Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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La piramide: cosa rappresenta in realtà?

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2011 14:37
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Artista del Re
06/10/2010 13:50
 
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Per Acus: mi fa piacere che la tua osservazione coincida con la mia. Il riscontro oggettivo di fatti concreti che ancora oggi sono osservabili negli stessi cieli osservati dai fini pensatori dell'EA, potrebbe portare a soluzioni non eccessivamente esotiche.
Per Surid: concordo perfettamente su quanto dici circa il fatto d'avere la possibilità di dimostrare qualche cosa. Le mie osservazioni derivano da una serie continua di riscontri incrociati tra quanto lasciato scritto (sempreché sia stato tradotto correttamente, ma così dovrebbe essere), quanto lasciatoci materialmente, senza dimenticare quanto hanno potuto inferire studiosi "accademici" certamente superiori per esperienza al sottoscritto. Bauval, per quanto ne so, se ha un merito è stato quello estremamente positivo di scuotere dal torpore un mondo intellettuale privo di qualsiasi scintilla vitale. Cosa intendi per "indizi reali e concreti" e con "le prove sono altre"?
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
06/10/2010 22:24
 
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Bauval, per quanto ne so, se ha un merito...


Diego, la tua affermazione non necessita di replica sia perchè non ritengo questa la sede opportuna, sia perchè il mondo dell'informazione e della ricerca si è già ampiamente espresso in merito.
Per "indizi concreti" intendo manufatti, particolari costruttivi, immagini, ecc.
Per "prove" intendo sempre quanto sopra ma riproducibili e verificabili nel contesto.

Saluti
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
07/10/2010 00:30
 
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Alcuni giorni fa ho sottoposto questa discussione all'attenzione del Dott. Riccardo Manzini, autore di Complessi Piramidali Egizi vol. 1 , Vol.2 , Vol. 3 , il quale così risponde:


Cara Kiya, grazie di avermi segnalato l’ipotesi di Faricelli e la relativa discussione.
Effettivamente è piuttosto curiosa e nuova. Mi trovo però molto più in sintonia con le tue valutazioni.
Innanzitutto il legame tra la forma piramidale, la cuspide degli obelischi, la raffigurazione simbolicamente schematica del raggio solare divergente, il ben ben e la mitologia faraonica inventata per lo scopo dal clero eliopolitano per una reciproca giustificazione mi sembrano ben più stretti e motivati nella scelta di questa tipologia funeraria che un mero fatto di semplificazione architettonica. Inoltre a mio giudizio nella scelta di questa forma confluirono molteplici motivazioni architettoniche (la piramide è il solido che consente le maggiori altezze con il minor volume), religiose e simbologie, tant’è che venne abbandonata solamente quando queste vennero a mancare per il mutare dei tempi e del Credo prevalente, cui conseguì anche la necessità di poter disporre di ampie superfici su cui riprodurre i nuovi concetti ultraterreni.
Non dimentichiamo che la piramide DOVEVA costituire la grandiosa sintesi simbolica dell’immagine dell’uomo che aveva prestato il corpo ad Horo affinché questi potesse continuare a regnare sulla Terra e come ben sappiamo ogni scelta estetica (ad esempio l’evolversi delle architetture ecclesiastiche cristiane) è sempre stata condizionata innanzitutto da motivi simbolici conseguenti a mutamenti culturali.
Per quanto riguarda poi il mero aspetto architettonico, l’ipotesi di Faricelli risolverebbe un problema forse reale, ma l’enorme aumento dei volumi tra un edificio piramidale a gradoni ed uno canonico, ma soprattutto i ben più ardui problemi costruttivi che quest’ultimo comporta rispetto alla piramide scalare, mi sembrano del tutto sproporzionati per evitare il solo accumulo di sabbia. Le piramidi scalari probabilmente erano infatti realizzate con semplici e brevi rampe poggianti sugli stessi gradoni, mentre quelle canoniche richiedevano sicuramente soluzioni ben più complesse. Inoltre la struttura interna delle piramidi canoniche è radicalmente differente da quelle a gradoni, evidenziando una vera radicale evoluzione rispetto alle precedenti e non solo un cambiamento estetico. Infine questa radicale evoluzione (e non un semplice mutamento) è sottolineata, come hai già risposto tu, dalla comparsa degli appartamenti nella sovrastruttura, impossibili strutturalmente da realizzare in un sovrastruttura a mantelli come quella delle piramidi a gradoni. In ultimo non è da sottovalutare che lo stesso vento che avrebbe accumulato la sabbia durante le tempeste l’avrebbe successivamente rimossa dalle strutture in quota per riportarla sul terreno circostante, dove effettivamente si è accumulata. Esemplificativo è che le parti elevate delle piramidi di Meydum, di Amenemhat III a Dahshur, di Khaba a zawiet el-Aryian, ma anche delle minori a collocazione varia e di molte altresono rpive di significativi accumuli pur non essendo certo sottoposte a pulizia.

