avevano nessun luogo deputato al parto.
    [...cut...]
    Infatti i mammisi, che si trovano nel recinto dei templi, è un piccolo edificio sacro collegato al tempio principale e destinato alla celebrazione del mistero dell'unione del dio e della dea locale e della nascita del loro figlio divino.
    Il più antico mammisi risale al tempio di Nectanebo I (378-360 a.C.) e si trova a Dendera, dove esiste anche un mammisi di epoca romana.
    Vi sono mammisi a Edfu, e Kom Ombo e a File.

    Franco Cimmino, nel suo saggio "Vita quotidiana degli egizi" scrive: "Quando giungeva il momento del parto la donna veniva posta a sedere su una panca di mattoni, dove partoriva".

    Edit: effettuata rimozione a seguito di richiesta dell'interessato
    [Modificato da -Kiya- 21/04/2008 16:13]
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    kyoko.
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 08/11/2007 23:02
    grazie
    Grazie per l'informazione!! Comunque il legame con il mammisi lo avevo escluso a priori....ed ora ho capito il senso delle tante parole strane, panca di mattoni!!!!...il testo di F. Cimmino ancora devo consultarlo, ma vedo che tratta anche questioni relative alla maternità....grazie per l'info!!!
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    -Kiya-
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    Sacerdotessa
    di ATON
    Thiatj

    - ḥtm mr r ry.t '3.t
    wts rn n ՚ḫ n itn,
    S3t n m3't -
    00 09/11/2007 00:56
    Il termine "mammisi" potrebbe in effetti essere reso con "casa della nascita", ed in un certo senso lo si può ricondurre al parto, se inteso come evoluzione religiosa di una tradizione pratica (o forse fu il contrario?). Come ben scrive F.-francis- infatti i mammisi erano piccoli edifici annessi ai templi, nei quali si celebravano i misteri della nascita divina (con chiaro riferimento alla nascita di Horus, atta a confermare il rinnovamento perpetuo dell'universo). Mammisi deriva dall'egizio antico pr-msut, reso poi tale da Champollion che si basò sul termine copto che indicava il "luogo della nascita".
    Tuttavia, secondo la Bresciani, la nascita non aveva luogo all'interno della casa, ma all'interno di un chiosco appositamente allestito all'esterno di essa. Giunta in loco, la partoriente si sedeva su una sedia formata da due zoccoli di mattoni, denominata mshnt, in onore della dea Meskhenet, protettrice delle partorienti e dei nascituri
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    roberta.maat
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    - HdjetmeMaat
    MerytAton Sitenjterw -
    00 09/11/2007 09:24
    Il papiro Westcar,nel racconto "i figli di Ra", descrive una successione degli avvenimenti legata a Reddjedet moglie di un sacerdote di Ra.
    Innanzi tutto si parla del marito ,il quale avverte le ostetriche della necessità del loro intervento. E in questo caso esse sono le dee Iside Nefti Heqet e Meskhenet giacchè la donna è incinta di Ra.Esse assumono la responsabilità del buo esito dell'evento che si presenta complesso e subito allontanano con decisione il marito ,importuno nel luogo del parto. Poi,una volta garantita una privacy si procede così : Nefti alle spalle della donna accovacciata (il termine partorire è proprio "sedersi sui mattoni"), Heqet favorisce il travaglio con massaggi e Iside accoglie il bambino che "le scivolò sulle mani era lungo un cubito e con una ossatura robusta",mentre ammonisce :"non essere troppo violento nel suo grembo per il fatto di chiamarti Userkaf". Quindi "tagliato il cordone ombelicale e sistematolo tra quattro mattoni lo lavarono".
    A parto ultimato torna il padre che si informa dell'onorario e felice conclude "Consegnate,vi prego, questo sacco d'orzo al vostro portatore di bagagli".
    Reddjedet "si purificò in un periodo durato quattordici giorni".
    Sempre dal papiro Westcar si può evincere che la durata della gravidanza fosse ben calcolata infatti :"in quale periodo dunque partorirà Reddjedet ?.......Ella partorirà il giorno 15 del primo mese
    di peret".
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    -francis-
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    - Waenra,
    MerytWaenRa, Semenet -
    00 09/11/2007 11:21
    Leggendo notizie sui mattoni magici posti ai quattro lati delle tombe, sui quali erano incisi le formule 137 e 151 del Libro dei morti, e posti lì a mo' di protezione del defunto, ho appreso che: "Ma tra gli esempi d'utilizzo di questi manufatti vi è un altro caso interessante: i "mattoni della nascita", collegati alla dea Meskhenet, in uso dal Medio Regno. Questa dea, legata alla nascita e al fato, oltre alla raffigurazione usuale con il copricapo a forma di utero (doppia spirale) era rappresentata come mattone dalla testa umana (vedi Papiro di Ani, anno 1420 a.C. circa). Oltre a Meskhenet, anche altre due divinità legate alla nascita e al fato, Shay e Renenutet, erano rappresentate talora in questa forma (vedi Papiro di Anhai, anno 1100 a.C. circa).
    L'arogmento dei "mattoni della nascita" è stato portato alla ribalta da un ritrovamento relativamente recente: un rinvenimento effettuato ad Abido dagli archeologi del Museo Universitario della Pennsylvania nel 2002.
    La scoperta di un esemplare di mattone ancora relativamente ben conservato ed un altro, più deteriorato, confermano l'uso effettivo dei manufatti in argilla quali supporto per i piedi delle partorienti durante la fase finale del travaglio. Raffigurazioni già note delle partorienti accosciate con i piedi su due mattoni sacri, testimoniano questo tipo di utilizzo già fin dal Medio Regno.
    Nulla di strano, quindi, che un simbolo di stabilità, di solidità e di fermezza, usato dai tempi più antichi in relazione alla "nascira", sia stato in seguito collegato ai riti funerari.
    Anzi, riflettendo sulla convinzione religiosa egizia, per la quale la dipartita di un uomo corrispondeva alla "rinascita" nel mondo dell'aldilà, la connessione diventa molto evidente e calzante".
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    roberta.maat
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    - HdjetmeMaat
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    00 09/11/2007 12:58
    Ho letto,non ricordo più dove, che su un bassorilievo di Erment ormai perduto,è raffigurata Cleopatra mentre partorisce Cesarione. La regina vi era raffigurata accosciata.
    Una scultura in calcare bianco proveniente da Dendera mostra una donna seduta in un naos su una bassa sedia con le ginocchia sollevate e le braccia aperte mentre viene aiutata da due ostetriche con la testa di Hator.Queste sedie venivano usate raramente e se ne possiede un solo esemplare in legno dipinto di bianco alto circa 30 cm, ritrovato nella tomba di Khnemose a Gurna. Se non sbaglio, a proposito di questo reperto, per un errore di interpretazione, al museo del Cairo fu etichettato come "sedia da latrina".
    Mi pare di poter dire dunque che nella normalità le egiziane partorissero accovacciate su mattoni e concordo assolutamente con la riflessione di Francis circa la sacralità attribuita nei riti funerari di questi mattoni-testimonianza di una nuova nascita.
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    -francis-
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    - Waenra,
    MerytWaenRa, Semenet -
    00 09/11/2007 13:13
    Il testo sopra riportato è stato tratto dal saggio "Tutankhamon. Immagini e testi dall'ultima dimora".
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    roberta.maat
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    - HdjetmeMaat
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    00 09/11/2007 13:57

