Tutankhamon: il Re.... senza famiglia.

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-Kiya-
00mercoledì 24 settembre 2008 00:10
Re:
FrAnkh, 24/09/2008 0.00:


E' vero, avevo confuso Ankhesenpaaton ta Sheri con Neferneferuaton ta Sheri [SM=g1619695] . Scrivendo a memoria (ahimè, la memoria!), senza controllare, ho preso un granchio [SM=x822717] .
Sorry, farò meglio un'altra volta....




resta il fatto che rientri nella schiera delle divinità, e lo dimostrano anche le statistiche che ti riguardano: sei l'unico, in assoluto, che ha scritto un totale di 130 messaggi, di cui... 131 su EgiTToPhiLìa!!! [SM=x822752]
pizia.
00mercoledì 24 settembre 2008 00:36
Comunque ragazzi, permettetemelo e datemi anche della fissata.
Si continua a non saper la paternità perché non viene scritta,mentre quella della madre eccola lì dichiarata.
La paternità è una cosa davvero poco importante o è ovvia e sottintesa, quindi la regalità è matrilineare oppure anche lei è figlia del re.
Ma a me sembra tanto una caso di matrilinearità, elencare l'ascendenza femminile risalendo tre generazioni.
Certo il re viene citato, noblesse oblige [SM=g1621247]
-Kiya-
00mercoledì 24 settembre 2008 08:13
che si trattasse di regalità in linea materna, a mio parerre, è pacifico. Dimostrato anche dal fatto che un sovrano, per essere riconosciuto come tale, doveva sposare una donna di ascensdenza reale. L'epiteto "toro possente" non è forse legato a quello? che poi la consorte regale potesse non essere elevata al rango di Grande Sposa Reale era un altro pasio di maniche...
antonio crasto
00mercoledì 24 settembre 2008 08:55
Ciao FrAnkh,
in effetti sono stato ingannato dai due cerchi uguali. Quello dopo Aton è sicuramente il geroglifico di Ra e non ho pensato che il primo potesse essere un secondo complemento fonetico di Ankh.
Sono d’accordo sul participio presente, ma mi sembra che ci sia ancora un piccolo problema. I participi si accordano, come gli aggettivi, col nome, per cui il geroglifico w del plurale dovrebbe accordarsi con un nome plurale.
E’ vero , come dice Ivana, che i geroglifici potrebbero continuare in una seconda talatat, per cui l’ultimo della 2° colonna potrebbe essere plurale, ma se così non fosse, si potrebbe pensare che dopo Tut esista un w del plurale.
In tal caso si dovrebbe parlare di “Immagini viventi di Aton-Ra”.
Si può anche capire perché Tutankhaton, una volta incoronato, abbia semplificato il suo nome. Sarebbe stato troppo lungo e ha pertanto preferito considerare il singolare e eliminare i complementi fonetici, per lasciar spazio all’espressione “Sovrano di Iwnw shema”


PS
Giusto per chiarezza le immagini sono speculari. I geroglifici si scrivono infatti da destra a sinistra.

-Kiya-
00giovedì 25 settembre 2008 08:21
Re:
antonio crasto, 24/09/2008 8.55:


PS
Giusto per chiarezza le immagini sono speculari. I geroglifici si scrivono infatti da destra a sinistra.






perdona, Antonio, ma la mia scarsa conoscenza filologica mi impedisce di comprendere questo tuo appunto. Cosa intendi?
antonio crasto
00giovedì 25 settembre 2008 10:21
Cara Maria,
se una scritta si legge da destra a sinistra, l'immagine deve mostrare la prima colonna di geroglifici a destra. Quasi sicuramente è stata presentata in forma speculare per adattarla al nostro modo di lettura.
Ho guardato bene la seconda colonna di Tut; in effetti c'è posto per un'altro geroglifico e sembra vedersi in cono di una corona dell’Alto Egitto. Se è così non si dovrebbe considerare una seconda variante del nome “Immagini reali, viventi in Aton Ra”.
FrAnkh
00lunedì 29 settembre 2008 01:12

