Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Sudan: Individuato cratere meteoritico

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2011 19:20
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= Useret mes en Ra,
Sepet em-bah Aton =
23/07/2010 15:24
 
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Una spedizione italiana guidata da Google Earth ha rivelato il cratere di un meteorite (guarda le foto). La prima segnalazione è arrivata dal museo civico di storia naturale di Milano. Vincenzo De Michele, ex curatore del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, nel 2008 stava esplorando le mappe su internet per trovare villaggi neolitici nell'Egitto meridionale. E ha osservato una vasta cavità. Dopo la sua segnalazione, nel 2009 è partito un gruppo di studiosi dell'Inaf, dell'Ingv e di alcune università italiane guidati da Mario Di Martino, dell'istituto nazionale di astrofisica.


Sono arrivati davanti a un cratere grande quanto l'area per le fondamenta di un palazzo: quaranta metri di larghezza e quindici di profondità. A generarlo è stato l'impatto di un meteorite.

Secondo i ricercatori, ha caratteristiche uniche: è conservato alla perfezione e ricorda un cratere lunare. Le prime analisi rivelano che doveva avere una massa compresa tra cinque e dieci tonnellate ed è precipitato al suolo con una velocità fra tre e quattro chilometri al secondo. Ha una composizione metallica, prevalentemente di ferro e nichel: secondo le ipotesi degli scienziati, in origine era il nucleo di un asteroide frantumatosi dopo una collisione catastrofica con un altro oggetto nella fascia principale, tra le orbite di Marte e Giove.

L'impatto con la superficie terrestre sarebbe avvenuto circa 5mila anni fa, ma bisogna attendere la datazione con la termoluminescenza per un'indicazione più precisa. La violenza dell'urto ha scagliato materiali per trecento metri. Nel mondo sono 170 i crateri simili. La notizia del ritrovamento è stata pubblicata sul settimanale Science. I ricercatori italiani sono tornati in seguito sul posto con i colleghi egiziani. Hanno riportato indietro 50 chili di materiali: 850 chilogrammi di meteoriti, invece,sono stati trasferiti al Museo Geologico del Cairo.
www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-07-22/spedizione-italiana-scopre-maxi-182150.shtml?uuid=...

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Akhu-en-inpu
Haw-erhefetkher-netjeru
Gemet-ef-reh-neb
23/07/2010 15:29
 
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ajaj... mi hai anticipato di qualche secondo! Grazie per la segnalazione!
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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24/07/2010 01:58
 
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Ha un diametro di 45 metri. Tutt'intorno, disposti a raggera, sono tuttora depositati i detriti dell'impatto.
A crearlo fu un piccolo meteorite dal diametro di 1,3 metri, un frammento composto da ferro e nichel, staccatosi dall'asteroide Gebel Kamil, che penetrò l'atmosfera terrestre 5000 anni fa, senza sgretolarsi. Come questo sia stato possibile ce lo spiegano gli esiti delle analisi condotte su un campione di detriti di oltre 1,7 tonnellate, raccolto lo scorso inverno dal Dott. Fulco dell'Università Siena e dal Dott. Mario Di Martino dell'Osservatorio Astronomico di Torino. Esiti pubblicati nei giorni scorsi dalla rivista Science Express, che giustifica un tale evento proprio grazie alla composizione del frammento, che gli avrebbe consentito di "bucare" l'atmosfera terrestre, nonostante le dimensioni ridotte.

Il cratere è stato battezzato Kamil, in onore del suo creatore. Kamil, il perfetto secondo il significato arabo di questo nome. Perfetto è infatti il segno dell'impatto, che non dimostra affatto i suoi 5000 anni. Quando si dice il caso...

La sua scoperta, avvenuta per merito di Google Earth e dello studioso italiano Vincenzo De Michele (curatore del Museo Civico di Storia Naturale di Milano), risale al 2008, ma è stata resa nota soltanto nei giorni scorsi.

Kamil si trova nel Deserto Egiziano, al confine col Sudan. Ciò che lo contraddistingue non sono certo le sue dimensioni. Kamil è, infatti, tra le più piccole depressioni da impatto note oggi giorno. A renderlo unico è l'aver conservato pressocchè integre alcune caratteristiche morfologiche, come la forma raggiata che è tipica dei crateri di neoformazione. Conservazione resa possibile grazie alla particolare condizioni climatiche dell'area dell'impatto, che hanno consentito alla depressione di mantenere sulla terra una peculiarità che finora era stata riscontrata soltanto dove l'atmosfera è assente o molto rarefatta.

Attraverso le analisi condotte è stato possibile risalire alle caratteristiche fisiche del meteorite che impattò con il nodtro pianeta, 5000 anni fa. Questi aveva un peso compreso tra le 5 e le 10 tonnellate, ha viaggiato a una velocità pari a circa 3,5 km/s e aveva dimensioni quattro volte maggiori, prima di entrare nell'atmosfera terrestre.

