Tempio di Amon a Naga

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antonio crasto
00giovedì 5 febbraio 2009 17:04
Includo una zoomata del cartiglio.
FrAnkh
00giovedì 5 febbraio 2009 18:22


Si, ora mi riconosco e so dov'è l'immagine postata. Il faraone è proprio Ramesse II. Il cartiglio 'Re dell'Alto e Basso Egitto', che suona 'User-maat-ra' reca il nome di Maat scritto per esteso, in geroglifici e non col solo segno ideogrammatico della dea; l'User è totalmente sparito, e si vede benissimo Ra. Manca la parte 'Setep-en-Ra'. Il nome 'Figlio di Ra', è 'Meramon Ramessu'. Qui si legge bene 'Ramessu' in basso e piuttosto male, anzi malissimo, il Meramon. Comunque è lui.
Adesso, avanti con la traduzione!


Maurizio Giudice
00giovedì 5 febbraio 2009 19:47
-Kiya-
00giovedì 5 febbraio 2009 20:26
Maurizio, ma questa immagine riproduce lo stesso rilievo di quella postata da Antonio?

Nel caso, qual'è il verso reale?????
antonio crasto
00giovedì 5 febbraio 2009 20:51
Ho l'impressione che era giusta la prima. Comunque a Marzo ti do una risposta certa. Non perderò di certo Karnak.
Maurizio Giudice
00giovedì 5 febbraio 2009 21:04
I Templi di Karnak - Shawaller de Lubicz - EDIZIONI MEDITERRANEE

Le pianta del tempio di Karnak

karnak160.jpg

Particolare della Sala Ipostila
L'immagine proposta da Antonio è sulla destra alla sinistra del passaggio contraddistinta dal numero 75.

karnak 2161.jpg

Riporto un passaggio del libro:

"Mentre tutte le pareti della parte Nord della sala ipostila sono scolpite in rilievo con il nome di Seti I tutte quelle della parete Sud sono incise in incavo col nomee di Ramses II.
Certi storici vi trovano una prova del carattere fraudolento dei documenti ramessidi, altri la conferma di una corregenza di Seti I e di suo figlio Ramses II.
Un proclama indirizzato a Ramses II sulla stele di Kubban viene in aiuto a quest'ultima supposizione:
TU HAI FATTO I PIANI MENTRE ERI ANCORA NELL'UOVO, NEL TUO OFFICIO DI BAMBINO DI UN PRINCIPE.
GLI AFFARI TI FURONO DETTI MENTRE ERI UN BAMBINO CHE PORTAVA LA TRECCIA RICCIOLUTA; NESSUN MONUMENTO FU ESEGUITOCHE NON SIA SOTTO LA TUA AUTORITA', NON VI FU NESSUNA CARICA SENZA LA TUA CONOSCENZA. TU ERI CAPO DELL'ESERCITO QUANDO ERI UN BAMBINO DI DIECI ANNI.

Ritornando alla prima ipotesi, ammettendo che Ramses II abbia usurpato i bassorilievi del padrecome si spiega il culto che gli rende come se fosse un Neter?
Adottando la seconda teoria, per quale misterisa ragione Seti I si limitò alla decorazione della parte Nord della sala ipostila e incaricò suo figlio di tutta la metà sud?
Infine, perché Ramses II avrebbe adottato per certi edifici la scultura in rilievo che più tardi avrebbe lui stesso spianato per rimpiazzarla con incisioni in incavo profondo?
Sulla parete Sud della sala ipostila, per esempio, tutti i bassorilievi della parte Ovest sono stati inizialmente scolpiti in rilievo e furono poi ripresi in incavo da Ramses II mentre i bassorilievi della parte Est incisi in incavo non portano nessuna traccia di rifacimenti (IL NOSTRO).
Inoltre, le due parti Est e Ovest si distinguono per varianti del nome di Ramses: a Est porta il nome regale -corto, user-Maat-ra, mentre a Ovest si chiama User-Maat-setep-n-Ra.

(osservazione di Seele, che attribuisce il nome corto al periodo di coreggenza e quello con l'epiteto Setep-n-Ra al regno effettivo di Ramses II.
La sola incrinatura in questa versione storica è che Seti I, effettivamente rappresentato per tre volte sulla parete est, vi è detto maa-kheru, "giustificato", cioè defunto, il che contrasta con la coreggenza .. ma non cambia niente ai fatti, cioè ai dettagli osservai su questa parte.)

Col nome di User -Maat-Ra il Re si dirige verso i neter marciando da ovest a est, nel senso del cammino notturno del Sole e i suoi bassorilievi sono incisi una sola volta in incavo. Poi aggiunge al suo nome l'epiteto eletto di Ra; si dirige da Est a Ovest, nel senso del cammino diurno del Sole, e i suoi quadri sono da prima scolpiti in rilievo poi in seguito incavati.