Il problema delle desinenze dei participi imperfettivi attivi è stato affrontato dagli autori delle varie grammatiche in vario modo.
Grandet-Mathieu, ad esempio, sostengono che originariamente questi participi avenano costantemente una desinenza in 'w' (scritta col pulcino e non con i segni del plurale!), per cui in tutte le loro traslitterazioni dei participi mettono una 'w' fra parentesi, se questa non si trova espressa. Gardiner, invece, con maggior cautela, sostiene che di norma questi participi non hanno desinenza, anche se talvolta mostrano sporadiche desinenze in 'w' o in 'y'. Mi pare chiaro che nel testo di Tutankhaton che stiamo esaminando rientriamo in quest'ultimo caso. Comunque, per spiegarmi meglio, farò un esempio in italiano, che, pur con tutte le imperfezioni che di norma contraddistinguono gli esempi, penso che possa dare un'idea del problema. Sappiamo che nella nostra grammatica la desinenza del femminile plurale è 'e'. Tuttavia, proprio il participio presente singolare, maschile e femminile, presenta la desinenza 'e'. Così abbiamo 'amante', participio presente del verbo 'amare', ecc... Una cosa del genere deve essere accaduta per i participi imperfettivi egiziani, con la loro desinenza in 'w', quando la troviamo scritta.

Quanto al geroglifico che si intuisce esservi dopo 'twt', questo è il determinativo di questa parola, che è una statua in piedi. Per controllare, vedere il Faulkner a pag. 295. Quindi, non 'Immagini reali viventi in Aton-Ra', ma 'Immagine vivente di Aton' (senza 'Ra', perchè, come abbiamo già visto, il cerchio è il secondo complemento fonetico di 'ankh').

Comunque, visto che non mi pare sia stata fatta la traduzione del frammnento di Tut, la propongo qui sotto:
'Il figlio del Re, del suo corpo, amato suo, Tutankhaton'.

Chi sia il Re, padre di Tutankhaton, non è dato sapere.





-Kiya-
00lunedì 29 settembre 2008 08:17
Passi il dubbio sul padre, per soddisfare il quale bisognerebbe quanto meno collocare fisicamente il blocco in questione nel suo contesto originale. Bisognerebbe scoprire dove fosse stato fissato, di quale monumento faceva parte.
Resta però il fatto che, a questo punto, per quanto numericamente esigua, quella che abbiamo di fronte è la prova che Tut fosse un discendente diretto della famiglia Reale e che salì al trono, non per diritto acquisito per mezzo del matrimonio con Ankhes, ma in quanto gli spettò di diritto.


Se poi vogliamo prendere in considerazione l'anno 12° o 13° del Regnio di Akhenaton, per la sua nascita, direi che le opzioni di paternità potrebbero essere ridotte a due: Akhenaton o Smenkhkara. Escludendo Amenhotep III, le cui condizioni di salute in quel momento erano già decisamente precarie, tanto che si stima possa essere deceduto proprio in quel fatidico 12° anno.
roberta.maat
00venerdì 21 novembre 2008 09:10
Dunque forse ci siamo......! Tut è figlio di Akhenaton secondo Zahi Hawass !

Fonte sito ufficiale di ZH.
-Kiya-
00venerdì 21 novembre 2008 09:42
ti riferisci a questo

egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

o ci sono ulterioriaggiornamenti?
roberta.maat
00venerdì 21 novembre 2008 12:49
Sinceramente non saprei, ho ricevuto sulla mail un google alert che mi ha dirottato nel sito di ZH. La notizia si riferisce al quel blocco di cui abbiamo già parlato, non aggiungo altro.
-Kiya-
00venerdì 21 novembre 2008 13:12
allora è la stessa cosa ;)
-francis-
00mercoledì 3 dicembre 2008 13:47
Tutankhamon, il giovane re che morendo ci consegnò la storia del suo popolo


Il suo nome significa “l’immagine vivente di Amon”, in onore al più grande e potente fra gli dei dell’antico Egitto, ma Tutankhamon rappresenta uno di quei clamorosi paradossi con cui la storia sembra scherzare. Tanto breve fu il suo regno, infatti, quanto famoso e conosciuto è in tutto il mondo, grazie alla sensazionale scoperta della sua tomba nella Valle dei Re, avvenuta esattamente il 24 novembre 1922, ad opera degli archeologi inglesi Howard Carter e lord Carnavon.

Questo re ragazzino, salito al trono giovanissimo e prematuramente defunto, si inserisce in un periodo difficile e delicatissimo. Siamo nel pieno del Nuovo Regno, sul finire della XVIII Dinastia, a metà del XIV secolo avanti Cristo. Era appena trascorsa la turbolenta parentesi del re Akhenaton, detto il faraone “eretico”, che aveva tentato di riformare dalle fondamenta l’impianto religioso dell’Egitto. Con questo sovrano, muore anche il culto del dio Aton, la personificazione del disco solare, di cui Akhenaton si era fatto profeta e alfiere. Dopo la breve reggenza di un certo Smenkhkara, Tutankhamon, genero del faraone “eretico”, inizia il proprio regno con il nome di Tutankhaton (“l’immagine vivente di Aton”), un nome che riflette le ultime propaggini del culto solare. Essendo così giovane, tuttavia, è subito influenzato dallo strapotere restauratore dei sacerdoti di Amon: cambia il proprio nome in Tutankhamon e, per lo stesso principio, sua moglie Ankhesenpaaton, sposata quando era appena una bambina di 10 anni, diventa Ankhesenpaamon. Il giovane sovrano, però, muore all’improvviso e misteriosamente, neanche ventenne, proprio quando aveva cominciato a restaurare gli antichi culti, pur opponendosi alle persecuzioni contro i seguaci superstiti del dio Aton.

Il nome di Tutankhamon, dunque, è diventato celeberrimo non tanto per le gesta compiute durante il suo regno, che fu breve e di cui risultano poche notizie, quanto per il fatto che la sua piccola tomba è l’unica sepoltura regale ad essere stata rinvenuta intatta.

Quando Carter e Carnavon, infatti, quel 24 novembre di 86 anni fa, aprirono la porta della tomba, non immaginavano certo che il corredo funebre di questo sovrano fosse così ricco: un’infinità di oggetti in legno, alabastro, argento e oro: letti, catafalchi, armi di ogni genere, modellini di navi, addirittura interi cocchi dorati e una quantità spropositata di gioielli e amuleti. Un corredo così vasto da riempire un’intera ala del museo egizio del Cairo. Tutto fu trovato al suo posto, o quasi: probabilmente, come testimonia il disordine, i ladri di tombe erano stati colti sul fatto ed erano fuggiti in fretta e furia, la tomba sigillata e infine coperta dai detriti e dimenticata. Il giovane faraone, così, poté riposare, chiuso nei suoi preziosissimi sarcofagi inseriti uno nell’altro come una matrioska. Sul suo volto, la famosissima maschera in oro, davanti alla quale milioni di visitatori hanno provato e provano tuttora un’intensa emozione. Questo gioiello straordinario è divenuto l’immagine tipica dell’antico Egitto con le piramidi e la sfinge.

Ci resta, oltre a tutto questo, il racconto di Howard Carter, che descrive l’emozione unica della scoperta: alla luce di una candela, fu il primo a intravedere i tesori contenuti nella tomba, e quando lord Carnavon, alle sue spalle, gli chiese ansiosamente se riuscisse a vedere qualcosa, la risposta fu: «Sì, cose meravigliose».

(Fonte: IL sussidiario)
antonio crasto
00mercoledì 14 gennaio 2009 18:24
Navigando in un altro forum, sono venuto a conoscenza che E.A. Wallis Badge riportò nel suo libro su Tutankhamon, una frase abbastanza strana e ormai trascurata.
Si parla della scoperta nel tempio di Osiride ad Abydos di uno scarabeo che riporterebbe il nome della madre del giovane faraone.
Si tratta di Meryt Ra, il cui nome sarebbe riportato entro un cartiglio.
Si tratta dunque di una principessa o una regina e ritengo che non possa che trattarsi di Meryt Aton-Ra.
Purtroppo non ho ancora trovato un’immagine dello scarabeo, per verificare se possano essere stati cancellati i geroglifici dell’Aton.

