A volte noi egittophili percorriamo migliaia di chilometri per ammirare le grandi collezioni dimenticandoci dei piccoli tesori di casa nostra...infatti anche i musei di dimensioni ridotte possono, a volte, riservare gradite sorprese.
E' il caso del Civico Museo di Storia ed Arte, situato in Piazza della Cattedrale1 a Trieste.
L'egittomania che imperversava nell'Ottocento e nei primi anni del secolo scorso non ha risparmiato neppure la mia città.Alcuni triestini che intrattenevano rapporti commerciali con l'Egitto si sono lasciati catturare dal fascino della sua civiltà, ed hanno acquisito reperti che, in un secondo tempo, hanno messo a disposizione dei musei cittadini .
Fino a pochi anni fa, tali reperti erano suddivisi in due musei:ora, grazie alla lungimiranza di Sergio Dolce (direttore del Civico Museo di Storia Naturale),sono tutti riuniti nel Civico Museo di Storia ed Arte.
Il 31 luglio 2004, grazie al contributo della famiglia Costantinides (che in questo modo ha voluro onorare la memoria del prof. Costandinides Giorgio), sono state inaugurate due nuove piccole sale, affiancate alla grande Sala Egizia già dedicata alla memoria di Claudia Dolzani, insigne egittologa e docente universitaria triestina.In questo modo il patrimonio archeologico è più fruibile dalla cittadinanza, ed il suo interesse didattico risulta notevolmente accresciuto.
Chissà perchè, ma è difficile sfuggire al fascino un po' macabro delle mummie.
A Trieste ne abbiamo tre, tutte ben conservate.Una (interamente bendata)appartiene ad un uomo,di cui conosciamo il nome:Pa-sen-en -Hor, sacerdote di Amon.Degno di nota è il fatto che, sul fondo del suo sarcofago,si può scorgere la figura di una divinità femminile rappresentata frontalmente (le figure umane erano tradizionalmente raffigurate di profilo).Risale alla XXI dinastia.
Un altro sarcofago apparteneneva ad una sacerdotessa vissuta attorno al 1000 a.C, ma è occupata dalla mummia di un uomo (presumibilmente cittadino romano)vissuto quasi mille anni dopo. Trattavasi di un soggetto in età avanzata, e nonostante sia completamente sbendata appare discretamente conservata.
Il sarcofago -in legno stuccato e dipinto - mi ha molto copita per la finezza delle decorazioni:il tempo ne ha sbiadito i colori originali, che adesso appaiono in una delicata tinta pastello...molto femminili.
La terza mummia (parzialmente e maldestramente sbendata ) è giunta a Tirieste nell'800, ed appartiene ad una donna di cui non conosciamo l'identità.Di lei,tramite le radiografie, sappiamo solo che è deceduta a circa 45 anni e che ha partorito.E' conservata in un sarcofago risalente alla XIX dinastia,che anche in questo caso non è quello originario. Trattasi di un oggetto di pregevole fattura, ancorchè molto danneggiato:è stato necessario ricostruirne il naso, le mani e buona parte del coperchio.sui lati sono raffigurate varie divinità protettrici dei defunti e scene di adorazione degli dei. Particolarmente degna di nota la raffigurazione della Psicostasia (pesatura dell'anima).
Ma le mummie ed i relativi sarcofagi costituiscono sono l'attrazione più appariscente della collezione triestina,che ospita altri due sarcofagi.
Uno è in granito,proviene da Assuan e pesa più di sei tonnellate.E' appartenuto allo scriba Suty-nakht ed è noto come sarcofago Panfili ,dal nome della famiglia triestina che, nel 1950, lo ha ceduto al museo.
L'altro è in pietra bianca, ed appartenuto alla defunta Haset-resty, visuuta ai tempo della XXVI dinastia.
Di notevole interesse sono quattro fogli di papiro ottimamente conservati(facenti parte di un Libro dei Morti risalente al XV secolo a.C), tre steli funerarie (di cui una ,di età ramesside, reca ancora evidenti tracce di colore)ed un pyramidion in pietra proveniente dal villaggio di Deir el Medina
Era , presumibilmente, la sommità di una piccola piramide in mattoni costruita sopra una tomba a pozzo.
Sempre per rimanere in tema mortuario, sono esposti pure quattro bei vasi canopi in alabastro egiziano (XXVI dinastia, epoca saitica) appartenuti a Tannhub, "signora della casa" (epiteto spettante alle donne maritate),e numerosi ushabty (dalla XVIII alla XXX dinastia). Uno ha coplito in particolare la mia attenzione:quello in cui un soggetto maschilo abbraccia il Ba del defunto (che appare come un uccello dalla testa umana)in un gesto molto protettivo.
E potevamo dimenticarci dei nostri amici animali?Ad essi il museo dedica una vetrinetta apposita, in cui oltre a statuette di varie dimensioni (ricordo alcuni gatti ed un ibis)si possono vedere una mummia di gatto, una di falco e due .di coccodrillo.
Ed ancora:amuleti (numerosi minuscoli dijed, e satuite di Bes, oltre che della dea-ippopotamo di cui mi sfugge il nome)e satuine raffiguranti Osiride, Iside, Hator...
Per finire, un campionario di materaili copti ed islamici:frammenti di ceramiche, lucerne, ed un grande frammento discultura in altorilievo rafiguranti Nereidi danzanti ed un Erote a cavallo di un delfino(V secolod.C. probabile provenienza:Cairo).
Per dovere di cronaca faccio presente che la sezione egizia è solo una parte di ciò che si può ammirare al Civico Museo di Storia ed Arte triestino:esiste una nutrita collezione di reperti romani, due tavolette di età sumerica ,e persino delle terracotte provenienti dall'America Centrale...insomma, c'è di che lustrarsi gli occhi!
Civico Museo di Storia ed Arte
Piazza della Cattedrale1 -Trieste
Orario:martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 9-13
Chiuso:tutti i lunedì,1gennaio,25aprile,1maggio,15agosto,25dicembre e Pasqua