Se parliamo di scarabei gioiello, o monili, non credo che dovessero essere necessariamente inscritti. Servivano come protezione, quindi al massimo potevano recare l'immagine o l'iscrizione riferita a una precisa divinità.
Sull'uso degli scarabei "sigillo", nulla da obbiettare a quanto indicato da Hotep.
Per tutti gli altri tipi di scarabei (celebrativi, votivi, funerari, etc...) recavano, ovviamente, il testo per lo scopo a cui dovevano assurgere.
Le loro caratteristiche, tuttavia, mutarono col tempo. Non c'era uno standard, non ci fu un continuum. Tant'è che proprio il materiale da cui vennero ricavati o le particolari decorazioni spesso ne suggeriscono la datazione.
In origine, nel Predinastico, ad esempio, seppur rari erano già presenti (all'epoca si preferiva l'animale vero e proprio e non la sua riproduzione), ma erano privi di iscrizioni e conservavano una funzione prevalentemente "amuletica" (se si può dire). Le iscrizioni comparvero soltanto all'incirca nella metà del Primo Periodo Intermedio, soppiantando, di fatto, i cilindri tipicamente Mesopotamici.
Dovendo durare, per la loro fabbricazione si prediligeva la pietra, o comunque minerali in genere, facilmente lavorabili e quindi morbidi. Quindi potevano essere "invetriati".
[Modificato da -Kiya- 23/06/2010 17:07]