Se quanto dice lo scarabeo fosse vero, potrebbe essere una conferma della nascita di Tutankhaton da Maketaton e dell’adozione del giovane principe da parte della zia Marytaton.
roberta.maat
00mercoledì 14 gennaio 2009 18:31

Navigando in un altro forum, sono venuto a conoscenza che E.A. Wallis Badge riportò nel suo libro su Tutankhamon, una frase abbastanza strana e ormai trascurata.



Sono con te......forse la frase è tanto strana da essere poi evidentemente trascurata. Mi piacerebbe sapere di più sull'esistenza di questo scarabeo.
antonio crasto
00mercoledì 14 gennaio 2009 18:54
Sembra che i cartigli di Tutankhamon e Maryt(Aton)Ra siano affiancati, come se si volesse intendere una coreggenza. Il nome di Tutankhamon invece del nome Tutankhaton dovrebbe rimandare ad un agno di regno dopo la restaurazione.
Lo scarbeo potrebbe allora commemorare la seconda incoronazione di Tutankhamon, quella a Tebe e con la benedizione del clero di Amon.
roberta.maat
00mercoledì 14 gennaio 2009 19:06
Questa precisazione mi porta alla mente quella teoria che non piace secondo cui Meritaton sposa in modo virtuale suo padre,resta presto vedova e chiede un consorte straniero che arriva, muore quasi subito e lascia Meritaton col suo piccolo fratello, futuro re Tut.
So che non la pensi così ma esiste anche questo pensiero che può essere meno condivisibile di altri.
antonio crasto
00mercoledì 14 gennaio 2009 21:40
Merytaton avrebbe sposato, oltre al padre, anche Smenkhkara. La lettera al re ittita potrebbe essere stata scritta dopo la morte di Smenkhkara.
Io ritengo però che a scrivere la lettera sia stata Ankhesenamon, dopo la morte di Tutankhamon.

Dopo la morte di Smenkhkara, c'era un erede al trono per cui la regina non avrebbe dovuto sposare un suo "servo" per permettergli di salire al trono, mentre dopo la morte di Tutankhamon non esistevano eredi e si dovette ricorrere alla nomina del vecchio Ay.
Ciao Antonio
-Kiya-
00mercoledì 14 gennaio 2009 22:01
Il nome racchiuso nel cartiglio dovrebbe essere indicativo di una Grande Sposa Reale. Non mi risulta che le principesse e le spose secondarie potessero avvalersene. Kiya ne è la prova.


Sappiamo cosa recitasse l'intero testo dello scarabeo?
roberta.maat
00mercoledì 14 gennaio 2009 22:15

Merytaton avrebbe sposato, oltre al padre, anche Smenkhkara. La lettera al re ittita potrebbe essere stata scritta dopo la morte di Smenkhkara.



Ci sono elementi certi per dire che Meritaton non abbia scritto da vedova di Akhenaton ? Suo fratello Tut, ammesso che lo fosse,forse non aveva un età compatibile col trono d'egitto. Cercarsi un marito tra principi Ittiti forse appare scandaloso ma gli Ittiti erano sul suolo del regno dall'epoca di Amenophi III, stanziati in un territorio vicino a Menphis. La figura di Smenkhara resta per me avvolta nel più fitto mistero riguardo le sue origini.
antonio crasto
00mercoledì 14 gennaio 2009 22:18
Merytaton avrebbe sposato, oltre al padre, anche Smenkhkara. La lettera al re ittita potrebbe essere stata scritta dopo la morte di Smenkhkara.
Io ritengo però che a scrivere la lettera sia stata Ankhesenamon, dopo la morte di Tutankhamon.

Dopo la morte di Smenkhkara, c'era un erede al trono per cui la regina non avrebbe dovuto sposare un suo "servo" per permettergli di salire al trono, mentre dopo la morte di Tutankhamon non esistevano eredi e si dovette ricorrere alla nomina del vecchio Ay
-Kiya-
00mercoledì 14 gennaio 2009 22:44
A proposito dello scarabeo che Budge citò nel suo volume, pubblicato soltanto un anno dopo la scoperta della tomba di Tut, vi sono pareri contrastanti (strano, vero??! ...)

Si riferisce che il reperto fu trovato nel tempio di Osiride, ad Abydos, da Mariette nel 1880. Di tale oggetto resta soltanto un disegno, ma esso non compare riprodotto nel libro citato. L'originale è andato perduto... La riproduzione, ovvero il disegno, dovrebbe comparire sul volume di Mariette, "Abydos", Paris, 1880, tom. II, pl. 40N.

