Scritto da: Hotepibre 16/11/2006 11.09
Quanto ad Hawass gli posso rendere merito di propagandare l'Egitto in tutte le salse, ma secondo me lo sta, in qualche modo, svendendo al miglior offerente. La spettacolarizzazione ad ogni costo, il mistero ad ogni pie' sospinto, sembrano forzature per attirare turisti di ogni genere: dagli appassionati di storia egiziana a quelli "New Age" o agli esoteristi.
Sia pure molto in grande, Hawass mi ricorda uno di quei venditori di chincaglierie che affollano le strade e stradine di tutti i siti egiziani. Peccato che lui venda opere d'arte uniche che, così, secondo me vengono anche un po' svilite!
Se ci limitiamo a quella che è la superficie, non mi sento di darti torto.
Ma se spostiamo un po' la cortina e tentiamo di analizzare il "perchè" di un tale comportamento, allora propendo per appoggiare Hawass, seppur condannando il suo stile.
E mi dico: "forse lui ha avuto una
malizia che a noi sfugge"... o forse davvero inneggia sè stesso.
Voglio però, in questo contesto, soffermarmi sulla prima ipotesi, quella della malizia.
Fermiamoci un istante a riflettere su quello che è l'immenso quantitativo di siti archeologici, di reperti e quindi di opere d'arte monumentali e non che l'Egitto, grazie al cielo, ci ha restituito. Chiediamoci che mole di lavoro possa richiedere il loro mantenimento e la loro conservazione. Chiediamoci, di conseguenza, quanto denaro debba servire a tal scopo. Senza contare che quello archeologico è un settore ancora fervidamente in movimento. Inutile negare poi il profondo desiderio, innato in tutti noi appassionati, di venire a conoscenza di una nuova scoperta che faccia luce, che ci permetta di SAPERE!
E, in ultimo, proviamo ad analizzare l'attuale società per comprendere a quale categoria appartiene.
Siamo nell'era mediatica. E il fatto che in questo istante io sia qui a digitare su una tastiera ciò che penso lo dimostra ampiamente.
Quale altro modo efficace di "sensibilizzare il pubblico" (leggi: "ottenere il denaro necessario affinchè tale operato possa andare avanti") conosciamo, che non sia l'utilizzo smisurato dei mass media? Nell'era dei reality e dei colpi di scena, Hawass ha forse la possibilità di scegliere altre vie, altri stili, per catturare la necessaria attenzione, che non siano quelli della spettacolarizzazione?
In questi ultimi anni l'Egitto sta pagando le conseguenze delle azioni dei fondamentalisti. Gli attentati ripetuti che l'hanno colpito hanno fatto sì che la gente abbia timore di pensare all'Egitto come meta vacanziera. Per un paese improtato sul turismo, questo è indubbiamente un danno irreparabile alle sue casse statali.
Quando sento dire che vi è l'effettiva possibilità che la Valle dei Re possa definitivamente venire chiusa al pubblico perchè mancano i fondi per tutelarla a dovere, oppure quando faccio una fatica spaventosa a reperire materiale informativo riguardante le Tombe dei Nobili, perchè nessuno intende spenderci dei soldi (sono ritenute secondarie! quindi c'è ben altro a cui dare priorità...
), allora e solo allora mi sento davvero propensa a chiudere un occhio sulla naturale antipatia che quest'uomo alimenta in me, e appoggio Zahi Hawass, in nome dell'amore che provo per il Paese che rappresenta.