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Molti di voi ricorderanno la vicenda risalente a qualche anno fa, quando Johanne Fletcher affermò con certezza di essersi trovata di fronte alla mummia di Nefertiti. Si riferiva alla mummia della giovane donna, ritrovata insieme ad altre due, nella tomba reale di Amenhotep II, la KV35.
A distanza di anni se ne torna a parlare e si viene a scoprire che, nonostante l'apparente silenzio che avvolse la vicenda, si è continuato ad occuparsene.

Dopo l'esame al CT scan,che ha catturato ben 1700 immagini, studiate da Ashraf Selim, professore di radiologia alla facoltà di medicina del Cairo; dopo che Brando Quilici ha girato un documentario a riguardo, per conto del National Geographic, con lo scopo di scoprire i reali avvenimenti che influirono sulla vita della Regina e dopo che Abbie Harper, per conto della Discovery Channell, ha presentato un filmato in cui furono analizzate tutte le evidenze citate dalla Fletcher, ora è giunto il momento di presentare al pubblico quanto emerso dagli esami svolti, a conferma del fatto che la giovane salma che riposa nella KV35 non può appartenere a Neferiti.

E' Zahi Hawass a parlare nell'articolo pubblicato in questi giorni sulle pagine del sito di Al-Ahram Weekly.

Facendo un breve riassunto della vicenda passa ad esaminare, una per una, le prove addotte dalla Flechter a sostegno della sua tesi, cominciando con il citare la questione dell'avambraccio destro piegato, trovato ai piedi della mummia.
La Fletcher affermava appartenesse alla regina e che fosse prova del fatto che la salma fosse stata in vita una persona di rango reale, data la postura. Hawass oggi come allora, continua a negare, sottolineando che l'avambraccio mostra differenze sostanziali se confrontato con l'arto sinistro, ancora attaccato al corpo della mummia in questione. Differenze basate sulla lunghezza e sulla densità dell'osso, che a suo dire, confermerebbero che questo avanbraccio e il relativo pugno serrato, appartengano in realtà a Smenkhara, e siano l'unico elemento appartenente a una salma reale.

Passando poi al trauma facciale, secondo la Fletcher, si trattava di un colpo inferto alla salma, quindi post-mortem, a prova dell'odio nutrito nei confronti di Nefertiti, dato il suo legame con Akhenaton, di cui si vollero cancellare le tracce. Alcuni dei suoi stessi collaboratori, invece, sostenevano che la Regina avesse subito il trauma mentre era ancora in vita, ma senza motivare le ragioni di tale teoria.

L'evidenza scaturita dalle immagini dello scan, proverebbe invece che il trauma alla guancia sinistra fu quasi certamente conseguenza dell'imbalsamazione, quindi accusato post-mortem.

Le conclusioni quindi sono che la mummia in questione, quasi certamente non appartiene a una persona di rango reale, ma potrebbe trattarsi di una Principessa. Esclude e definisce improbabile che si tratti di Nefertiti.