Ha un diametro di 45 metri. Tutt'intorno, disposti a raggera, sono tuttora depositati i detriti dell'impatto.
A crearlo fu un piccolo meteorite dal diametro di 1,3 metri, un frammento composto da ferro e nichel, staccatosi dall'asteroide Gebel Kamil, che penetrò l'atmosfera terrestre 5000 anni fa, senza sgretolarsi. Come questo sia stato possibile ce lo spiegano gli esiti delle analisi condotte su un campione di detriti di oltre 1,7 tonnellate, raccolto lo scorso inverno dal Dott. Fulco dell'Università Siena e dal Dott. Mario Di Martino dell'Osservatorio Astronomico di Torino. Esiti pubblicati nei giorni scorsi dalla rivista
Science Express, che giustifica un tale evento proprio grazie alla composizione del frammento, che gli avrebbe consentito di "bucare" l'atmosfera terrestre, nonostante le dimensioni ridotte.
Il cratere è stato battezzato Kamil, in onore del suo creatore. Kamil, il perfetto secondo il significato arabo di questo nome. Perfetto è infatti il segno dell'impatto, che non dimostra affatto i suoi 5000 anni. Quando si dice il caso...
La sua scoperta, avvenuta per merito di Google Earth e dello studioso italiano Vincenzo De Michele (curatore del Museo Civico di Storia Naturale di Milano), risale al 2008, ma è stata resa nota soltanto nei giorni scorsi.
Kamil si trova nel Deserto Egiziano, al confine col Sudan. Ciò che lo contraddistingue non sono certo le sue dimensioni. Kamil è, infatti, tra le più piccole depressioni da impatto note oggi giorno. A renderlo unico è l'aver conservato pressocchè integre alcune caratteristiche morfologiche, come la forma raggiata che è tipica dei crateri di neoformazione. Conservazione resa possibile grazie alla particolare condizioni climatiche dell'area dell'impatto, che hanno consentito alla depressione di mantenere sulla terra una peculiarità che finora era stata riscontrata soltanto dove l'atmosfera è assente o molto rarefatta.
Attraverso le analisi condotte è stato possibile risalire alle caratteristiche fisiche del meteorite che impattò con il nodtro pianeta, 5000 anni fa. Questi aveva un peso compreso tra le 5 e le 10 tonnellate, ha viaggiato a una velocità pari a circa 3,5 km/s e aveva dimensioni quattro volte maggiori, prima di entrare nell'atmosfera terrestre.
Quanto avvenuto nel Deserto Egiziano induce gli studiosi a rivedere le attuali convinzioni, secondo le quali asteroidi di massa inferiore alle 300 tonnellate dovrebbero disintegrarsi a contatto con la nostra atmosfera. A questo punto, invece, risulta chiaro che occorre rivedere i parametri finora considerati, soprattutto tenuto conto della frequenza con cui meteoriti di piccole dimensioni cadono sulla Terra, secolare, a volte decennale.
Attualmente abbiamo individuato circa 176 crateri, conseguenza di impatti di questo tipo. Di questi, soltanto 15 sono stati causati da meteoriti ferrosi. Un'altra considerazione fatta è quella che riguarda l'individuazione di corpi diretti verso la terra, che risulta più difficile a fronte di dimensioni ridotte. La distanza a cui è possibile rilevare un corpo diretto verso il nostro pianeta si riduce, infatti, al diminuire delle sue dimensioni, il che rende assai difficile intervenire per tempo, qualora debba ripetersi la caduta di un asteroide delle dimensioni e della composizione del frammento di Gebel Kamil.
Le analisi geologiche del cratere sono tutt'ora in corso. Si procede con l'impiego di georadar, al fine di bypassare i circa 6 metri di strato sabbioso depositatisi al suo inteno nel corso dei millenni e con lo scopo di verificare l'eventuale presenza di un corpo principale del meteorite sepolto al di sotto dell'area del cratere.
Kamil, visto dal satellite: