00 06/08/2012 22:22
Molte volte sarà capitato di leggere sui classici libri fantaarcheologici delle incomprensibili capacità degli antichi Egizi nel campo della lavorazione della pietra dura, utilizzata sia per le loro statue in DIORITE sia per la realizzazione di carotaggi/trapanazioni nel duro GRANITO.
Poi, di come è stato possibile realizzare il grande sargofago, della possibilità che utilizzassero un impasto per modellare le statue che poi venivano fatte indurire, di vasi ottenuti con un avvolgimento di corda interna e di altre fantasione teorie che a volte asserivano l'uso di trapani ultrasuonici..
secondo me, arrivare a dire che gli Egizi avevano trapani ultrasuonici è un chiaro sintomo di follia, senza offesa per nessuno.
Nelle foto che seguono riporto alcune chiare e semplici testimonianze rilevate in varie parti del mondo in cui non la DIORITE, ma bensì la DOLERITE (minerale ancora piu duro della diorite nera) veniva tranquillamente "TRAPANATO" da uomini preistorici mooooolto pazienti grazie al semplice ausilio di un trapano a punta della stessa pietra, polvere di SMERIGLIO ed altri minerali che affioravano all'epoca la cui capacità di penetrare la dura pietra è sostanzialmente intrinseca.
Alcune delle zappe preistoriche sono state fotografate nel museo Archeologico di Cagliari, si notano benissimo le RIGHE a SPIRALE che evidenziano l'abbassamneto progressivo della perforazione, lenta e intervallata ma comunque precisa, un foro impressionate visto da vicino.

Altra faccenda insolita, se davvero le statue in DIORITE erano impastate e cotte come con le formine di argilla, perchè tanti particolari grossolani, le braccia attaccate al corpo, gli occhi ed alcuni punti con chiari segni di lavorazione grossolana, dita dei piedi alquanto oscene, visi da bambinoni, attaccatura e stacco del rilievo senza linea di delimitazione, interno cosce lasciato grezzo (si sarebbe potuto rimuovere con un semplice legnetto l'impasto in eccesso per valorizzare tutti questi particolari no???)
insomma dai, se davvero si fosse usata una materia plastica i particolari sarebbero stati molto piu curati e definiti.
Poi, per lucidare, un po di polvere di SMERIGLIO con un panno e passa la paura, stesso metodo a memoria usato per pulire i geroglifici sui muri.
Lo SMERIGLIO è usato ancora oggi per tagliare pietra e acciaio.

Giusto per capire che difficoltà c'è nel lavorare questa DIORITE, grazie all'ispirazione di un libro sulle famose pietre di ICA, ho provato sulla base delle mie modeste conoscenze metallurgiche ad incidere senza l'ausilio di motori questa pietra durissima, usando:
1-SEGA DA FERRO
2-PUNTE HSS
3-FRESE PER PIASTRELLE
4-PUNTERUOLO OTTENUTO DA LIMA PER SEGHE ELETTRICHE
5-VANADIS 60, UN ACCIAIO DURO COME LA STESSA DIORITE
6-FRESE A PUNTA DIAMANTATA.

Come previsto, sono riuscito solamente a scalfire questa pietra e con l'uso delle frese diamantate, i vari acciai non hanno scalfito quasi nulla.

A memoria ricordo che gli Egizi lavoravano questa pietra con la DOLERITE, minerale piu duro della DIORITE stessa, come con le sfere ritrovate in loco, scalpelli in stile ascia e magari altro, un lavoro lunghissimo e laborioso ma comunque efficace.
A voi le foto...

ALBUM FOTO


p.s.
mi piacerebbe che questo post divenisse una raccolta dei metodi di lavorazione delle pietre dure nell'antico Egitto, chiunque ha materiale e foto potrebbe postare qui le sue esperienze, cosi, finalmente quando qualcuno dirà ancora in giro per la rete che le statue Egizie forse sono state scolpite anche con moderni LASER!!! (oh my God!! [SM=g1621246] ) magari grazie a questo piccolo post potrebbe anche riaversi dal rapimento Alieno che ha subito...
Grazie e spero gradirete..
[SM=x822710]