Riguardo a questa immagine c'è scritto:

A destra e a sinistra del re inginocchiato sul simbolo sma, Horo grande neter, Signore di mesen.t e Thot Signore della città degli otto, riuniscono per lui le due terre del Nord e del Sud, sotto i suoi due piedi e gli assicurano la regalità del doppio Horo (Horo signore del Nord e Seth Signore del Sud
La barra orizzontale su cui è inginocchiato il giovane Re indica sempre una misura significativa.



A MIO PARERE
ALLA LUCE DI QUANTO SCRITTO SOPRA MI SEMBRA CHE UN PARAGONE TRA IL PIEDISTALLO DI NAGA E QUANTO RIPRODOTTO A KARNAK VOGLIA DIRE DI RITROVARSI NEL BEL MEZZO DI UN GINEPRAIO PER LA NOTEVOLE DIFFERENZA CONCETTUALE DEI DUE ELEMENTI PRESI IN ESAME !!!!!!

-Kiya-
00giovedì 5 febbraio 2009 22:33
Le prime due immagini sono prive di link completo, pertanto non mi è possibile visualizzarle se prima non viene completato l'indirizzo al rimando.

Una cortesia, Maurizio, non usare il maiuscolo. Non vorrei che possa essere "travisato", poichè sulla rete equivale ad urlare ;)
FrAnkh
00giovedì 5 febbraio 2009 23:19


Vorrei fare due precisazioni. Una è che fra l'immagine di Ramesse II e quella di Naga sono trascorsi circa 1200 anni. In questo lungo periodo è logico che siano avvenuti cambiamenti in tutti i campi delle due civiltà, quella egiziana e quella meroitica. Quindi cercare elementi di paragone fra immagini similari mi sembra alquanto rischioso.

Seconda precisazione: Col termine 'maa-kheru' non si intende necessariamente una persona defunta. Prova ne sia la scena nel tempio maggiore di Abido nella quale il re Sethi I mostra al figlio Ramesse l'elenco dei suoi antenati. Il giovane principe ha l'epiteto di 'maa-kheru', ed è, evidentemente, in vita. Da notare che il suo nome non è inscritto nel cartiglio, non essendo ancora stato nominato coreggente dal padre.

Maurizio Giudice
00venerdì 6 febbraio 2009 10:12
[IMG]http://im0.freeforumzone.it/up/17/90/1316274630.jpg
im0.freeforumzone.it/up/17/91/1650255684.jpg[/IMG]
Queste sono le due foto, spero, complete di link.

Ho utilizzato il maiuscolo soltanto per differenziare le due parti: la prima ripresa totalmente dal libro di Schwaller de Lubicz dalla seconda che è quella personale.
Quindi soltanto un dettaglio grafico e non di arroganza anche perchè non rientra nel mio carattere.

-Kiya-
00venerdì 6 febbraio 2009 12:58
Carissimo, non nutrivo alcun dubbio a riguardo ;)

In casi come questo, tuttavia, ti consiglio l'uso del neretto o del corsivo, che rendono molto meglio, in quanto a visibilità :)

Per ottenere il primo procedi così:

All'inizio del testo che vuoi evidenziare digita

[g]

al termine del medesimo, chiudi il comando con:

[/g]

Il corsivo è la stessa cosa, sostituendo la lettera "i" alla lettera "g".
FrAnkh
00venerdì 6 febbraio 2009 14:21


Finalmente!

Riporto qui la traduzione che ho fatto del testo che sta attorno alle immagine di Horus e Thot.

Relativa ad Horus: ‘Recitazione di Horus, Signore di Edfu. Noi uniamo per te le Due Terrre sotto ai tuoi piedi, così appartiene a te la regalità dei due Horus. La mia parte è la parte di mio fratello e le loro proprietà appartengono a te in vita, potere, ecc...’
Nota: ‘le loro proprietà’ si riferiscono alle Due Terre.

Relativa a Thot: ‘Recitazione di Thot, Signore di Ermopoli. Noi uniamo per te l’Alto e il basso Egitto; tutto quello che è stato unito, appartiene a te...’.

Poi il resto è di difficile lettura in quanto le parole sono spezzate dall’abrasione, e quelle che rimangono sono piuttosto confuse e non si leggono bene. Si possono, comunque, tradurre le singole parole, come: ‘...le parti, i Signori...’, ‘...le loro proprietà sono sulla terra...’, ‘...per il tuo ka; io ho dato a te l’Alto Egitto’.


antonio crasto
00venerdì 6 febbraio 2009 14:29
Grazie FrAnkh!
Maurizio Giudice
00sabato 7 febbraio 2009 18:07
Anche in questo caso esiste alla base un codice.

