E’ morta a 97 anni Christiane Desroches Noblecourt, archeologa francese che salvò i templi di Abu Simbel. Fu lei, nel 1960, con l’Unesco, a lanciare un appello al mondo intero per trovare i fondi necessari a spostare gli antichi monumenti, minacciati dall’apertura della diga di Assuan.
Alla richiesta di aiuto della Desroches Noblecourt risposero ben 113 Paesi. Partì così una straordinaria opera ingegneristica: i templi voluti da Ramses II venne tagliato in blocchi, spostato e ricostruito a circa 200 metri di distanza. Duemila persone, coordinate da esperti cavatori italiani, lavorarono all’impresa. Quando, nel 1970, l’allora presidente egiziano Nasser inaugurò la diga di Assuan, l’area su cui originariamente sorgeva il tempio venne ricoperta interamente di acqua. Ma la faronica opera rimase e rimane tuttora una delle più grandi opere che l’antico Egitto ci ha lasciato.
Christiane Desroches Noblecourt, famosa come la gran dama dell’Egitto antico, ha anche scritto numerosi libri tra cui il best seller Tutankhamen. Proprio in onore del faraone bambino, organizzò nel 1967 una mostra al Louvre di Parigi che registrò un numero record di visitatori. Dedicata a Ramses II, invece, l’altra grande esposizione da lei curata e inaugurata nel 1976.