E poi perché bisogna sempre fare riferimento alla piramide di Cheope o comunque fino ad essa? Ma ce ne sono altre 35 regali e 113 complessive!

Per quanto riguarda la comparsa degli obelischi, Verner ne ha evidenziati due all’ingresso del tempio cultuale della regina Khentkaus II (V dinastia) recentemente portato alla luce ad Abusir.

Riccardo





Al Dott. Riccardo Manzini va il mio personale ringraziamento per aver accolto il mio invito, per aver fornito risposta agli interrogativi espressi, per averci reso partecipi del suo pensiero, nonché per l'autorizzazione alla pubblicazione del medesimo.
[Modificato da -Kiya- 07/10/2010 00:31]
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07/10/2010 08:20
 
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Per Surid: quindi i choppers e le industrie litiche microlitiche che ho rinvenuto sul "Terzo livello", il "Terzo livello" stesso con le tombe, le tracce di cavatura rinvenibili nel contesto di el-Giza, la descrizione di questa zona nel Libro dell'Amduat, gli spazi corrispondenti alle rampe per erigere le Piramidi descritte da Erodoto, la paleogeometria che consente di capire le regole utilizzate per generare il "canone dei quadrati" (ossia il reticolo quadrato modulare) che è sotteso in tutte le costruzioni e le opere figurative degli EA, sono prove a tutti gli effetti.
[Modificato da Diego Baratono. 07/10/2010 08:21]
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di ATON
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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07/10/2010 08:26
 
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Scusa Diego, a chi stai rispondendo?
Se è a quello che ha scritto Sandro che ti riferisci, io piuttosto li definirei in parte "indizi", specie nel caso degli spazi in cui ipotizzi sorgessero le rampe e e della "paleogeometria".

Se, tuttavia, vogliamo continuare a ribadire e approfondire quanto riguarda la tua ricerca e le scoperte a cui fai riferimento, per cortesia riapri le discussioni attivate a suo tempo e presenti nella tua Area Monografica. L'argomento di cui discutiamo qui è un altro.
[Modificato da -Kiya- 07/10/2010 08:26]
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- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
07/10/2010 08:43
 
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Anche da parte mia un ringraziamento al Dott. Riccardo Manzini.
Le sue osservazioni precise spostano notevolmente l'angolo di osservazione .
Per chi, come me, non aveva ancora approfondito il concetto di queste costruzioni è un invito a riflettere sull'nterno di esse e non tanto sull'aspetto esterno.
Kiya aveva già sottolineato questa differenza ed ora ne apprezzo maggiormente il contenuto.
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
07/10/2010 10:22
 
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Da un punto di vista ortodosso, volendo continuare a perseguire questa strada, la puntualizzazione del Dott. Manzini è in linea col pensiero classico dell'egittologia. Ovviamente mi associo ai ringraziamenti.

Unica nota che tengo a sottolinere: l'uso del termine "appartamenti".
Spero che il Dott. Manzini non l'abbia inteso come definizione d'uso del vocabolario Devoto-Oli: "Complesso di locali che costituiscono l'abitazione di una famiglia, in un fabbricato (o edificio) che ne accoglie due o più. Nei palazzi principeschi il complesso delle stanze riservate all'abitazione privata di ciascun membro della famiglia". Voglio pensare che l'infelice uso della parola stesse a sostituire termini quali: vani, stanze, locali... corridoi.

