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Introduzione


Il termine "Serapeum" (o "Serapeion") si riferisce abitualmente alle costruzioni associate al culto del Bue Apis o a quelle, più tarde, riferite a Serapide, divinità composita di Epoca Tarda che scaturì dall'assimilazione di Osiride e di un certo numero di divinità del Pantheon Greco (tra cui Zeus, Helios, Ade e Dioniso).
Occorre operare una netta distinzione tra i due culti, il più antico dei quali era rivolto ad Osiride-Apis (poichè tali divenivano i Buoi dopo la morte), mentre il secondo, ben posteriore, accorpò soltanto alcuni aspetti dell'originale (ad esempio, Serapide veniva talvolta rappresentato con le sembianze di un Bue Apis).
Attualmente ci sono noti tre Serapea in territorio Egiziano:


    1) Il Serapeum di Saqqara;
    2) Il Serapeum di Alessandria;
    3) Il Serapeum di Canopo.


Recentemente, tuttavia, la Missione Archeologica Spagnola dell'Università di Barcellona ritiene di aver individuato tracce di un quarto Serapeum, dedicato al culto tardo di Serapide e localizzato nel sito di Ossirinco ( leggi la notizia: Ossirinco: la Missione dell'Università di Barcellona torna in Egitto ).


Il Serapeum Menfita di Saqqara è l'unico dei tre attualmente conosciuti che ospita le mummie dei Buoi Apis. Questi animali venivano debitamente selezionati, in base a specifiche caratteristiche, e adorati in quanto ritenuti le manifestazioni viventi del dio Ptah. Si tratta di un immenso complesso di gallerie e catacombe collocato a nord-ovest rispetto alla Piramide a Gradoni di Re Djoser.
L'origine delle catacombe è datata al Nuovo Regno, XVIII Dinastia, all'epoca di Amenhotep III.
A partire dalla XXX Dinastia le processioni raggiungevano il Serapeum tramite un dromos, un viale sacro, che congiungeva la città di Menfi alla piana di Saqqara. Il sito fu attivo fino a tutto il Periodo Tolemaico.



L'ingresso al Serapeum al termine del Viale Cerimoniale



Il ritrovamento di questo luogo risale al 1851, ad opera dell'Archeologo Francese Auguste Mariette. Il Serapeum fu individuato grazie alle tracce riscontrate negli scritti di Strabone, in cui l'Archeologo individuò i riferimenti alle sfingi che costeggiavano il viale cerimoniale.
Fin dalle origini, nel Serapeum furono collocati massicci sarcofagi, dal peso superiore alle 80 ton. Tutti furono saccheggiati e frantumati in epoca antica, tranne uno rimasto intatto. Quello superstite risale al Regno di Ramesse II.
Poco dopo la scoperta, Mariette trovò anche la mummia del Principe Khaemwaset, figlio di Ramesse II che rivestì la carica di Sommo Sacerdote di Ptah a Menfi e al quale va il merito di aver ampliato la preesistente costruzione. La salma del Principe e quelle di ventotto Buoi Apis furono ritrovate all'interno di un altro sotterraneo, posto a un livello diverso e ad angolo retto rispetto al precedente. Le mummie dei Buoi furono qui traslocate da tombe isolate ai tempi di Ramesse II.



Il Serapeum di Alessandria era un tempio dedicato al culto del Dio Serapide, risalente al Periodo Tolemaico. Fu eretto per volere di Tolomeo III. Strabone scrisse che si trovava nella parte ovest della città.
Il Tempio fu saccheggiato e distrutto dai Cristiani a seguito dell'Editto di Teodosio (391 d.C.), con il quale fu ordinato di raderlo al suolo. Nulla restò in superficie. Soltanto la struttura sotterranea si preservò e il suo ritrovamento ci ha consentito di risalire alla sua originaria ubicazione, nei pressi della cosiddetta Colonna di Pompeo (in realtà fu eretta da Diocleziano). Al suo interno furono rinvenute alcune camere adibite a sepoltura per animali sacri. Il resto dei locali fungevano da biblioteca.



Il sito su cui sorgeva il Serapeum di Alessandria
A destra la Colonna di Pompeo e, sulla sinistra, la sfinge di Horemheb





Il terzo Serapeum si trova a Canopo (l'odierna Abu Qir), nei pressi di Alessandria. Si tratta di un Santuario dedicato a Iside e al suo consorte Serapide. Anch'esso, dunque, databile all'Epoca Greco-Romana.


[Modificato da -Kiya- 12/02/2012 03:13]