Pareri su "Nefertiti" di vandenberg?

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roberta.maat
00lunedì 29 ottobre 2007 14:07
Il testo è Nefertiti,l'autore vituperato è Philipp Vandenberg.
Non vorrei sbagliarmi ma rileggendo questo libro (non l'ho riletto tutto ancora)propendo per una timida riabilitazione. Non mi sto augurando nè consensi nè tanto meno le "ire" dei detrattori.
Certo l'autore non ama Akenaton ma, a parte questa sua antipatica posizione,il libro non concede molto alle versioni fantasiose. Continuerò la lettura e magari ne riparleremo ! [SM=g999100]
Tom_75
00lunedì 29 ottobre 2007 15:14
ti riferisci al fatto che Nefertiti non fosse "realmente" di sangue reale o a quale altro fatto?
-francis-
00lunedì 29 ottobre 2007 19:33
Libro pieno di assurdità, che mi riprometto di riportare con un po' di calma.
roberta.maat
00lunedì 29 ottobre 2007 21:23
Chiedo rispettando la calma invocata da Francis di sapere in particolare quali sono le assurdità non avendo ,per ora, riscontrato gravi discordanze con le "verità" ufficiali se non una sgradevole immagine di Akenaton.
A Tom chiedo di spiegarmi il suo post poichè non ho capito cosa volesse dirmi.
Avevo premesso che non avrei voluto suscitare le ire ma forse avrei fatto meglio a terminare la lettura visto che,trascorsi ormai più di 15 anni, non ricordo più il contenuto di questo libro e...probabilmente ho dato un giudizio affrettato circa la riabilitazione dell'autore.
-Kiya-
00lunedì 29 ottobre 2007 21:54
confesso che è passato molto tempo dalla lettura di quel libro, quindi mi riesce difficile, a mente fredda, tentare di elencarne le inesattezze.
La principale "condanna" verso Vandenberg è quella che, non trattandosi di uno studioso in materia, presentò in quel testo le sue teorie come fossero pienamente assodate.

Tuttavia ricordo che ne abbiamo parlato più approfonditamente qui sul Forum e che -francis- aveva già ampiamente esposto il suo punto di vista. Ora provo a individuare quella discussione ;)
Tom_75
00martedì 30 ottobre 2007 11:01
Re:
roberta.maat, 10/29/2007 9:23 PM:


A Tom chiedo di spiegarmi il suo post poichè non ho capito cosa volesse dirmi.




quello che intendevo dire io era una domanda alla tua affermazione "Non vorrei sbagliarmi ma rileggendo questo libro (non l'ho riletto tutto ancora)propendo per una timida riabilitazione."
Pensavo ti riferissi al dubbio o meno sulla veridicita' del fatto che forse , Nefertiti, non fosse di sangue reale.
Premetto che non ho letto il libro ma soprattutto non intendo generare nessun tipo di flame, diciamo che , per quello che ho potuto capire dai libri letti, io credo che non fosse di sangue reale ma comunque di sangue nobile. Naturalmente tutto IMHO [SM=g999103]

Leggendo il tuo ultimo post e' palese che ti stai riferendo all'autore del libro [SM=g999100]

@Kiya: se trovi il link su Nefertiti, incollalo pls [SM=x822748]

roberta.maat
00martedì 30 ottobre 2007 12:19
A tom :Io mi riferivo all'autore vitiperato in quanto da una sommaria rilettura mi è sembrato di capire che, quanto meno,le citazioni di fonti accreditate non fanno sconfinare questa biografia in una storia del tutto fantasiosa. La stesura della XVIII dinastia di Vandenberg ha scandalizzato ma mi sento comunque di continuare la lettura per capire un pò di più e approfondire quanto egli si discosti dalla ufficialità.
-Kiya-
00martedì 30 ottobre 2007 12:29
Re: Re:
Tom_75, 30/10/2007 11.01:



Premetto che non ho letto il libro ma soprattutto non intendo generare nessun tipo di flame, diciamo che , per quello che ho potuto capire dai libri letti, io credo che non fosse di sangue reale ma comunque di sangue nobile. Naturalmente tutto IMHO [SM=g999103]





opinione abbastanza diffusa, effettivamente. Sarei interessata alle ragioni che ti hanno portato a vederla così, se ti va di parlarne [SM=g999103]
-Kiya-
00martedì 30 ottobre 2007 12:38
a proposito di Vandnberg, sul Forum si è detto:

egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

indago oltre a caccia di altre discussioni ;)
-francis-
00martedì 30 ottobre 2007 19:08
Alcuni pezzi, presi qua e là, dal saggio (non romanzo!) di Vandenberg "Nefertiti".

"All'inizio del quarto anno di regno questo faraone fa uno strano cambiamento. I rilievi delle tombe e dei cippi confinari di Amarna rivelano anomalie anatomiche, certamente destinate a influire sulla struttura della sua personalità. La testa di Akhenaten diventa sempre più simile a un idrocefalo. Mentre le braccia e le gambe dimagriscono, compaiono enfiagioni toraciche. Anche i fianchi e i femori gli si gonfiano.
Amenofi aveva solo 16 anni; Nefertiti 21. La regina era nel fiore degli anni; il re probabilmente alle prese con un grave disturbo ormonale. Col progredire della malattia aumentò anche il contrasto fra i due: Nefertiti, la più bella e amabile regina che l'Egitto avesse mai avuto, e Amenofi IV, il più deforme faraone della Bassa e Alta terra delle piramidi. Ma la Bella non si lasciò spaventare dall'aspetto del marito. I mutamenti fisici del malato parvero invece ridestare in lei quei sentimenti materni, di cui il giovane sovrano aveva tanto bisogno. E' quindi doppiamente tragico che la follia lo abbia spinto a ripudiarla.
Da giovane era ipersensibile, ricco di fantasia, con tendenze nevrotiche. Nefertiti, più matura, era invece un tipo piuttosto freddo. Gli intensi sentimenti di Amenofi suscitarono in lei ammirazione e simpatia, diventando così il più importante punto di rifeirmento per il giovane faraone".

Indubbiamente Vandenberg è a conoscenza di sedute psichiatriche sconosciute a tutti gli altri egittologi per affermare questo. Che abbia avuto in esclusiva la cassetta registrata delle sedute alle quali ill faraone si è sottoposto?

"La struttura psichica di Akhenaten è caratterizzata in maniera decisiva dall'odio verso il padre. Non sappiamo se sia stato lui di sua iniziativa, o se è stata Teje a caldeggiare o magari ordinare che i due si unissero in matrimonio. Può darsi che il matrimonio con la matrigna (Nefertiti), avendo significato togliere qualcosa al padre, gli abbia dato qualche soddisfazione"

Non si sa se Nefertiti fosse andata sposa prima ad Amenofi III, e nemmeno è provato questo odio verso il padre.

E via di seguito, non ho proprio voglia di rileggermi tutto il libro. Una cosa è certa, avendo letto, purtroppo, altri libri di questo scrittore: scrive come se fosse un romanzo ma spacciando per vere le sue idee e supposizioni, senza nessuna esitazione, non usando, come sarebbe di rigore (e come fanno gli egittologi seri), la paroline che sarebbero d'obbligo quando si parla di questo periodo del quale poco si sa concertezza: forse, probabilmente...

Consiglio, a chi vuole veramente approfondire il discorso, il saggio di Franco Cimmino "Akhenaten e Nefertiti".
roberta.maat
00martedì 30 ottobre 2007 22:05
Ringrazio per il consiglio,io lo ho gia letto come gli altri di Cimmino,cioè Hasepsowe e Tuthmosis III e Vita quotidiana degli Egizi.
A parziale discolpa della mia affermazione circa una riabilitazione di Vandenberg, faccio sapere che altri testi di questo autore non li conosco mentre su questo ho elaborato un pensiero. L'autore ha scritto un saggio romanzato scegliendo tra le interpretazioni quella che gli è sembrata più congeniale all'idea che si è fatto dei personaggi "passeggiando" tra le varie teorie degli egittologi.Credo che nelle sue intenzioni non ci fosse quella di scrivere un saggio e neanche un romanzo visto lo spazio dedicato alle citazioni di altri storici,archeologi,egittologi o studiosi. Ne è venuto fuori un ibrido al quale per altro ha dato un titolo ed un sottotitolo,cioè una biografia archeologica. C'è da dire che probabilmente è molto saggio leggere e studiare prima quella che,in questo campo,è l'ortodossia e poi magari concedersi qualche divagazione che tuttavia nulla toglie ad una verità che si conosce poco. Non ho letto molti romanzi perchè in genere non mi piacciono le fantasie altrui,ambientati in AE poi ancora meno,però talvolta dare vita ad una testa di calcare suscita interesse ed emozione,senza necessariamente allontanare il lettore da un Grimal un Gardiner o un Aldred. La critica riguarda la presunzione saggistica ? Ok sono dello stesso parere ma se guardo con altri occhi non penso che Vandenber possegga le cassette delle sedute prichiatriche di Akenaton.
Sono stata prolissa ma spero di aver chiarito il mio pensiero.
Qui non ci sono faccine emoticon....avrei concluso con un sorriso,l'occhiolino e un ciao ciao !
-Kiya-
00mercoledì 31 ottobre 2007 00:02
concordo con Roberta quando dice che è giusto accostarsi a testi che si discostano da quelli ritenuti "ufficiali". Anzi lo definirei fondamentale per contribuire alla formazione di un proprio personale giudizio.
Sarebbe tuttavia corretto seguire un ordine. L'iter più giusto sarebbe cominciare con testi accademici, o comunque storicamente corretti. Ciò per poter fare affidamento su una base storica corretta da cui poter partire per approfondire e per individuare quelli che inevitabilmente diventeranno argomenti accentratori del proprio interesse.

Questo è almeno quanto maturato col senno del poi... Ma, universalmente, quanti di quelli che, come noi, si sono accostati all'antico Egitto, per poi amarlo, chi per passione, chi riuscendo a farne una professione, hanno seguito questo percorso?

Io no. A dir il vero ho cominciato dai romanzi. Poi sono passata sul filone "eretico", inutile negarlo: ha il suo fascino.
Tutt'oggi, nonostante io abbia avuto la fortuna di "macinare" una discreta quantità di testi/bibbia, non perdo occasione di dedicare il tempo che ho a disposizione a letture non ortodosse.

La cultura è anche questo. Assorbire quanto più possibile dagli argomenti che amiamo per poter giungere poi, oltre che ad incrementare il proprio bagaglio di conoscenza, a sviluppare il nostro senso critico, imparando a distinguere ciò che è rigore storico e quello che invece va confutato.

Ho sempre affermato, e lo faccio anche ora, che autori come Vandenberg, per quanto possano meritare di essere criticati nei contenuti esposti, hanno dalla loro l'enorme pregio di avvicinare lettori alla storia dell'antico Egitto

;)
roberta.maat
00mercoledì 31 ottobre 2007 09:10
Giusto Kiya ! Hai espresso in forma più comprensibile quello che ho sostenuto.....perfetto "prima le bibbie" poi il resto. Chi non ha seguito questo percorso, rischia (raramente) l'eresia ma si avvicina ad amare questa civiltà e se non abbandona questo amore ha comunque modo di entrare nel Sancta Santorum della ortodossia per sviluppare la conoscenza. Nello specifico Vandenberg è utile anche ai neofiti perchè non tralascia di presentare una bibliofrafia citando autori che hanno posto le basi di questo studio.......non importa se poi su queste fondamenta ha elaborato interpretazioni personali nel disegnare i personaggi. Grazie
-francis-
00mercoledì 31 ottobre 2007 12:06
Sono d'accordo con entrambe. Infatti il mio primo libro sull'Egitto che ho letto è stato proprio un saggio di Vandenberg dal titolo "Ramsete il Grande" nel lontano 1978. La lettura è stata molto accattivante e mi ha portato alla mente le reminescenze di quando alle elementari si è parlato, per la prima volta, di antico Egitto.
Ma poi, proseguendo con le mie letture sull'argomento egizio, e iniziando a parlare con chi ne sapeva più di me, ho capito che molta parte di quanto riportato nei saggi di Vandenberg era solo fantasia o romanzo.
Ben venga dunque questo scrittore ma solo se poi si continua con letture più serie e documentate. Purtroppo non sempre è così ed allora la disinformazione rimane nella mente di chi legge solo opere di questo scrittore.
roberta.maat
00mercoledì 31 ottobre 2007 12:58

Sono d'accordo con entrambe. Infatti il mio primo libro sull'Egitto che ho letto è stato proprio un saggio di Vandenberg dal titolo "Ramsete il Grande" nel lontano 1978. La lettura è stata molto accattivante e mi ha portato alla mente le reminescenze di quando alle elementari si è parlato, per la prima volta, di antico Egitto.
Ma poi, proseguendo con le mie letture sull'argomento egizio, e iniziando a parlare con chi ne sapeva più di me, ho capito che molta parte di quanto riportato nei saggi di Vandenberg era solo fantasia o romanzo.
Ben venga dunque questo scrittore ma solo se poi si continua con letture più serie e documentate. Purtroppo non sempre è così ed allora la disinformazione rimane nella mente di chi legge solo opere di questo scrittore.



La precisazione era d'obbligo, ringrazio per aver ammorbidito la polemica. Purtroppo sono puntigliosa e pignola e credevo di essermi espressa con precisione. Mi scuso se qualcuno ha pensato che io volessi urtare la suscettibilità. Tutti gli EGITTOPHILI sono miei amici e li stimo tutti. Off topic ? Pardonnez moi !
Akhenaton67
00giovedì 1 novembre 2007 15:55
La fantasia risiede sempre nella realtà ed è finzione proprio perchè assolutamente vera.
Com'era fantasioso Howard Carter agli occhi dei suoi più accaniti denigratori: per questi, non poteva esserci posto che per la scienza più pura, laddove sognare non è soltanto vietato, ma anche blasfemo.
Cos'è l'archelogia senza la fantasia?
Solo una mummia esausta privata del suo Ka.
W Vandemberg!!!!!!
pizia.
00venerdì 2 novembre 2007 01:31
Non esageriamo per l'altro verso adesso.
Nel topic riguardante l'altro libro di Vanenberg, qualche tempo fa, mi chiedevo pubblicamente se alcune delle sue idee non fossero da approfondire, perché mi sembravano buone e mi riproponevo di parlarne ancora.
Esprimevo però anche seri dubbi sul fatto che lo studio della sua opera potesse in tal senso fornire delucidazioni, per la palese discordanza fra i dati pubblicati e la bibliografia citata.
In poche parole egli afferma che Hatshepsut sposò Thutmose III invece che il II, e non solo...
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