Nel 1903, Howard Carter casualmente scoperse la tomba, nota oggi come KV60. La tomba si trova nel ramo sud-est al largo della wadi sud-est, subito accanto all'ingresso della KV 19, del Principe Montuherkhepeshef della XX dinastia e a sud della KV 20, la tomba di Hascepsut e di suo padre Tuthmose I, nelle scogliere orientali della Valle. È un piccola, tomba decorata, consistente in una scala ingresso, un corridoio con rientranze e una camera laterale, e una camera di sepoltura tagliate approssimativamente .
Misure
Altezza massima: 1,92 m
Larghezza Lotto minimo: 1 m
Larghezza massima: 6,57 m
Lunghezza totale: 20.98 m
Superficie totale: 55,66 m²
Volume totale: 86,62 m³
Nelle sue note Carter ci lasciò una breve descrizione della sua scoperta:
"Una piccola tomba non iscritta, immediatamente all'ingresso della KV 19 (tomba di Ment-hi-khopesh-ef). Consiste di una serie di gradini irregolari che conducono in alto un passaggio di 5 metri di lunghezza, che termina in una bassa e ruvida camera quadrata, di circa 4 x 5 metri, che conteneva due mummie. La prima, di una donna piccola, fu trovata all'interno di una bara, riconducibile alla 18° dinastia, iscritta per un infermiera reale, il cui nome terminava in –In, l'altra era una donna estremamente obesa, scoperto sul pavimento accanto alla bara di In. Le due mummie furono successivamente classificate come KV60A e KV60B.
Il materiale contenuto nella tomba era consisteva nel coperchio di una bara di legno, resti di vasi di ceramica, gioielli, scarabei e sigilli. Le uniche decorazioni erano occhi wedjat rozzamente dipinti in ciascuna delle due nicchie che fiancheggiano l'ingresso. insieme ad alcuni resti di corredo gravemente danneggiati e alcune oche mummificate; Carter a quanto pare fece poco lavoro nella tomba, rimosso alcune delle oche mummificati, lasciando due le mummie e una bara insieme a molti altri oggetti, poi riseppellì la sua scoperta.
Successivamente, nel 1906, Edward R. Ayrton la riaprì e rimosse una mummia, la KV60B, assieme alla bara che la conteneva, trasportandola al Museo Egizio del Cairo. La bara recava il titolo “nutrice regale” . Questo personaggio fu identificato come Sit-Ra-In, la nutrice reale di Hatshepsut.
Poiché né Carter né Ayrton lasciarono indicazioni sulle mappe dell’ ubicazione della tomba, la posizione della tomba venne dimenticata.
Elizabeth Thomas nel 1966, ipotizzò che la seconda mummia non identificata, fosse quella di Hatshepsut, trasferita in quella tomba da Thutmose III, come parte della sua campagna di ostilità ufficiale verso di lei.
Nel 1990 la tomba fu riscoperta, riaperta e adeguatamente scavata da un team guidato da Donald P. Ryan e Mark Papworth. Questo ha prodotto prove contrastanti, sia a favore che contro la teoria di Elizabeth Thomas. Da un lato la mummia ha mostrato essere appartenuta a una donna relativamente anziana, con il con il braccio sinistro piegato al gomito sul petto e con la mano sinistra chiuso, mentre il braccio destro tenuto dritto al suo fianco nella posizione di una mummia regale. Dall’ altra parte, nessuno dei frammenti ceramici recuperati durante lo scavo era datato alla 18 ° dinastia.
Oltre a tutto fu trovato un frammento di viso in legno proveniente da una bara, forse destinata a un maschio, avendo un incastro per montare un falso barba, mentre la tomba conteneva solo due mummie femminili, ma vi è anche da aggiungere che Hatshepsut, nei ritratti ufficiali, è mostrata utilizzare la barba finta.
La seconda mummia fu posta in una nuova bara di legno e portata definitivamente al Museo del Cairo.
Questo problema per l’ identificazione delle mummie sconosciute fu uno dei motivi che indusse Zahi Hawass ad avviare il progetto “Theban Mummy Project”, il cui scopo era quello di studiare sia le mummie reali e non reali attraverso la TAC. Una macchina portatile è stato affittato da Discovery Channel dalla Siemens per il progetto; la sua speranza era di usarlo, tra l’ altro, per cercare di risolvere alcuni di questi puzzle di scambio di identità, a cominciare dall’ enigma di Hatshepsut.
A rendere più complicate le ricerche era anche il fatto che i reperti relativi all’ identificazione furono trovati in contesti diversi: il sarcofago della regina era rimasto nella kv 20 assieme a quello del padre, la cassetta dei canopi nella cachette DB320 di Deir el Bahari e quel corpo sconosciuto nella KV60.
Zahi Awass ci narra come giunse all’ identificazione della grande sovrana:
“Una sera, ero seduto da solo nel Museo Egizio, dove la macchina CT è custodita. Ho considerato i possibili luoghi dove potevamo cercare indizi che potrebbero far luce sull'identità delle mummie che stavamo studiando. Improvvisamente mi ricordai di una piccola, scatola di legno che era stata scoperta nella cache delle mummie DB320 - questa scatola era iscritta con i cartigli di Hatshepsut, e conteneva un piccolo involto che probabilmente conteneva un organo interno mummificato. Anche se non so come, mi sentivo certo che quella scatola ci avrebbe portato alla mummia della regina. Ho subito chiesto che me la portassero in laboratorio e la scansionai. Con nostra sorpresa, in aggiunta a quello che sembrava essere i resti di un organo interno umano, il fascio rivelò che la scatola conteneva un dente molare, di cui una sola radice era ancora attaccato. Subito, abbiamo esaminato attentamente le TAC delle quattro mummie femminili non identificate per vedere se a una di loro mancasse un dente. Per, la nostra gioia, la KV60-A la mummia obesa dalla Valle dei Re,, mostrava un vuoto nella sua mascella - Galal El-Behri, un dentista all'Università del Cairo, fu in grado di stabilire che il vuoto era perfettamente compatibile con il dente nella scatola! Come già suggerito nel 1966 dall’ egittologa Elizabeth Thomas che la KV60-A poteva essere la mummia del grande faraone di sesso femminile. Ora, la moderna scienza forense è stato finalmente in grado di dimostrare che questa idea era esatta!”