Oggi ho avuto una fitta corrispondenza con
Diego, il quale è giunto a conclusione che,
almeno per ora, preferirà astenersi dall'intervenire pubblicamente sul Forum.
L'ho reso partecipe del mio personale punto di vista, manifestando che non condivido la sua scelta, e che sono dispiaciuta della decisione presa. Ma non voglio impormi, nella maniera più assoluta, specie dopo aver appreso le motivazioni addotte a giustificazione di quanto riferito. Motivazioni che, se e quando lo riterrà opportuno, lascerò sia Diego a riferire, nel rispetto che gli è dovuto.
Come gli ho già detto direttamente, ribadisco anche in questa sede che
non deve in alcun modo ritenere la sua presenza fra noi non gradita e che sarà sempre e comunque il benvenuto, qualora decidesse che sia tempo di tornare.
I suoi studi e le sue teorie hanno sempre alimentato il mio personale interesse e quello dei lettori. Prova ne è il fatto che le discussioni che lo riguardano hanno sempre registrato un alto numero di visite e un elevato seguito di commenti, approfondimenti, approvazioni e disapprovazioni. Ma tant'è.
Ogni cosa, per guadagnare il meritato credito, o per venire definitivamente confutata, necessita di giudizi e critiche. Diego, di questo, ne è pienamente cosciente come mi/ci ha ribadito più volte.
Nel concludere, procedo ad esaudire una sua richiesta. Pubblicherò di seguito un estratto, così come Diego me lo ha gentilmente inoltrato, a integrazione del discorso relativo al "cerchio", quale figura geometrica rilevante nell'ambito religioso Egizio, quale Diego ritiene che sia:
“Mondi circolari.
L’immagine dello spazio cosmico, un po’ simile ad una scatola, che troviamo nei testi egizi è in parte fuorviante.
Le versioni arcuate del geroglifico per “cielo” in rilievi molto antichi dimostrano che gli egizi sapevano che lo spazio era circolare. Lo stesso concetto si riflette in metafore più tarde quali il cerchio che spesso le divinità tengono in mano, la cui versione ampliata, il cartiglio che circonda il nome del faraone, rappresenta il potere del faraone sull’universo.
Rappresentazioni circolari del mondo sono attestate tardi nella storia egizia. Una delle prime e più complete è su un sarcofago del 350 a. C., ora al Metropolitan Museum of Art di New York. Il mondo è circondato dal corpo del cielo e da un geroglifico composto (braccia e gambe) che forma il nome Geb. Tra essi due dischi concentrici rappresentano il mondo conosciuto con l’Egitto (rappresentato dai simboli dei suoi nomi) all’interno circondato dai popoli degli altri paesi. Un terzo cerchio, con due dischi solari alati, dovrebbe essere posto a 90° rispetto agli altri e rappresenta il viaggio del sole sopra e sotto la terra.
Il famoso zodiaco di Dendera implica chiaramente che il cielo copriva una terra rotonda.”
Tratto da: Antico Egitto, a cura di David P. Silverman, Milano, 1998, intervento di James P. Allen, pag. 115.
In aggiunta, un'immagine tratta dal "Libro per la venuta al giorno" del sacerdote di Amon Khonsumosi (o Khensumosi), risalente alla XXI Dinastia: