Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
Ti piace questo Forum? Dillo ai tuoi Amici su




Discussioni Recenti
 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva

La linea di sangue del Santo Graal inizia dai faraoni egizi

Ultimo Aggiornamento: 22/10/2010 21:06
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 112
Post: 112
Registrato il: 03/09/2010

EgiTToPhiLo/a
Suddito
18/09/2010 00:56
 
Quota

Tramite suggerimento di KiyA, scrivo qui ciò che ho npotuto apprendere da un libro che sto leggendo intitolato "La linea di sangue del Santo Graal", che trovo molto interessante, scritto da Laurence Gardner...
Egli inizia a spiegare le radici della storia ebraica che iede vita alla storia dell'immagine di Gesù e conseguentemente della leggenda del Santo Graal, appunto.
Sarà Kiya stessa a spostare la discussione se sarà apportuno spostere la discussione in una cartella in caso più appropriata.
Allora iniziamo [SM=x822713] :


Due dei personaggi più interessanti del Vecchio Testamento sono Giuseppe e Mosè. Entrambi hanno identità che possono essere esaminate senza alcun riferimento alla Bibbia. La Genesi 41:39-43 dice come Giuseppe fu fatto Governatore d’Egitto:

“E Faraone disse a Giuseppe… tu sarai sopra la mia casa e tutto il mio popolo sarà governato secondo la tua parola: io on sarò più grande di te, salvo
che nel trono… e lo costituì sopra tutto il paese d’Egitto”.

Con riferimento a Mosè, l’Esodo 11:3 c’informa analogamente che:

“Mosè era molto grande nel paese d’Egitto, agli occhi dei servitori di Faraone, e agli occhi del popolo”.

Eppure, malgrado il loro alto rango e la loro eminenza, né Giuseppe e né Mosè compaiono in alcuna cronaca egiziana sotto quei nomi.
Gli annali di Ramses II (1304-1237 a.C) specificano che il popolo semitico si era stabilito nella terra di Goshen. Viene inoltre spiegato che si era trasferito lì da Cana per mancanza di cibo.
Ma come mai gli scribi di Ramses menzionavano questo insediamento a Goshen? Secondo la classica cronologia biblica gli ebrei andarono in Egitto circa tre secoli prima dell’epoca di Ramses e compirono il loro Esodo verso il 1491 a.C., molto prima che egli salisse al trono. Quindi stando a questa annotazione di prima mano dello scriba, la normale cronologia biblica su cui ci si basa generalmente, appare inesatta.
La tradizione vuole che Giuseppe fosse venduto come schiavo in Egitto negli anni intorno al 1720 a.C. e fosse nominato governatore dal faraone circa un decennio più tardi. Dopo, suo padre Giacobbe (Israele) e 70 membri della famiglia lo seguirono a Goshen per sfuggire alla carestia che imperversava a Cana. Ciò nonostante, la Genesi 47:11, l’Esodo 1:11 e i Numeri 33:3 fanno tutti riferimento alla <> (in egiziano <>): un complesso di magazzini di granaglie costruiti dagli israeliti per Ramses a Goshen circa 300 anni dopo il loro presunto trasferimento in quella regione!
Ne risulta, quindi, che l’alternativo “Calcolo ebraico” è più esatto della Cronologia Standard: Giuseppe andò in Egitto non all’inizio del XVIII secolo a.C. ma all’inizio del XV secolo a.C.
Lì fu nominato primo ministro di Tuthmosis IV (che regnò dal 1413 al 1405 a.C. circa). Il visir Giuseppe era noto agli egiziani non come Giuseppe ma come Yuya e la sua storia è particolarmente rivelatrice non solo in relazione a ciò che la Bibbia racconta su di lui, ma anche in riferimento di Mosè.
Ciò che segue è frutto dello studio approfondito dello storico e linguista Ahmed Osman, nativo del Cairo che ha compiuto tali studi approfonditi su questi personaggi nel loro ambiente egiziano e le sue scoperte sono molto importanti:
quando il faraone Tutmosi morì, suo figlio sposò la propria sorellastra Sitamun secondo la tradizione faraonica per poter ereditare il trono come faraone Amenofi III. Poco dopo sposò anche Tiye, figlia del primo ministro (Giuseppe/Yuya). Venne tuttavia decretato che nessun figlio di Tiye poteva ereditare il trono. A causa della lunga permanenza di Giuseppe al governo del paese , si temeva che gli israeliti divenissero troppo potenti in Egitto. Perciò quando Tiye restò incinta, fu emanata un editto che ordinava di uccidere il neonato se maschio. I parenti ebrei di Tiye vivevano a Goshen e lei stessa possedeva un palazzo d’estate un po’ più a monte, a Zarw, dove andò a partorire. Diede alla luce un maschio, ma le ostetriche regali d’accordo con Tiye, misero il neonato in una cesta di vimini e lo fecero trasportare a valle dalla corrente del fiume fino alla casa del fratellastro di suo padre Levi.
Il ragazzo, Aminadab (nato verso il 1394 a.C.), fu debitamente educato nella regione del delta orientale dai sacerdoti egiziani di Ra. Durante l’adolescenza andò a vivere a Tebe. Nel frattempo sua madre aveva acquisito maggiore influenza della regina più anziana, Sitanum, che non aveva mai dato un figlio ed erede al Faraone, ma soltanto una figlia di nome Nefertiti.
A Tebe, Aminadab non poté accettare le divinità egiziane e la loro miriade di idoli e così introdusse il concetto di Aten, un Dio onnipotente senza volto. Aten era quindi un equivalente dell’ebraico “Adonai” (=Signore), in armonia con gli insegnamenti israeliti. A quell’epoca Aminadab (equivalente ebraico di Amenofi – “Amun è compiaciuto”) mutò il proprio nome in Akhenaton (servo di Aten).
Il faraone Amenofi attraversò quindi un periodo di cattiva salute. Poiché non esisteva un erede diretto al trono, Akhenaton sposò la sua sorellastra Nefertiti per poter governare come co-reggente durante questo periodo difficile. Quando, a tempo debito, Amenofi III morì, Akhenaton poté succedergli come faraone, con il nome ufficiale di Amenofi IV.
Akhenaton e Nefertiti ebbero sei figlie un figlio, Tutankhaton. Il faraone Akhenaton chiuse tutti i templi degli dèi egiziani e ne costruì di nuovi dedicati ad Aten. Condusse anche una vita familiare molto semplice, ben diversa dalle abitudini regali dell’antico Egitto. Si rese sgradito a molti e in particolare ai sacerdoti della vecchia divinità nazionale Amun (o Amen) e del dio sole Ra (o Re). I complotti contro la sua vita proliferarono. Furano lanciate aperte minacce di un’insurrezione armata se non avesse permesso di venerare gli dèi tradizionali insieme ad Aten, il dio senza volto. Ma Akhenaton rifiutò e alla fine fu costretto ad abdicare in favore di suo cugino Smenkhkare, a cui succedette dopo breve tempo il figlio di Akhenaton, Tutankhaton. Salito al trono all’età di circa 11 anni, Tutankhaton fu costretto a mutare il suo nome in Tutankhamun. A sua volta, egli visse e regnò solo per nove o dieci anni e morì relativamente giovane.
Frattanto Akhenaton venne bandito dall’Egitto. Si rifugiò con alcuni servitori nel lontano Sinai, portando con sé il suo scettro regale sormontato da un serpente di ottone. Per i suoi sostenitori rimase il monarca legittimo, l’erede al trono da cui era stato spodestato e venne considerato da loro come il Mosè, Meses o Mosis (erede/nato da), come Tuthmosi (nato da Tuth) e Ramses (foggiato da Ra).
Documenti egiziani indicano che Mosè (Akhenaton) condusse il suo popolo da Pi-Ramses (vicino alla moderna Kantra) a Sud,attraverso il Sinai, verso il lago Timash. Questo era un territorio estremamente paludoso e,sebbene percorribile a piedi con una certa difficoltà, eventuali cavalli e carri lanciati all’inseguimento sarebbero sprofondati disastrosamente.
Fra i servitori che fuggirono con Mosè vi erano i figli e le famiglie di Giacobbe (Israele). Poi, su istigazione del loro capo, costruirono il Tabernacolo ai piedi del monte Sinai. Dopo la morte di mosè, iniziarono l’invasione del paese lasciato dai loro progenitori tanto tempo prima. Ma Cana(la Palestina) era cambiata considerevolmente nel frattempo, a seguire della penetrazione di successive ondate di Filistei e di Fenici. Le cronache parlano di grandi battaglie navali e di potenti eserciti in guerra. Alla fine, gli ebrei sotto il loro nuovo capo, Giosuè ebbero la meglio e, una volta attraversato il Giordano, presero Gerico ai cananei, conquistando un solido punto d’appoggio nella loro tradizionale Terra Promessa.
Dopo la morte di Giosuè, il successivo periodo di governo da parte di “giudici” designati fu un elenco di disastri per gli ebrei finchè le varie tribù ebraiche non si unirono sotto il loro primo re, Saul, verso il 1055 a.C. Completata per quanto possibile la conquista della Palestina (Cana), Davide di Betlemme – un discendente di Abramo – sposò la figlia di Saul per diventare re di Giuda. Entro il 1048 a.C. Davide aveva conquistato anche Israele, diventando re di tutti i giudei.

La linea di sangue del Santo Graal era iniziata!

penso che sia non solo interessante ma che possa aprire anche una discussione ponendoci anche delle domande [SM=x822714]
Vota:
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:28. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Discussioni Recenti






ATTENZIONE!
Tutto quello che viene pubblicato nei forum di Freeforumzone S.n.c. e' sotto il nostro copyright e non puo' essere ridistribuito senza autorizzazione dell'Autore del messaggio e dell'Amministratore.
Tutti i contenuti (codice di programmazione, grafiche, testi, tabelle, immagini, e ogni altra informazione disponibile in qualunque forma) sono protetti ai sensi della normativa Italiana ed Europea in materia di opere dell'ingegno.
Ogni prodotto o Societa' menzionati sono marchi dei rispettivi proprietari o titolari e possono essere protetti da brevetti e/o copyright concessi o registrati presso le autorita' preposte.




Portale Chi Siamo Archeologando Articoli Forum WiKiHiero


Qualità e pertinenza certificata da


Dedico EgiTToPhiLìa a colui che ha saputo insegnarmi che cos'è l'umiltà, senza parole, ma coi gesti e con l'esempio quotidiano.
Un'altra delle ragioni per cui l'ho amato, e lo amo, più di chiunque altro. Oggi ch'egli vive ancora, e per sempre, dentro il mio cuore, dedico EgiTToPhiLìa a...
... mio padre.

© Egittophilìa, 2005 - 2016. All rights reserved.