Penso anche io che sia una cosa abbastanza normale, infatti Kemp ha sentito il bisogno di dare un nome a questi "stili" perché il fenomeno è abbastanza comune in Egitto.
In realtà non so se la definizione è stata ideata da lui o da altri, oppure se, essendo in uso da tempo in maniera informale, è stata così ufficializzata.
In particolare mi ha colpito perché è davvero una semplificazione del linguaggio, usata da vari egittologi impegnati sul campo, nel momento in cui devono descrivere certi ritrovamenti effettuati durante gli scavi.
@Emilioraffaele: se ti va di leggerlo, prendilo, è un libro fondamentale, a mio parere, per la concretezza con cui tratta l'argomento generale della storia egizia. Lo puoi trovare in libreria, magari ordinandolo, ma più facilmente su internet (io l'ho comprato su
Libreria Universitaria, ma c'è anche su IBS), è ancora molto diffuso perché è previsto come libro di testo in qualche università.
Una precisazione sul tardoformale: praticamente appare dal periodo tolemaico.
Quasi tutti i templi maggiormente visitati dai turisti sono quindi realizzazioni tardoformali!
Il sito di Medamud ben si presta ad essere preso come esempio.
E' stato occupato con continuità dal Predinastico, quindi presenta un tempio in cui tutte le fasi sono ben esemplificate.
I disegni aiutano a calarsi nei panni dell'archeologo vero, quello impegnato nello scavo dell'area; egli è partito dal rilievo delle vestigia esistenti, databili all'ultimo periodo dell'edificazione, poi, scavando, ha trovato le tracce delle situazioni preesistenti
corrispondenti alle fasi precedenti.
Mentre lui è costretto a procedere "a ritroso", a noi, grazie al suo lavoro, è consentito cominciare la lettura del sito dall'inizio, partendo quindi dalla fase più antica.