Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Egittologia accademica e "non-ortodossa"

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    Maat Ka Ra
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    00 20/02/2008 22:10
    ....e di cercare, nel limite del possibile, di definire se l'approccio ad un particolare soggetto sia stato scientifico oppure "diverso"...qualunque giudizio in tal senso resta comunque sempre soggettivo, no?

    ...in ogni caso, perdona EGIZIA72, ma io detesto Giacobbo! [SM=g999108]

    Per andare completamente OT, aggiungerei una piccola insignificante riflessione.
    Nell'interpretare una legge moderna, posso essere facilitato da mille particolari come il contesto contemporaneo e/o la vicinanza eventuale al pensiero di chi l'ha prodotta. Vice versa, con l'egiziano antico questo passaggio non è possibile e le interpretazioni aumentano in maniera esponenziale, se non poniamo dei freni. I freni di cui possiamo agevolmente disporre sono il buon senso (che spesso langue!), il metodo scientifico (a volte eccessivamente sterile) e la capacità (decisamente soggettiva) di immedesimarsi in un mondo lontano da noi e quindi di capire come potessero essere intese le cose della vita, riuscire a cogliere lo spirito che li animava, prendendo spunto da ciò che con questi stessi metodi è già stato ricostruito (non si può rimettere sempre tutto in discussione, sennò si fa come i gamberi!). Ho chiamato questi tre metodi "freni"apposta per far capire che non si può lasciare libero sfogo alla fantasia, che invece va appunto frenata.

    Non entro nel merito di Giacobbo e dei suoi simili perchè, come diceva giustamente -francis-, ne abbiamo già ampiamente discusso ( a parer mio anche troppo!).
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    -Kiya-
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    00 01/04/2008 17:58
    Re: Re:
    Men-Maat-Ra, 17/02/2008 12.44:




    Scusate ragazzi la puntualizzazione, ma penso che sia doveroso abolire definitivamente la tanto usata espressione "egittologo ortodosso", "egittologia ufficiale".
    Infatti, esiste una sola egittologia. Essa è la disciplina che studia seriamente e scientificamente l'antica civiltà egizia.
    L'egittologia non ufficiale non esiste.
    "L'egittologo non ortodosso" o "l'egittologo di frontiera" (anche questo è stato detto) non è altro che una persona che non conosce assolutamente la disciplina e che ha un'idea preconcetta che vuole a tutti i costi dimostrare.




    Questa parte della discussione mi era sfuggita!

    Ritengo che meriti la dovuta attenzione e visibilità, pertanto l'ho estrapolata da quella in cui ha avuto inizio

    Per quanto io debba personalmente ritenermi chiamata in causa, avendo, forse addirittura, più volte abusato di tale terminologia, entrata a far parte dell'uso comune di chi non appartiene al mondo accademico, non posso che concordare con Men-Maat-Ra.

    Se c'è una cosa che ho sempre inteso sottolineare e che non mi si possa accostare il titolo di "egittologa", tanto meno nella sua accezione "dilettantistica", la quale non esiste (per qualcuno sì, ma nulla è più scorretto).
    Per questa ragione non ho voluto nemmeno adottare per il Forum un nome che richiamasse all'egittologia accademica, nel tentativo di "spacciarlo" per ciò che non è. Ho scelto invece di "battezzarlo" EgiTToPhiLìa, poichè ritengo fosse quanto di più appropriato per lui e per me.

    Personalmente ritengo infatti sia fondamentale contemplare almeno 3 distinte categorie:

    1) Egittologia
    2) Egittofilia
    3) Egittomania

    La prima, l'avete abbondantemente definita, pertanto non sto a ripetermi; la seconda, ribadisco, secondo me, è quanto ci è più congeniale, poichè abbraccia tutti coloro che nutrono un interesse tale per la storia Egizia, da indurli a documentarsi in modo indipendente, ma su testi di settore; persone che non vantano un titolo accademico, che però hanno conoscenza approfondita dell'argomento, frutto, appunto, di anni di studio autonomo e indipendente. Lascio alla terza categoria coloro che nutrono simpatia per l'antico Egitto, ma vi si accostano soltanto marginalmente e in modo superficiale; cosa che, ahimè, comporta un'inevitabile storpiatura di quello che è il contesto, dal quale inevitabilmente si allontanano.

    La seconda categoria è quella che si presta a un'ulteriore suddivisione. E qui, torna in ballo il concetto di "ortodosso" e "non ortodosso" (o "eretico" che dir si voglia). Trattandosi di una preparazione da autodidatta, questa contempla un aspetto che nell'Egittologia non è assolutamente ammesso: la scelta.