Quanto avvenuto nel Deserto Egiziano induce gli studiosi a rivedere le attuali convinzioni, secondo le quali asteroidi di massa inferiore alle 300 tonnellate dovrebbero disintegrarsi a contatto con la nostra atmosfera. A questo punto, invece, risulta chiaro che occorre rivedere i parametri finora considerati, soprattutto tenuto conto della frequenza con cui meteoriti di piccole dimensioni cadono sulla Terra, secolare, a volte decennale.

Attualmente abbiamo individuato circa 176 crateri, conseguenza di impatti di questo tipo. Di questi, soltanto 15 sono stati causati da meteoriti ferrosi. Un'altra considerazione fatta è quella che riguarda l'individuazione di corpi diretti verso la terra, che risulta più difficile a fronte di dimensioni ridotte. La distanza a cui è possibile rilevare un corpo diretto verso il nostro pianeta si riduce, infatti, al diminuire delle sue dimensioni, il che rende assai difficile intervenire per tempo, qualora debba ripetersi la caduta di un asteroide delle dimensioni e della composizione del frammento di Gebel Kamil.

Le analisi geologiche del cratere sono tutt'ora in corso. Si procede con l'impiego di georadar, al fine di bypassare i circa 6 metri di strato sabbioso depositatisi al suo inteno nel corso dei millenni e con lo scopo di verificare l'eventuale presenza di un corpo principale del meteorite sepolto al di sotto dell'area del cratere.



Kamil, visto dal satellite:

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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
24/07/2010 02:06
 
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Credo sia superfluo sottolineare che 5000 anni fa l'Egitto era in pieno Periodo Tinita (I Dinastia).
Era l'epoca di Narmer e dell'unificazione del Paese.
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wts rn n ՚ḫ n itn,
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24/07/2010 02:06
 
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Ancora Kamil, un primo piano:
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24/07/2010 16:52
 
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Belle immagini, molto suggestive...
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26/07/2010 10:34
 
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prendendo per buona (quasi alla lettera) la data stimata dell'impatto, come anticipato, questa coincide all'incirca con il Periodo Tinita.

Come avranno percepito un tale evento le popolazioni della zona e quali ripercussioni può avere avuto uno schianto simile?
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26/07/2010 11:14
 
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Re:
-Kiya-, 26/07/2010 10.34:

prendendo per buona (quasi alla lettera) la data stimata dell'impatto, come anticipato, questa coincide all'incirca con il Periodo Tinita.

Come avranno percepito un tale evento le popolazioni della zona e quali ripercussioni può avere avuto uno schianto simile?



Esatto, mi chiedo.. quali conseguenze "concrete" produce un evento simile? la caduta di un meteorite? di astrofisica e impatti non ne so niente.. mi piacerebbe capire cosa sarebbe potuto succedere... per poi capire quale "rappresentazione" ne avrebbero potuto dare gli antichi... certo, c'è una certa distanza fra l'area "tinita" e la zona di impatto: per questo mi chiedo, cosa avrebbero potuto osservare? cosa hanno visto gli antichi egizi? e... hanno "visto" qualcosa? è "successo" qualcosa?

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26/07/2010 13:48
 
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Per mezzo di questo singolare Impact Calculator ho impostato le informazioni note, ipotizzando quelle mancanti.

Purtroppo il software non consente di impostare un diametro del meteorite inferiore a 100 m e questo potrebbe sfalsare di molto il nostro risultato. Ma è anche vero che l'articolo sottolinea il fatto che finora si riteneva, erroneamente, che meteore di massa inferiore a 300 t. si dovrebbero disintegrare prima di impattare col suolo terrestre. Mentre Kamil ci ha dimostrato il contrario....

Ricapitolando:

Ho impostato:

1) il diametro a 100 m (quello reale stimato è però di soli 1,3 m);
2) l'angolo di traiettoria del 40% (che mi sembra credibile...);
3) la velocità al momento dell'impatto a 4 km/h (quella stimata è di 3,5);
4) la densità: ferro e roccia sedimentaria;
5) ho posizionato il cratere nella zona del confine tra Egitto e Sudan;
6) ho impostato una profondità del cratere pari a 15 m
8) e ho calcolato quali danni avrebbe provocato entro una distanza di soli 10 km

Risultato:

danni alla vegetazione, qualora ve ne fosse stata, e una buona quantità di silica glass (questo l'ho dedotto io) distribuita tutt'intorno al cratere e al suo interno, in presenza di sabbia (per combusione della stessa).
Da altra fonte apprendo che la caduta di un meteorite di diametro contenuto entro i 10 m e di caratteristiche pari a quello qui descritto causa la distruzione di un'area pari a quella occupata da una moderna città (diciano un diametro di circa 20 km?) e, soprattutto, un boato percettibile a lunghissime distanze, quindi i danni maggiori provocati da Kamil sarebbero stati quelli provocati dal "suono".
[Modificato da -Kiya- 26/07/2010 13:49]
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26/07/2010 15:24
 
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Sei troppo forte, ma come hai trovato il sito per simulare l'impatto della meteora? Comunque, con ogni probabilità nessuno se ne è accorto, o, al più è stato percepito il boato, chissà!
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