Lo scarabeo, tuttavia, sarebbe stato dichiarato un falso, poichè il nome di Tutankhamon (Neb- Kheperu - Ra) risultò riportato in modo errato.
-Kiya-
00mercoledì 14 gennaio 2009 22:50
Per chi fosse interessato, qui si può prendere visione del volume di Budge:




ora mi attivo nella ricerca del volume di Mariette.
-Kiya-
00mercoledì 14 gennaio 2009 23:34
Ecco il disegno che riproduce il "famigerato" scarabeo:



l'errore nella trascrizione del nome nel primo cartiglio, se davvero si intendesse Neb Kheperu Ra, è evidente. Tuttavia, non essendo più possibile esaminare il reperto, non ci è dato sapere se si tratta di un errore di trascrizione dell'artista o se in questo va cercata la ragione della sua (dello scarabeo) scomparsa.
antonio crasto
00giovedì 15 gennaio 2009 08:59
A volte gli Egittologi non capiscono i reperti archeologici e preferiscono etichettarli come falsi e quindi insabbiarli.
E’ forse il caso dello scarabeo trovato ad Abydos.
Da notare che la Noblecourte nel suo “Toutankhamon” a pagina 133 accenna a Merytrê madre di Tutankhamon, ipotizzando però che costei potesse essere una figlia di Amenhotep III e Tiyi.
Sul web un certo Paul Badham ipotizza invece che Merytaton potrebbe aver cambiato nome seguendo l’esempio di Tutankhamon. Merytaton-ra avrebbe semplicemente cancellato il riferimento al disco solare lasciando quello a Ra.
In merito all’errore di scrittura mi sembra che si esageri. Dobbiamo considerare che si tratta di uno scarabeo e che esso potrebbe aver subito delle alterazioni. E’ pertanto probabile che le tre linee verticali del plurale siano state interpretate come i resti di un’onda (enne). Sulla posizione dei singoli geroglifici, il geroglifico neb fra Ra e Kheper, si potrebbe trattare di una delle tante variazioni di scrittura.
Bisogna invece sottolineare la presenza dei due cartigli affiancati. Il prenome per il sovrano e il nome modificato per la madre (adottiva), quasi sicuramente reggente in nome del piccolo re.
Mi sembra di ricordare che Marytaton sia presente nella tomba di Tutankhamon. A questo punto sarebbe il caso di rivedere tutti gli oggetti per verificare se il nome Merytra compare anche li.

PS
Maria, ho scaricato il volumone di Mariette, ma non ho trovato il tomo II con lo scarabeo. Puoi darmi il link?
antonio crasto
00giovedì 15 gennaio 2009 11:27
Trovato il libro di Mariette. Grazie lo stesso.
Ciao Antonio
antonio crasto
00giovedì 15 gennaio 2009 11:53
Re:
roberta.maat, 14/01/2009 19.06:

Questa precisazione mi porta alla mente quella teoria che non piace secondo cui Meritaton sposa in modo virtuale suo padre,resta presto vedova e chiede un consorte straniero che arriva, muore quasi subito e lascia Meritaton col suo piccolo fratello, futuro re Tut.
So che non la pensi così ma esiste anche questo pensiero che può essere meno condivisibile di altri.



Forse se ne parla in un'altra discussione. Voglio solamente riportare quanto a riguardo scrisse Budge nel suo "Tutankhamon", pagina 13. Egli riporta i nomi in lingua ittita e ritiene che il nome del re defonto sia una traduzione del prenome di Tutankhamon.



-Kiya-
00giovedì 15 gennaio 2009 13:09
Re:
antonio crasto, 15/01/2009 11.27:

Trovato il libro di Mariette. Grazie lo stesso.
Ciao Antonio




scusami Antonio, stamane mi mancavano i riferimenti, salvati sul pc casalingo.

In realtà non ho prelevato l'immagine dal testo di Mariette, bensì da un estratto di KMT, sull'argomento. Eccolo:

www.egyptology.com/kmt/summer98/forum.html
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