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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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La Tesi di Laurea di Silvia Vinci

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2010 12:22
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31/03/2010 13:36
 
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TESI DI LAUREA:
 

C'è un argomento che mi sta a cuore più degli altri ed è la storia del popolo egizio ai tempi (ed anche prima) del Periodo Pre Dinastico. Io non ho particolari preferenze per una certa dinastia o per un'altra, ma sono convinto che, per capire gli usi e i costumi di un popolo come quello egizio, è necessario anche approfondire il suo cammino evolutivo nel corso dei secoli, specie per il fatto che la strada percorsa da queste genti è lunga più di 5000 anni. Ma quali sono stati i cambiamenti culturali, è possibile che in tanti secoli, tutto è rimasto quasi immutato?. Visto che parlate proprio di Tesi di Laurea, ne accodo una molto interessante ed anche abbastanza recente, presentata presso l'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna dalla D.ssa Silvia Vinci (magari qualcuno di voi l'avrà letta già). Riporto per vostra comodità l'indice dei contenuti:

 

--------------------------------------------

 

Introduzione

 

Capitolo I

La questione terminologica. Tribù, chiefdom, stato: il “caso Egitto”. Le teorie sulla

nascita dello stato.

 

Capitolo II

Da Naqada II a Naqada III: la complessità sociale. Le testimonianze archeologiche tra

necropoli e insediamenti urbani.

 

Capitolo III

Problemi di comunicazione: la scelta dei significanti. Due esempi tratti dal mondo

naturale.

L’organizzazione territoriale, sociale e politica: un’analisi attraverso tavolozze;

vasellame; teste di mazza; avori.

 

Capitolo IV

Dal mito alla storia: l’Horus Narmer, “l’Unificatore”.

L’amministrazione della giustizia e l’organizzazione burocratica.

Narmer e la consacrazione dell’“Unione delle due terre”.

 

Catalogo delle attestazioni del nome di Narmer

 

Bibliografia

----------------------------------------------

Questo è l'indirizzo presso cui potrete trovare il lavoro:

 

(http://www.archeologia.unibo.it/Archeologia/Ricerca/Dottorati/tesi_dottorato/tesigiadisc.htm)

 

Aggiungo qualche piccola considerazione che ho piacere a condividere con voi, sperando di non ripetere cose già dette in precedenza. Penso che il mestiere di archeologo sia una professione molto bella, Da ragazzo avrei fatto volentieri tale mestiere (non era il solo, da giovani si sogna sempre). Credo che sia impagabile scoprire un sito archeologico e farlo rivivere, portandolo lentamente alla luce del giorno. Leggendo di archeologia, ho appreso che le metodologie di esplorazione si sono via via affinate. Ho appreso, sul libro di Finkelstein (LE TRACCE DI MOSE'), che gli scavi fra la valle di Izrel e quella di Beersheva (Palestina Occidentale), dopo la guerra del 1967 furono influenzati dalle nuove tendenze dell'archeologia mondiale:

....non si limitarono cioè a scavare, ma si prefissero lo scopo di esplorare, rilevare e analizzare l'antico paesaggio della regione. A partire dagli anni 40, gli archeologi avevano riconosciuto l'importanza degli studi regionali che esaminavano l'evoluzione nel tempo degli schemi di insediamento. Se infatti gli scavi condotti nei singoli siti fornivano un quadro altamente specializzato della cultura materiale delle antiche popolazioni - rivelando il susseguirsi degli stili della ceramica, dei gioielli, delle armi, delle case e delle tombe di una determinata comunità - le indagini a livello regionale, rinunciando alla profondità in favore dell'estensione, mostravano la presenza di siti antichi in una regione ampia e ne permettevano la datazione grazie a frammenti di ceramica raccolti sulla superficie. Queste indagini rivelavano dove si erano stanziate le popolazioni antiche e la dimensione dei loro insediamenti. Elementi come la scelta di determinate nicchie topografiche (le colline piuttosto che le valli) o economiche (come la coltivazione del grano piuttosto che degli ortaggi) e la facilità o meno di accesso alle strade principali e alle fonti d'acqua, la dicono molto lunga sullo stile di vita e, in ultimo, sull'identità sociale delle popolazioni dell'intera regione, piuttosto che di una singola comunità. Inoltre, le indagini in cui vengono registrati siti di molte epoche diverse, consentono agli archeologi, di monitorare i cambiamenti nella storia demografica di una data regione attraverso lunghi periodi di tempo.”

