Il testo sopra riportato è stato tratto dal saggio "Tutankhamon. Immagini e testi dall'ultima dimora"
-francis-, 09/11/2007 11.21:Leggendo notizie sui mattoni magici posti ai quattro lati delle tombe, sui quali erano incisi le formule 137 e 151 del Libro dei morti, e posti lì a mo' di protezione del defunto, ho appreso che: "Ma tra gli esempi d'utilizzo di questi manufatti vi è un altro caso interessante: i "mattoni della nascita", collegati alla dea Meskhenet, in uso dal Medio Regno. Questa dea, legata alla nascita e al fato, oltre alla raffigurazione usuale con il copricapo a forma di utero (doppia spirale) era rappresentata come mattone dalla testa umana (vedi Papiro di Ani, anno 1420 a.C. circa). Oltre a Meskhenet, anche altre due divinità legate alla nascita e al fato, Shay e Renenutet, erano rappresentate talora in questa forma (vedi Papiro di Anhai, anno 1100 a.C. circa). L'arogmento dei "mattoni della nascita" è stato portato alla ribalta da un ritrovamento relativamente recente: un rinvenimento effettuato ad Abido dagli archeologi del Museo Universitario della Pennsylvania nel 2002. La scoperta di un esemplare di mattone ancora relativamente ben conservato ed un altro, più deteriorato, confermano l'uso effettivo dei manufatti in argilla quali supporto per i piedi delle partorienti durante la fase finale del travaglio. Raffigurazioni già note delle partorienti accosciate con i piedi su due mattoni sacri, testimoniano questo tipo di utilizzo già fin dal Medio Regno. Nulla di strano, quindi, che un simbolo di stabilità, di solidità e di fermezza, usato dai tempi più antichi in relazione alla "nascira", sia stato in seguito collegato ai riti funerari. Anzi, riflettendo sulla convinzione religiosa egizia, per la quale la dipartita di un uomo corrispondeva alla "rinascita" nel mondo dell'aldilà, la connessione diventa molto evidente e calzante".