Ogni codice è figlio di un linguaggio che ha il compito di rappresentarlo.
Per quello che riguarda il mio penultimo post, di questa discussione, ho utilizzato la maiuscola che nel codice cibernetico è sinonimo di arroganza o in altre parole di urlare per affermare le proprie idee.
Ovviamente questo è vero se si estrapola la frase dal discorso generale mentre se il giudizio segue concetti “olistici” allora è più facile comprendere che la differenza tra l’ultima parte in maiuscolo da quella precedente aveva semplicemente la pretesa di differenziare una prima parte ripresa totalmente dal libro “I Templi di Karnak di Shawaler de Lubicz” da una seconda che è quella personale.
Quindi nel mio intento non un atto di arroganza ma molto più semplicemente un segno grafico per differenziare le due parti del post.
Ora se io fossi stato il responsabile del sito molto probabilmente mi sarei comportato come Kiya anche se ritengo che all’interno del mio percorso sul sito di Egittophilia ci siano tutti gli elementi per analizzare l’accaduto nella maniera corretta.
Infatti, il sottoscritto si è limitato ad una decina di post e non avendo, ancora, capito come si debba procedere per inviare una foto nella maniera corretta sembrerebbe scontato che non sia a conoscenza dell’utilizzo di modi diversi, come l’uso di lettere e simboli prima e dopo la frase per realizzare parole in corsivo e neretto, dall’utilizzo della maiuscola.
Quindi ritengo che alla base ci fossero tutti i presupposti per analizzare l’accaduto ma ovviamente se l’analisi si limita ad un frangente del discorso e lo si analizza al di fuori del suo contesto è ovvio che possano nascere delle incomprensioni.
Non ritorno sull’argomento perché voglio rimarcare un semplice …… banalissimo …..incidente di percorso, tra l’altro già risolto in via privata, ma perché voglio utilizzare l’accaduto come metafora del prodotto architettonico che in questo caso è facilmente ricollegabile al Tempio di Naga.
Infatti, il Tempio si sviluppa sulla direttrice est-ovest e questo è già un indizio di notevole importanza all’interno del processo progettuale e lo diventa, ancor di più, quando sul piedistallo vengono rappresentati Horus, simbolo solare, e Thot, simbolo lunare, in contrapposizione tra loro.
La tensione di elementi in contrapposizione tra di loro confluisce in un nodo che simboleggia il giusto equilibrio tra le forze diurne e quelle notturne e il tutto avviene al di sotto del cartiglio che rappresenta il re meroitico come da traduzione fatta da FrAnkh.
Questi due elementi che esprimono il concetto d’equilibrio non sono gli unici presenti all’interno del tempio ed infatti se si analizzano gli arieti si può notare che questi hanno il pelo decorato con delle volute.
Un’analisi più attenta permette di leggere nel corpo dell’animale una perfetta suddivisione in due parti ognuna rappresentata con delle spirali orarie o antiorarie.
Sorvolando sul significato della spirale è possibile riscontrare che esiste un terzo elemento che propone la perfetta sintesi di parti in contrapposizione tra di loro è che trovano l’equilibrio nella globalità espressiva.
Questi sono già tre esempi che concorrono a formare un unicum morfologico e che vogliono senza dubbio esprimere il codice di base o molto più semplicemente l’idea iniziale o esoterica dell’architetto che ha progettato il monumento.
Alla luce di quanto esaminato sono diversi i particolari che concorrono a leggere nel Tempio la volontà di rappresentare l’ equilibrio cosmico tanto caro ai faraoni egizi.
Continuando ad approfondire ulteriormente il tempio è possibile leggere un quarto elemento.
Questo è quello più difficile da vedere per un semplice motivo che è ….. invisibile.
Questo quarto elemento è presente sul piedistallo del Sancta Sanctorum ed è alla base del processo filosofico della civiltà egizia.
La presenza di questo elemento e la lettura precedentemente fatta mi portano ad associare il Tempio di Naga alla Piramide di Cheope o a quelle successive in quanto l’elemento invisibile è presente anche sul sarcofago dei faraoni.
Quindi nonostante il tempio di Naga sia morfologicamente diverso dalle piramidi presenta gli stessi codici di queste e non mi stupirei se sotto il piedistallo vi fosse sepolto il re citato nel cartiglio.

FrAnkh
00sabato 7 febbraio 2009 22:09


Ho osservato la bella immagine postata da Antonio Crasto in questa discussione il 04.02.2009 ed ho pensato che potesse essere interessante tradurla. La scena (dove si trova?) raffigura i due Nili che legano l’Alto e il Basso Egitto.

A destra, dall’alto in basso si legge: Mer Amon, poi c’è l’ureo con la corona dell’A.Egitto con sotto il segno ankh.
Al centro: User Maat Ra, Setep en Ra.
A sinistra: ancora l’ureo questa volta con la corona del B.Egitto con sotto l’ankh, poi Ra mes su.

Osservando i nomi si legge (senza l’ureo): Meramon, Usermaatra, Setepenra, Ramessu.

Ma si tratta dei nomi di Ramesse II! Fin qui, niente di speciale, ma la cosa notevole è che i nomi del sovrano non sono iscritti nel cartiglio, il che significa che in questa sede Ramesse II è divinizzato [SM=x822719]!


antonio crasto
00sabato 7 febbraio 2009 22:39
Grazie FrAnkh,
e il lato sinistro del trono di Ramesse II. Una delle statue colossali del tempio di Luxor.
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