Saluti


ps: non mi presto a zappare la terra ne di Bauval & C ne di altri. Ogniuno curi il proprio orticello da se, nel tempo libero...
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Akhu-en-inpu
Haw-erhefetkher-netjeru
Gemet-ef-reh-neb
08/10/2010 09:34
 
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Diego, l'industria microlitica è semplicemente un indizio che la piana di Giza era frequentata già durante un'epoca ben anteriore a quella in cui furono erette le piramidi e la presenza di sepolture nella medesima zona è semplicemente indizio che questo luogo, già da tempo, era considerato "ideale" per fungere da, appunto, luogo di sepoltura. Cosa che, a mio avviso, conferma, più che smentisce, la funzione tombale delle piramidi, delle mastabe, delle piramidi satelliti ecc. sorte a Giza. (si, perchè, ricordiamoci, che a Giza non ci stanno solo le tre piramidi e la sfinge messe lì in mezzo al nulla, ma sono circondate da un'enorme quantità di TOMBE).

Ringrazio vivamente il Dott. Manzini per il suo apporto.
E rispondo a Sandro che la terminologia "appartamento" è ormai entrata nel gergo "tecnico" della descrizione degli ambienti interni delle piramidi canoniche o meno.
[Modificato da -Kiya- 08/10/2010 09:44]
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
08/10/2010 16:33
 
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Per Diego: Se le varie forme delle piramidi sono state delle prove utili a ricercare "il progetto migliore", la mia domanda è: perché la piramide rossa avrebbe suggerito finalmente la forma migliore? Cosa ha di migliore rispetto alle altre "prove"?
E se Giza è l'espressione di un lavoro concepito già dalla III dinastia, come si inseriscono le piramidi ante-Snefru in tale progetto? Magari lo sforzo di collocare questi monumenti nel "progetto Giza" ci può dare delle risposte.


Per tutti: Vorrei azzardare una sorta di conclusione al tema che ho qui proposto.
In molti hanno voluto interpretare, con le proprie conoscenze e intuizioni, il movente che ha spinto gli antichi architetti a "rivedere" la forma piramidale, da prima in stile gradonata* e successivamente a facce lisce.
Sembrano molte le ipotesi avanzate: semplice sistema anti-accumulo di sabbia; ricerca simbolica di un concetto divino; puro abbellimento estetico.

Il dott. Manzini è stato molto chiaro nella sua esposizione. E lo ringrazio per essere intervenuto, se pur tramite Kiya, al nostro dibattito. Mi permetto però di esprimere la mia impressione su quanto ha dichiarato: sono accenni a tesi molto valide e che mi sento di condividere, ma sono applicabili ai monumenti a forma piramidale, indipendentemente dalla tipologia geometrica delle loro facce, e non spiegano perché una piramide a scale sia diventata a facce lisce. Quanto afferma il dott. Manzini infatti è vero per la piramide di Meidum quanto lo è per quella romboidale di Dahshur.

Come anche il dott. Manzini afferma, però, quelle di Kiya sono osservazioni tanto semplici quanto condivisibili. L'idea della "trasformazione" simbolica e formale della piramide romboidale, che vuole essere una mastaba sormontata da un ben ben, mi vede d'accordo.

Non so più se a questo punto la discussione possa procedere oltre, o se procedendo oltre possa produrre teorie interessanti.
Dichiarerei perciò la mia teoria sul "sistema anti-sabbia" universalmente riconosciuta dall'egittologia. [SM=x822714]


* non sono sicuro che il termine "gradonata" esista. Possiamo coniarlo qui, ora, esclusivamente per Egittophilia. Aprirò una discussione per raccogliere le firme.
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08/10/2010 17:05
 
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E' vero Acus, si è sempre saputo che dietro le piramidi c'erano queste due aree ben delineate: ho scoperto l'Acqua calda, tanto per restare in tema (ma allora perché i cammelli vanno lì a fare i loro bisogni e viene scaricato di tutto in quella zona tanto da renderla una pattumiera a cielo aperto? Incuria degli egiziani o di Z.H.). Qui siamo ad occidente di el-Giza, un punto cardinale particolarmente importante per gli EA. Il territorio era già considerato sacro in precedenza. Questa è una zona di cavatura e di cantiere, ma a quanto pare sono cose già note da tempo a tutti ...
Per Antonio: le piramidi antecedenti Snefru possiamo considerarle esperimenti tecnici o costruzioni "propedeutiche" alle tre di el-Giza. Il concetto che le sottende è sempre lo stesso. Le pareti lisce della piramide assolvevano ad una semplicissima funzione: la riflessione. Le piramidi "dovevano" riflettere i raggi del Sole esattamente come lo fa l'Acqua, né più né meno.
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