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Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Mose' -bambino o figlio di- Moshesh nel Talmud- quanti furono? Tre?

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    roberta.maat
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    - HdjetmeMaat
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    00 09/01/2008 14:45
    Hotep scrive...........

    Appare infatti chiaro, per estrapolazione, che un eventuale "[nome del Dio]Mose" (Thutmose, Ramose, Khamose etc.), nel momento in cui avesse scelto di seguire una religione che non comprendeva alcuno degli Dei della terra di Kemi, avesse facilmente potuto far cadere la parte "teofora" del suo nome lasciando il semplice riferimento al fatto di essere "figlio", peraltro, di una divinità (il dio degli ebrei) di fatto SENZA NOME.



    Chiedo una ulteriore precisazione in questo giacchè non ho capito bene.
    Dunque se Akhenaton,nato Amenhotep IV, fosse il primo Mosè avrebbe scelto di chiamarsi SenzanomeMose.......ma la parte teofora del suo nome di nascita,anche a volerla eliminare o sostituire, quale era di preciso ? A me sembra eventualmente che proprio non aver indicato nel nuovo nome l'essere "figlio di" potrebbe confermare una identificazione col Mosè biblico che, per quanto io possa ricordare non si definisce figlio diretto di Dio.

    Non so se ho fatto confusione o ho espresso chiaramente il mio dubbio. il mio dubbio
  • Hatshepsut76
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    00 09/01/2008 14:47
    Re: Re:
    Hotepibre, 09/01/2008 13.27:

    il verbo ebraico (per chi crede alla nascita ebraica del nostro "eroe") è "mashah" che significa "trarre fuori", ma "Mosheh" è "colui che trae fuori" e non colui che è tratto!



    Allora a questo punto mi viene da chiedere: visto che il verbo vorrebbe significare colui che trae fuori, Mosè è stato chiamato così' perché avrebbe dovuto salvare la sua gente dall'Egitto?


    [Modificato da Hatshepsut76 09/01/2008 14:48]
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    roberta.maat
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    - HdjetmeMaat
    MerytAton Sitenjterw -
    00 09/01/2008 15:31
    Occorre una preparazione linguistica che non ho purtroppo.....dunque mi sembra di capire che l'inghippo sta nell'ignorare se quel nome fosse un participio presente (traente fuori) oppure un participio passato (tratto fuori).
    Comunque questo Mosè porta nel nome una predestinazione e potrebbe essere un nome anche dato a posteriori,cioè a cose fatte. Sia che tragga gli ebrei fuori dall'Egitto,sia che sia tratto dalle acque per salvare gli Ebrei.....non se ne esce.........chi era costui ?
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    antonio crasto
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    00 09/01/2008 16:39
    Ritengo interessante proporre quanto scritto sulla pagina web relativa a Hatshepsut della libera enciclopedia Wikipedia:

    «[…] There is a popular theory that states that Hatshepsut was the princess who found Moses floating in the Nile, which has been largely discredited by Egyptologists and Biblical scholars. […] »

    “Esiste un’ipotesi popolare che vede in Hatshepsut la principessa che trovò Mosè nella cesta galleggiante sul Nilo, ipotesi che è stata molto contrastata dagli Egittologi e dagli studiosi della Bibbia”.

    Non sono riuscito a trovare le motivazioni di questa affascinante ipotesi e quelle dei suoi oppositori.

    A conferma dell’esistenza di questa teoria, una ricerca su Internet mi ha portato al sito: www.evangelicitaliani.it dove si dice:

    «[…] 1504-1482 a.C. Hatshepsut regina (figlia di Thutmose I e forse la principessa che salvò Mosè). […]»

    e al sito: www_bibleview_org-it.htm dove si dice:

    «[…] E' possibile che Thutmose I (1525 a.C. – 1508 a.C.) fosse Faraone d'Egitto quando Mosè nacque (circa il 1525 a.C.) e sua figlia Hatshepsut abbia salvato Mosè dalle acque del Nilo. […]»

    E’ possibile d’altra parte che sia stata questa teoria ad aver suggerito a molti egittologi l’ipotesi che il faraone dell’oppressione degli Ebrei sia stato Thutmose III e quello dell’Esodo il figlio Amenhotep II, ipotesi che dovette sembrare convalidata dal periodo di 480 anni, indicato dalla Bibbia, fra Esodo e inizio della costruzione del Tempio di Gerusalemme nel 4° anno di regno di Salomone (~ 970 + 480 ~ 1450 a.C.) e dal fatto che la “colpevole” Hatshepsut abbia subito un’evidente damnatio memoriae.