    Chi si accosta all'Egittologia (uso il termine "accosta" volutamente, poichè non mi riferisco a chi "abbraccia" quella professione) per vie "non ufficiali", ovvero non accademiche raggiungibili esclusivamente attraverso un percorso di studio riconosciuto (l'Università), ha l'opportunità di scegliere quale filone seguire e pertanto se accodarsi all'Egittologia o dare spazio alla personale interpretazione.
    Personalmente ho scelto la via "accademica" di pensiero, per un buon 80%, ma questo non mi vieta di soffermarmi spesso a riflettere su affermazioni che, anche in quell'ambito, risultano essere un tantinello forzate...

    Tirando le somme, forse sembrerò di parte (ma, credetemi, cerco di essere quanto più obiettiva possibile), voglio riconoscere a questa categoria, agli Egittofili, tutto quanto merita, vuoi perchè già tanto è il sacrificio della rinuncia al titolo (spesso si tratta di persone che non hanno avuto la possibilità di concretizzarlo, o, semplicemente che hanno avuto una percezione concreta piuttosto tarda dell'affinità alla materia), vuoi perchè, dopo quasi 20 anni di "studio autodidatta" mi è capitato più volte di dover correggere "strafalcioni" radicati negli studenti "accademici" della materia... e non si trattava nemmeno di matricole...


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    pizia.
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    - ShemsetRa -
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    00 01/04/2008 23:16
    Secondo me la distinzione fra le due categorie:

    2)egittofili
    3)egittomani

    esiste una sostanziale differenza, e non riguarda la preparazione o la quantità di libri letti o la conoscenza più o meno approfondita che i singoli possono avere della storia egizia.

    Gli egittofili sono quelli che l'Egitto lo amano, mentre gli egittomani sono quelli che ne hanno fatto una mania.
    E' evidente la connotazione positiva del primo gruppo, in confronto con quella negativa del secondo.
    Un egittologo è colui che può fregiarsi del titolo di dottore guadagnato in una delle università designate a distribuirlo, senza dover appartenere per forza ad una delle altre due categorie; in tal caso, che immagino sia di gran lunga il più comune, il laureato può appendere al muro il sudato diploma con buona pace dei genitori.

    A dispetto dei titoli a volte l'egittofilo e l'egittomane ottengono risultati maggiori dell'egittologo [SM=x822747]
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    roberta.maat
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    - HdjetmeMaat
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    00 01/04/2008 23:48
    Da parte mia l'egittologo dovrebbe essere anche egittofilo.
    Il primo si fregia di un titolo che evidentemente dovrebbe aver conseguito per assecondare un suo desiderio,una passione,una inclinazione,un interesse. Può accadere che qualcuno appenda il diploma al muro con buona pace dei genitori, ma,in questo caso,nessuno coscerebbe il suo nome.
    L'egittofilo ama questi studi e vorrebbe avvicinarsi sempre più all'oggetto del suo amore per conoscerlo fin nella intimità.
    Altro discorso per l'egittomane......assolutamente da evitare, anche come semplice compagnia, ho conosciuto purtroppo chi aveva disseminato la sua casa di ignobili orpelli egizi.......passi una lampada con la maschera di Tut......ma le presine di cucina noooo!.....

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    pizia.
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    - ShemsetRa -
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    00 02/04/2008 00:13
    Sì, dovrebbe, ma sappiamo tutti che in reltà l'assegnazione dei titoli è una formalità.
    Chiunque frequenti un certo ciclo di lezioni universitarie, con più o meno convinzione arriva in fondo e non c'è scritto da nessuna parte su quel foglio che danno se ciò è stato fatto con passione oppure no.
    Sarà anche un paradosso, ma non c'è nemmeno scritto il voto, così alla fine chi ha collezionato tutti 18 e chi si è impegnato un po' di più ottiene lo stesso esatto foglio di carta, unica differenza: chi ottiene la lode ha l'onore di vederlo citato.

    Credo che l'egittologo, inteso come il laureato in "Tutela e recupero del patrimonio storico archeologico" specialità "Egittologia", non sia tanto diverso statisticamente dal dottore commercialista, dall'umanista, dall'avvocato, dal geologo, ecc.
    Non tutti potranno o vorranno dedicare una vita, con amore, alla disciplina che hanno studiato all'università, è un problema troppo complesso e non mi sento di biasimarli, anzi, comprendo dal profondo del cuore quelli che poi non riescono a farlo.
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    -Kiya-
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    00 02/04/2008 07:02
    Re:
    roberta.maat, 01/04/2008 23.48:

    Da parte mia l'egittologo dovrebbe essere anche egittofilo.




    prerogativa essenziale! A mio parere un Egittologo è anche un Egittophilo. Difficile che si scelga un tale percorso se non si ama Kemet. Quanto meno, voglio (devo!) credere che sia così.
    Diverso è il discorso quando a trattare di Egittologia sono studiosi con altra specialità.


    roberta.maat, 01/04/2008 23.48:

    .....passi una lampada con la maschera di Tut......ma le presine di cucina noooo!.....