 

Aggiungo una mia personale considerazione: l'Uomo, nel momento in cui ha potuto essere definito tale, ha avuto l'occasione di colonizzare, anche se lentamente, ogni parte del mondo. A periodi, queste popolazioni hanno dovuto fare i conti con grandi cambiamenti climatici e spaventose catastrofi naturali (alluvioni, siccità, eruzioni vulcaniche), che - se da un lato hanno messo più volte a rischio la loro stessa sopravvivenza - dall'altro hanno stimolato l'evoluzione delle capacità cognitive, attraverso un sistema spietato , ma biologicamente efficace, “la selezione naturale del più adatto”. Per quanto riguarda la Civiltà Egiziana, che non parte certo dai tempi di Narmer, ma è antecedente chissà di quanti secoli, mi trovo ad immaginarla relativamente immutata, in quanto particolarmente favorita, nei siti a ridosso del Nilo, dall'abbondanza delle risorse naturali a disposizione, anche nei momenti peggiori della storia dell'Uomo.



 

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- ShemsetRa -
Architetto Reale

31/03/2010 19:26
 
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Ne abbiamo discusso qui:
Silvia Vinci

C'è anche il link per scaricare la tesi.
E' il mio argomento preferito, anche io ero alla ricerca di novità e approfondimenti sul predinastico in senso lato, purtroppo finora ci sono poche tesi pubblicate, speriamo aumentino col tempo...

Intanto possiamo andare a cercare la tesi di Wpwawt e leggerla [SM=x822732]
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31/03/2010 22:27
 
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Non sono molto bravo a individuare le discussioni precedenti
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

01/04/2010 18:12
 
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Adesso con il link sarai bravissimo! [SM=g1621247]
Non è un problema Emilioraffaele, quando riusciamo a trovarle noi vecchi frequentatori di Egittophilia inseriamo il link, così possiamo andare avanti su più fronti.
Inoltre non era un'informazione facile da trovare, perché non ha una discussione dedicata, ma si trova in quella relativa al libro della Vinci su un argomento correlato, adesso chi legge il forum senza essere registrato/loggato ha una possibilità in più di accedere all'informazione, grazie alla tua citazione.
Naturalmente se vogliamo parlarne in maniera più approfondita (in pratica noi due, [SM=x822706] tu e io, io e te...) possiamo aprire un topic solo su questa.
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01/04/2010 21:55
 
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Molto bello, credo che tu abbia approfondito molto quest'argomento, io lo sto affrontando ultimamente, che mi ha sempre appassionato. Sono d'accordo.
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MerytAton Sitenjterw -
01/04/2010 22:00
 
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Ho letto anche io la tesi della Vinci..........su prezioso suggerimento di Pizia !
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

02/04/2010 07:43
 
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La discussione generale sulle tesi riguardanti l'Egitto è stata divisa per poter approfondire in particolare questa tesi, di grande interesse per chi ama la storia del periodo predinastico.
Questo il link per raggiungere la discussione generale su:
Le tesi sull'Egitto

Grazie a Ramsy e a Roberta per aver manifestato interesse a questo argomento.

Riprendendo il discorso introduttivo di Ramsy, devo ammettere di aver avuto quasi lo stesso pensiero, proprio mentre leggevo il libro di Finkestein e Silberman "Le Tracce di Mosè": certi passaggi mi hanno ricordato da vicino quanto letto sul libro della "Dinastia Zero" e sulla tesi.
L'approfondimento del contesto antropologico è alla base della comprensione di una civiltà, studiando il risultato materiale dello scavo archeologico l'archeologo riesce a ricostruire la storia passata.
Insomma, se non sono presenti certe "prove" non si può sperare di trovare qualcosa di strettamente collegato a queste prove, se la società non ha raggiunto un certo sviluppo e ordinamento, sono impossibili certe realizzazioni.
E vice versa ovviamente.
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02/04/2010 20:43
 
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Pizia, perdonami, ma dov'è il discorso introduttivo di Ramsy?
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

02/04/2010 21:47
 
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Accidenti, [SM=x822720] sbagliatissimo, è tutto di Emilioraffaele.
Ogni volta che ho scritto Ramsy dovevo scrivere Emilioraffaele!
Vabbe', ormai non correggo, chiedo scusa Dario
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03/04/2010 21:48
 
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Non hai bisogno assolutamente di scusarti, ma sai, pensavo di aver di nuovo sbagliato non avendo trovato la premessa di Ramsy. A proposito, sono riuscito ad ottenere i due libri di Natale Barca e credo che stopperò la lettura del libro del Silberman con l'idea di ottenere informazioni nuove sul periodo Predinastico. Certo che la ricerca degli archeologi parte molto svantaggiata, sia per la scarsezza di reperti a seguito del tempo trascorso, sia per la necessità di effettuare gli scavi in aree meno frequentate, situate in zone climaticamente e logisticamente non molto confortevoli. Certo che il lavoro dell'archeologo è molto severo! In Abruzzo ho fatto fare dei lavori di scavo e appena terminati, mi sono messo a ricercare una stradina in pietra che rea stata ricoperta dalla terra. Bè, ho avuto difficoltà, sia a trovarla, che a ripulirla. Pensa loro...
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