Individuata Atlantide grazie a Google Ocean?

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-Kiya-
00domenica 22 febbraio 2009 16:12
No. Si è trattato di una bufala.

In prima battuta sembra davvero la quadratura del cerchio: trovare Atlantide usando Google, con buona pace di generazioni di archeologi armati di vanga e conoscenza. Eppure è andata così. Bernie Banford, ingegnere aeronautico britannico, stava infatti esplorando il mondo con Google Ocean - la nuova applicazione di Google Earth, il mappamondo virtuale ideato dal colosso del web - quando al largo delle Canarie ha notato, sul fondale dell'Atlantico, un quadrato quasi perfetto con all'interno un reticolo. Come fossero strade. Ed eccitatissimo ha subito contattato il tabloid The Sun.

E il Sun certo non si è tirato indietro. Anzi. Ha sparato la notizia in prima pagina: 'E' Atlantide?', s'interroga oggi il quotidiano britannico che pubblica la foto scattata attraverso Google Earth. Il dubbio è comprensibile, gli elementi per gridare alla scoperta archeologica del secolo sono lì, a portata di mano. "Sembra la foto aerea di una città di nuova costruzione", ha subito fatto notare Banford. "Deve essere per forza costruita dall'uomo". Il luogo poi è perfetto, in linea con le famose indicazioni di Platone. Che, nel Timeo, posiziona Atlantide proprio davanti alle Colonne d'Ercole.

A far dispiegare ancor di più le ali del sogno ci ha pensato poi l'immancabile 'esperto'. Ovvero Charles Orser, professore della New York State University, vera e propria autorità in materia. "Il sito - ha detto Orser al Sun - è uno dei più adatti per cercare Atlantide. E merita una missione di ricerca, anche se poi la griglia dovesse rivelarsi di origine naturale". La città perduta, stando a Google, si trova alle coordinate 31° 15' 15.53"N e 24° 15' 30.53"W. Ovvero a circa mille chilometri dalla costa africana, a 5,5 km di profondità - vicino a delle formazioni rocciose. Occupa una superficie simile a quella del Galles: molto meno dunque "della Libia e dell'Asia messe insieme", così come voleva Platone. Ma pazienza. Il padre della filosofia occidentale non aveva Google a disposizione, solo qualche informazione di terza mano raccolta tra quei briganti degli egizi.

E come sempre quando le notizie passano per troppe bocche s'ingrandiscono nel cammino. Legge valida anche al giorno d'oggi - e che anzi si adatta perfettamente al caso. Google stessa, infatti, è dovuta correre ai ripari e mettere i puntini sulle 'i' prima che plotoni di cercatori di tesori si mettessero in marcia alla volta delle Canarie. "E' vero che grazie a Google Earth si sono fatte incredibili scoperte", ha precisato l'azienda con un comunicato, "ma in questo caso quello che gli utenti stanno vedendo è un artefatto causato dal processo di collezione dei dati". Niente Atlantide, insomma. Ma solo le 'strisciate' dei sonar marini captate dai satelliti. "Le linee - ha sottolineato l'azienda - coincidono con il percorso delle navi oceanografiche". Il sogno, dunque, è durato lo spazio di un mattino. Ma è stato bello lo stesso.




[fonte: www.ansa.it]
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