    [SM=x822752] no... ho troppo rispetto per Tut per permettergli un contatto con le mi pentole! [SM=g999108]

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    00 02/04/2008 07:06
    Re:
    pizia., 01/04/2008 23.16:



    Gli egittofili sono quelli che l'Egitto lo amano, mentre gli egittomani sono quelli che ne hanno fatto una mania.
    E' evidente la connotazione positiva del primo gruppo, in confronto con quella negativa del secondo.




    sacrosanto! [SM=x822713]

    pizia., 01/04/2008 23.16:



    A dispetto dei titoli a volte l'egittofilo e l'egittomane ottengono risultati maggiori dell'egittologo [SM=x822747]



    che dipenda da orgoglio personale? ossia una sorta d personale riscatto?
    Insomma, in via teorica, non posso che darti ragione. Ma in pratica?

    Personalmente, da Egittophila, provo grande soddisfazione ogni volta che apro le pagine di EgiTToPhiLìa e ne leggo i contenuti e gli interventi di chi, come me, ama tutto questo.

    E' questo che intendi?
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    pizia.
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    00 02/04/2008 15:14
    Penso che hai fatto molto, sei amata e stimata, l'impegno che ci metti è solido e si vede.
    Però:

    A mio parere un Egittologo è anche un Egittophilo.



    sarebbe bello fosse così, ma purtroppo la realtà è un'altra cosa.
    Infatti:
    atteggiamento di chiusura del mondo accademico

    proprio coloro che potrebbero fare dell'egittologia una fede, avendo anche i titoli ne fanno un lavoro o un commercio.

    Non mi sento di biasimarli, perché anche io sono come loro.
    Vi faccio un esempio, parlando di me.
    Esistono persone appassionate del mio lavoro, che pagherebbero per farlo e spendono il loro tempo libero studiando ciò che io faccio per lavoro.
    Qualcuno mi ha anche insultata gravemente per la mancata passione che ci metto, ma non posso licenziarmi e stare a casa disoccupata o rincorrere altri sogni col portafogli vuoto, per me il lavoro è lavoro, lo svolgo con attenzione e responsabilità perché è una cosa delicata, ma non posso dimostrare la passione che non ho, anzi, che rivolgo decisamente altrove.
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    -Kiya-
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    00 02/04/2008 16:01
    Re:
    pizia., 02/04/2008 15.14:


    Penso che hai fatto molto, sei amata e stimata, l'impegno che ci metti è solido e si vede.




    Ti ringrazio di cuore, Carissima, ma mi rendo in effetti conto solo ora che ho posto la questione quasi come se nel mio intento ci fosse la volontà di procacciare complimenti a mio favore. Non era che un riferimento a titolo esemplificativo (puntando su un aspetto della questione che mi riguarda personalmente). Non vorrei fosse mal interpretato, sebbene, devo ammetterlo, io stia attraversando un momento tale per cui i complimenti rappresentano un vero toccasana! [SM=x822714]



    A mio parere un Egittologo è anche un Egittophilo.




    sarebbe bello fosse così, ma purtroppo la realtà è un'altra cosa.
    Infatti:
    atteggiamento di chiusura del mondo accademico

    proprio coloro che potrebbero fare dell'egittologia una fede, avendo anche i titoli ne fanno un lavoro o un commercio.





    sai, pizia., credo di poter testimoniare a loro favore, in tal senso.
    Credo sappiate tutti della mia passione per i libri e la lettura. Credo sappiate anche che per circa 10 anni sono stata una libraia, per professione.
    Se per alcuni versi debbo ritenermi fortunata per essere riuscita a trasformare una passione nel mio lavoro (seppur questo abbia avuto un termine), per altri devo riconoscere che, da lavoro, il vivere i libri ha in un certo senso involontariamente "impoverito" la passione.
    Prima di concretizzare l'amore per i libri con la libreria, leggevo, leggevo continuamente, forsennatamente qualunque cosa.
    Quando poi ho iniziato a lavorare in quel settore, vuoi per il tempo a disposizione, vuoi per una sorta di "saturazione", ho quasi praticamente smesso di leggere!
    Ora che da più di un anno ormai, non sono più una libraia (tranne che sulla carta d'identità! [SM=x822708] - volutamente rinnovata mantenendo quella professione) ho ricominciato a, come si dice in gergo, "tritare l'impossibile"!
    Vi sembrerà un paradosso... eppure è andata così.

    Credo che in fin dei conti questo capiti anche all'egittologo più appassionato. Per quanto amore vi sia per quel contesto, è proprio l'abbinamento al lavoro, il rendersi conto di quanto esso sia economicamente strumentalizzato, ad allontanartene...

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    00 24/10/2009 17:10
    Senza contare però che un Egittologo vota (a meno che non si laurei e poi lasci la sua laurea in un ambito praticamente di hobby) la propria vita a questo. E' naturale che, una volta raggiunti certi livelli, cerchi di far fruttare anche economicamente il proprio duro lavoro e a per così dire proteggerlo. Siamo comunque tutti esseri umani.
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