Non era dunque solo un chiodo fisso di Hawass, a quanto pare anche i suoi successori hanno l'ossessione di riportare tutto in Egitto...
Non so se abbiano davvero l'intenzione di reimpossessarsi ad ogni costo - anche con l'inganno dunque - della Stele di Rosetta, ma se l'Egitto non riuscisse a garantire l'ordine interno a sufficienza per ospitare reperti di grande valore simbolico come questo.
Forse non è il caso dei nuovi vertici, ma qualcuno personalmente ossessionato da questa idea potrebbe anche inventarsi un furto da parte di rivoltosi o estremisti, tanto per approfittare dell'occasione.
Non riesco a immaginare la portata dell'incidente internazionale che potrebbe seguire una mancata restituzione, più o meno intenzionale, della Stele al Museo proprietario...
In un caso del genere l'Egitto, trovandosi ora quasi in ragione, passerebbe automaticamente dalla parte del torto più completo.
In fondo la Stele non è stata trafugata o sottratta con l'inganno: quando è stata rinvenuta era semplicemente un blocco di pietra reimpiegato in una muratura.
La sua importanza storica è accresciuta a dismisura, e la sua consacrazione a simbolo della moderna egittologia è avvenuta nel momento in cui, in Europa, è diventata oggetto di studio, ed è servita a Champollion per decifrare i geroglifici.
Quindi tutto sommato le pretese egiziane sono, almeno in questo caso, poco giustificate.