Il settore del turismo Egiziano è tutt'ora in ginocchio, lontano dal riprendersi a seguito della Rivoluzione che ha interessato, e ancora interessa, il Paese a partire dallo scorso mese di gennaio. Eppure non sembra che i Fratelli Musulmani e gli Islamisti più zelanti intendano tenerne conto. Il Partito di Libertà e Giustizia, di cui fanno parte, ha infatti avanzato richieste estremamente restrittive indirizzate ai turisti che intendono visitare l'Egitto. Niente più bikini in spiaggia o abiti succinti, si parla addirittura di organizzare spiagge separate per uomini e donne. Limitazioni severe anche verso il consumo di alcohol per le strade cittadine, poichè "il turismo da spiaggia deve tenere valori e norme della nostra società in debita considerazione", afferma il Segretario Generale di Partito, Muhammas Saad Al-Katatny e aggiunge ancora "dobbiamo imporre regole ai turisti che desiderano visitare l'Egitto, che comunicheremo anticipatamente". Si prende in eventuale considerazione la costruzione di aree specifiche e riservate dove i turisti potranno fare come desiderano. Per un soggiorno in Egitto, una coppia di turisti dovrà dimostrare con appositi documenti di essere regolarmente sposata.
La richiesta di nuove restrizioni da applicare ai turisti è attualmente un tema di dibattito nell'ambito di una visione del ruolo dell'Islam nell'Egitto post-Mubarak. Il Partito Libertà e Giustizia, come è noto, concorrerà alle elezioni Parlamentari che avranno luogo il prossimo autunno e i sondaggi di opinione, attualmente, mostrano in netta maggioranza gli Egiziani a favore dell'applicazione più restrittiva delle Leggi Islamiche. Soltanto la minoranza teme che l'Egitto si trasformi in una Repubblica Islamica.
La situazione che si sta venendo a creare percorre la medesima strada già battuta dall'Iran, dove di fronte ai giovani moderati che desideravano introdurre un cambiamento si sono schierati i Mullah, che hanno dirottato la Rivoluzione. Lo stesso sta accadendo in Egitto, per mano dei Fratelli Musulmani, secondo Hani Henry, Professore in Psicologia presso L'Università Americana del Cairo. Il Professore aggiunge, inoltre, che due categorie di spiagge sostanzialmente esistono già nel Paese, le une occupate dai locali più modesti, le altre riservate ai turisti stranieri. Imporre la sharia in Egitto è "un atto di aggressione che non può essere tollerato".
Ma i costumi da bagno non rappresentano l'unica preoccupazione degli Islamisti Egiziani, i quali non hanno mai amato particolarmente le intrusioni da parte degli stranieri in viaggio di piacere, come testimoniano gli atti terroristici che ebbero luogo negli anni passati. Abd Al-Munim A-Shahhat, portavoce del gruppo Salafista Dawa, ha dichiarato che l'intera archeologia Faraonica, fatta di Piramidi, Sfingi e altri monumenti interamente coperti da immagini non-islamiche, dovrebbe essere coperta agli occhi del pubblico: "la cultura faraonica è una cultura corrotta e i volti delle antiche statue dovrebbero essere coperti con la cera, poichè proibiti dall'attuale culto". Un'affermazione che assimila le vestigia dell'antichità agli idoli che circondavano le mura della Mecca in epoca Pre-Islamica.
Al-Kantatny ci tiene tuttavia a sottolineare che i fratelli Musulmani mostrano il dovuto riguardo verso l'archeologia Egiziana, un Patrimonio dell'umanità che deve essere salvaguardato.
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Ringrazio ACUSinpw per avermi segnalato l'articolo.