    Il testo sopra riportato è stato tratto dal saggio "Tutankhamon. Immagini e testi dall'ultima dimora"



    Non so a quale testo soprariportato ti riferisci.....se riguarda i miei post sono sicura di non aver letto lì quanto riferisco, perchè non possiedo "Tutankhamon.Immagini dall'ultima dimora"......avrò bisogno di tempo per consultare i miei libri e cercare quale di essi citi il papiro Westcar a proposito del parto.
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    -francis-
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    - Waenra,
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    00 09/11/2007 16:02
    Re:
    -francis-, 09/11/2007 11.21:

    Leggendo notizie sui mattoni magici posti ai quattro lati delle tombe, sui quali erano incisi le formule 137 e 151 del Libro dei morti, e posti lì a mo' di protezione del defunto, ho appreso che: "Ma tra gli esempi d'utilizzo di questi manufatti vi è un altro caso interessante: i "mattoni della nascita", collegati alla dea Meskhenet, in uso dal Medio Regno. Questa dea, legata alla nascita e al fato, oltre alla raffigurazione usuale con il copricapo a forma di utero (doppia spirale) era rappresentata come mattone dalla testa umana (vedi Papiro di Ani, anno 1420 a.C. circa). Oltre a Meskhenet, anche altre due divinità legate alla nascita e al fato, Shay e Renenutet, erano rappresentate talora in questa forma (vedi Papiro di Anhai, anno 1100 a.C. circa).
    L'arogmento dei "mattoni della nascita" è stato portato alla ribalta da un ritrovamento relativamente recente: un rinvenimento effettuato ad Abido dagli archeologi del Museo Universitario della Pennsylvania nel 2002.
    La scoperta di un esemplare di mattone ancora relativamente ben conservato ed un altro, più deteriorato, confermano l'uso effettivo dei manufatti in argilla quali supporto per i piedi delle partorienti durante la fase finale del travaglio. Raffigurazioni già note delle partorienti accosciate con i piedi su due mattoni sacri, testimoniano questo tipo di utilizzo già fin dal Medio Regno.
    Nulla di strano, quindi, che un simbolo di stabilità, di solidità e di fermezza, usato dai tempi più antichi in relazione alla "nascira", sia stato in seguito collegato ai riti funerari.
    Anzi, riflettendo sulla convinzione religiosa egizia, per la quale la dipartita di un uomo corrispondeva alla "rinascita" nel mondo dell'aldilà, la connessione diventa molto evidente e calzante".




    Mi riferivo al mio post in quanto, non potendo aggiungere la frase perchè è trascorso troppo tempo da quando l'ho inserito, po dovuto aprire un nuovo post.
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