    Ritengo che fra i probabili indizi che possono aver portato a ritenere Hatshepsut la principessa del salvataggio biblico di Mosè si possa considerare:

    - Hatshepsut e la sorella minore Neferubity nacquero molto probabilmente durante il regno dello zio Amenhotep I;
    - esse non erano ancora figlie di re e forse per questo ebbero nomi non dinastici;
    - secondo la tradizione ebraica Mosè venne salvato da una principessa di nome Bityah;
    - i due nomi Neferubity e Bityah contengono entrambi il riferimento all’ape “bity” del Basso Egitto e sono così poco comuni da lasciar ipotizzare che possano essere riferiti alla stessa persona;
    - è possibile che le due principesse abbiano trovato il neonato nella cesta o meglio che la madre del neonato abbia volutamente spinto la cesta verso le principesse e che Thutmose I abbia adottato questo neonato per accontentare le bambine;
    - se effettivamente un certo neonato Mosè fu salvato da una principessa, è molto probabile che per raggiungere una posizione elevata a corte abbia avuto bisogno del sostegno della sua protettrice;
    - il fatto che Hatshepsut si ritenesse principessa ereditaria e che essa divenne Grande Sposa Reale di Thutmose II e quindi sovrana d’Egitto porta a ipotizzare che un possibile suo fratello adottivo possa aver raggiunto una posizione molto elevata nell’ambito della corte.
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    shardanaleo
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    00 09/01/2008 18:03
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    shardanaleo
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    EgiTToPhiLo/a
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    00 09/01/2008 18:08
    l'equivoco...
    Non dovrei, ma è più foprte di me... nel terso libro sui "Popoli del Mare" che uscirà nel 2008 sarà svelato un equivoco che dura da 3500 anni e su cui sono basate le TRE RELIGIONI MONOTEISTE. Tale equivoco svelato, rivelaterà anche l'ORIGINE DI MOSE.... si
    chiedo ancora scusa, anche perchè chiaramente non posso dire di cosa si tratta... una cosa però appare chiara: MOSE non era egizio, non degli Egizi definiti "Principi di tebe"... del resto neanche hatshepsut e altri personaggi ritenuti egizi, lo erano. a cominciare dall'aspetto fisico, che non è di poco rilievo... [SM=x822706]
    SHAR [SM=x822721]
  • cennis
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    00 09/01/2008 18:35
    Allora non vedo l'ora di comprare il libro....
    ciao da cennis. :D
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    antonio crasto
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    00 10/01/2008 20:04
    In merito agli interventi di Shardanaleo, sono d’accordo sul fatto che la gli Ebrei conoscessero la leggenda del salvataggio del neonato Sargon di Accad dal fiume Eufrate.
    E’ dunque plausibile che la famiglia di Mosè abbia tentato di salvare il neonato dalla strage degli ebrei decretata da un imprecisato sovrano egizio, imitando l’avventura di Sargon e sospingendo il piccolo in una cesta catramata verso delle giovanissime principesse.

    Io ritengo che il re della decretazione della “schiavitù” ebraica sia stato Djeserkara (Amenhotep I) e che le principesse fossero le nipotine Hatshepsut e Neferubity, figlie di Tuthmose e Ahmes (non ancora sovrani d’Egitto).

    Gli Ebrei tendono a vedere nel nome Mosè il significato “salvato dalle acque” (quelle del Nilo e non quelle della madre. Ma forse era una battuta!), mentre tutto lascia ipotizzare che il nome Mosè derivi da un nome egizio del tipo: Thut-mose, Ra-mose, Ah-mose, ecc.

    Qui finisce la concordanza con le idee di Leonardo Melis.

    Io ritengo invece che:

    - non sia mai esistita una etnia del Popoli del Mare;
    - gli Hyksos non appartenessero ai Popoli del Mare, ma fossero dei sovrani del Medio Oriente, che penetrarono in Egitto via terra e non via mare;
    - il Mosè salvato dalle acque non fosse un principe, ma il figlio di una modesta famiglia ebrea vivente in qualche città nei pressi di Waset;
    - il patriarca Giuseppe sia arrivato in Egitto intorno al 1837, ben prima della conquista degli Hyksos;
    - un ramo degli Ebrei, quello di Esaù, e il popoli dei Mitanni abbiano avuto una dominanza di capelli rossi e che questa caratteristica genetica si sia diffusa a corte a seguito dei matrimoni “diplomatici” di Thutmose IV, Amenhotep III e Amenhotep IV con principesse dei Mitanni;
    - il Mosè dell’Esodo non sia il Mosè salvato dalle acque, ma un suo discendente;
    - il Mose dell’Esodo possa essere Ra-mose, visir di Amenhotep III e Amenhotep IV, che non seguì Akhenaton nella nuova capitale, scomparve dalla vita politica a Waset e sicuramente non fu seppellito nella sua bellissima tomba nella Valle dei Nobili;
    - ammesso e non concesso che la madre di Akhenaton fosse Tiye, esistono molti dubbi sulla identificazione della sua mummia (quella indicata potrebbe essere, a mio parere, quella di Nefertiti);
    - Akhenaton ricevette ad Akhetaton e nel 12° anno di regno i rappresentanti della Nazioni con cui l’Egitto aveva contatti (Cerimonia dei Tributi), ma non si conosce alcuna ambasciata dei Popoli del Mare tendente a perorare la “conversione” di Akhenaton verso il dio di questi Popoli;
    - non è detto che i vari Popoli del Mare venerassero un unico dio e che questo fosse lo stesso per tutte le diverse componenti;
    - non è vero che i Mitanni fossero un Popolo del Mare;
    - non è vero che Abramo appartenesse al popolo di Accad, né che questo popolo appartenesse ai Popoli del Mare;
    - gli Ebrei erano semiti e originari dell’area della Mesopotamia.
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    Akhenaton67
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    EgiTToPhiLo/a
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    00 10/01/2008 20:16
    Come già sottoscritto in un'altra stanza, mi permetto di suggerire un testo di due scienziati magrebini, Messod Sabbah, Roger Sabbah:
    "I segreti dell'Esodo-Le origini egizie degli ebrei"
    Ecco qualche dettaglio:
    Il popolo ebraico guidato da Mosè non era composto da schiavi di un’antica tribù in prigionia, bensì da membri di una casta sacerdotale costituitasi con il faraone monoteista Akhenaton, adoratore della divinità solare Aton. Con la controrivoluzione religiosa che ripristinò il politeismo nell’antico Egitto, i seguaci di Akhenaton furono costretti ad abbandonare la terra d’origine. Da qui il mito dell’Esodo biblico. Gli autori sono giunti a questa conclusione dopo uno studio ventennale. Rileggendo l’Antico Testamento in aramaico, accompagnati dall’esegesi biblica di Rachi (commentatore dell’XI secolo) e con un paziente lavoro di comparazione, Roger e Messod Sabbah hanno scoperto analogie e similitudini sorprendenti tra geroglifici e alfabeto ebraico, come pure tra Genesi e cosmologia egiziana. Non solo: nomi come Abramo, Mosè, Aaron, Giosuè o Sara, corrisponderebbero ai titoli reali dei faraoni della XVIII dinastia, mentre “Yehoudae” (da cui deriverebbero Giuda e Giudea) sarebbe una parola in egiziano antico che significa “adoratore del faraone”.
    Un libro interessante e ...scientifico. Tropea Editore.
    www.liberonweb.com/images/books/8843805304.jpg
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    antonio crasto
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    EgiTToPhiLo/a
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    00 10/01/2008 22:20
    Ho letto uno dei libri. E' alquanto pesante. Alcune cose sono interessanti e comunque non contrastano con le mie ipotesi.
    Io ritengo che Ramose, visir di Amenhotep III e IV, sia fuggito dopo aver bisticciato con Amenhotep IV forse per i lavori forzati con cui fu edificata Akhetaton.
    Ramose ormai Mosè sarebbe rientrato, come dice la Bibbia, alla morte del sovrano (circa 12-13 anni dopo) e quindi avrebbe convinto il giovane Smenkhkara a lasciargli guidare gli Ebrei nel deserto nord orientale del Delta.
    Alla luce di queste ipotesi mi sembrano più che giustificate le similitudini dei nomi e l'ispirazione per una religione monoteista.
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